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Autore: Bellini_Elison    07/08/2012    3 recensioni
Questa storia la avevo gia scritta, ma ora la ho migliorata e.....Bè....spero vi piaccia!
DAL PRIMO CAPITOLO:
"Io sono James, James Potter!!" disse con un filo di orgoglio nella voce "Sirius" risposi io "Sirius Black!"
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Minerva McGranitt, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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ANGOLO DELL' AUTRICE (?):
Ciaooooooooooooooo
Eccomi con un nuovo capitolo... Spero vi piaccia!!!
Leggete e........ Commentate!
 

Capitolo 2

Il Cappello Parlante

 
La porta si spalancò all’ istante . Si vide una strega alta, dai capelli corvini racchiusi in uno stretto chignon. Aveva un volto molto severo.
“ Penso che questa qui non mi starà molto simpatica..” mormorò James nell’ orecchio di Sirius.

 
“ Stavo pensando la stessa cosa, amico!” gli rispose quest’ ultimo.
“ Ecco qua gli studenti del primo anno, professoressa McGranitt” disse Hagrid.

 
“ Grazie Hagrid, da qui in poi li accompagno io”.
Spalancò la porta: la sala d’ ingresso era enorme! Le pareti di pietra erano illuminate da torce fiammeggianti, il soffitto era così alto che quasi non si vedeva, e di fronte a loro una sontuosa scalinata in marmo conduceva ai piani superiori.
I ragazzi seguirono la professoressa McGranitt fino ad una saletta vuota oltre la sala d’ ingresso. Ci si stiparono dentro, molto più pigiati di quanto normalmente avrebbero fatto, guardandosi intorno tutti nervosi.
“ Benvenuti a Hogwarts” disse la professoressa McGranitt squadrandoli dall’ alto della sua statura. “ Il banchetto per l’ inizio dell’ anno inizierà tra poco, ma prima di prendere posto nella Sala Grande

verrete smistati nelle vostre Case. Lo Smistamento è una cerimonia molto importante poiché per tutto il tempo che resterete qui la vostra Casa sarà un po’ come la vostra famiglia: frequenterete le

lezioni con i vostri compagni di Casa, dormirete nei dormitori della vostra Casa e passerete il tempo libero nella sala di ritrovo della vostra Casa. 
“Le quattro Case si chiamano Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Ciascuna ha la sua nobile storia e ciascuna ha sfornato maghi e streghe di prim’ ordine. Per il tempo che starete a

Hoqwarts , i trionfi che otterrete faranno vincere punti alla vostra Casa, mentre ogni violazione delle regole gli farà perdere. Alla fine dell’ anno la Casa che avrà totalizzato più punti riceverà una coppa: la

coppa delle Case, il che costituisce un grande onore. Spero che ognuno di voi dia lustro alla Casa a cui verrà destinato.
“La Cerimonia di Smistamento inizierà tra pochi minuti davanti al resto della scuola, nell’ attesa vi suggerisco di farvi più belli che potete”

 
E cosi dicendo, i suoi occhi indugiarono un momento sui capelli disordinati di Potter, sui pantaloni sgualciti di Black e poi indugiarono sul ragazzino che aveva pianto in treno: Remus.
Gli sorrise gentilmente e il bambino ricambiò lo sguardo diventando tutto rosso.
 
“Tornerò non appena saremo pronti per la cerimonia, nel frattempo vi chiedo di attendere in silenzio” disse e usci dalla stanza chiudendo la porta dietro di se.

 
Nessuno dei ragazzi volle aprir bocca, erano tutti presi dall’ ansia.
In cosa sarebbe consistita la prova? Cosa avrebbero dovuto affrontare?
 
Ma non ebbero tempo di formulare ipotesi perché dietro a James e Sirius, molti ragazzi gridarono.
“ Ma che cosa..” provò a dire un ragazzino dai capelli biondi che prima aveva un aria molto vivace e parlava con tutti, e adesso non riusciva ad aprire bocca.
 
