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Autore: frodina178    26/05/2004    21 recensioni
Ampiamente ispirato al libro e al film "I Diari della Motocicletta"di Che Guevara.Due amici,un continente,una motocicletta e tanto tempo per pensare.
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dominic Monaghan, Elijah Wood, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota: liberamente tratto dal libro e dal film"I diari della motocicletta" di Che Guevara. Non voglio minimamente paragonare il viaggio che mi accingo a raccontare con quello di Ernesto e Alberto Granado, ma ho cercato comunque di trarre qualche spunto. Alla fine dell'avventura entrambi i personaggi non saranno più gli stessi, il loro modo di vedere il mondo sarò cambiato, come il loro rapportarsi alla vita e al lavoro.
I protagonisti di questa storia sono Orlando Bloom e Dominic Monaghan, attori che stimo e apprezzo molto, e che desideravo da qualche tempo inserire in una fic simile.


Prologo

La discussione si stava prolungando ormai da diverso tempo, l'argomento questa volta verteva sui viaggi, fantastici o reali.
-E' possibile ma non probabile!- esclamò Andy battendo una mano sul tavolo.
-E cosa mi dici di questo ragazzo allora?- Orlando gli lanciò addosso un giornale. L'uomo lo lesse senza troppa attenzione.
-Ti ripeto che è un modo come un altro per farsi della pubblicità!- glielo riporse.
-Io sono d'accordo con lui -Elijah si accese una sigaretta - Credo che sia una cosa fattibile se hai denaro e molta voglia di farlo! -
-E io invece torno a ribadire che è umanamente impossibile!- Viggo sembrava fermo sulla sua posizione, e non accettava di muoversi.
-Hai la prova tangibile sotto i tuoi occhi, come fai ad essere così ottuso? -
-Nessuno, e ripeto nessuno, può essere riuscito a percorrere tutta l'Africa su una moto in tre mesi! -
-E invece guarda un po'! -Orlando fece una smorfia saccente -Un tale è stato meno limitato di te e oggi si trova sulle prime pagine di tutti i giornali-.
-Orlando… -sussurrò Viggo socchiudendo quasi offeso gli occhi -Proprio a me, a ME, dici che sono ottuso! Prova a ragionare un momento, non credi che sia anche possibile quest'uomo abbia organizzato tutto solo per farsi conoscere? -
-E tu invece non pensi che se fosse tutta una messa inscena si sarebbe inventato qualche cosa di più plausibile?- ora anche Dominic si era schierato dalla parte di Orlando.
-Io dico solamente che è inutile discutere su quest'argomento, tanto abbiamo capito che nessuno ha intenzione di mutare la propria idea, quindi chiudiamola qui!- Viggo era diventato nervoso, non riusciva a credere che i suoi amici si facessero intrappolare da quella rete di menzogne che, seppur tessuta alla perfezione, puzzava palesemente di bruciato.
-In fondo hai ragione -Billy, che fino ad ora non si era inserito più di tanto, prese la parola - Non sapremo mai se questa storia è vera, oppure no, o forse lo è soltanto per metà. Quindi penso anche io che bisognerebbe smetterla qui e discutere invece del vero motivo per cui ci siamo trovati!-
-Per me va bene -sbuffò un po' infastidito Orlando -Non sono stato io a tirare fuori l'argomento!-
-Se è per questo nemmeno io!- rise Viggo allargando le braccia sconsolato.
Tutti gli sguardi si volsero verso Dominic che, dal canto suo, stava ancora rileggendo quell'articolo che aveva ormai girato in tutte le mani.
-Eppure…. -disse senza interrompere la lettura -Io continuo a pensare che Orlando abbia pienamente ragione, è fattibile anche se molto difficile. Penso che piacerebbe anche a me provare un'esperienza simile, se solo avessi il tempo e il coraggio di farlo! -
-Non ti basterebbero Dom! -Viggo ormai credeva di aver raggiunto l'epilogo di quell'assurda conversazione -Perché ti dico che è talmente inverosimile credere di poterci riuscire che sarei addirittura pronto a scommetterci le palle!-
-Tanto per quello che le usi… -ogni tanto Elijah cercava di fare lo spiritoso, ma le battute pesanti proprio non gli riuscivano bene, era negato e risultava anche volgare, a volte.

