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Autore: bsalvatore    07/08/2012    1 recensioni
Il mio nome è Lillian. 145 anni fa sono morta. Sono stata addestrata a diventare un'assassina di vampiri per conto di un gruppo di sole donne chiamato "Le Cacciatrici". Mi hanno insegnato a non amare e mi hanno costretta ad abbandonare i miei affetti. Sono diventata una delle migliori cacciatrici esistenti ed è ora mio compito proteggere la seconda doppelganger Petrova, a costo della vita.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Grazie di cuore a tutti coloro che leggono silenziosamente la mia storia e grazie a angel2 che la messa nelle seguite.

“Sono la sorella di Damon e Stefan”.

Guardo le facce che mi si parano davanti, sono sconcertati e hanno tutte le ragioni per esserlo: Damon non gli ha mai parlato di me e ora ho la conferma che neanche Stefan l’ha mai fatto; questo è normale visto che Stefan odia parlare di me e posso solo immaginare come sarà rimasto oggi quando mi ha rivista dopo tutto questo tempo, ma a me questo non interessa, non deve interessare. Elena è quella che parla per prima, ma si rivolge a Damon, quasi come se io non ci fossi,come se fossero solo loro due: “Non mi avevi mai detto di avere una sorella”. Lui le sorride: “Non sono uno che si vanta” e poi si mettono entrambi a ridere; certo che questi due sono proprio strani, voglio dire Damon lo è sempre stato, ma aver contagiato anche Elena… Caroline mi guarda come se fossi un fenomeno da baracone e ancora scettica mi chiede: “D’accordo sorella Salvatore, che ci fai qui? E perché hai tentato di uccidermi?”
“Diciamo che per me è normale uccidere i vampiri”
“Che vuoi dire?” mi chiede Bonnie.
“Sono morta 145 anni fa…” Sto per aggiungere qualcosa, sto per dire quello che mi ha fatto Stefan, ma poi penso che lui è pur sempre mio fratello, ripenso a tutte le volte che l’ho pedinato e tutte le volte che mi sono ripromessa di ucciderlo, ma poi non l’ho mai fatto perché io l’ho promesso…

Pochi giorni fa è nato Stefan ed è stato un giorno meraviglioso, sono tanto contenta di avere un fratellino più piccolo così potrò fare anch’io la “grande” con qualcuno, ma oggi la mia mamma è stata male ed è tornato il dottore, ho chiesto a Damon che cos’ha la mamma, ma neanche lui lo sa, così ho provato a chiedere a mio padre, ma quando l’ho chiamato e lui ha alzato la testa ho visto che stava piangendo; non avevo mai visto mio padre piangere. Adesso sono nella stanza della mamma e lei è molto pallida, mi fa segno di avvicinarmi ed io mi avvicino: “Amore mio,la mamma deve partire per un lungo viaggio e per un po’ non ci sarà” per un lungo viaggio? E dove deve andare? “Quando torni giochiamo a nascondino insieme?” “Sì, certo amore mio, però prima di partire devo dirti che tu sei la bambina più forte che io abbia mai conosciuto ed è per questo che devi farmi una promessa” “Una di quelle promesse che fanno i grandi?” “Sì principessa, una di quelle promesse che fanno i grandi. Devi prenderti cura di Damon e di Stefan.” “Ma madre, loro sono uomini, sono più forti di me. Damon è molto più coraggioso di me, io ho sempre paura nell’avventurarmi nel bosco.” “Vedi principessa, quello è solo buonsenso e tu ne hai molto, al contrario di tuo fratello. Con il tempo di renderai conto che Damon, così come tuo padre è molto fragile ed è per questo che ti chiedo di aiutarlo sempre qualunque cosa accada;” “Madre, ma ve ne andate per colpa di Stefan?” “Diciamo di sì, ed è per questo che ti chiedo di fare una cosa difficilissima, devi prenderti cura di lui e devi amarlo come ho amato te e tuo fratello. Perché qualunque cosa accada, loro sono e rimarranno sempre tuoi fratelli. Allora me lo prometti?” “Sì madre, ve lo prometto.” “Ti voglio bene Lillian” “Anche io ve ne voglio madre”. In quel momento la porta si aprì e mio padre mi chiese di uscire.

