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Autore: Fairyceltica    07/08/2012    2 recensioni
Ciao a tutti! Questa mia fanfiction è basata sul film horror Jeepers Creepers! Amo questo film! Se vorreste recensire, mi piacerebbe leggere i vostri pareri! Buona lettura!
Genere: Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo aver attraversato il parco, vidi una carrozza ferma vicino a un lampione.
Ci salii e dissi al cocchiere, cercando di tenere ferma la voce
- Mi porti al bosco più vicino, subito!-
L'uomo schioccò le redini, i cavalli nitrirono e partimmo.
Col viso rigato di lacrime, guardai fuori e sospirai.
Minacciose nuvole nere oscuravano il cielo e un vento freddo faceva volare le foglie lungo la strada che stavamo percorrendo.
Una persona razionale non sarebbe mai uscita in una notte come quella.
Ma in quel momento non ero per niente razionale.
Volevo allontanarmi da tutto e da tutti.
Dopo un 'ora uscimmo da Londra e, dopo un'altra mezz'ora, la carrozza si fermò davanti al primo bosco che il cocchiere riuscì a trovare.
- Signorina, non è sicuro andare nel bosco, a quest'ora della notte. Dovrebbe andare a casa, i suoi genitori saranno preoccupati- mi consigliò l'uomo.
-I miei genitori preoccupati? Ah! Saranno sicuramente felici che me ne sia andata!- pensai.
Non gli risposi.
Una volta scesa, lo pagai ed antrai nel bosco.
Quando ero piccola, i miei genitori mi portavano sempre a fare lunghe passeggiate nei boschi, e ogni volta che ci entravo, mi sentivo tranquilla e le mie preoccupazioni svanivano come il fumo.
Continuai a camminare, quando un tuono mi fece fare un balzo.
Cominciò a piovere e dopo neanche un minuto ero bagnata fradicia.
Mi sedetti sotto un albero.
Sospirai e chiusi gli occhi.
Il vento forte faceva frusciare i rami degli alberi, e le goccie di pioggia mi punteggiavano il viso.
Sentire la melodia della natura mi rilassava sempre.
Restai con gli occhi chiusi per lunghi minuti, quando poi... sentii un forte sbattere d'ali.
Sobbalzai e aprii gli occhi.
Non vidi nessun uccello.
Un altro sbattere d'ali... sopra di me!
Gridai dallo spavento e corsi di qualche metro lontano dall'albero dove mi ero seduta.
Quando mi girai... rimasi sconvolta dall'orrore.
Una figura alta e imponente mi fissava.
Portava un cappello dalla tesa larga e un cappotto nero come la pece.
Lunghi capelli bianchi spuntavano nel punto dove dal collo partiva la testa.
Ma la cosa che mi spaventò ancora di più era il suo viso.
La sua pelle era verdastra, gli occhi erano di un color grigio opaco, come quelli dei ciechi.
Aveva i denti affilati come rasoi, e le sue labbra s'incurvarono in un orribile sorriso.
Era lui.
Il Creeper (quando ero viva non sapevo che si chiamasse così).
Non so come riuscii a muovermi, ma scappai.
Da dietro sentii uno sbattere d'ali.
Quel mostro volava!
Sarei mai riuscita a sfuggirgli?
 Con la disperazione che cresceva sempre di più, corsi come non avevo mai fatto in vita mia, svoltando tra gli alberi come una gazzella.
Sperai che questa tattica potesse in qualche modo rallentarlo, ma non fu così.
Il Creeper si precipitò in picchiata... e mi venne addosso... proprio quando raggiunsi una discesa piena di arbusti.
Urlai.
Rotolammo, rotolammo e rotolammo ancora finchè non finimmo distesi sul terreno.
 Dolorante e quasi prive di forze, mi divincolai dalla sua stretta, ma il Creeper non sembrò accorgersene.
Mi strinse ancora di più, impedendomi di scappare, e mi sorrise, facendomi gelare il sangue nelle vene.
Si rialzò, aprì le sue enormi ali da pipistrello e si alzò in volo.
Vedere il mondo da così in alto era a dir poco sconvolgente.
Mentre volava a tutta tutta velocità verso nord, passammo sopra la mia casa.
Quella fu l'ultima volta che la vidi.


Volammo quello che a me parve un'eternità, quando poi il Creeper cominciò a planare silenziosamente.
Vidi il mare... dovevamo essere in Scozia.
Quando atterrò sulla sabbia mi portò verso la scogliera, e vidi l'entrata di una grotta.
Doveva essere il suo covo.
Ebbi l'orribile sensazione che da quella grotta non sarei mai più uscita.
Dopo aver superato un lungo tunnel buio e umido, finii in una grande caverna.
Qua e là piccole lanterne illuminavano quel posto in modo lugubre.
Sembrava il covo di un pirata.
Solo che...
I pirati conservano tesori... non cadaveri appesi alle pareti.
Proprio così.
Una centinaia di corpi, imbalsamati, erano stati attaccati alle pareti!
- Oh mio Dio!- gridai spaventata e mi divincolai con la forza della disperazione.
Il Creeper sghignazzò.
Mi trascinò su un tavolo di ferro arruginito e mi ci buttò sopra, legandomi le mani e i piedi con catene arruginite.
Si allonatanò da me e si diresse verso un tavolo di legno, posto dall'altra parte della caverna.
Sentii un orribile rumore di metallo...
Stava affilando dei coltelli...
- Che cosa vuoi da me? Lasciami andare!!!- gridai, disperata.
Tirai le catene e le scrollai violentemente, sperando che si rompessero, tant'erano arruginite.
Non si ruppero.
Il Creeper si voltò verso di me e si avvicinò.
Si chinò sul mio viso, quasi volesse baciarmi.
E poi cominciò a fiutarmi.
Dagli occhi scese sul mio collo, facendomi rabbrividire, poi scese più giù fino allo stomaco.
Inspirò più profondamente quando si soffermò sul mio petto.
Sorrise di nuovo e, col coltello in mano, strappò la parte di sopra del vestito.
Cercai di ritrarmi il più possibile da lui, terrorizzata.
Fu allora che... alzò il coltello... e lo affondò nel mio petto.
Un dolore atroce mi pervase.
Gridai...
Il sangue cominciò a colare...
La mia vista cominciò ad appannarsi...
La sua mano entrò nel lungo taglio che mi aveva fatto... e quando la ritrasse, il mio cuore venne alla luce.
E in quel momento i miei occhi si chiusero per sempre.

  
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