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Autore: Misuzu    08/08/2012    0 recensioni
7/7/x777: I draghi scompaiono, lasciando soli chi hanno allevato. Fra questi, una piccola dragon slayer viene aiutata da un membro della Fairy Tail e, da allora, iniziano le sue avventure
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Natsu, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appena la porta fu aperta quello che si poteva vedere era il caos più totale.
Due ragazzine, una dai capelli bianchi raccolti in una coda e l’altra dai capelli rossi raccolti in una treccia litigavano apertamente su uno dei tavoli della sala, un bambino dai capelli scuri andava in giro in mutande mentre una bambina dai capelli bruni raccolti in una coda gli intimava di rivestirsi. Persino due che sembravano essere abbastanza anzianotti si erano messi a litigare. Solo un piccolo gruppetto di bambini era in disparte: fra questi risaltavano due dai capelli bianchi e una dai capelli celesti che guardavano gli altri litigare. Molto distante da loro, un ragazzino biondo che sembrava avere qualche anno in più guardava la scena come se fosse una cosa che accadeva quotidianamente.
Un po’ di attenzione!” intimò il master con scarsi risultati, o almeno fino a quando una bottiglia di sakè non gli arrivò in testa, costringendolo ad assumere una forma gigantesca. Solo allora tutti parvero acquietarsi e l’attenzione fu rivolta al nonnino che, dopo essere tornato alla sua forma normale, disse “Oggi accoglieremo due nuovi membri nella nostra gilda: diamo il benvenuto a Natsu e... emh...”; notate le difficoltà del master, Gildarts suggerì lui il nome della bambina che, in effetti, non aveva chiesto dato che Natsu aveva subito attaccato bottone “Giusto... e Ayame!” concluse.
E che magia usano?” chiese Wakaba, che aveva smesso di litigare con Macao “Io so usare il fuoco! Me la insegnato il drago Igneel!” rispose Natsu, orgoglioso del suo recente passato “Io invece so usare il ghiaccio. Me lo ha insegnato anche a me un drago, si chiama Bora” rispose Ayame. Molti furono quelli che rimasero a bocca aperta, forse è meglio dire tutti quelli che comprendevano l’entità del potere di un dragon slayer “Forte! Se ne sono uniti ben due! Potremmo anche diventare la Gilda più forte, fra qualche anno!” esclamò Macao, mentre Wakaba annuiva con la testa.
Per Natsu, il marchio della gilda fu messo sul braccio destro ed era rosso, per Ayame su quello sinistro ed era blu; entrambi, probabilmente, condizionati dalla magia che dominavano. Subito dopo Natsu prese la mano di Ayame e corse fuori dalla gilda “Che fai?” chiese la bambina ancora stanca per il viaggio “Andiamo a cercare i draghi!” rispose Natsu, non girandosi e correndo verso chissà dove “Ma io non so com’è questa città! E poi dovrebbero stare in spazi abbastanza grossi... non so se questa città ne abbia” disse la bambina facendo fermare di colpo Natsu, che le prese le spalle “Sei un genio! Allora dovremmo cercare al di fuori! Vieni, vediamo come uscire di qui!” disse, iniziando a correre a più non posso. Purtroppo era troppo veloce per Ayame, che alla fine si perse e andò vicino ad un fiume.“Uffa! Non so nemmeno come tornare alle gilda ora!” disse, dopo aver girato diverse volte e essersi ritrovata sempre nei pressi del fiume.
Una folata di vento trasportò un odore non nuovo e, voltandosi, vide il ragazzo biondo poco distante da dove si trovava lei, che osservava il fiume come se volesse lasciare andare i brutti pensieri che lo assillavano. Non sembrava avere un carattere burbero e antipatico e, sicuramente, sapeva la strada per la gilda. Ayame gli si avvicinò e, in un modo molto timido cercò di attirare la sua attenzione “Emh... mi scusi... potrebbe dirmi dove si trova la gilda di Fairy Tail?” chiese per ricevere uno sguardo gelido “Scusami! I- io non volevo disturbarti! E’ –è solo che mi sono persa e non riesco a tornare alla gilda!” cercò di spiegare mentre il ragazzo si alzò e, con le mani in tasca, s’avviò verso chissà dove. La bambina, non avendo alternativa, lo seguì anche se a netta distanza, specialmente dato che si voltava spesso e sembrava infastidito dalla sua presenza. Tuttavia, quando Ayame ne perse le tracce, si accorse di essere proprio davanti all’entrata della gilda.



