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Autore: Zayns quiff    04/08/2012    6 recensioni
Neanche la morte poteva distruggere il nostro amore..
Our love is the most worthwhile thing I've ever done.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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«Louis..» sussurro.
«Cait lui è Harry un nostro amico» mi presenta quel ragazzo alto e riccio con cui stava par­lando prima, lo saluto guardandolo negli occhi ma è una brutta mossa perché li ha di un ver­de talmente intenso da ipnotizzarti.
«Piacere mio» ride porgendomi la mano, lo guardo esitante poi la stringo cercando di fare un sorriso.. sono abbastanza diffidente nel conoscere le persone all'inizio e non farò eccezio­ne con lui solamente perché è un ragazzo davvero bello come Louis e Niall d'altra parte.
Ci incamminiamo tutti e tre a piedi verso la villa che si erge imponente qualche passo più in là, i due ragazzi stanno parlando di chissà cosa così ho il tempo per guardare per bene il pae­saggio. E' una solita festa stile inglese: ragazzi che ballano, luci forti e luminose, alcolici, ra­gazzi che vomitano, ragazze che dormono sull'erba vicino alla fontana.
Sbuffo.
«Qualcosa non va?» mi chiede Harry avvicinandosi, Louis si è fermato a parlare con una ra­gazza che non smette di saltare e di gridare piano, forse è ubriaca anche lei.
«Solite feste da “se non ti sbronzi non sei contento”» rispondo lisciandomi il vestito che solo ora me ne rendo conto è inappropriato visto che tutti sono vestiti alla bella e meglio con i primi stracci che hanno trovato a casa, l'unico loro scopo era venire qui per bere.
«Inoltre mi sento fuori luogo» concludo indicando il vestito, lui mi guarda e scoppia a ridere gli lancio un'occhiataccia notando però che anche lui ha una giacca quindi sorrido anche io prendendolo in giro.
«Sai che facciamo?» domanda con gli occhi che gli brillano.
«Spara sono tutta orecchi!»
«Ce ne andiamo, prendiamo un gelato e ti porto a fare un giro ci stai?» ci penso su, mi guar­do intorno vedendo sempre più gente con un bicchiere in mano e mi viene in mente qualco­sa.. delle immagini sfocate di me qui con alcuni ragazzi e con una bottiglia tra le mani. Scuoto la testa ritornando alla realtà e accetto l'idea di Harry.
«E gli altri?»
«Ci penso io» si avvicina a Louis portandolo via dalla ragazza che assume un'espressione triste, gli dice qualcosa poi torna da me.
«Tutto apposto» Harry mi prende per mano trascinandomi via, mi volto per salutare Louis che ricambia prima di sparire tra la folla. Speriamo non combini niente.
Scendiamo già per la collina passando su un sentiero pieno di sassi cosa che odio visto che ho deciso di mettere i tacchi, continuiamo a camminare finché mi sorge un dubbio.
«Harry ma hai una macchina vero? Perché siamo un po' fuori Londra ed è l'una di notte!»
«Tranquilla l'ho posteggiata in fondo, ma se non ce la fai posso prenderti in braccio» rispon­de facendomi l'occhiolino, mi avvicino tirandogli una sberla sul braccio e accelero il passo arrivando alla fine della collina prima di lui. Mi appoggio sul cancello di ferro aspettandolo, mentre cammina i suoi ricci non fanno altro che muoversi così come la sua giacca che si gonfia ad ogni folata di vento.
«Sei un po' lento signorino...» mi fermo non sapendo il suo cognome.
«Styles» mi dice prontamente lui capendo ciò a cui alludevo.
Usciamo dal cancello e trovo una Range Rover nera, anche lui ha la stessa macchina di Louis ma sta volta sono preparata così prendo uno slancio e salgo al volo saltando il gradi­no, Harry mi guarda prima di scoppiare a ridere. Gli faccio la linguaccia.
Mette in moto, accende la radio e partiamo. Almeno un po' di musica, faccio zapping tra le stazioni finché non sento una canzone familiare.
«Questa l'ho già sentita..» sussurro, alzo il volume.
«I've tried playing it cool girl when I'm looking at you, I can never be brave cause you make my heart race» canta una voce meravigliosa dalle casse dello stereo, Harry deve aver speso molti soldi perché sembra quasi di essere ad un concerto.
«Forse in qualche pubblicità» sussurra Styles.
«E' bella, chi la canta?»
«Ehm... non lo so» sprofondo nel sedile chiudendo gli occhi e assorbendo questa melodia che mi colpisce dritto il cuore, però all'improvviso sento Harry sussurrare alcune parole del­la canzone.