Una ventina di fantasmi erano appena entrati nella stanza, attraversando la parete di fondo.
 
Di color bianco perlaceo e leggermente trasparenti, parlavano tra di loro senza guardare minimamente i nuovi studenti, sembrava stessero discutendo.
 
Quello che assomigliava ad un monaco piccolo e grasso stava dicendo: “ Io dico che bisogna dimenticare e perdonare; dobbiamo dargli un’ altra possibilità! In fondo e qui solo da poco tempo e deve ambientarsi…”
“ Mio caro Frate, Pix non fa che gettare discredito sul nostro nome da quando è arrivato qui
, e poi lo sai, non è neanche un vero fantasma…. Ehi voi che ci fate qui?”
 
Un fantasma in calzamaglia e gorgiera aveva d’ un tratto notato gli studenti del primo anno.
 
Nessuno rispose.
“ Nuovi studenti!” disse il Frate Grasso abbracciandoli tutti con un sorriso.
“ In attesa di essere smistati, suppongo “
 
Alcuni annuirono in silenzio.
“ Spero di vedervi tutti a Tassorosso” disse il Frate  “ Sapete, un tempo è stata la mia Casa!”
 
“ E ora sgombrare!” ordinò una voce aspra “Sta per cominciare la Cerimonia dello Smistamento”
La professoressa McGranitt era tornata, e uno ad uno i fantasmi si dileguarono attraversando la parete di fronte.
 
“ Mettetevi in fila e seguitemi” ordinò poi agli alunni.
 
Sirius si mise dietro a James e davanti ad un bambino con corti capelli color sabbia e sguardo impaurito.
 
Uscirono dalla stanza, attraversarono di nuovo la sala d’ ingresso, oltrepassarono un paio di doppie porte, ed entrarono nella Sala Grande.
 
La sala in questione era illuminata da migliaia di candele sospese per aria, era enorme ed in mezzo stavano quattro tavoli in cui sedevano tutti gli altri studenti in divisa I tavoli erano apparecchiati con calici e piatti d’ oro scintillanti. In fondo cera un altro tavolo lungo dove vi erano seduti gli insegnanti: il tavolo delle autorità.
“ Wow!” escalmò Remus, da dietro il bambino con i capelli rossi.
 
James e Sirius si girarono a guardarlo: la sua espressione era meravigliata e commossa, i suoi occhi luccicavano. 
Poi si riscosse e, notando che James e Sirius lo fissavano, arrossi.
Sirius alzò gli occhi e notò che il soffitto era di velluto nero e ricoperto di stelle, era come se in realtà non ci fosse nessun soffitto! 
Sentì la voce di Lily, la bella bambina dai capelli rossi sussurrare “ E per magia che assomiglia al celo di fuori! Lo letto in Storia di Hogwarts!”
 
La professoressa McGranitt , senza far rumore, pose uno sgabello a quattro gambe davanti agli alunni del primo anno. Poi sopra lo sgabello appoggiò un cappello da mago a punta. Era vecchio, consunto, rattoppato e pieno di macchie.
“ Chissà se ci chiederanno di estrarne un coniglio!!” bisbigliò un ragazzo dai capelli color sabbia a una bambina con capelli lunghi, ricci e bruni. La ragazzina gli rivolse un sorrisetto nervoso, e tornò a Guardare il cappello.
Sirius fece altrettanto. silenzio, poi il cappello si contrasse. Una apertura sul davanti si apri come una bocca, e poi con meraviglia di tutti, iniziò a cantare:
 