Ehi! Meno male, ti ho trovata, Acane!” disse Natsu comparendo da dentro di essa“Mi chiamo Ayame” specificò la bambina, dato l’errore dell’amico “Hai trovato qualche cosa? Io ho fatto un buco nell’acqua!” iniziò a dire Natsu, sconfortato dalla triste notizia “Io non sono riuscita ad uscire dalla città... ma non ho percepito nulla. Ma sono sicura che non siano tanto lontani!” disse lei, cercando di risollevare un morale che rasentava il suolo e oscurare una consapevolezza che, nei loro cuori, si era ormai stabilita. All’improvviso, un rumore sinistro interruppe il discorso “Scusami! Deve essere il mio stomaco! Che ne dici se andiamo a mangiare qualcosa?” chiese Natsu alla sua coetanea, ed entrando nella gilda subito dopo, senza nemmeno aspettare la risposta. Durante il suo tragitto lungo la via del ristoro, fu travolto da un, a sua detta, ghiacciolo rotolante. Rissoso com’era, non perse l’occasione per attaccare briga contro il colpevole di tale gesto “Ehi tu! Iceberg vivente! Sta attento a dove rotoli o ti sciolgo!” disse Natsu al bambino dai capelli scuri e senza vestiti, a parte le mutande, s’intende. “Che cosa vuoi dire, fiammifero rosa? Fatti gli affari tuoi! Io travolgo chi mi pare e piace!” rispose questo rivelando subito un carattere molto simile a quello di Natsu .“Ripeti quello che hai detto se ne hai il coraggio, cubetto!” gli disse il bambino dai capelli rosa, scontrando la sua fronte con quella del suo avversario “Te lo ripeto in qualsiasi momento, fiammella!” rispose, a sua volta, Gray, e i due iniziarono a fare a botte, incuranti di quelli che rischiavano di colpire. Ad un certo punto, però, la loro corsa stava per travolgere una bambina dai capelli celesti. Questa non sarebbe mai riuscita a spostarsi in tempo, e nessuno sarebbe riuscito a toglierla di lì.
Per la piccola dragon slayer fu un attimo: tese il braccio verso i due che si ritrovarono congelati in meno di un batter d’occhio, a un palmo dal naso di Levy. Tutti rimasero stupiti da quel gesto tanto rapido quando inaspettato, tanto che Ayame disse “Scusate... non volevo congelarli è solo che...” ma non la fecero finire di parlare che tutti iniziarono a complimentarsi con lei per aver ridato un po’ di tranquillità alla gilda “Ah! Ottimo lavoro! Almeno staremo calmi finché non si sciolgono” disse Macao con il consenso di Wakaba. Quel suo strano gesto, però, non attirò solo complimenti, ma anche persone “Hey piccola! Niente male... che ne dici se usi questo potere per congelare quell’odiosa di Erza?!” chiese una giovane Mirajane, cingendo, con un braccio, il collo della bambina “N...non credo sia una cosa giusta” rispose lei intimorita poi dallo sguardo che la ragazza le rivolse “Nee-chan! Dovresti calmarti!” disse Elfman avvicinandosi alla sorella maggiore “Allora ammetti la mia superiorità se chiedi aiuto a qualcuno! Ma non credere che io mi faccia aggirare da trucchetti tanto sporchi!” disse la bambina con una lunga treccia rossa “Hai dimostrato di avere cervello... a differenza di qualcun altro. Brava!” disse poi, rivolta ad Ayame e accarezzandole la testa.”Vorresti dire che sono più debole di te o senza cervello? Se gliel’ho chiesto è solo per levarti dalle scatole una volta per tutte in un modo veloce, nulla di più! Ma prima o poi ci riuscirò perfettamente e allora dovrai inginocchiarti a me!” disse Mira, iniziando nuovamente a litigare con Erza. “Vado a scongelare quei due” disse la piccola Ayame, tirandosi fuori dal litigio e, dopo essersi avvicinata al grosso pezzo di ghiaccio, annullò la magia. “Brr... che freddo!” si lamentarono entrambi, cercando di riscaldarsi “Ben vi sta! La prossima volta che dovete litigare fatelo dove non potete fare danno!” li rimproverò Wakaba, mentre la bambina si scusava con loro per averli congelati “Emh... volevo dirti grazie” disse la piccola Levy alla sua salvatrice “Non preoccuparti. Comunque mi chiamo Ayame, è un piacere conoscerti” le disse, porgendole la mano “Mi chiamo Levy, il piacere è mio” rispose l’altra, stringendola.