«Allora la conosci!» urlo girandomi di scatto, lo vedo fare un salto sopra il sedile e frenare di colpo; fortuna avevo messo la cinta altrimenti sarei voltato fuori dal parabrezza in meno di un secondo.
«Sei impazzita? Vuoi farmi andare fuori strada?» dice serio spegnendo la radio proprio quando un acuto faceva partire il ritornello.
«Dai perché hai spento?» cerco di riaccendere, ma lui mi blocca la mano serio. Sbuffo e tor­no a guardare fuori dal finestrino, questo viaggio sembra non finire mai ad ogni gelateria tiro un sospiro di sollievo, ma poi Harry non si ferma mai.
Finché non arriviamo in un posto che fa gelati d'asporto.
«Puoi andare tu a prenderli?» mi chiede nascondendosi al buio della macchina proprio men­tre passa una ragazzina, lo guardo strano.
«Che gusti vuoi?»
«Mmm cioccolato e crema. Tieni» mi da i soldi e scendo seguendo la ragazzina dentro la ge­lateria, è piena nonostante sia l'una e mezza di notte così faccio la fila ordinando i due gelati quando tocca a me.
Forse ho capito perché Harry ha deciso di venire qui: fanno dei coni letteralmente giganti!
«Ecco!»
«Tienilo tu, devo guidare»
«Ancora? Dove dobbiamo andare?» non risponde e rimette in moto la macchina, camminia­mo per altri cinque minuti per raggiungere un'altura dove parcheggia e spegne la macchina.
«Finalmente!» esclama uscendo all'aria aperta, lo seguo porgendogli il suo gelato e sedendo­mi sul muso della macchina lasciando i tacchi per terra e iniziando a mangiare questo gelato squisito.
«Stai attenta, è nuova la macchina!» sussurra levandosi le scarpe e con delicatezza salendo accanto a me. Da qui si vede tutta Londra: il Big Ben, Buckingham palace, London eye il­luminati da tantissime luci che rende tutto ancora più magico.
«Tu mi conoscevi già da prima dell'incidente?» chiedo gettando la carta del cono a terra.
«Si, cioè ti ho visto quel giorno ci siamo scambiati due parole»
«Quindi non sai niente di me»
«Come tu non sai niente di me» ribatte lui sorridendo.
Mi giro per guardarlo meglio, ha qualcosa di familiare ma non riesco a capire cosa.
«Perché mi fissi?» domanda girandosi, i nostri occhi si incontrano.
«Mi sembra di conoscerti..» sussurro.
«Sono lo stesso di un'ora fa» scherza avvicinandosi di più a me, gli faccio la linguaccia e lo spingo. Però all'improvviso tira una folata di vento che mi fa rabbrividire lui lo nota e mi ab­braccia cercando di scaldarmi.
Sento qualcosa vibrare accanto a me, cerco nella borsa trovando il mio Iphone con il viso di Louis che mi sta chiamando.
«Hey»
«Ciao Cait, Harry è con te?»
«Yes, te lo passo?»
«Si grazie»
Passo il telefono ad Harry scandendo con le labbra le parole “Louis” lui annuisce e rispon­de, vedo la sua espressione mutare da felice a sorpresa a triste. Mi lascia la giacca poi scen­de dal cofano anteriore dell'auto per allontanarsi a parlare, non che avrei origliato.
Rimango a guardare le stelle sopra a me che vengono illuminate ogni tanto da qualche fa­scio di luce colorata, non ci credo le luci della festa arrivano fin qui!
Forse dovrei tornare a casa mia mamma si starà preoccupando e le avevo promesso che non avrei fatto tardi. Più in là sento Harry accaldarsi e alzare la voce con Louis al telefono, dopo pochi minuti ritorna porgendomi l' Iphone e dicendomi che mi avrebbe riportata a casa.
Durante il viaggio di ritorno nessuno parla, anche la radio tace e c'è un'aria pesante ma non oso parlare ho paura che Harry se la prenda anche con me. Non gli chiedo neanche come sa dove abito, si ferma davanti il marciapiede e respira profondamente.
«Tutto okay?» gli chiedo.
«Si scusa, qualche problema con... gli amici. E' tutto risolto. E' questa casa tua vero? O ho sbagliato?»
«Tranquillo missione compiuta!» esclamo alzando il pollice in alto, gli strappo un sorriso e sono contenta anche io però sento il cuore accelerare il suo battito sarà il caldo, oppure la stanchezza ma è meglio che vada.
Apro la portiera ma Harry mi trattiene il braccio sfilandomi la sua giacca e avvicinandomi verso di lui, i nostri occhi si combaciano dello stesso verde, sono così vicina a lui che sento il suo respiro sul viso e le sue labbra sono ad un centimetro dalle mie.

Lui si avvicina pericolosamente...



  
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