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Autore: HikariVava    07/08/2012    1 recensioni
Questa è una raccolta di One-shot basata sulla mia storia in corso "Vestita di Speranza", i personaggi saranno i medesimi della storia sopra citata, solo che sono dei pezzi inediti che non fanno riferimento alla trama originale, infatti Aisha non è più in collegio.
Le one-shot saranno sicuramente dodici, poi vedrò se aggiungerne altre.
Importante: questa raccolta partecipa alla challenge "The Four Elements Challenge" di xdxdxdxd
[One-shot completate: 3/12]
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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The Four Elements: Water

1. Goccia 2. Sorgente 3. Scorrere 4. Oro blu
5. Mare 6. Umidità 7. Zampillo 8. Allagamento
9. Diluvio 10. Acqua cheta 11. A scelta 12. Acqua

Completate 3/12






                                                                                                           

Questa è una raccolta di One-shot basata sulla mia storia in corso "Vestita di Speranza", i personaggi saranno i medesimi della storia sopra citata, solo che sono dei pezzi inediti che non fanno riferimento alla trama originale, infatti Aisha non è più in collegio.
Le one-shot saranno sicuramente dodici, poi vedrò se aggiungerne altre.
Importante: questa raccolta partecipa alla challenge "The Four Elements Challenge" di xdxdxdxd
[One-shot completate: 1/12]


Vestiti di Normalità


3# Scorrere (Pov. Aisha)
   

Scorrere.
Che cosa può scorrere?
Ci sono tante cose che lo fanno: L'acqua, il tempo, la paura, i pensieri, ricordi,
ma tutti questi sono solo elementi dello scorrere di una vita, una vita che sta per nascere.
Vado su e giù per il bagno, mentre il tempo continua a scorrere e i pensieri del mio cervello aumentano. Io? Madre? Ma com’è possibile?
E di Luca poi!
Già sono una maestra d’asilo e mi tocca sopportare quegli scalmanati per otto ore, figuriamoci un figlio per tutta la giornata!
Ne uscirò matta! Il mio corpo non sarà più come prima, la mia bellezza mano a mano sfocherà e Luca andrà via con una ballerina brasiliana, tanto per cambiare! Incomincio a farmi tutti questi complessi, mentre cammino dalla porta alla finestra del bagno con il passo di una foca che attraversa la brace, mentre aspetto che questo stupido test di gravidanza funzioni e mi dica la verità.
Ne ho comprati cinque per sicurezza, figuriamoci se sono la tipa che si fa ingannare da uno stupido test di gravidanza. Continuo a fissarlo come uno stalker fissa la sua preda, quando dopo tre minuti ad un tratto vedo comparire su quel maledetto test due linee verticali. Oh Porca di quella boia ladra! Sono incinta forse.
Aisha stai calma: ne hai comprati altri quattro no?
Prova a fare anche gli altri! Sarà solo uno stupido scherzo del caro vecchio buon Dio.
Tolgo subito l’altro test dalla confezione, bevo un po’ d’acqua e prendo un contenitore sterile dove urino e metto dentro la stecca del test di gravidanza, poi il contenitore con dentro la stecca, lo poggio su un piano statico e aspetto ancora una volta i risultati: lo scorrere dell’acqua del rubinetto mi distrae,la chiudo e aspetto i risultati.
Dopo altri tre minuti, ancora due linee verticali nella stecca, provo gli altri quattro, ma mi danno tutti gli stessi risultati. Sono realmente incinta.
Devo dirlo a Luca, avanti Aisha, o la va o la spacca, spero solo che la prenderà bene, ormai siamo sposati da quindici anni e abbiamo entrambi un lavoro stabile: Io faccio l’insegnante d’asilo nido e lui il chirurgo.
Che motivo avrebbe di arrabbiarsi?
E poi Boia Ladra! I figli si fanno in due! La prossima volta imparava a tenerlo chiuso nelle mutande e così non correva rischi.
A trenta cinque anni era l’ora di avere un figlio miseria di quella cagna!
Sento ancora lo scorrere del tempo, quando Luca entra nella stanza e io sbianco.
«Ti devo dire una cosa importante.»Gli dissi preoccupata
«Dimmi amore»
«Tra nove mesi diventiamo genitori.»
«Coosssaaa?»
«Si, e io lo voglio tenere.»
«Tu abortisci. »
«No, la decisione finale spetta a me e io lo terrò.»
«Allora io me ne vado.»
«Perché?»
«Perché non starò qui a guardare mentre quel coso ti ucciderà, non voglio che tu faccia la stessa fine di mia madre e te lo impedirò.»
Le lacrime cominciano a rigarmi il volto, e con una mano sul grembo e l’altra nel cuore dico
«Questo è nostro figlio, non un coso e se non lo accetti puoi benissimo andare via.»
«Quello è un coso, ciao.»
Così uscì dalla porta, per sempre stavolta, mentre lo scorrere del tempo si sfocava pian piano.


Come vi sembra? :)


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Ragazzi io tra due giorni parto, quindi non mi sentirete per 17 lunghi giorni, poi ritorno tranquilli! 
Spero di trovare qualche recensione al mio ritorno, almeno come regalo di Ferragosto (?) xD

 

Baci , HikariVava

   
 
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