Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Iam_NO_ONE    06/08/2012    1 recensioni
Piacere, mi chiamo Katy Holdems, ho appena compiuto 18 anni e tre mesi fa mi hanno diagnosticato una insufficienza epatica. A quanto pare ho ancora solo un anno di vita se non trovo un donatore idoneo.
Non lasciatevi spaventare da questo prologo e continuate a leggere!! Ne vale la pena!! (spero!! xD )
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

RICORDO ANCORA CHE QUESTA E’ UNA REVISIONE COMPLETA DELLA MIA STORIA ED ALCUNE COSE CONO CAMBIATE QUINDI CONSIGLIEREI DI RILEGGERE SIN DAL PRIMO CAPITOLO.


CAPITOLO DUE

5 Gennaio 2013


Luce.
Che ore sono?
Dove sono?
Apro gli occhi e mi giro dall’altro lato perché la luce proveniente dalla finestra mi causa fastidio. Sono nel mio letto.
Uno dei miei letti.
Adagio provo a fare forza sulle mie braccia e mi metto a sedere a gambe incrociate sul materasso. Mi guardo intorno e noto un biglietto ai piedi del letto, così mi sdraio e lo prendo in mano:
“Ehi, non vorrei essere stato invasivo ma quando sei svenuta ti ho portata in casa dato che avevi già le chiavi in mano. Spero tu stia meglio.
A presto, Frank. xx”