“Forse pensate che non son bello,
ma non giudicate da quel che vedete
io ve lo giuro che mi scappello
se uno più bello ne troverete.
Potete tenervi le vostre bombette
i vostri cilindri lucidi e alteri,
son io quello che al posto vi mette
e al mio confronto gli altri son zeri.
Non c'è pensiero che nascondiate
che il mio potere non sappia vedere,
quindi indossatemi ed ascoltate
qual è la casa in cui rimanere.
forse Grifondoro la vostra via,
culla dei coraggiosi di cuore:
audacia, fegato, cavalleria
fan di quel luogo uno splendore.
O forse è a Tassorosso la vostra vita,
dove chi alberga è giusto e leale:
qui la pazienza regna infinita
e il duro lavoro non è innaturale.
Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,
se siete svegli e pronti di mente,
ragione e sapienza qui trovan linguaggio
che si confà a simile gente.
O forse a Serpeverde, ragazzi miei,
voi troverete gli amici migliori
quei tipi astuti e affatto babbei
che qui raggiungono fini ed onori!
Venite dunque senza paure
E mettetemi in capo all'istante
Con me sarete in mani sicure
Perché io sono un Cappello Parlante !!!”
 
 
Non appena ebbe terminato la sua filastrocca, tutta la sala scoppiò in un applauso fragoroso. 
 
Quando gli applausi e i fischi provenienti dai quattro tavoli cessarono, la professoressa Megranitt si fece avanti tenendo tra le mani un lungo rotolo di pergamena.
“ Quando chiamerò il vostro nome, voi indosserete il Cappello Parlante e vi siederete sullo sgabello” disse “ Signor Avery lei è il primo!” Dalla folla di ragazzini ne uscì un ragazzino magro con i capelli

neri e un ghigno perfido stampato in viso. 
Si sedette sullo sgabello, indossò il capello che gli ricadde sugli occhi.
 
 Un attimo di pausa e …..
“ SERPEVERDE!” urlò il cappello parlante.
 
Il tavolo dei Serpeverde scoppiò in un boato di gioia!
Sirius vide sua cugina stringere la mano a Avery quando arrivò al tavolo della sua Casa.
 
“ Bennet, Nicole!” chiamò la professoressa MeGranitt. Dalla folla uscì una ragazzina bassa, magra con i capelli corti di un castano intenso, fatta eccezione per la frangia bionda. 
Molto timidamente, con lo sguardo fisso sui propri piedi, avanzò fino allo sgabello e, appena il cappello le sfiorò la testa urlò “ TASSOROSSO!”
 
Il tavolo dei Tassorosso, a destra, si rallegrò, è James scorse il Frate Grasso sorridere mentre Nicole si avviava verso i Tassorosso.
“ Black, Sirius!” Sirius sbiancò. Sentiva tutti gli sguardi su di lui, soprattutto dal tavolo dei Serpeverde. “ Vai amico, andrà tutto ok!” lo rassicuro James, con voce bassa, in modo che nessuno sentisse a

parte lui. Sirus gli sorrise e avanzò verso il Cappello Parlante. 
Arrivato allo sgabello ci si sedette sopra e si mise il cappello in testa: era talmente grande che gli inghiottì tutta la testa.
“ Bene, bene…..Un altro Black! Mmm…..Difficile, molto difficile! C’è talento…O si molto talento! Ma ce anche astuzia…Si …..E intelligenza! Saresti un perfetto Serpeverde sai?” Sirius deglutì e con le

mani si aggrappò meglio allo sgabello. “ Però..” continuò il cappello “ Vedo anche coraggio da vendere e….Si! Voglia di mettersi alla prova…. No Serpeverde non è la Casa giusta per te” “Davvero?”

pensò Sirius. “ Si davvero…Per te sarà meglio… GRIFONDORO!” Sirius sentì urlare a tutta la sala l’ ultima parola. Non ci poteva credere! Era un Grifondoro! Balzò giù dallo sgabello, si tolse il cappello


lo lanciò nelle braccia della professoressa MeGranitt e corse verso il tavolo dai colori rosso e oro che stava esultando. Per un attimo incrociò lo sguardo di puro rimprovero di sua cugina, ma poi vide

James che gli sorrise e gli fece “OK” con il pollice alzato.
Si sentiva leggero come non mai e si sedette vicino a un ragazzo con corti capelli biondi e grandi occhi azzurri. Aveva un bel fisico scolpito e quando Sirius gli si sedette vicino si congratulò con lui stringendogli la mano 
 
“ Congratulazioni! Io sono Ludo! Ludo Bagman piacere di conoscerti!” esclamò con voce esultante. Sulla sua tunica splendeva un distintivo da prefetto.
“ Piacere Ludo io sono Sirius Black!” disse stringendo di rimando la mano di Ludo.

