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Autore: Hope 1999    07/08/2012    4 recensioni
"L'unica differenza tra me e Aster è che io ho incontrato Nihal sulla mia strada, lui no" questo diceva Sennar nell'epilogo delle Cronache. E se invece Aster avesse conosciuto Nihal prima del giorno della Grande Battaglia? Cosa sarebbe successo? Partendo da queste domande ho scritto questa serie. Se vi ho incuriosito, leggete, recensite, ditemi cosa ne pensate!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                     CAPITOLO 2

                                                                                                                            La fuga

 

Dolore. Solo dolore. Le frustate che si abbattevano sulla sua schiena e che lasciavano molteplici segni rossi sulla schiena. Ma Aster non gridava. Erano due giorni che lo torturavano ma lui non diceva niente. Lui aspettava. I poteri non gli erano ancora tornati completamente. Riusciva soltanto a fare piccole magie. Il suo obbiettivo era scappare da quella sudicia e buia prigione. Il suo torturatore rideva di gusto. Godeva a vedere la sofferenza dipinta sul suo volto. Ben presto sarebbe passato ai ferri riscaldati col fuoco e, allora quel maledetto avrebbe urlato come un pazzo. La stanza delle torture puzzava di sudore e sangue. L'aria era rarefatta e irrespirabile.
Poco dopo arrivarono due guardie che presero in consegna Aster, lo condussero nella sua cella e chiusero a chiave la porta. Agirò domani. Mi riprenderò la mia libertà. Rimpiangeranno il giorno in cui sono nati. Pensò Aster mentre un piano gli si figurava nella mente.

 

 

-Perché ci hai fatti chiamare, Yeshol? E perché sei seduto sul trono del nostro Signore?- Chiesero Semeion e Dameion in coro, dopo essere giunti nella sala del Trono e aver trovato l'assassino seduto al posto di Aster.
-Io sono seduto sul mio trono. Aster è scomparso. Sono due giorni che non si trova da nessuna parte. Probabilmente è stato rapito.- Lo stupore si dipinse sul volto dei gemelli.-Ho già mandato diversi cavalieri a cercarlo. Ora sono io che comando. E voi siete ai miei ordini. Il rapitore è un ragazzo di vent'anni, con gli occhi verdi ed è stato avvistato in giro per la Rocca da alcuni servi. Semeion! Dameion! Questo è un'ordine: trovate quel rapitore e Aster e portatemeli.-
-Yes, my lord!*- Risposero i due cavalieri e, insieme uscirono dalla sala.
Cercate pure una persona che non esiste. Mi basta avervi fuori dai piedi! Stupidi gemelli senza cervello!

 

 

Finalmente quella stupida guardia è arrivata. Pensò Aster appena vide il soldato che gli portava il cibo. Anche se non si poteva certo definire cibo quel pezzo di pane nero rinsecchito e quella ciotola di acqua stagnante che era costretto a inghiottire ogni giorno. L'aria di certo sarebbe stata più sostanziosa. Le chiavi girarono nella toppa e la porta venne aperta. Il Tiranno si preparò a scattare in piedi. Colpì il giovane facendolo cadere a terra e poi lo immobilizzò. Recitò un incantesimo e il ragazzo cadde addormentato. Il mezzelfo si terse il sudore dalla fronte. Aveva sprecato troppe energie ma non poteva riposarsi. Prima fosse uscito da quel luogo buio e sudicio e meglio sarebbe stato per tutti. Tolse il mantello e la spada al loro proprietario e uscì in fretta dalla cella chiudendosi la porta alla spalle. Si avviò lungo il corridoio che portava in superficie. Incontrò un paio di guardie ma si limitò a calarsi ancora di più il cappuccio sul volto e nessuno si curò di lui. Ad un tratto un urlo squarciò l'aria. -Un prigioniero è fuggito! Un prigioniero è fuggito! Inseguitelo e fategli  pentire di essere scappato!- Merda! Hanno trovato il bell'addormentato. Pensò e cominciò a correre più velocemente possibile. Passi risuonarono dietro di lui.
-Ehi! Tu! Perché scappi? Il prigioniero è lui! Fermatelo!- Maledizione! Mai avere un pizzico di fortuna, vero? Che rabbia!
Dopo una corsa che gli sembrò interminabile, Aster sbucò all'esterno. L'aria pura e fresca gli riempì i polmoni. Si strinse nel mantello. Faceva freddo. Doveva essere Ottobre o Novembre. Mi riscalderò combattendo. E sguainò la spada per affrontare i guerrieri che  gli bloccavano la strada. Parò alcuni fendenti, ne evitò altri e in poco più di qualche minuto tutti i suoi avversari giacevano a terra. Si diresse verso le scuderie ed entrò. C'erano pochi cavalli, quasi tutti neri. Si avvicinò ad un giovane stallone con una grossa macchia bianca a forma di stella. Era già sellato e pronto per partire. Ritornò accanto ai soldati che aveva freddato poco prima e cercò un'arma migliore di quella che aveva “preso in prestito” al suo carceriere. Uno dei morti molto probabilmente era un capitano perché era vestito meglio e aveva una spada di squisita fattura. Sarebbe uno spreco lasciare qui quest'arma. Si chinò a raccoglierla. Un sibilo. La freccia si fermò a mezz'aria bloccata dalla barriera che il mago aveva eretto all'ultimo istante.
-Maledizione! Il fuggitivo è qui. Correte a catturarlo!- Disse l'arciere che aveva cercato di uccidere Aster mentre incoccava un'altra freccia.
-Hai scelto il giorno sbagliato per fare l'eroe.- Sentenziò il Tiranno che, in pochi istanti, si era portato dietro al giovanotto. Il ragazzo cadde a terra, morto. Con un leggero movimento della mano, il mezzelfo gli aveva fracassato la trachea. Dei fammin stavano sbucando da uno stretto cunicolo e lo stavano circondando. Perché mai ho creato delle creature così orribili e fastidiose? Pensò, saltando in groppa al cavallo nero e cominciando a cavalcare calpestando più fammin possibile. Si diresse verso il portone della Rocca e verso la libertà a tutta velocità.
-Fermatelo! Non fatelo scappare! Chiudete i battenti, idioti!- Urlarono dai bastioni alcuni arcieri. Aster spronò il cavallo ancora di più e fissò determinato l'uscita di quel maledetto palazzo. Ce la devo fare. Non mi farò rinchiudere nel mio stesso palazzo! Nessuno mi può fermare! Attraversò i cancelli inseguito da uno stuolo di nemici verso la tanto agognata libertà. Mentre il suo destriero era ancora in corsa, lui si voltò sulla sella e lanciò un incantesimo contro i suoi nemici. Una palla di fuoco scoppiò alle sue spalle e uccise gran parte dei suoi inseguitori. Il mezzelfo aveva il fiatone e tremava. Dannazione! Ho sprecato troppe energie e non mi sono ancora ripreso completamente. La schiena gli bruciava e le escoriazioni provocate dalle frustate avevano ricominciato a sanguinare. Strinse i denti e cercò di ignorare il dolore. Doveva trovare un posto dove nascondersi e riposare, altrimenti l'avrebbero ripreso subito.

