Fanfic su artisti musicali > McFly
Segui la storia  |       
Autore: itsjones_    01/08/2012    2 recensioni
Sospirai «nessun appuntamento,sono qui per riprendermi le chiavi che avevo dimenticato..»
«oh» fece l’orsacchiotto «vuoi da bere.. ehm..»
«Stella Parker.» sussurrai con un filo di voce «no grazie»
«STELLA!» esclamò il ‘’bimbo’’ «guarda danny, questa ragazza ci è capitata a fagiolo»
Erano fissati con pianeti,stelle e tutto quello che riguardava lo spazio,specialmente Tom, lui si che amava queste cose.
Danny,il ragazzo con la chitarra in mano sorrise «mi stai già simpatica,sai?»
Perfetto. Pensai. Ragazzi. Musicisti. Amanti dei pianeti. O quello che erano non volevo averci niente a che fare, se non portargli pranzo e spuntini.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Danny Jones, Dougie Poynter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 3. - need help.




 

 
A Tom quasi non scappò da ridere, ma riuscii a trattenersi, fissando l’amico che nel frattempo era sbiancato completamente in volto.
«che culo, Jones» esclamò Harry.
«uh-uh-uh» si lasciò scappare Tom cominciando a battere le mani «sogni d’oro!»
L’unico che non si intromise fu Dougie, che si voltò a guardarmi con faccia da cane bastonato e sospirò nel modo più penoso che io abbia mai sentito.
Ma io ero contenta tutto sommato, Danny mi pareva un ragazzo tranquillo e aldilà di quella conversazione non avevo di che preoccuparmi.
Finchè non lo vidi. Quell’unico e spazioso letto ad una piazza e mezzo che giaceva in mezzo alla stanza piena di poster e chitarre.
«io dormo sul pavimento.» sussurrai mentre il biondo se la rideva in corridoio.
«come?» Danny si voltò a guardami lanciando prima un’occhiataccia all’amico che se ne andò in camera sua bofonchiando qualcosa come: «ci vediamo a colazione!»
«no, niente, dicevo… ehm, dormo nel letto anch’io? Nel senso, ehm, non vorrei infastidire»
«no,affatto» mugugnò «e comunque,non devi preoccuparti non ti mangio mica..»
Abbozzò un mezzo sorriso ed io poggiai il mio bagaglio vicino alla parete bianco panna.
Credevo che il peggio fosse passato quando uscendo dal bagno con il mio ‘’pigiama’’ (una canottiera e un paio di pantaloncini corti di tuta), quando lo vidi, se ne stava lì, in piedi con un paio di mutande nere che cercava la maglia del pigiama nel borsone.
«oh»
«che?»
Si voltò ed io impallidii.
«non ti sei ancora cambiato?»
Lui rise. «io dormo così d’estate, se è un problema mi metto una maglia»
Dovetti ricredermi su Danny Jones, aveva un bel fisico, e nonostante tutto aveva pure un certo carisma. Ma nella mia testa feci sparire ogni tipo di pensiero fisico.
«questa è camera tua, ‘sta tranquillo»
Danny sorrise calorosamente alla mia risposta e si infilò comunque la maglia bianca che teneva con la mano.
«ok,come vuoi» risposi a quel gesto.
Fu imbarazzante, parlare per un quarto d’ora, spengere la luce o non spengerla, chi aveva il dentifricio più fresco e cose del genere. Era ridicolo, la situazione era ridicola. Così ridicola che ad un certo punto m’addormentai. Questa fu la prima notte che trascorsi con lui.
Al mattino quando aprii gli occhi lui dormiva ancora, aveva un’aria molto dolce e spensierata,come un bambino che si gode il suo riposo. Lo fissai per qualche secondo,poi mi alzai per vestirmi.
Pensai che non fosse una cattiva idea se mi fossi cambiata lì, lui dormiva e non correvo nessun pericolo. Mossa sbagliata,parker.
Tolsi maglia e pantaloncini per rimanere soltanto in mutande e senza voltarmi presi in valigia il primo reggiseno che riuscii a trovare e un vestitino leggero verde chiaro. Ma non feci in tempo a metterci le mani sopra che sentii un rumore. Un rumore che veniva esattamente da dietro di me.
«Stella?»
Mi voltai e lo vidi, aveva gli occhi spalancati e mi fissava con aria quasi spaventata,mentre tentava di stirarsi.
«come hai dormit-» poi focalizzò quello che aveva davanti agli occhi ed anch’io me ne resi conto, prima di riuscire a coprirmi il seno con entrambe le mani.  «oh cazzo!» esclamò.
«tu non hai visto niente!» per poco non gridai «vero?»
«eri di schiena! Cazzo, come potevo fare?» sorrise amareggiato «ma sarebbe stato meglio se-»
«se?»
«se, mh, andiamo a fare colazione, va.» poi s’alzò e cominciò a vestirsi.
A colazione la tensione era così alta che non riuscii quasi a reggerla, Harry e Tom si guardavano e ridevano chiedendoci come avevamo passato la notte, Dougie non si presentò, gli altri dissero che era stanco. Danny ad un certo punto scoppiò a ridere. «piantatela,diamine»
Mi ingozzai fino allo sfinimento cercando di non aprir bocca.
«vi dico soltanto una cosa, «è una tipa molto sfortunata,la nostra Stella» poi si voltò a guardarmi e sorrise piantandomi una mano tra i capelli «è capitata con l’unico che si sveglia nei momenti inopportuni»
Gli altri due, allora, s’incuriosirono a tal punto che mi toccò uscire dalla stanza per evitare un altro terzo grado e mentre mi avviai in corridoio per andarmi a lavare i denti al bagno del piano di sopra, mi imbattei in quella che doveva essere la camera di Dougie.
Le luci erano spente, ma dalla vetrata entravano comunque i raggi di sole del mattino, lui se ne stava sdraiato sul letto, aveva gli occhi semi aperti e fissava con aria disinvolta e quasi scostante il soffitto di un colore indefinito. Lo guardai. Mi fece ancora più pena,così.
«hey» mi fece senza voltarsi
«buongiorno,Doug, la colazione è pronta»
«non ho molta fame,mh»
Poi si voltò a fissarmi ed io inclinai la testa per vederlo meglio.
«la cuoca potrebbe offendersi» dissi abbozzando un sorriso.
Lui ricambiò e rivoltò il capo, senza però dire niente.
Nello stesso istante sentii Tom chiamarmi dalla cucina, stava ridendo ed in quell’istante un solo pensiero mi passò per la testa.
Danny sei morto.