 
Intanto “ Blaise, Zabbini” era stato smistanto in Serpeverde.
“Bones, Amelia!” Una ragazzina con due codini biondi e la faccia squadrata si fece avanti, si sedette e si mise il Cappello parlante sulla testa “TASSOROSSO!” urlò quest’ ultimo poco dopo.
 
Per la seconda volta il tavolo dei Tassorosso esultò di gioia e Amelia andò a sedersi vicino a due ragazzi, biondi anche loro, che gli assomigliavano molto. Sirius ipotizzava che fossero i suoi fratelli o comunque dei suoi parenti.
Dopo Amelia fu chiamata “Cooper, Sofhì!” una ragazzina dai corti capelli ricci mori (fatta eccezione per alcune ciocche colorate di rosa) e il naso all’ insù che si sedette sullo sgabello con aria indifferente e appena il cappello le sfiorò la testa gridò “Corvonero!”
 
Il secondo tavolo a sinistra scoppiò in un applauso fragoroso, e accolse calorosamente Sofhì.
 
James aspettava con impazienza il suo turno. Tremava dall’ eccitazione e non vedeva l’ ora di sapere a quale casa sarebbe stato smistato.
In fondo al cuore sapeva di voler finire a Grifondoro (dove tra l’ altro era appena stato smistato Sirius) ma cercava di non illudersi e continuava a ripetersi che anche Corvonero e Tassorosso sarebbero state delle belle Case….. Serpeverde no però! O no! James sarebbe scappato da Hogwarts piuttosto che essere costretto a rimanere sette anni in quel covo di serpi! 
Intanto “Evans, Lily” la ragazzina dai lunghi capelli rossi, gli occhi verdi e con le lentiggini sul naso si stava avviando verso lo sgabello. La professoressa MeGranitt le poso il Cappello Parlante sulla chioma rosso scuro e un secondo dopo si senti la parola “ GRIFONDORO!”.
James sorrise.  Quella bimba era proprio carina! Una vocina nella sua testa gli diceva che era stato uno stupido a essere stato cosi maleducato con lei sul treno.
Seguì con lo sguardo Lily che salutò Severus con un sorriso un po’ deluso , poi si avviò verso il tavolo dei Grifondoro.  James vide  Sirius fare spazio a Lily vicino a lui, ma lei lo aveva riconosciuto e,

dopo aver incrociato le braccia al petto, si diresse dall’ altra parte del tavolo.
 
“Ai!!” senti una voce accanto a lui e quando si girò vide il bambino con i capelli color sabbia che si massaggiava il piede cercando di non togliersi la scarpa. Mentre osservava Lily aveva colpito forte il piede del poveretto con il proprio. “O no! Scusami! Scusami tanto….” Gli sussurrò nell’ orecchio.
 
Peter si sentì avvampare. Davvero quel ragazzino gli aveva chiesto scusa? In modo gentile? 

 
“ O non ti preoccupare è già passato” lo rassicurò “Io sono Peter Minus!” si presentò con un filo di timidezza nella voce “Piacere io sono James Potter!” gli rispose il ragazzino con gli occhiali sul naso e i

capelli spettinati. Sul volto del piccolo Peter comparve un sorriso.
 
Nel frattempo “ Foster, Alan” il ragazzino con i capelli biondi e lo sguardo vivace, era stato smistato a Tassorosso , e un certo “Goile” (un ragazzino grasso con i capelli corti e lo sguardo stupido) era stato smistato in Serpeverde.
 
