Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |       
Autore: sbianca    01/08/2012    3 recensioni
“Alla fine hai raccontato di me?” chiese incuriosita Santana,
“Sì e continuerò a farlo fino alla morte” rispose sicura Brittany “...e anche dopo.” concluse poi, facendo commuovere l'amica.
Genere: Guerra, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Wassup people!
Lo so che (in teoria) dovrei aggiornare Heartlines prima di pubblicare qualsiasi altra cosa, ma è da un po' di tempo che ho quest'idea per una one-shot, e se non la scrivo adesso sento che probabilmente non riuscirò a scrivere nient'altro a vita. :D
Ad ogni modo, il titolo è di una canzone di Laleh (canzone che, tra l'altro,
adoro e che non mi riesco a togliere dalla mente).
Detto questo vi lascio in pace a leggere la storia :-)

Ps: rigrazio infinitamente quelli che leggeranno il capitolo e che magari lasceranno una piccola recensione alla fine :-)
Pps: non chiedetemi come io sia riuscita a trovare una cantautrice svedese, non lo so ._.

__________________________________________________________________________________________________________________

 

Some Die Young
Parte 1

 

I will tell your story if you die
I will tell your story and keep you alive
The best you can
I will tell them to the children
If we have some, if we have some
That I've always felt the feeling we would die young
Some die young, some die young

Some, some die young
But you better hold on
So many things I need to say to you
Please don't, don't let me go
And we said we would die together

 

San?”
“Dimmi, Britt”


Le due ragazze erano stese per terra, all'ombra di un grande abete nel parco di Lima in un momento non particolarmente caldo di quella giornata.

La bionda era stesa sull'addome di Santana, e si faceva placidamente coccolare dalla compagna, che le carezzava dolcemente i capelli.


Loro due erano delle assidue frequentatrici di quel giardino. Lo erano sempre state. Sin da bambine, quando si conobbero una decina di anni fa, proprio nella zona in cui si trovavano adesso: vicino al laghetto dove la bionda aveva l'abitudine di andare ogni giorno dopo scuola per cibare quelle paperelle che sempre le erano piaciute. Molto spesso c'era anche l'altra a farle compagnia, e quel giorno era una di quelle volte.
Dopo aver dato del pane agli animali, avevano deciso di sdraiarsi all'ombra di quello che, oramai, era diventato il loro albero, a rilassarsi un po', ignorando completamente il fatto che il giorno dopo avrebbero avuto un' importante verifica di matematica e che sarebbe stato opportuno studiare.

“Ti ricordi il giorno che ci siamo conosciute?” chiese Brittany con ancora gli occhi chiusi, mentre si godeva le carezze dell'altra.


Santana sorrise al ricordo.


Era una giornata di primavera e sua madre l'aveva portata, come tutti gli altri giorni, in quel parchetto pieno di giochi per bambini. Ogni volta che arrivavano lì, le madri si riunivano vicino ad una panchina, e lasciavano i figli a giocare tra loro.
Sin da bambina l'ispanica aveva l'abitudine di prevalere su gli altri (molto spesso terrorizzandoli), quindi quel giorno, come tutti gli altri, decise lei che gioco giocare: nascondino.
Santana era bravissima a quel gioco, e molto spesso passava almeno un'ora prima che la trovassero, o che andasse a fare “libera tutti”.
Fecero la conta per vedere chi dovesse contare e poi andare a cercare gli altri, e questa volta toccò a Rachel Berry, una bambina dai lunghi capelli castani, piuttosoto minuta e con un'irrafranabile parlantina che spesso irritava l'ispanica.


Appena iniziò il gioco, Santana partì spedita in una zona del parco abbastanza lontana a quella dei bambini, dove era sicura che nessuna avrebbe avuto il coraggio di andarla a cercare, le madri avrebberò sicuramente liberato tutta la loro furia se avessero scoperto che andavano così lontano.