La riunione post-produzione si svolse senza ulteriori diverbi, concentrata esclusivamente sull'ordine del giorno: presenza e assenza a premiere ed incontri vari. Ultimamente tutti i membri del cast erano stati subissati da questo genere di impegni, tanto che qualcuno di loro, per potervi partecipare, aveva dovuto rinunciare ad importanti avvenimenti di famiglia. Peter Jackson li aveva avvertiti che contava molto sulla presenta di tutti quanti alla premiere Londinese de "Il Ritorno del Re", così, in anticipo di un paio di mesi, gli attori principali si erano ritrovati per discutere della questione. Qualcuno di loro era dovuto venire addirittura dall'Oceania, ma non si sarebbe mai perso, per nessun motivo, quella che, più che una futile riunione lavorativa, di cui manteneva soltanto una parvenza, sembrava il pretesto per una malinconica rimpatriata.

Per i due mesi successivi pochi di loro mantennero frequenti contatti, se non per gli auguri e i complimenti d'obbligo. Elijah stava girando due film, Orlando anche, Viggo era impegnato con il suo lavoro di fotografo che sembrava fiorire, e anche tutti gli altri, chi più chi meno, aveva degli impegni. Era stato deciso che alla premiere londinese sarebbero stati tutti presenti, tranne Andy, a cui era morta da pochi giorni la madre, e nessuno se l'era sentita di rimproverarlo per la sua assenza.
Elijah e Dominic si trovarono direttamente all'aeroporto, mentre i restanti avevano raggiunto l'albergo singolarmente.
Dominic stava ancora disfando le sue valige, quando bussarono alla porta.
-Avanti è aperto!- urlò cercando di tirare fuori un paio di boxer incastrati alla cerniera del borsone.
La testa di Billy spuntò sulla soglia. Appena lo vide dom tirò un grido, gli si lanciò addosso coprendolo di baci.
-Lurido suino depravato!Finalmente ci si vede!- proclamò con la sua solita sottigliezza verbale. Alla sera ormai tutti si erano incontrati e, dopo i saluti di rito, avevano deciso di ritrovarsi tutti insieme al ristornate appena fuori dall'albergo, per fare quattro chiacchiere e rilassarsi in vista dell'imminente premiere.

-Allora Orlando! -Viggo sollevò il calice di spumante, tentando di mettere un freno al chiacchiericcio della tavolata -Abbiamo saputo del tuo colpo grosso!Addirittura con Petersen! Il nostro valoroso Paride! -
Applausi seguirono questo breve apprezzamento.
-Stai facendo passi da gigante, ragazzo mio, fattelo dire!- Dom gli batté una mano sulla spalla. Si complimentarono l'uno con l'altro per tutta la serata, che comprese lusinghe sincere e altre un po' più tirate per i capelli, ma pur sempre apprezzabili.