Ora era il turno di due gemelle “ Jones, Allison e Jones, Kelly” due ragazzine  con lunghi capelli biondo scuro, occhi color nocciola e statura alta. Dopo essere state smistate in Corvonero, andarono a sedersi vicino a Sofhì Cooper.
 
Remus sapeva che tra poco sarebbe toccato a lui. “ Lupin, Remus!” 
 
Ecco, appunto! Avanzò con gambe tremanti verso la professoressa MeGranitt con lo sguardo che andava da lei al tavolo delle autorità. Tutti gli insegnanti gli sorridevano, e si sentì avvampare. Non gli era mai piaciuto quando la gente lo fissava, e in cuor suo sperava che nessuno si accorgesse delle cicatrici sul suo volto. Si sedette sullo sgabello e si mise in testa il cappello.      “Mmm…. Tu hai una

grande intelligenza e…Molta curiosità!……Hai voglia di imparare vero?  Non ti senti a pari dei tuoi compagni non è cosi? Hai paura di non essere accettato dagli altri eh? E ti chiudi in te stesso, non è così?” “ Come fai a saperlo?” chiese con il pensiero Remus al Cappello Parlante, cercando però di tenere un tono cortese, a Remus non piaceva essere scortese.
 
“ Come faccio a saperlo?!” chiese il cappello con tono sorpreso “ Ma ragazzo mio è tutto qui! Tutto nella tua testa! Potresti essere un buon Corvonero ma…… Non…..No sai cosa altro vedo? Vedo coraggio, molto coraggio! E lealtà….. Lealtà e coraggio da vendere! O si …si….. tu starai benissimo in…. GRIFONDORO!” Remus sospirò sollevato, e con il cuore più leggero si diresse verso il tavolo

dei Grifondoro, che ora stava esultando, Si! Stavano esultando per lui!
Quando arrivò al tavolo si sedette vicino ad un ragazzino con lunghi capelli neri, mossi, che gli arrivavano alla spalla. 
 
“ Ciao! Io sono Sirius Black!...E tu come ti chiami?” gli chiese, anche se sapeva già la risposta. “Io sono Remus” rispose con voce bassa, quasi impaurita “Remus Lupin”
 
 “Piacere Remus!” i bambini si strinsero la mano e sul volto di Remus comparve un sorriso “ Piacere mio!”
Nel frattempo “Macdonald, Mary” e “Mckinnon, Marlene” erano state smistate in Grifondoro e si erano sedute vicino a Lily Evans.
 
“Minus, Peter” A Peter tremavano la gambe “ Tranquillo andrà tutto bene! Vai!” lo incoraggiò il ragazzino occhialuto, James.
Avanzò con le gambe tremanti fino allo sgabello e, dopo che la professoressa McGranitt gli pose il cappello sulla testa sussulto per la sorpresa “Mmm…… Sei timido…. Non troppo coraggioso eh?

Non hai un grande talento ragazzo mio ma…. Vedo qualcosa qui… Nel profondo! Si vedo…Curiosità! Voglia di crescere eh? Mmm…. E difficile…Insomma dove ti metto?” chiese infine il Cappello Parlante “Non lo so!” pensò Peter.
“ Aaaaaa…… Non lo sai eh? Bè io lo so invece, tu starai in….Grifondoro!”
Peter Senti l’ ultima parola e non poté crederci, era un Grifondoro! Saltò giù dallo sgabello, si tolse il cappello e dopo averlo ridato alla professoressa McGranitt si avviò verso il tavolo rosso e oro che ora stava applaudendo.
“ Congratulazioni! Grifondoro anche tu eh?” gli fece un ragazzino dall’ aria malandata con due grandi occhi color ambra e i capelli color miele.
“Si, non è forte?” esclamò un ragazzino con lunghi capelli neri  “Approposito! Io sono Sirius Black e lui è Remus Lupin!” disse indicando prima se stesso e poi il ragazzino con i capelli color miele che

ora sorrideva imbarazzato “ Piacere! Io sono Peter Minus!”
Dopo Peter furono smistati Mulciber in Serpeverde, Muracami Lù in Corvonero, un certo Nott in Serpeverde, Paciock Frank in Grifondoro  e Piton Severus in Sepeverde.
 