[...]

Il pomeriggio fu piuttosto monotono, i ragazzi lo passarono a dedicarsi alla musica ed io me ne rimasi in camera a studiare, come era nei piani. Così come i quattro giorni seguenti, che si alternavano tra nottate imbarazzanti e colazioni che sembravano terzi gradi. La cosa più eccitante fu che Harry perse entrambe le bacchette della batteria, giusto per capirsi.
Finchè la notte del quinto giorni, Danny mi parlò di qualcosa che era piuttosto diverso, di dentifrici e lampadine.
«fra te e Doug,c’è qualcosa?» mi chiese voltandosi nel letto per vedermi nonostante fosse buio.
«perché questa domanda,adesso?»
«non so.»
Mi voltai anch’io «beh, è una domanda strana.»
«anche origliare in macchina facendo finta di dormire,lo è.»
Giuro,mi spiazzò, mi sarei sotterrata sotto il parquet se avessi potuto.
Sospirai. «cazzo, Danny, ma che diamine di vista hai?»
Lui rise e si mise comodo. «ma non importa, era solo curiosità»
«comunque no, niente di niente, puoi stare tranquillo»
Rise, di nuovo.
« guarda che lui ti muore dietro e pensavo soltanto che-»
«che?»
«che tu lo ricambiassi.»
«non voglio farmi uno solo perché ci scherzo qualche volta, Jones.» abbozzai un sorriso che però non credo riuscii a vedere. Ma lo sentii sospirare, come sollevato.
«c’è altro che devi chiedere?» chiesi ormai sul punto di addormentarmi.
«no, tutto qui
«buonanotte allora.»
«’notte.»
Poi si voltò ed ebbi come l’impressione d’aver lasciato una conversazione a metà.








 

_______________________________________________________________________________
bettina918 : uuuh ma grazie davvero! Spero che questo continuo ti sia piaciuto, ad ogni modo cercherò di aggiornare presto, cià. :3

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > McFly / Vai alla pagina dell'autore: itsjones_