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Autore: MrMurkrow    02/08/2012    0 recensioni
La mia prima storia: si parla della fondazione di una nuova organizzazione di potenti Nessuno della quale seguiremo le vicende di un membro in particolare dotato di una abilità difficile da ritrovare in questi esseri oscuri, ovvero maneggiare un Keyblade. La storia in se viene influenzata in parte dagli avvenimenti di Birth By Sleep volendo interpretare alcuni dettagli secondo la fantasia dell'autore, quindi potrebbero esserci alcuni eventi che non concordano con gli elementi spiegati nella saga. Inoltre questa pubblicazione serve anche per ricevere feedback per riuscire a migliorare il mio modo di scrivere ed esposizione, quindi sarò lieto di ricevere critiche e consigli su come migliorarmi. Spero vivamente che la storia vi interessi, enjoy!
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nessuno, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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“Sei pronto?” mi chiese l’uomo incappucciato con un po’ di strizza.
“Hai qualche dubbio a riguardo?”risposi io voltando a guardarlo.
 “No, e che vorrei vederti all’opera con il tuo Keyblade oggi.” Rispose e dalle sue parole si poteva leggere una certa eccitazione.
“Ne abbiamo già parlato altre volte Xen … sai bene quale è la risposta.”
“Oh ma andiamo! Usi sempre quel dannato bastone, perché non vuoi usare il tuo potere reale per una volta?” Alzò il tono della voce e ciò mi infastidì non poco.
“Dobbiamo solo eliminare degli Heartless che si sono infiltrati nell’Ascesa Tortuosa, non ci sarà alcun bisogno di usare il Keyblade.” 
“E se trovassimo un Heartless più forte degli altri? Ti ricordo che non sono tutti purosangue quei piccoletti!” Gridò con forza Xen.
“Ora calmati Xen sai bene che sono abbastanza forte da evitare l’uso di quell’arma e perfino tu non ne avresti bisogno se potessi usarlo, quindi poche chiacchere e andiamo a lavorare.”
“Già, hai ragione. Peccato però, vederti in azione con quell’arma deve essere la fine del mondo!”
Xen non era certo il tipo che si teneva le cose dentro ed anzi era molto espansivo, diceva quello che pensava senza applicare troppi filtri nel tragitto da cervello a bocca e questo poteva essere un male se ti rivolgevi alla persona sbagliata in un momento sbagliato.
“Vuoi continuare a parlare per far si che io evochi la “Lama della Luce” e ti eviti di lavorare eh? Di la verità Xen”
Xen si vergognò molto, ma era un tipo con la risposta pronta e così disse: “Io? Ma se ho fatto ben quattro missioni di fila in due mondi diversi in questi due giorni! Non sono affatto un fannullone, se è questo che intendi e che mi piace stare ad oziare quando posso, tu non lo faresti?”
“No” Fu una risposta troppo secca e diretta per Xen, a volte mi dimenticavo quanto fosse suscettibile.
“Quando fai così ti lancerei un fulmine contro!” Esclamò puntandomi contro un dito accusatore. 
“Ahahaha prima dovresti avere il tempo di evocarlo, prima che tu possa solo dire: “Thunder”, ti avrei già stecchito.” Probabilmente mi davo troppe arie allora, Xen infatti era un ottimo guerriero a dispetto delle apparenze, sottovalutare quel ragazzo sarebbe stato un  grosso errore, come scoprii a mie spese il giorno che il destino ci mise contro.
“Aaaaaaah e va bene, andiamo. Se continuiamo questo discorso finisce che arriva Xavier e ci trasforma in Simili per “ritardo nel compiere la missione” o qualunque altra scusa del cavolo che gli passa al momento in testa.”