Da quella giornata a New York nessuno aveva più parlato, o pensato, riguardo quella questione del viaggio africano. L'uomo che si diceva aver compiuto l'impresa era scomparso rapidamente dalle pagine dei giornali, come la sua memoria. Fu proprio Viggo, il più accanito sostenitore della menzogna della notizia, a tirare fuori l'argomento.
-Ancora convinto -si riferì ad Orlando, che, dal canto suo, aveva bevuto abbastanza vino da sentirsi forte come un leone per iniziare un'assidua battaglia verbale -Che quel tale abbia attraversato l'Africa in tre mesi?-
-Convintissimo!- biascicò il giovane, chiudendo gli occhi con fare altezzoso.
Viggo scoppiò a ridere.
-Come mi fai rabbia!- Orlando strinse ironicamente i pugni, guardandolo di sottecchi.
-Posso dire che sembrate due bambini?- se ne uscì Dominic, masticando con convinzione l'ultimo boccone di gnocchi alla tirolese.
-No!TU proprio non lo puoi dire!- esclamarono quasi all'unisono scherzosamente seri.
La questione venne per la seconda volta dibattuta a lungo. Il locale solitamente chiudeva alle due di notte ma, data la particolare circostanza e il calibro degli ospiti, nessuno venne a disturbarli all'ora di chiusura.
Quell'argomento sembrava interessare molti, e alla fine si erano formate tre schiere: una formata da Elijah ,Dominic e Orlando, che credevano seriamente nella possibilità del viaggio. Un'altra composta da Viggo, Billy e Sean che sostenevano l'incontrario. E una terza, di cui facevano parte Ian e John, i quali ritenevano che la storia avesse solo un fondo di verità.
Il motivo per cui quel tema venne discusso così a lungo e così animatamente non ci è data ragione di saperlo, fatto sta che quasi si giunse a litigare. Fortunatamente Billy prese in mano le redini della situazione:
-Ma insomma basta!Siete tutti impazziti o cosa?a parte il fatto che non vedo il bisogno di tutta questa agitazione, io dico!Se voi tre siete così convinti delle vostre idee perché non fate armi e bagagli e ci dimostrate che avete ragione?-
Billy aveva detto queste parole in tono ironico, solamente per porre fine al dibattito. Ma, in quel preciso istante, nella mente d'Orlando e Dominic cominciarono a prendere forma delle immagini. Ancora troppo confuse per poter essere interpretate, ma stavano lentamente prendendo forma.
La felice serata si concluse molto tardi, prolungata per una visita notturna dei monumenti londinesi con annesse pisciate nelle fontanelle cittadine.

Orlando si stese sul letto, pensando e ripensando alle parole di Billy, "Se voi tre siete così convinti delle vostre idee perché non fate armi e bagagli e ci dimostrate che avete ragione?". Gli danzavano nella mente impedendogli di dormire. Ancora non dava particolare peso alla vocina, chiamata facoltà di discernimento, che gli consigliava a gran voce di mettersi a dormire, di non infilarsi nei guai. Ma si conosceva, e sapeva perfettamente che, se avrebbe lasciato vivere questa cosa dentro di se, non avrebbe potuto mettere a tacere per molto la sua irrefrenabile voglia di sfide.
L'Africa. Così immensa, così selvaggia e al contempo affascinante. Così ricca di storia umana e geografica, un continente precario e polemizzato, litigato e violentato. Una cultura antica, colma di tradizioni e luoghi paradisiaci.
Non gli sarebbe dispiaciuto cimentarsi nell'impresa di attraversarla in moto.
Non poteva sapere che, poche stanze più in là, un'altra persona stesse facendo simili meditazioni.
Il sonno vinse entrambi, catapultandoli in un mare d'incertezza e voglia di fare, di sete di avventura, di colori e persone solari.

-Elijah!Non mi dire che stai ancora dormendo vero?!?- Dominic batteva alla porta della stanza dell'amico, poggiando l'orecchio per sentire segni di vita.
-Dom Che cazzo fai? -la voce di Elijah gli giunse debole e impastata dal sonno -Sono le sei del mattino!- gli venne ad aprire. Indossava un pigiama nero di lino, troppo lungo per la sua statura, e un paio di ciabatte rosa con pon pon annessi.
-Dai dormiglione vestiti che sono già tutti di sotto!Manchi solo tu!-
-Manco solo io per cosa?- il ragazzo si strofinò gli occhi, unendo il suo gesto ad un immenso sbadiglio.
-Ma per andare a fare shopping no?- gli diede uno scappellotto prima di dirigersi verso l'ascensore.
-Ma qui sono tutti matti….-mormorò Elijah chiudendosi la porta alle spalle e massaggiandosi il collo.