Sorrido fissando il testo mentre pigramente mi alzo e vado in cucina per bere un po’ di quel latte che ho notato ieri. Prendo la bottiglia e vado in balcone.
Il sole è già sorto da molto credo perché la gente si muove frenetica sotto di me, sembrano formiche. C’è chi va in ufficio, chi accompagna i figli a scuola, chi fa footing… footing. Uno spreco di energie che potrebbero benissimo esser spese per fare shopping o scrivere o disegnare ma non… correre. Odio sforzarmi e adoro l’ozio. Preferisco il divano al tapis roulant, pizza invece che insalata, seduta è meglio che in piedi, pulita non sudata.
La pigrizia è uno stile di vita che si addice particolarmente bene alla mia persona.
<< Buongiorno >>
Quasi rovescio tutto a terra per la sorpresa.
<< Magari evita di spaventarmi >>
<< Scusami >>
<< Sarà la trecentonovantesima volta che lo dici >> sono terribilmente seccata dal suo combinare casini.
<< Wow sei di buonumore vedo >>
<< Sono sempre così di mattina >>
<< E’ quasi ora di pranzo >>
Rimango ferma impalata.
<< Che hai detto? >>
<< E’ quasi ora di pranzo >>
<< Stai scherzando, vero? >>
<< No cara la mia bella addormentata >> sogghigna lui.
<< A proposito… grazie per ieri sera >>
<< Figurati, è stato un piacere >>
Alzo un sopracciglio << E’ stato un piacere portare di peso questo pesante peso fino in camera? >> rido.
<< E’ stato un piacere aiutarti >>
E’ molto dolce. E visto che la mia pancia ha una predilezione per i momenti dolci, ecco che si fa sentire di nuovo.
<< Ma sono io che ti faccio questo effetto? >> chiede ironico.
<< E’ che non ho cibo in casa e sono abituata ad aggiungere molto peso al mio già pesante peso >>
<< Andresti sicuramente d’accordo con uno dei miei migliori amici >>
<< Fammelo conoscere prima o poi visto che qui non conosco nessuno e sarebbe una buona idea allargare il mio cerchio di amicizie >>
<< Un giorno magari ti farò conoscere tutta la band… >>
<< Hai una band? >> sono incuriosita.
<< EHM… Si si ho una band… si ma… faccio solo parte dello staff tecnico >> dice frettolosamente.
<< Ma ti pagano? >>
<< Si e anche un botto di soldi! >>
<< Beato te… io non ho nulla… >>
Sento l’ansia che cresce in me. Come farò a mantenermi qui che il costo della vita è già alto di suo?
Per quanto possa costare la mia vita… se è in base alla durata direi di essere “economica”.
<< Dai ti aiuto a trovare un lavoro! Aspetta che vado a prendere il giornale! >>
<< Grazie! >> urlo mentre già avverto i suoi passi che tornano in casa. Faccio la stessa cosa e rientro in casa per portare fuori una sedia su cui poso il mio sederone appoggiando poi i piedi sul bordo del balcone. Frank torna dopo pochissimo.
<< Allora iniziamo! >>
<< Sono pronta signore! >> mi porto la mano destra sulla fronte con un gesto militare.
<< Ti piacciono gli animali? >>
<< Si! >>
<< C’è un lavoro allo zoo… >>
<< Che dovrei fare? >>
<< Pulire… gli… escrementi degli elefanti >>
<< Spalare una montagna di sterco più alta di me? NO. >> ho un brivido al solo pensiero dell’olezzo scaturito dalle feci.
<< Mmmmm… Aiuto-cuoco? >> chiede speranzoso.
<< Non so cucinare >> dico con nonchalance.
<< Andiamo bene… >> sospira.
<< Zitto! >>
<< Idraulico? >>
Mi immagino mentre aiuto un omone lercio con i pantaloni abbassati… troppo… intanto che cerca di sturare un water da cui fuoriesce acqua sporca senza fine.
<< NO. >>
<< mmmmmh! >> grugnisce.
<< Ehi ti sei offerto tu di aiutarmi! >>
<< Dove mi sono andato a cacciare… andiamo avanti. >>
Rimaniamo a cercare un lavoro, tra varie proposte impossibili o esilaranti, per un sacco di tempo e ci facciamo tantissime risate. La pancia mi fa di nuovo male ma stavolta per le troppe risa. E’ da molto che non passavo del tempo così felicemente e ringrazio più volte mentalmente Frank.
Dopotutto se morirò presto non voglio passare i giorni nella tristezza più totale e questo mi pare un buon inizio.
<< Senti abbiamo capito che non sei capace di fare nulla! >> sogghigna il bastardo.
<< Uffa! >> metto giù le gambe e ci poggio i gomiti per sorreggere la mia testa con le mani.
<< Ma se lavorassi per me? >>
<< Sempre meglio che fare la raccatta gomme da masticare sotto le sedie dello stadio. >>
<< Non sto scherzando! >>
<< Nemmeno io. Credimi. >>
<< Vuoi diventare la mia donna delle pulizie? >>
<< Mi stai chiedendo di sposarti? >> rido.
<< Vedremo più in là >> stavolta lui ride ed io nel frattempo divento rossa come un pomodoro.
Che sfacciato!
<< Va bene! Accetto! Anzi… SI LO VOGLIO! >> urlo alzandomi in piedi di scatto e facendo cadere la sedia.
<< Ti tiro una copia delle chiavi >>
<< Si sono pronta… >> mi giro un attimo per tirare su la sedia e  poi mi preparo per afferrare il mazzo ma non faccio in tempo.
Me lo becco dritto sulla fronte.
<< AHIA! >>
<< Tutto a posto? >> chiede preoccupato.
<< Si si non ti preoccupare, piccoli inconvenienti >>
<< Se lo dici tu! >> sarcastico il tipo << io devo andare a lavorare ma tu puoi iniziare anche subito >>
<< Agli ordini capo! Vado a vestirmi e salgo! >> entro dentro casa mentre lo sento dire << Alla prossima! >>
   Apro la valigia ed indosso le prime cose che mi capitano: una maglietta a maniche corte viola, dei pantaloncini jeans e delle superga sempre viola e dopo essermi cambiata vado di sopra.
All’inizio ci metto un po’ per capire quale chiave sia quella che apre l’appartamento 21 ma alla fine riesco ad entrare. Mi muovo facilmente all’interno perché l’abitazione segue lo stesso disegno di casa mia ma l’arredamento è molto più vistoso, tipico di un ragazzo ricco che vuole solo sperperare i suoi soldi. Non mi aspettavo che Frank fosse così. Metto tutto in ordine, rifaccio i letti, spazzo, tolgo la polvere dai ripiani più alti, sbatto il tappeto, passo l’aspirapolvere, faccio diverse lavatrici e in men che non si dica la casa è splendente. Sono abituata a fare le pulizie perché mia madre dopo aver lavorato tutto il giorno e spesso anche qualche notte non poteva certo mettersi pure a pulire! Ci ho sempre pensato io e seppur io sia estremamente pigra la cosa non mi ha mai pesato perché sapevo di aiutare mia madre, almeno in piccola parte. Brevemente scrivo un bigliettino al mio nuovo datore di lavoro e lo lascio su un tavolino.
“Ho fatto quel che ho potuto, spero sia abbastanza! ;) Ma magari evita di mangiare in camera da letto, scemo.
Un saluto da Katy <3 ”