Cercai di soffocare un po’ la risata, Xen non si accorse di nulla ed allora ci recammo verso l’Ascesa Tortuosa, ovvero l’ascensore che collegava i vari piani del Castello che Non Esiste. Il castello era ridotto male dopo la sconfitta di Xemnas, le torri in cima al castello erano ridotte in pezzi, sparpagliati nella piazza davanti al Grattacielo della Memoria. Le pareti erano piene di crepe e l’interno era ormai fatiscente e neanche tanto stabile. Non vi abitava più nessuno, ad eccezione degli Heartless che ormai avevano trasformato quel posto in una loro roccaforte dopo la perdita della Fortezza Oscura. L’organizzazione dei Tredici aveva perso ed era stata eliminata del tutto, dapprima per colpa di alcuni traditori e in seguito per colpa del possessore del Keyblade, Sora. Ormai nemmeno i Nessuno riuscivano ad entrare per colpa degli Heartless, ma ora le cose stavano per cambiare. Una nuova organizzazione, di cui noi facevamo parte, era pronta a riprendersi il castello e restituirlo ai Nessuno, facendolo tornare al suo antico splendore. Per il momento non avevamo uno scopo preciso, ci limitavamo ad eliminare gli Heartless che si trovavano in loco così da avere un luogo poter chiamare “casa”, ma dentro di me sapevo che qualcuno aveva un idea vera da portare a termine ad ogni costo, aspettavo solo che quel qualcuno lo dicesse chiaro e tondo invece di tenerselo dentro. In ogni caso eravamo pronti a batterci anche solo per avere uno scopo per iniziare e finire la giornata e per il momento sembrava che andasse bene a tutti. Anche se per il momento eravamo solo in sei, tutti davamo il massimo nelle piccole missioni affidateci, per lo più erano incarichi semplici che consistevano in ricognizioni e sterminio di Heartless, come la missione odierna appunto. Mi fermai a guardare il cielo attorno al castello, un cielo stellato macchiato da nuvole rosse e viola, trasmetteva un senso di silenzio e pace nonostante tutti quegli scontri che si susseguivano attorno al castello, potei godermi quel panorama solo per pochi secondi poiché Xen mi riporto a terra per dirmi che eravamo arrivati.
“Che hai?” mi chiese con voce un po’ preoccupata. “Oggi ti vedo più sognatore del solito”
“Pensavo…”Gli risposi a testa bassa.
“A che?”continuò lui con una certa curiosità.
“Pensavo che Xavier ci dovrebbe dire cosa tramano lui ed il capo, sono più che certo che hanno un piano per tutti noi, solo che non vogliono ancora dirci quale.”
In realtà quello era solo un pensiero secondario, ciò che mi tormentava davvero era che, tra tutti i Nessuno che conoscevo ero l’unico senza ricordi del suo passato e se questo non fosse già abbastanza strano ero tormentato da visioni di cose e persone che non conoscevo. Più cercavo di diradare le tenebre che avvolgevano queste visioni più loro sfuggivano diventando al contempo più pressanti e confuse andando a minare, talvolta, la mia efficienza sul campo di battaglia.
“Amico mio, tu ti preoccupi troppo” esclamò dandomi una pacca sulla spalla. “Se sarà come dici tu vorrà dire che le nostre giornate diventeranno più movimentate ed interessanti no?”
“Forse hai ragione, mi preoccupo per nulla.”
“Bene, ora che hai ripreso il senso di te diamoci da fare, abbiamo degli Heartless da eliminare ricordi?” Disse avanzando con passi leggeri.
Arrivati nel luogo indicatoci potevamo vedere molto chiaramente gli Hertless penetrare dalle profonde crepe delle pareti e diffondersi a macchia d’olio all’interno dell’Ascesa Tortuosa. Il nostro compito era fermare quell’orda e rimettere in funzione l’ascensore. Forse la missione più movimentata dei miei tre mesi all’organizzazione, il che è tutto dire.
“Guardali come escono dalle pareti e ci vengono incontro Xertan! Ci sarà da divertirsi oggi!”
“Xen, fai meno lo spiritoso e concentrati sull’obbiettivo, intesi?”