Da quel giorno non rividi più mia madre, ma mantenni sempre la promessa che gli avevo fatto e anche ora a distanza di anni, dove comunque le circostanze sono cambiate, posso dire di essermi presa cura di loro, in un modo o nell’altro. Ed è proprio perché io mantengo sempre le mie promesse che non dirò cosa mi ha fatto Stefan ad Elena perché io non tornerò mai a volerli bene, ma posso lasciare che qualcuno lo faccia al posto mio.                                                                 
Riprendo il mio racconto: “Sono stata accolta in una confraternita di sole donne che chiamiamo “la Sorellanza”, ma noi siamo conosciute in tutto il mondo come “ le Cacciatrici”.                             
Prendo una breve pausa, Damon mi guarda rendendosi contò che non accennerò alla faccenda di Stefan e ne sembra felice.                                                                                                            
“Cacciatrici di che cosa?” Mi chiede Elena con un misto di curiosità e diffidenza.                              
“Di vampiri” è inutile girarci intorno, questo sono e questo sarò sempre.                                            
“Che cosa?!” Urlano in coro i quattro davanti a me, intanto Damon sta sghignazzando: “Ero curioso di vedere come l’avrebbero presa”.                                                                                                            
“E quindi uccidi vampiri” Mi chiede il ragazzo di fianco a me. “E già”                                             
Caroline sembra molto preoccupata per la sua incolumità, così cerco di tranquillizzarla: “Tranquilla, ho superato quella fase.”                                                                                                                     
“Quale fase?” Chiede curiosa Elena.                                                                                                    
“Bhè, ormai io sono ai piani alti, non è più mio compito uccidere, ora il mio compito sarebbe quello di proteggere, ma di fatto non mi vengono assegnate molte missioni”                                             
D’accordo non è proprio tutto vero, quando uno ha la licenza di uccidere ce l’ha per sempre, no? Ma non mi sembra il caso di dire che io dovrei uccidere tutti i vampiri che mi si parano davanti.
“Scusa, ma a me sembra un controsenso. Tu sei un vampiro e uccidi i vampiri.” Sì, Caroline è decisamente spaventata, ma gli altri non sembrano darci molto peso.                                                     
“La nostra sorellanza si è creata molto tempo fa, ai tempi della prima doppelganger Petrova” Rivolgo un furtivo sguardo ad Elena e poi riprendo il mio racconto: “Ai tempi tutti i vampiri erano malvagi, non c’erano opzioni per la dieta, per intenderci. Le mie sorelle erano una specie di penitenti che non volevano essere dei mostri. Tipo S.Stefan…”                                                            
OK, mi è scappato, ma ci stava, dovevo rendere l’idea… Damon se la ride sotto i baffi.                   
“Ora come ora la nostra sorellanza è solo un modo per non aumentare troppo il numero di morti”
Elena mi guarda con un filo di speranza e chiede: “Quindi ti nutri di animali anche tu?” Io e Damon ci guardiamo e poi scoppiamo a ridere, IO CHE MI NUTRO DI ANIMALI?                                    
“Non so cosa ci troviate di tanto divertente?!”                                                                                     
“Oh, bhè, vedi Elena noi cacciatrici dobbiamo mantenerci in forze, anche se volessimo non potremmo nutrirci di animali.”                                                                                                               
 