Una volta arrivata sorrise trionfante
, consapevole di aver già vinto, ma una volta avvicinatasi al lago, si rese conto di non essere sola: una bambina dai lunghi capelli biondi era girata di spalle, e giocava ridendo con qualcosa nel lago.
La latina si avvicinò curiosa all'estranea per vedere di cosa si trattasse e scorpì che erano anatre.
A lei non erano mai piaciute le anatre, anzi non le erano mai piaciuti gli uccelli in generale, non facevano altro che starnazzare senza sosta e svolazzare in giro sporcando d'appertutto.
Lei lo sapeva: sua nonna aveva la casa piena di uccelli, e ogni volta che andava da lei non facevano altro che infastidirla con i loro “urletti”.Inoltre una volta, una di quelle palle di piume, l'aveva anche beccata senza che avesse fatto niente...quindi no, non c'era niente da fare, i volatili proprio non le andavano giù...
I gatti! I gatti le piacevano, erano carini e non rompevano le scatole.
In quel momento la biondina si accorse della sua presenza e disse:
“Ciao sono Brittany Susan Pierce ma tu puoi chiamarmi Britt, ho cinque anni e queste sono le mie paperelle, ti va di giocare con me?”
Tutto questo senza prendere fiato, e senza togliersi il sorriso dalle labbra. Inizialmente la latina rimase interdetta dalla confidenza della bambina (solitamente era lei a scegliersi i compagni di giochi), ma alla fine acconsentì a quella proposta e si mise in ginocchio a guardare quegli animaletti.
“Sono carine vero?” domandò la bambina al suo fianco mentre, tutta concentrata tentava di catturarne una che, però, non si lasciava prendere.
“...Sì...?” rispose Santana. Doveva ammettere che non erano poi così bruttine, anzi, veniva voglia ti accarezzarle.
“Come ti chiami?” chiese di nuovo Brittany sorridendole.
“Santana Lopez” disse l'altra, cominciando a prendere un po' di confidenza con le paperelle che si stavano avvicinando.

Che bel nome!” esclamò la bionda “mi piace tanto, anch'io vorrei un nome così originale...” aggiunse mettendo un piccolo broncio.
“Grazie” rispose gonfiando il petto.
“Come mai sei qui da sola?” chiese dopo un po'
“Gli altri bambini non vogliono giocare con me, dicono che sono stupida...” rispose come se niente fosse.
“A me non sembri stupida!” disse subito l'altra
“Grazie” sorrise “ma non m'importa, so che lo dicono solo perchè sono invidiosi che le fatine parlano con me e con loro no...” aggiunse con una scrollatina di spalle.
A quella frase la latina rimase un po' interdetta, ma non ci fece caso, perchè subito di ricordò della gara di nascondino che doveva vincere “Britt ti va di giocare con me e dei miei amici?” domandò.

D'accordo” rispose l'altra, sorridendo alla proposta. Si alzarono e subito Brittany l'abbracciò, e una volta staccatasi intrecciò il suo mignolo con quello dell'altra
“'Sta sera racconterò di te alle fatine!” sorrise entusiasta, prima di andare insime alla nuova amica a conoscere quelli che sarebbero diventati la sua nuova famiglia.


“Alla fine hai raccontato di me?” chiese incuriosita Santana,
“Sì e continuerò a farlo, fino alla morte” rispose sicura Brittany “...e anche dopo.” concluse poi, facendo commuovere l'amica.


_________________________________________________________________________________________________________________

 

Allora? Piaciuto?
Io personalmente sono soddisfatta, un po' perchè finalmente sono riuscita a buttar giù quello che avevo in mente, un po' perchè l'idea per il finale non era esattamente questa.
Per questo vorrei sapere se vi è piaciuta, in questo modo andrei avanti, sennò mi fermo qui.
Ancora grazie a chi ha letto :-)

Alla prossima,
Sbianca

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: sbianca