“Si, si ho capito” mi rispose un po’ scocciato mentre si levava il cappuccio dalla testa, mostrando il suo volto: pallido, ma dai lineamenti decisi, con un tatuaggio raffigurante un sole nella guancia sinistra un poco coperto da un ciuffo dei suoi capelli gialli splendenti che terminavano in varie punte in direzione della schiena. Alzo il braccio in posizione orizzontale, mi fece un ok col pollice guardandomi con uno dei suoi occhi neri e poi evocò i suoi Chackram facendo volare scintille di fulmini attorno alle mani. “Diamoci da fare!” esclamò gettandosi verso l’orda oscura che ci stava caricando. Seguii il suo esempio: mi levai il cappuccio mostrando i miei neri capelli con un ciuffo che cade lungo la parte destra del mio volto marchiato da una cicatrice discorrente lungo l’occhio destro. Xen diceva che il mio volto trasmetteva sensazioni divergenti, c’era la calma di uno che sa il fatto suo e la sicurezza di avere a che fare con una persona affidabile; il discorso cambiava in battaglia poiché una volta mi disse che sprigionavo un aura di ira e tranquillità nel medesimo istante che eliminavo un Heartless. Alzai lo sguardo e fissati i miei nemici con i miei occhi neri ed allora evocai la mia arma: Il Sole di Mezzanotte, lo chiamavo per la sua abilità di accendere il rosso fuoco del sole anche nel buio più totale. Era un bastone rosso lungo circa un metro e settanta terminante in due sfere chiodate gialle sganciabili dal corpo principale per farle roteare insieme al bastone tramite una catena allungandone la gittata. Mi lanciai anche io in mezzo a quella moltitudine nera e con un balzo mi ritrovai al fianco di Xen che non perse l’occasione per fare una battuta: “Alla buon ora, che c’è volevi vederti lo spettacolo dalla tribuna?” Disse rivolgendomi un sorriso divertito.
“Taci e combatti Xen.”Gli risposi irritato.
“Obbedisco con piacere!” detto ciò fece roteare in avanti i Chackram che una volta sospesi sopra i gli Shadow emisero delle scariche elettriche ad ampio raggio che coinvolsero come minimo una ventina di purosangue. Successivamente richiamò i due dischi e iniziò a roteare su se stesso evocando una tempesta di fulmini che lo circondava e lo seguiva in ogni dove, spargendo distruzione ovunque passasse. Nel medesimo istante io creavo cerchi di fuoco attorno a me facendo roteare il bastone e dopo diversi colpi a trecentosessanta gradi, evocai un esplosione di fuoco circondata da fulmini neri attorno a me per spazzare via tutti gli Shadow. Xen, dopo l’esplosione smise di roteare e con un paio di balzi ci ritrovammo di nuovo schiena contro schiena. Tutto attorno a noi era calmo, i purosangue avevano perso e non c’era più l’ombra di un Hertless sull’ascensore. 
“Peccato” esclamò Xen. “Speravo in qualcosa di meglio”. Aggiunse con un nota di dispiacere.
“Guarda che non è ancora finita genio” lo rimproverai io “Dobbiamo ancora riattivare l’ascensore e questo vuol dire scendere a tutti i livelli del castello e controllare dove è la sala di controllo.”
“Eeeeeh?” esclamò Xen in un urlo di stupore.”Scusa ma in questo posto ci saranno più di quindici-venti livelli! Ci metteremo una vita a controllarli tutti!”
“Scusa, ma non eri tu quello che voleva un po’ d’azione? Così facendo vedrai che troveremo moltissimi Heartless a sbarrarci la strada”.
“Andiamo Xertan, sai bene che ci vorranno giorni, quindi che ne dici se ne controlliamo un po’ oggi ed altri domani?”
“Xen abbiamo ordini precisi, dobbiamo riattivare l’ascensore entro oggi. Accidenti si vede proprio che hai conosciuto Axel, in poltroneria fate praticamente a gara”
“Xertan, sai bene che ho sempre stimato Axel e poi ci siamo conosciuti proprio mentre stava oziando sul lavoro, è naturale che un po’ ci assomigliamo ahahaah.”
