Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: idontknow_    07/08/2012    3 recensioni
lei capirà di amare lui, e lui avrà il coraggio di dirglielo?
______
'joie è una promessa, e tu le mantieni le promesse vero Justin?'
'vero.'
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Adesso voglio raccontarvi una storia, di una ragazza e un ragazzo, Joie
Così si fecero chiamare loro.
Ma adesso andiamo indietro di tredici anni, quando quei due bambini a quei tempi, ingenui, si conobbero.
 
 
'Io sono Justin e canto, vuoi sentire?' si accennò un piccolo e timido sorriso sul viso del piccolo biondino
'Davvero canti? io so ballare!' la rossiccia cacciò una piccola linguaccia, come si faceva tra bambini.
'Allora vuoi diventare la mia ballerina?' il biondino si chinò dinanzi a lei porgendole la mano da gentiluomo.
'Solo se tu canti per me.' sorrisero entrambi e così fecero.
 
		 tredici anni dopo. 
Il biondo abbozzò un sorriso al ricordare quei tempi e guardò istintivamente la ragazza accanto a lui.
'Ricordi quel sabato primaverile quando ballavamo su quel giardino, Soph?' 
la ragazza si soffermò pochi secondi prima di rispondere e cacciò anche lei un sorriso al ricordare quel giorno.
'Si, quando ti ho sentito cantare per la prima volta, Justin.' 
Stavano seduti sul divano di casa Bieber, nevicava e non sembrava il caso di uscire, stavano bene insieme, abbracciati, l'uno accanto all'altra.
 
Sophie era una bellissima ragazza, aveva i capelli tra il rossiccio e il castano chiaro, lunghi sino alla schiena e mossi. Aveva dei bei occhi, anzi perfetti come le diceva sempre Justin, verdi, ma non un verde normale, un verde quasi azzurro.
Era esile, un fisico davvero 'mozza fiato' come dicono i ragazzi d'oggi, no?
 
Justin era davvero un bel diciottenne, capelli biondini un po' tirati su, diciamo come la moda del momento, quegli occhi color caramello, e i muscoli al punto giusto.
 
Quel giorno era diverso dagli altri, Justin era diverso, pensieroso, quasi preoccupato, doveva per forza esternare i suoi sentimenti, ma ancora una volta rimandò ad una prossima volta.
 
'Justin sei pensieroso, devi dirmi qualcosa?' accennò la ragazza con un piccolo sorriso sulle labbra guardando il biondo.
Lo colse di sorpresa, infatti sobbalzò, non lui, ma il suo cuore, fu come perdere colpi a causa di quella voce e di quelle parole.
Voleva dirglielo, doveva, ma non ci riusciva, la timidezza prendeva il comando su di lui, il rifiuto lo terrorizzava, il pensiero che qualcosa serebbe cambiato, che la loro amicizia sarebbe cambiata, lo terrorizzava troppo.
'Io? ehm p-p-perchè?' iniziò a balbettare, se qualcuno fosse entrato poteva benissimamente pensare che fosse un balbuziente 'n-n-no, nie-e-ente' continuò.                              
'Bah sei strano.'
Il ragazzo abbozzò un sorriso e si zittì, immerso nei suoi pensieri.
La ragazza non capiva, stava cambiando, era preoccupata di non riavere più indietro il suo vecchio migliore amico, forse non gli piaceva stare con lei? o forse si era stancato? queste erano le domande che la ragazza da un paio di mesi si chiedeva in continuazione, voleva chiederglielo, fremeva dalla voglia di sapere cosa stesse succedendo, ma quello che le mancava era il coraggio.
 
'Senti soph..giochiamo alla playstation? come quando eravamo piccoli ed io ti battevo mentre tu piangevi' rise al ricordare.
'si, ma adesso sono più brava.' si altezzò la ragazza ridendo.
Le loro risate risuonaro e riscaldarono la casa vuota e fredda.
 
		 due ore dopo. 
'Ho vinto!' esultò la ragazza saltando sui divani e buttandosi sulle spalle del biondo.
'Ti ho lasciata vincere, era ovvio.' disse lui altezzoso, trattenendo una sonora risata.
'Justin..' divennero seri entrambi.
'Si Sophie?'
'Ti voglio bene.' 
'Sophie..'
'Si Justin?'
'Ti..voglio bene anche io.' 

I cuori di entrambi erano in corsa, andavano più forte che mai.
I loro visi erano così vicini, i loro nasi si sfioravano.
 
'Ragazzi siete in casa?' la dolce voce di Pattie, la tenera madre di Justin, sovrastò i loro pensieri e le loro confessioni, Justin buttò sul divano la ragazza allontanandosi e fingendo di cercare qualcosa, sovrastato dall'imbarazzo di quel momento accaduto pochi secondi prima.
 
 
 











ehm, okay, non sono brava a scrivere ma ne avevo bisogno così ho cominciato questa storia, non è granchè ma spero l'apprezziate.
qualche recensione non mi dispiacerebbe, almeno per sapere se vi piace o se ho sbagliato qualcosa. 
grazie a tutte:) 
lella.

on twitter: @bieeberordie.
ciau belle.
 
 
 
 

 

  
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