Emh... non è che potresti fare qualcosa anche per quelle due?” le chiese Wakaba avvicinandosi, ma la bambina scosse la testa “E’ meglio che facciano da sole... e poi li ho congelati per sbaglio prima!” si giustificò. “Ottimo lavoro!” si complimentò il master, avvicinandosi alla bambina “G -grazie” rispose lei imbarazzata; Bora raramente si complimentava con lei, e quando lo faceva non provava nessun sentimento particolare. Forse perché se lo aspettava, o forse perché sapeva che non era pienamente soddisfatta. Poi spostò lo sguardo da una parte all’altra della stanza, alla ricerca del ragazzo di quel pomeriggio, senza trovarlo. Dato che il master era quello più vicino e, dato che ancora non sapeva come funzionavano le cose alla gilda, decise di chiedere a lui delle informazioni.
Mi scusi master...” disse attirando l’attenzione dell’uomo e stando ben attenta a non farsi ascoltare da altri “Dimmi tutto, Ayame” rispose lui, voltandosi “Ecco... mi saprebbe dire dove posso trovare il ragazzo biondo con le cuffie?” chiese lei, ingenuamente “E’ appena partito per una missione. Penso che non rientrerà prima di una settimana. Comunque è mio nipote, e si chiama Laxus. Ma dimmi un po’... come mai questo interessamento? Ti piace?” chiese con sguardo vispo e arrotolando la lingua “No, no, no, no! Assolutamente no!” rispose la ragazza arrossendo “E’ solo che lo volevo ringraziare per avermi riportata alla gilda dato che mi ero persa, tutto qui!” spiegò Ayame in modo impacciato, mentre il master la guardava con occhi ambigui “Per me ti piace” disse come poco prima “Ma ho detto di no!” disse per poi rassegnarsi “Lasciamo perdere!” decise.  Cenò e fece amicizia insieme ai più piccoli della gilda, ovvero Natsu, Gray, Cana, Levy, Lisanna, Elfman, Erza e Mirajane. A



lla fine della cena, andò insieme alle altre ragazze della gilda nel dormitorio femminile, Fairy Hills, e, dato che non aveva ancora inquadrato il metodo delle gilda, venne ospitata da Levy. Per la prima notte, anche Lisanna ed Erza andarono nella stanza della futura maga dello solid script. “Bene...per questa notte alloggerai nella stanza di Levy. Ma devi sapere che l’alloggio mensile è di 100.000 jewels. Li puoi guadagnare compiendo le missioni che sono in bacheca. Il secondo piano e off-limits per tutti i maghi che non sono di livello S. Per il resto... non penso che ci siano cose da dire. Capirai frequentando la gilda.” Disse Erza, andando subito al nocciolo della questione “Ayame... ma è vero che sei cresciuta con un drago?” chiese Lisanna, attirando subito l’attenzione di tutte le ragazze presenti “Sì, certo. Il suo nome è Bora ed è un drago del ghiaccio. Mi ha insegnato tutto quello che so” rispose la bambina bionda “Davvero? E com’era stare con lei?” chiese Levy “Normale... a volte, se si svegliava arrabbiata, mi faceva fare un sacco di esercizi e, a volte, mi tirava anche certi pugni niente male se sbagliavo. Altre volte, invece, era dolce e mi faceva stare davvero bene... per il mio compleanno mi ha dato questa” disse, mostrando una collana con un pendente metallico e, con incisa, da una parte la lettera A con la data di nascita della bambina, dall’altra il kanji con l’incisione Bora.“E’ l’unica cosa che mi è rimasta di lei da quando è scomparsa” affermò poi, tristemente. “Doveva volerti davvero bene...” disse Lisanna. “Anche se non lo ammetterebbe mai, credo di sì. Per me lei era tutto, anche se non ho potuto fare molto per ringraziarla. Sono sicura che stia bene, ma non so se potrò mai rivederla...”. Pochi decimi di secondi dopo, Erza iniziò col suo monologo “Che storia commovente! Non posso lasciarti cercare da sola il tuo drago! Ti aiuterò in qualsiasi momento, non temere!” disse, prendendo le mani di Ayame “Tranquilla, tranquilla...non c’è bisogno di fare così...” rispose Ayame non aspettandosi mai una tale reazione drammatica. “Se la ritrovi me la fai conoscere?” chiese Lisanna “Certo! Sono anche sicura che non troverebbe difficoltà a legare con voi!” disse, ingenuamente, Ayame, liberandosi dalla “morsa” di Erza. Data la tarda ora, ben presto tutte le ragazze se ne andarono, lasciando dormire Levy e Ayame.