Effettivamente i due si assomigliavano molto. Coloro che li avessero visti insieme li avrebbero potuti benissimo scambiare per fratelli gemelli, se non fosse che Xen appariva più giovane di qualche anno di Axel.
“Ok d’accordo faremo come dici tu, però ora rimani sveglio, mi servi per perlustrare i livelli di oggi ok?” Gli dissi sorridendo, in tono rassegnato.
“Grande Xertan, sapevo che anche tu volevi riposarti ogg….” Xen non fece in tempo a finire la frase che un cigolio spaventoso squarciò l’aria e fece tremare l’ascensore per poi farlo precipitare nel vuoto. Ci girammo all’unisono e vedemmo che qualcosa di enorme era apparso nell’aria, era un Grandecoda! L’Heartless volante si avventò su di noi sbalzandoci in aria. L’ascensore non riuscì a reggere l’impatto del nostro avversario e iniziò una velocissima corsa verso il piano terra. Guardai Xen e lui mi capì al volo, con l’ascensore ormai lontano dalla vista e noi sospesi a mezz’aria sul vuoto con un Grandecoda sotto di noi, la strategia appariva chiara: sconfiggere l’Heartless e usare poi il suo corpo per attutire l’impatto col terreno evitando così uno spiacevole urto al suolo da oltre cento metri d’altezza. Quando il Grandecoda tornò alla carica staccai le sfere chiodate dalla mia arma e, grazie alle catene con cui ora le sfere si muovevano in aria, mi agganciai alla belva e con un mezzo giro gli atterrai sulla schiena. Il mostro sorpreso del fatto girò la testa verso di me per guardarmi, una distrazione fatale dato che Xen gli si era avventato contro ricoprendosi di scariche elettriche. In un attimo gli fu addosso colpendolo al petto con una scarica da diecimila volt riuscendo a stordirlo per qualche secondo. Il Grandecoda però non si lasciò sconfiggere con questa piccola manovra e con un giro completo su se stesso in verticale colpì Xen con la sua portentosa coda, così facendo lo sbattè alle pareti laterali facendogli perdere i sensi. Non ebbi il tempo materiale di stare in pensiero per lui che l’Heartless mi disarcionò rompendo la catena che gli avevo legato attorno all’ala facendomi cadere verso il basso.
“Mi spiace Xen, ma lo dovrò usare senza che tu mi possa guardare” pensai questo esattamente un secondo prima di evocare il mio Keyblade e usarlo per riguadagnare la posizione favorevole su quel mostro. Apparve con un lampo di luce. La forma era assai strana: la parte con cui lo tenevo era avvolta da delle forme che sembravano rocce e il corpo della chiave invece era simile ad un blocco di granito, avvolto da fasci di spine ed infine sulla punta era presente rivolta verso l’alto una punta accuminata e verso il basso invece era presente un pezzo metallico che ricordava la forma di un martello di un fabbro.
“Sfasciatore Duplice” è questo il nome del mio Keyblade, non so nemmeno io perché so il suo nome o meglio non so nemmeno perché io possiedo un Keyblade, come mai io un essere dell’oscurità possiedo un Keyblade? Cosa ho che mi rende così speciale di avere la possibilità di brandirne uno? Conosco la storia di Roxas l’ex membro dell’organizzazione dei Tredici, ma lui era il nessuno di Sora, il prescelto del Keyblade, non mi risulta che ci siano in circolazioni altri utilizzatori di Keyblade. A parte forse il Re Topolino , ma lui non è mai stato trasformato in Heartless e poi non gli assomiglio nemmeno perciò non posso essere il suo Nessuno, ma allora perché posso usarlo? Cosa mi da la possibilità di richiamare la sua forza? Non ho nemmeno un cuore, perciò nemmeno un anima pura, allora cosa può essere …… Una zampata del Grandecoda a cinque centimetri mi fece tornare in me e allora unii le mani nell’impugnatura del Keyblade e sferrai una combo di colpi sul volto del mostro facendolo sbattere contro le pareti del castello, approfittai di quel momento per recuperare Xen e appoggiarci sul corpo dell’Heartless indebolito, in pochi secondi arrivammo al suolo con un fragoroso schianto e il Grandecoda scomparve sotto di noi, rivelando un cuore che, libero dalla prigione oscura, si librò in aria fino a scomparire. Appena Xen riprese i sensi guardo il Keyblade  e poi mi fulminò con lo sguardo.
