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Autore: Ariel_ioscriviana    26/05/2004    6 recensioni
Questa ff risale all'anno scorso e vi si immagina un futuro diverso per la coppia Cornelia e Caleb.Sottolineo che essendo stata scritta nel dicembre del 2002 non ha nulla a che vedere con lo speciale uscito lo scorso ottobre.Ho pronti i primi tre capitoli,purtroppo l'anno scorso ho dovuto abbandonare la stesura di questa storia,ma se sarà il caso (ergo vedrò che qualcuno commenterà e apprezzerà)questa potrebbe essere l'occasione che aspettavo per riprenderla.Scusate la lunga premessa,detto questo,buona lettura.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caleb, Cornelia Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Il sole sorgeva su Heatherfield, spazzando via la notte, insieme al vento, e spegnendo ad una ad una le stelle. Cornelia si svegliava insieme al sole, e dal suo balcone assisteva alla nascita di quel giorno tanto agognato, tanto desiderato e sperato. Il cuore in tumulto e impaziente le aveva impedito di prendere sonno, se non per un attimo, ma solo per sognare lui, Caleb. Sfiorò dolcemente i suoi fiori che con la loro corolla sembravano sorriderle, lasciando che il vento le accarezzasse il volto e facesse fluttuare nella brezza i suoi capelli d'oro, e che il sole illuminasse con i suoi raggi fiochi il suo volto sereno e felice, mentre quell'alba troppo sospirata finalmente l'avvolgeva. Ed il sole, guardandola con i suoi raggi, avrà certamente scorto nei suoi occhi azzurri un'aria di lieto turbamento, di attesa e contentezza. Era un giorno speciale, il giorno appena nato. Finalmente Caleb sarebbe tornato da lei, e stavolta sarebbero stati insieme per sempre. Ad Heatherfield. Lui aveva rinunciato a Meridian, a Kandrakar, aveva quasi rinnegato la sua natura di ribelle, solo per lei. Non gli sarebbe stato facile abituarsi alla sua nuova vita, tuttavia era disposto a qualsiasi sacrificio pur di vivere accanto a colei che gli faceva sussultare il cuore. Il litigio che tempo prima aveva avuto con Cornelia a proposito del futuro della loro storia e che sembrava aver minato il loro rapporto, era una ferita ancora aperta per lui, che ancora gli bruciava. Per questo non vedeva l'ora di incontrarla, di rinnovarle il suo affetto, di vivere una nuova vita con lei, nel segno dell'amore. L'appuntamento era fissato per le otto in un boschetto cui si arriva passando per il parco di Heatherfield. Caleb sarebbe arrivato mediante il teletrasporto, per questo aveva optato per un posto così isolato. Ma il vero motivo di questa scelta, per quanto potesse sembrare strano, era un altro: desiderava stare solo con Cornelia, senza nessun altro a far loro compagnia, nessun altro che non fosse il cielo, il canto dei grilli e la grande quercia che dominava quel bosco. Dopo aver assolto al suo compito di araldo di Kandrakar e prima di trasferirsi ad Heatherfield, Caleb era ritornato a Meridian a porgere i suoi omaggi ad Elyon e a salutare i suoi compagni ribelli. Si era concedato da Vathek e dagli altri ribelli quando Meriet, una giovane ribelle che l'aveva sempre seguito nelle sue imprese, senza però esporsi sempre in prima persona, lo trattenne e lo chiamò, isolandolo dal resto dei compagni. "Caleb...allora...te ne vai davvero?" gli chiese con gli occhi velati dalle lacrime e dalla delusione, spingendosi verso di lui quasi a fargli capire che desiderava ardentemente abbracciarlo. "Sì, vado davvero. Ho assolto alla mia missione, finalmente Meridian è tornata a essere una città splendente e ideale. E con lei tutto il Metamondo. Elyon è un'ottima regina, non ci saranno altri problemi. Ma se mai dovessero sorgere, allora io tornerò a combattere per la giustizia." le rispose risoluto. "Caleb, ma...non ti mancheremo...noi? Noi compagni?" "O Meriet, con voi compagni ho combattuto tante battaglie e vissuto tante avventure. E' grazie a voi, che avete dato la forza di reagire a questo popolo, che Meridian è tornata quella di un tempo. A voi e alle guardiane della Muraglia." "Le guardiane della Muraglia...Dimmi, vai in quella città per stare accanto a...a una di loro? Se non ricordo male è dalla città in cui ti trasferirai che provengono...". Caleb la guardava un pò sorpreso, non sapendo cosa dire, mentre gli occhi castani di Meriet gli accarezzavano il volto e si tuffavano nei suoi. "Bè, sì, è così" mormorò. "Ah, ho capito...tornerai da Cornelia...la terrestre amica della regina. Vai allora, e sappi che non ti dimenticherò." . "Noi compagni non ci dimenticheremo mai...nessuno di noi può dimenticare un altro." Così dicendo, accarezzando Meriet ad una spalla, se ne andò, verso il luogo in cui doveva avvenire la dislocazione. Lasciata in preda allo sconforto, Meriet guardava Caleb allontanarsi sempre di più da lei e dal quel mondo che aveva salvato, seguiva i suoi passi con lo sguardo, lasciando che a poco a poco i colori, le forme, tutto ciò che vedeva si confondesse, sfumando i suoi contorni nelle lacrime che ormai non riusciva più a trattenere e copiose le rigavano il volto. "Caleb... no, non può essere...il nostro amore non può finire senza essere mai nato...io...io ti seguirò ad Heatherfield!" E mentre pronunciava queste parole, nei suoi occhi si fece strada come un lampo splendente d'una strana e sinistra luce, quella luce che illumina lo sguardo di coloro che combattono per amore.
  
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