“Lo sapevo!” commentò Sirius quando Piton si sedette vicino a Lucius Malfoy (il ragazzo biondo che era con sua cugina alla stazione) al tavolo dei Serpeverde. Il distintivo da prefetto scintillava sulla

divisa di Malfoy, sul volto un ghigno d’ approvazione mentre dava della pacche affettuose sulla schiena di Piton.
“Potter, James!” Sirius si riscosse è guardo il suo amico andare verso lo sgabello “ Calmo James, calmo!” si disse quest’ ultimo mentre con un finto sorriso raggiante andava anche lui verso lo

sgabello.
Si sedette e la professoressa gli metteva il Cappello Parlante, cosi che anche la sua testa venne  inghiottita dalla stoffa.
 
“ Ma guarda guarda….. Un altro Potter! O ricordo perfettamente quando smistai tuo padre e tu sei uguale a lui…. O si…”diceva il cappello “ Era quello che speravo!” commentò James.  
Il cappello scoppiò in una risatina. “ O si tu sei….Coraggioso! Leale! Curioso e …. Ti ficchi sempre nei guai eh? Non stai mai fermo! Vuoi divertirti e vuoi che tutti si divertano….. Ma attento giovanotto!

Sei anche un po’ arrogante a volte eh?  Bè sono sicuro che starai bene in…… GRIFONDORO!”
James si sentì leggero come una piuma. Grifondoro! Era un grifondoro!
Con l’ orgoglio che usciva da tutti i suoi pori, James si avviò verso il tavolo dei Gridondoro, senza neanche togliersi il Cappello Parlante dalla testa. Quando se ne accorse tornò indietro e lo ridiede alla

professoressa McGranitt che lo guardo con severità. Molti risero, Intanto i Grifondoro esultavano… Si ! Esultavano per lui! Con un sorriso a trentadue denti si sedette vicino a Sirius. I due bambini si

guardarono e poi ……. Scoppiarono a ridere! Era tutto cosi perfetto! Erano nella stessa casa e potevano tranquillamente continuare ad essere amici! Niente avrebbe più potuto intralciare la loro amicizia!
“ James ti presento Peter Minus e Remus Lupin!” disse Sirius a James indicando prima il bambino con i capelli color sabbia e poi quello con l’ aria imbarazzata e gli occhi color ambra.
“ Peter lo conosciuto prima…. Remus… Bè è un piacere conoscerti! Io sono James Potter!
I due si strinsero la mano e dopo che Prevette Alice  e Vance Emmeline (la bambina con i capelli biondi e gli occhi azzurri )finirono in Grifondoro e Tiger e Wilkes finirono in Serpeverde la professoressa McGranitt mise via cappello e sgabello.
Il professor Silente si alzò dal tavolo delle autorità. Sorrideva agli studenti con le braccia aperte come se niente gli facesse più piacere di avere tutti gli studenti li, davanti a lui.
“ Benvenuti! Benvenuti ad un nuovo anno ad Hogwarts! Prima di mangiare vorrei dire solo un paio di parole: foglia, zuccotto, mantello e leone! Grazie!”
Tutti applaudirono ma Sirus non sapeva se ridere o no “ Ma…..è un po’ matto?” chiese un po’ incerto ad il prefetto Ludo Bagman. “ Matto dici?” ripeté Ludo girandosi verso di lui “ Si be può darsi….