“Che c’è?” gli chiesi incuriosito.
“Accidenti a te, ma proprio quando sono svenuto dovevi utilizzarlo?” disse scocciato.
“Beh peggio per te che ti sei fatto mettere K.O come un novellino” gli risposi sogghignando.
“Ah sei davvero divertente, grazie mille” disse seccato.
“Beh credo che da ora in poi lo vedrai spesso, dato che quel Grandecoda ha fatto a pezzi il mio Sole di Mezzanotte”
“Ah perfetto, allora alla prossima occasione non ti inventerai scuse e potrò finalmente vederti combattere e….”
Anche stavolta non fece in tempo a concludere la frase che un portale oscuro si aprì davanti a noi e ne uscì un uomo incappucciato che sbraitò gesticolando:
“Ah benissimo, a quanto vedo mentre tutti noi ci diamo da fare per ridare un po’ di lustro a questo posto voi vi mettete a distruggere tutto quello che vi capita a tiro eh?”
“Ehi ciao Xavier è un piacere anche per noi rivederti, sempre più logorroico ogni giorno che passa eh?” Xen faceva il gradasso, ma sapeva bene che Xavier era un Nessuno dalla forza straordinaria oltre che famoso per essere un rompiscatole come di prima categoria, ma era il braccio destro del capo perciò un po’ di rispetto bisognava pur darglielo.
“Xen, lurido perdigiorno buono a nulla che credi che siamo qui? In un parco giochi? Qui tentiamo di ricostruire ciò che di buono hanno fatto i nostri predecessori e tu e Xertan vi mettete a distruggere ciò che ricostruiamo?!” Xavier non lesinava gli insulti, specialmente con Xen, dato che per quanto lo ritenesse un ottimo guerriero, lo odiava per i suoi modi tardivi e spiritosi che mal si addicevano dentro un organizzazione di Nessuno qual’era la nostra.
“Ehi guarda che i qui presenti hanno appena eliminato un orda di Shadow e un Grandecoda che, per la cronaca, è stato lui a far crollare l’ascensore con un suo attacco diretto verso di noi e se non fosse stato per i qui presenti avrebbe ridotto così anche il resto del castello” Xen in quel momento giocava col fuoco, sapeva che se Xavier avesse voluto l’avrebbe potuto trasformare in un Simile senza battere ciglio, per sua fortuna in quel momento a Xavier serviva la nostra presenza e cosa più importante gli serviva il mio Keyblade.
“Aaaaaahn è inutile parlare con te Xen, ripareremo anche questo, ma non crediate di passarla liscia. Comunque ero venuto a cercarvi per dirvi di venire nella sala centrale, il capo vuole parlare con noi di cose molto importanti, cose che riguardano me, te e tutti i Nessuno, perciò seguitemi e state in silenzio.”Xen si girò verso di me come a dire: “Io questo non lo sopporto”. Gli feci un sorrisetto complice e feci sparire la Keyblade, così iniziammo a camminare dietro a Xavier avviandoci verso la sala centrale. Nel tragitto, che durò poco più di qualche minuto, nella mia mente mille domande si sovrapponevano cercando una spiegazione plausibile che potesse spingere il capo a chiamarci in riunione mentre eravamo occupati nel normale svolgimento della missione. Ad ogni modo mi rassegnai al fatto che solo sentendo cosa aveva da dirci avrei capito i piani di Zaxul.
  
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