Scendo alla mia abitazione e mi faccio una bella doccia, mi vesto con un vestitino semplice, delle ballerine, una giacca di pelle e dopo aver preso il necessario esco dal palazzo.
Non è ancora sera ma si capisce che il sole calerà presto. Prendo la metro e scendo a Tower Hill perché voglio farmi una bella passeggiata sul Tower Bridge. Cammino con calma godendomi lo scrosciare dell’acqua, le ruote sull’asfalto, il vento che colpisce i mattoni, i click delle macchine fotografiche e cerco di imprimere ogni particolare nella mia mente, che sia visivo o uditivo io voglio ricordami ogni dettaglio di questo luogo così quando sarà quasi finita potrò attingere a questi ricordi.
Vedo disegnate a terra delle zampe di un animale e come alcuni bambini piccoli davanti a me provo a mettere i piedi dove si trovano le impronte saltellando da una parte all’altra di una linea blu. Rido come se avessi cinque anni e la cosa non mi dispiace. Vado avanti e avanti e senza accorgermene sono arrivata alla fine del ponte e il buio è già arrivato, meglio tornare a casa. Rifaccio la strada esattamente come all’andata e mi ritrovo a sorridere tentando di rimanere concentrata con lo sguardo a terra. All’improvviso mi scontro contro un ragazzo.
<< Cavolo! >> gli sento dire.
<< Oddio perdonami! >> guardo la sua maglietta sporca del caffe che gli ho appena fatto inavvertitamente finire addosso.
<< Nemmeno posso bere in pace! >> la voce mi sembra di conoscerla ma non riesco a vedere il suo viso per colpa del cappuccio.
<< Non trovi che non faccia poi così freddo? >> chiedo poggiando una mano sul fianco.
<< eh? >> gli sento dire mentre con un fazzoletto tampona la macchia.
<< Che te lo metti a fare il cappuccio se non fa tanto freddo?! Che esagerato! Che sei un vampiro? Ma non lo vedi che il sole è già calato! Che truzzo… >> continuo a parlare a ruota libera finché non mi ferma con
<< Wow sei di buonumore vedo >>
Frena.
Questa l’ho già sentita!

<< Frank? >> dico titubante.
Il ragazzo alza la testa leggermente ma non abbastanza da farmi vedere la sua faccia.
<< Katy! >> urla con una voce stridula mentre si guarda intorno.
<< Come mai da queste parti? >> chiedo insicura.
Che strano comportamento…
<< Bah devo correre da un mio amico che ha bisogno di me quindi ti prego scusami! Devo scappare davvero! Magari ci sentiamo più tardi! Scusami! >>
<< Si ok ma… >> non faccio in tempo a finire la mia frase che lui è già scappato via correndo e urlando << Scusami!! >>
Sbuffo e me ne ritorno a casa.
<< Trecentonovantatre >>


 
Hello eveeeeeeryone!
I’m back!
Sto cambiando un po’ di cosine cosicché la storia mi convinca di più e spero piaccia anche a voi :3
Recensite! Recensite! Recensite!
Un bacio enorme,

NO ONE

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Iam_NO_ONE