Alle sei e mezza la combriccola si era già unita e poi subito divisa in due gruppi. Orlando aveva invitato da solo Dominic a fare colazione insieme, con la scusa di dovergli parlare privatamente riguardo la festa per qualcuno. Dopo aver ricevuto le solite battutine sarcastiche sulla loro presunta omosessualità, orami diventata affare mondiale, si ritirarono in un piccolo bar del centro, che aveva appena aperto ed era ancora vuoto.
-Senti Dom -Orlando sorseggiava il suo caffè completamente appoggiato allo schienale della sedia in legno -Forse mi prenderai per pazzo, non lo so, ma ricordi quello che ha detto ieri sera Billy?-
-Ha detto così tante cazzate che ricordarmene una in particolare sarebbe arduo…-
-Tra tutte le sue minchiate ha anche detto una cosa intelligente, qualcosa che riguardava quel fantomatico viaggio attraverso l'Africa….
-"Se voi tre siete così convinti delle vostre idee perché non fate armi e bagagli e ci dimostrate che avete ragione?"- Dominic ripeté a memoria le parole dell'amico.
-Hanno colpito anche te?- domandò Orlando stupito dall'enfasi che il suo interlocutore aveva usato nel pronunciare la frase.
-Molto, anzi a dirtela tutta moltissimo!Ieri a letto non ho fatto altro che pensarci!-
-Cosa ne dici?-
-cosa ne dico di cosa?- lo fissò interrogativo Dominic.
-Cosa ne dici di farlo!-
-Farlo?!?-il ragazzo rise nervoso, massaggiandosi un braccio e prendendo a stuzzicarsi i peli biondi.
-Sì, farlo, io e te!Avrei voluto fare questa proposta anche ad Elijah, ma non credo che accetterebbe, anzi forse non mi prenderebbe nemmeno per serio…..-
-Insomma indirettamente mi stai dicendo che solo io sono abbastanza cretino da poter solo pensare di fare una cosa simile?- replicò beffardamente stizzito Dominic.
-Più o meno è così!- scoppiò a ridere Orlando addentando la sua focaccina.
-io non so Orli…a dirti la verità ora che me lo dici la prima cosa che vorrei fare è prendere le valige e partire, ma poi se ci penso meglio mi rendo conto che forse non è….-
-Dom! -ributtò il cibo nel piatto guardandolo serio nelle palle degli occhi -Che cosa abbiamo da perdere?Cosa?Abbiamo tutto da guadagnarci!Per il nostro orgoglio e per il nostro divertimento, per l'avventura e….-
-Orlando tu sei un angelo incantatore!Mi stai attirando un una trappola!-.
-Ma trappola di cosa?Dimmi Dom, dimmi, c'è qualche cosa, qualcosa di veramente speciale che ti trattiene qui?-
-Il mio lavoro per cominciare!-
-Ma non raccontarmi cazzate per favore! -Orlando rise gettandosi all'indietro -Sai perfettamente com'è il nostro lavoro!Per di più che ora so che non hai progetti importanti in corso, e anche se ti assenti per qualche tempo ti assicuro che sarai ancora uno tra gli hobbits più ricercati!-
-E tu?Mi pare che sia assurdo che rischi di giocarti la carriera in questo modo!-.
-Ma non mi gioco un bel niente Dominic!Il prossimo contratto inzia quest'autunno!Tutto il resto sono cose a cui posso benissimo rinunciare!-
-E Kate?E tua madre?E tua sorella?E…..-
-Ascolta Dom!Non credi che questi siano problemi miei?E poi dimmi…...che differenza c'è tra l'assentarsi mesi per girare un film o l'assentarsi per andare in vacanza?-
-Ma questa non sarebbe una vacanza Orlando!Hai una visione troppo fiabesca della vita!-.
-Oh grazie!Mi stai offendendo! -aveva alzato il tono di voce, aveva cominciato ad innervosirsi, forse perché sperava di trovare un immediato consenso da parte sua -E' grazie al mio continuo sognare e sperare che sono arrivato dove sono ora!-
-Non intendevo questo!Non serve arrabbiarsi!-.
-Scusami….-si massaggiò una tempia -Scusami veramente, è che questa cosa mi ha preso, tantissimo!-.
-E quando intendevi partire?-
-Il tempo di organizzare la cosa, qualche giorno, qualche settimana al massimo!- esclamò entusiasta, forse intravedendo una minima speranza nelle parole dell'amico.
Dominic sospirò.
-Non so come tu ci sia riuscito Orlando, ma hai cancellato tutti i miei dubbi -gli porse una mano -Io sono con te!-
Orlando sorrise al massimo dell'entusiasmo, gliela strinse a sua volta, scambiandosi con lo sguardo un tacito accordo.
  
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