Comunque è un genio! Pollo ragazzo?” Remus spalancò la bocca per lo stupore. Sul tavolo erano comparse una marea di pietanze diverse: roast beef, pollo arrosto, braciole di maiale e d’ agnello, salsicce, bacone bistecche, patate lesse, patate al forno, patatine fritte, carote, insalata, pasta con vari condimenti, ragù, salsa Ketchup e , per qualche strana ragione, dolci alla menta. I quattro ragazzi

riempirono i propri piatti di un po’ di tutto (tranne i dolci alla menta) e iniziarono a mangiare voraci. Era tutto squisito.
“ Ma buona sera nuovi Studenti!” li saluto il fantasma con la gorgiera che, prima dello smistamento, discuteva con il Frate Grasso. “Io sono ‘Ser Nicholas de Mimsy-Porpington’ il fantasma di Grifondoro!” 
“ Ehi! Tu sei Nick-Quasi-Senza-Testa vero?” chiese una ragazzina seduta vicino a Lily: aveva i capelli a caschetto neri e due grandi occhi scuri.
“ Preferirei che tu mi chiamassi ‘Ser Nicholas….” Iniziò il fantasma tutto impettito ma fu interrotto da Mary MaCdonald, una ragazzina con un cerchietto rosa tra i capelli mori.
“ Perché ti chiamano ‘Nick-Quasi-Senza-Testa’?”
Sir Nicholas sembrava estremamente stizzito, come se la conversazione non stesse prendendo la piega da lui desiderata.
 
“ Perché posso fare così” rispose irritato. Si afferrò l’orecchio destro e tirò. La testa gli si staccò dal collo e gli si poggiò sulla spalla, come se fosse incernierata.
Evidentemente qualcuno aveva cercato di decapitarlo, ma senza farlo a dovere. Tutto soddisfatto per gli sguardi sbalorditi dei nuovi giovani Grifondoro, Nick-Quasi-Senza-Testa si rimise la testa a posto con uno scatto deciso. 
 
Quando tutti si furono rimpinzati a dovere, gli avanzi del cibo scomparvero dai piatti scomparvero lasciandoli puliti e spendenti. 
Un attimo dopo apparvero i dolci. Montagne di gelato di tutti i gusti immaginabili, torte alle male, pasticcini al miele, bignè al cioccolato e ciambelle alla crema e alla marmellata, zuppa inglese, fragole, gelatine, dolci di riso….
 
Mentre Sirius si stava servendo una fetta di torta alle mele, il discorso tornò sulle famiglie…
“ Io sono una…Nata babbana” stava raccontando Lily mentre si prendeva un bignè “ A mia mamma gli è venuto un infarto quando ha visto il gufo con la lettera di Hogwarts sulla finestra della nostra cucina!” 
Tutti risero.
“ E tu,  Remus?”
A Lupin andò di traverso la suo gelato al cioccolato.
“ Bè…io….. Non c’è molto da dire su di me in effetti!” bofonchiò “ Sono cresciuto con i miei genitori in campagna e … bè…. Ho subito dimostrato potenzialità con la magia, pensate che una volta ho colorato i capelli biondi di mia mamma in un blu elettrico quando avevo tre anni! Era incavolatissima!
Dall’ altro lato del tavolo Ludo Bagman parlava animatamente con James e Sirius sul Quidditch (“ La nostra squadra è fantastica! Io sono uno dei battitori! Abbiamo battuto Serpeverde e Tassorosso l’

anno scorso, ma non abbiamo vinto comunque  la coppa…… Questo anno spero di farcela, ma l’ anno scorso abbiamo perso il nostro portiere migliore quindi non so…”)
Finalmente scomparvero anche i dolci e il professor Silente si alzò in piedi per la seconda volta quella sera e nella sala cadde il silenzio.
“ Bene…. Ora che siamo tutti sazi vorrei dire un paio di parole di inizio anno. Gli studenti del primo anno che l’ accesso alla foresta qui intorno è proibito a 
 
tutti gli alunni. Inoltre il nostro custode, Il signor Gazza, mi a chiesto di ricordare a tutti voi che è vietato duellare per i corridoi “
Un attimo di silenzio, poi Silente riprese “ Per ultima cosa chi vorrebbe entrare nella squadra di Quidditch della sua Casa e pregato di contattare madama Bumb, la nostra nuova insegnante di volo!”
 