 

 

Erano stati due giorni terribili. Non si erano fermati tranne che per riposare poche ore e mangiare qualunque cosa trovassero. Sia il cavallo sia Aster erano esausti e affamati. Dopo la fuga non avevano visto più nessuno anche se durante la notte gli era capitato di sentire rumore di zoccoli in avvicinamento. Le ferite del Tiranno continuavano a sanguinare e rischiavano di infettarsi. Recitare una magia curativa in mezzo al nulla della Grande Terra era come accendere un fuoco di segnalazione. I soldati li avrebbero trovati immediatamente. Continuava a far freddo e, durante la prima notte dopo essere fuggito, aveva piovuto a dirotto (manca un gatto nero che gli attraversa la strada e diventa il più sfortunato del Mondo Emerso! NdHope). Stava per perdere la speranza quando notò un leggero cambiamento nell'ambiente circostante. Il terreno saliva improvvisamente e cominciavano ad esserci alcuni sparuti arbusti. Davanti al mezzelfo e al suo destriero si profilava una collina. Iniziarono la salita il mattino del terzo giorno e al tramonto erano già arrivati in cima. La vista era mozzafiato. Il sole tingeva di rosso e di viola il cielo, la prateria che si estendeva ai suoi piedi sembrava infuocata, a ovest le rovine di una torre testimoniavano il passaggio dei soldati del Tiranno e, dietro le rovine, si estendeva una foresta immensa. Cavalcò in direzione di quel bosco infinito dove avrebbe potuto trovare un riparo e qualcosa da mettere sotto i denti.
Benvenuto nella Terra del Vento, Aster.

 


*Citazione presa dal manga/anime Black Butler



Angoletto dell'autrice

Ciao a tutti quelli che hanno letto la mia storia! Due capitoli a due giorni di distanza. Mi stupisco di me stessa! Mi è venuta un' illuminazione e mi sono messa a scrivere come una furia. Ho praticamente fuso la tastiera del pc! Lo confesso: mentre raccontavo delle torture subite da Aster fremevo e avevo voglia di fare a pezzetti quel maledetto torturatore! Poverello il nostro Tiranno
Aster: Non sai quanto fanno male cento frustate sulla schiena!
Mi sembrava che il mio angoletto fosse troppo tranquillo oggi! Ci mancavi tu!
Aster: Libertààààà *incomincia a ballare in modo assurdo*!!
Ci mancava solo questo! Aster, smettila di ballare, ti prego. Sei pur sempre in territorio nemico!
Aster: Quelle guardie mi fanno un baffo.*Compaiono due guardie e Aster si nasconde dietro Hope* Aiutami tu! Mi vogliono fare del male!
*Stacca Aster e gli mette in mano una spada* Alzati e combatti, fifone che non sei altro!
Aster: *Scappa* Aiuuuuto!!
Bene, un po' di calma. Ringrazio tanto tutti coloro che hanno letto, che hanno recensito, che hanno inserito questa pazza storia nelle ricordate e nelle seguite. Un ringraziamento speciale ad un'amica speciale, ALEX_p4nt0mh1v3! Grazie per il tuo sostegno. Continuate a recensire, salverete dalla depressione una pazza scrittrice!
Alla prossima, la vostra sciroccata autrice!
Aster: Al prossimo capitolo! *Scappa* Aiutoooo! 

   
 
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