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Autore: renachan    19/02/2007    2 recensioni
I discorsi di due esistenze 'speciali' che si incontrano -Mi aspetterà? -Potrei \ -Avevate detto che possedete tutto il tempo che volete -Quel 'tutto' è limitato \ -Non ci siamo presentati -Non ho intenzione di farlo
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo V

Un ragazzo entrava nella palestra mentre il basso ma simpatico rappresentante d’istituto iniziava il discorso con la sua caratteristica parlantina. Frequentava il quarto anno e quasi sempre lo si vedeva da solo. Silenziosamente si appoggiò ad uno di quattro muri giallini della palestra e pensò, come del resto faceva già da un po’, ad uno strano incontro. Forse, voluto dal destino.

Anzi, tre incontri abbastanza corti, ma che l’avevano segnato indelebilmente.

L’incontro con un’anima come la sua, decisamente troppo matura e "diversa" per quell’età e quell’epoca.

Sentiva solo qualche informazione vagante, che gli entrava prepotentemente nel cervello, di quello che dicevano intorno a lui. I suoi pensieri erano fissi a quei magici momenti che aveva passato con quel ragazzo, arrivato e uscito dalla sua vita troppo velocemente per le grandi emozioni che gli aveva trasmesso.

Era entrato nei suoi pensieri in maniera così violenta e stravagante ammaliandolo e stupendolo. Alla fine si erano allontanati così velocemente da lasciare il ragazzo in un limbo di sensazioni e pensieri così forti da intontirlo.

Aveva una profonda angoscia dovuta alla paura di non rivederlo più, ma allo stesso tempo era tranquillizzato dal ricordo della sua serena figura e dalla fiducia che aveva nel destino. E nelle parole del ragazzo.

<…panaencefalite subacuta sclerotizzante…incurabile…intervento fallito…>

Solo queste parole erano arrivate alle sue orecchie per la loro inconfondibile assurdità, che malattia era?

Assurda…ma i suoi pensieri non potevano essere deviati da una panaencefalite, qualunque cosa fosse. Perché qualcosa di molto più interessante lo aveva intrigato: una persona molto enigmatica e passionale. È proprio strano quanto un rapporto possa diventare profondo in un così breve lasso di tempo, e come possa influire su una vita più di conoscenze decennali. Era una sensazione bellissima quella che provava ripensano a lui, forse l’unica persona che lo comprendeva veramente.

Una ragazza mise una foto in un proiettore, immagine che comparve sul muro in fondo alla palestra.

Il cervello cerca sempre una via di fuga.

Una speranza che la realtà sia diversa.

Un desiderio vano di fronte all’evidenza dei fatti.

E dopo la consapevolezza della verità, c’è lo sconvolgimento spirituale.

La disperazione.

Tutti i tasselli tornavano al loro posto nella mente annebbiata del ragazzo. Finalmente comprendeva, e questo fece solo aumentare la sua profonda angoscia. A volte il destino è veramente crudele a ingannarti con false promesse e speranze, per poi distruggere tutto. D’altronde avrebbe preferito saperlo subito, senza tutti quei sotterfugi e menzogne.

Si, perché anche un sorriso, a volte, può essere una falsa speranza.

Anche una semplice frase pronunciata serenamente, può ingannare.

Si è creato un’illusione con delle frasi mai pronunciate.

Si è costruito un miraggio con l’intuizione di alcuni pensieri.

Alla fine ha trovato dentro di lui un inganno costruito con un abbaglio.

E non può prendersela che con se stesso, per essersi ingannato così.

Non è un dio.

Non è immortale.

Le illusioni non diventano realtà.

Ed ora che tutto si stava chiarendo, ogni speranza che il suo cuore aveva contemplato ed ampliato gli tornava indietro.

Ora infranta definitivamente.

Se il "fato" esisteva veramente, era davvero sadico a scegliere così una persona su 1.000.000. Già. Il destino va aiutato, no? Ma, evidentemente, in certe occasioni è così immutabile, che nemmeno una ferrea volontà potrebbe farlo mutare. A volte lottare non serve, contro quello che deve succedere, quello che è già scritto e non può essere cambiato. Se pur ingiusto.

Destino malvagio e tiranno!

Almeno, se le loro supposizioni erano veritiere, avrebbero avuto altre occasioni per discuterne.

Provò tristezza, come chiunque che si sarebbe potuto trovare nella sua situazione. I pochi ricordi che aveva, diventavano ancora più importanti e preziosi ed aumentò la sua speranza di poterli conservare per il maggior tempo che poteva.

Dentro di lui la tempesta aveva inizio. Prima quieto, il mare si era agitato e le acque erano diventate nere di malinconia. L’oceano che aveva dentro era increspato e bagnato da una pioggia torrenziale, pioggia calda e così pesante da non riuscire a trattenerla.

Sembrava avere tutto l’universo dentro, pronto a rivendicare il suo spazio e distruggerlo.

La barriera era stata distrutta.

Un ragazzo sempre impassibile e in scrutabile stava piangendo e singhiozzando, coprendosi il volto arrossato con le mani, davanti a tutta la scuola, per un quasi sconosciuto.

*fine*

se volete chiedermi qualcosa che non vi è ben chiaro, sono felicemente disponibile a rispondere ai vostri quesiti ^-^

  
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