Detto questo a Silente comparve un sorriso sulle labra “ E ora di andare a letto ragazzi miei, ma prima… Intoniamo l’ inno della scuola!” grido Silente, Peter notò che sui volti degli altri insegnantis’ era come gelato il sorriso sulle labbra.
Silente diede un colpetto con la bacchetta come se volesse scacciarne una mosca dalla punta, e ne fluì un lungo nastro d’ oro che si contorceva formando delle parole.
 
“ Ognuno scelga il motivetto che più gli piace” disse Silente “ Via!
Tutta la scuola intonò:
“ Hogwarz, Hogwarz del nostro cuore,
te ne preghiamo, insegnaci bene
giovani, vecchi, o del Plesticione,
la nostra testa tu solo riempi
con tante cose interessanti.
Perché ora è piena di venti,
mosche morte e idee deliranti.
Insegnaci dunque quel che è richiesto,
dalla memoria cancella l’ oblio
fai del tuo meglio, a noi aspetta il resto
finché al cervello daremo l’ addio”
 
Ognuno finì la canzone in tempi diversi. Silente diresse le ultime battute con la bacchettà e poi fu uno di quelli che applaudì più fragorosamente.
 
“ Ah la musica!” disse asciugandosi gli occhi “ Una magia che supera tutte quelle che noi facciamo qui! E ora tutti a letto, di corsa!”
Aprendosi un varco tra la folla che parlava animatamente, gli studenti del primo anno di Grifondoro seguirono Ludo, uscirono dalla Sala Grande e salirono al piano di sopra passando per la scala di marmo
Sirius  aveva un po’ di mal di stomaco, ma questo solo perché si era rimpinzato a cena.
 
Ma non era comunque troppo stanco per salutare insieme a James tutti i personaggi dei ritratti appesi alle pareti. Passarono attraverso delle porte nascoste tra arazzi e pannelli scorrevoli quando si sentì un urlo. Emmeline Vanse era ricoperta di una strana sostanza color verde.
“ Pix!” Urlò Ludo, non potendo nascondere un sorrisetto. “ è un Poltergeist… E a Hogwarz solo da qualche anno….” Spiegò Ludo ai ragazzini del primo anno.
 
“ Pix …fatti vedere!” Ci fu uno schiocco e apparve un omino dai neri capelli maligni e una grande bocca che galleggiava a mezzaria. Quando si accorse di come aveva conciato la povera Emmeline scoppiò in una orribile risata maligna.
“ Pix stavolta l’ hai fatto grossa, andrò ad informare il preside più tardi, dopo che avrò portato lei” e indico Emmeline “In infermeria!”
 
Detto questo Ludo prese la mano della bambina e Pix scomparì con una linguaccia.
“ Dovete stare attenti con Pix, può fare anche di peggio se vuole” disse Ludo ai ragazzini che ora rabbrividivano al dolo pensiero che Pix possa fargli una cosa simile.
 
Ripresero a camminare fino all’ estremità del corridoio dove era appeso un quadro di una donna molto grassa, con addosso un abito di seta rosa.
“ La parola d’ ordine?” chiese.
“Piperille” rispose Ludo, e il ritratto si staccò scoprendo un’ apertura circolare . Passarono tutti, aiutandosi con mani e piedi e sbucarono nella sala  di ritrovo dei Grifondoro: era una stanza accogliente, a pianta rotonda piena di soffici poltrone e illuminata da un camino e da alcune candele poste un po’  dappertutto.
 
Ludo indicò alle ragazze una porta che conduceva al loro dormitorio, e ai ragazzi un’ altra.
 
In cima ad una scala a  chiocciola –era chiaro che si trovavano in una delle torri- finalmente trovarono i loro letti: cinque letti a baldacchino circondati da tende di velluto rosso scuro. I loro bauli erano già stati portati su. 
  
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