“Sei qui per fare una visita ai tuoi fratelli?” Domanda di Caroline, certo che questa ragazza potrebbe fare la giornalista, sa proprio dove andare a parare.                                                                                 
“In verità non sapevo nemmeno che fossero in città, non sapevo neanche che erano in buoni rapporti.”                                                                                                                                              
“Io non li definirei buoni rapporti…”                                                                                                    
“Oh, andiamo Damon sei nella sua stessa città e non gli hai fatto neppure un graffio, io direi che siete in ottimi rapporti”. Chiudo subito il discorso, non voglio distruggere la maschera di Damon davanti ai suoi conoscenti (amici?), so perfettamente che riuscirei a farli ammettere qualsiasi cosa, d’altronde io gli ricordo la mamma non solo fisicamente, ma anche caratterialmente: forte e fiera come lei.                                                                                                                                       
“Comunque, la mia Superiore mi ha affidato una missione: devo proteggerti”  e qui guardo dritta negli occhi Elena. Ricordo perfettamente le parole della Superiora: “Sarà tuo preciso compito prenderti cura della seconda doppelganger Petrova, sia fisicamente che emotivamente, la proteggerai da tutti i mali, ma sopra ogni cosa al mondo la proteggerai da Niklaus, l’Originale”
Già, devo proteggerla da Klaus, proprio come fece Ann, la cacciatrice che dovette prendersi cura di Kathrine; peccato che Kathrine sapesse perfettamente badare a se stessa e abbandono la sua Protettrice nelle grinfie di Klaus. Ecco che ritorna il pensiero che mi assilla da quando mi è stata affidata questa missione: Klaus sarebbe in grado di farmi del male? La risposta sarebbe semplice “Sì, mi ucciderebbe senza pensarci due volte”, ma la mia parte umana, la mia parte sensibile ed emotiva dice che forse ci potrebbe pensare due volte, anche tre, dopo tutto quello che abbiamo passato…                                                                                                                                               
Elena mi risveglia dai miei pensieri: “Oh grazie dell’interessamento, ma ho già chi si prende cura di me.”                                                                                                                                                       
“Oh, ma io ne sono più che sicura, però la mia superiora non lo è, io ti devo proteggere che tu lo voglia o no”                                                                                                                                          
“Devi proteggerci da Klaus, non è vero?”                                                                                            
Mi chiedo quale parte del mio discorso abbia lasciato intendere a Caroline che proteggerò anche lei, il suo fidanzato e la streghetta: “Esattamente”                                                                                     
“Come ho detto non abbiamo bisogno di protezione”                                                                          
Certo che questa Elena è veramente cocciuta, sarà meglio far finta di dargliela vinta: “D’accordo, ma non pensare che mi toglierò di mezzo, ho del tempo da recuperare con mio fratello e poi ho degli amici che voglio rivedere” è ovvio che andrò a far visita a Rebekah e non me ne importa se ci sarà anche Klaus, la devo vedere!                                                                                                        
“Quali amici?” Ma quanto è impicciona questa Caroline, farsi una buona dose di fatti suoi no?!
Voglio proprio spiazzarli, ho fatto trenta facciamo trentuno: “Rebekah Mickaelson”                  
Nell’esatto momento in cui pronuncio il suo nome tutti quanti (eccetto Damon) smettono di bere o sgranocchiare qualcosa e poi, dopo essersi ripresi, esclamano: “Chi?!”                                                
“Oh, conoscete Rebekah?” Dio, ma quanto sono falsa?                                                                           
“La conosciamo fin troppo bene!” Ah! Potevo giurarci! A Caroline non piace Rebekah e sicuramente sarà reciproco!                                                                                                               
“Aspetta. Volevi proteggermi e sei amica della sorella dell’uomo che vuole uccidermi?”                     
Oh se sapesse tutta la verità… “Le due cose non coincidono, il mio compito viene prima di tutto”
“Sì, ma la tua Superiora non poteva mandare qualcun altro a prendersi cura di Elena?”                  
Ok, è ufficiale Caroline mi odia: “Si dà il caso, mia cara Caroline, che io sia la migliore cacciatrice della nazione e una delle migliori del mondo e l’unica che abbia incontrato Klaus e sia sopravvissuta per raccontarlo.”                                                                                                       
“Modesta.”                                                                                                                                             
“Sono i fatti, Elena, Klaus non mi ha uccisa quelle volte che ci siamo incontrati e non credo avesse mai avuto in mente di farlo” Ammicco verso Damon.                                                                          
“Ora se volete scusarmi.” Mi sento molto stanca e agitata, tutto questo parlare si Klaus mi ha mandato gli ormoni subbuglio e mi ha fatto venire voglia di vederlo. Damon si alza poco dopo di me, non ho voglia di parlarli, ma so che non lo farà: lui sa sempre cosa provo. Apro velocemente la porta del grill per uscire quando una folata di vento mi investe e vedo davanti a me due occhi simili ai miei dei bellissimi capelli dorati, piena di stupore e gioia esclamo: “Rebekah!”
ANGOLO AUTRICE
Salve a tutti! Eccomi di nuovo qui a postarvi un altro capitolo. Dunque, capiamo che Lilly ha un rapporto bellissimo con suo fratello Damon e questo lo voglio precisare subito. Lily è una cacciatrice di vampiri e ci ha introdotto nella sua storia, ma ci sono ancora molti punti bui, per esempio perché lei odia tanto il povero Stefan? che le avrà fatto di male? Lei e Klaus che rapporti hanno? E lei e Rebekah? Tutto questo nel prossimo capitolo.  
 
     
  
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