Il giorno dopo quest’ultima si stupì della vasta collezione di libri che Levy aveva nella sua stanza “Gli hai letti tutti?” chiese, notando diversi scaffali stracolmi di libri antichi “Sì! Gli adoro e vorrei cercare di sviluppare la mia magia proprio sulla scrittura.” Confessò la più piccola delle due. Dopo essersi cambiate, andarono alla gilda, stranamente tranquilla. Anzi, non così stranamente dato che i più casinisti erano assenti.
Quella è la bacheca delle richieste. Se ne accetti una e la porti al termine, allora riceverai la ricompensa che è scritta al di sotto. Altrimenti verrà presa da qualcun altro.” Spiegò molto brevemente. Dopo aver fatto colazione, Ayame si diresse verso la bacheca e iniziò a vedere quale incarico potesse fare per lei. “Mh... vediamo... ecco!” il suo occhio ricadde su una richiesta abbastanza semplice e con una lauta ricompensa: 50.000 jewels per catturare un gatto che gironzolava libero in una villa. Prese la richiesta e, dopo averla formalmente accettata, si diresse verso la villa poco al di fuori della città. Ovviamente, si fece dare anche una mappa dato che, altrimenti, la probabilità di arrivare alla sua meta avrebbe rasentato lo 0.



Dopo essere arrivata e aver parlato con la proprietaria, localizzò il gatto (che gironzolava per le stanze del piano superiore) e, dopo aver congelato il pavimento e averlo fatto sbattere contro diversi mobili, lo congelò e lo scongelò poco prima di riportarlo alla padrona. In pratica, in un’ora aveva guadagnato la sua prima ricompensa senza nemmeno sforzarsi tanto.
Mentre tornava a casa decise di comprare un libro sulle scritture antiche per Levy e dei cioccolatini per Laxus. A dir la verità, per quest’ultimo non sapeva cosa prendere e non voleva presentarsi a mani vuote, quindi prese la prima cosa che le venne in mente. Dato che era ancora pomeriggio, passò dal dormitorio, più precisamente nella camera di Levy e lasciò il libro sulla scrivania con un biglietto con su scritto “Grazie per avermi ospitata. Ayame” poi parlò con la proprietaria del negozio che le assegnò la stanza a fianco a quella di Mira e Lisanna. Infine tornò alla gilda.



Ottimo lavoro” le disse il master, dopo aver saputo della missione compiuta. “E’ stato semplice catturare un gatto” rispose prima di vedere Macao e Wakaba depressi, mentre facevano cerchietti sul pavimento di un angolino della stanza principale della gilda “Siamo stati battuti da una bambina, Macao” “Questo trauma mi rimarrà per tutta la vita, Wakaba”. “Master... non mi dica che loro hanno fallito?!” chiese Ayame incredula “Ci hanno provato per tre volte l’uno prima di mollare” rispose il master, facendo rimanere di sasso la bambina. “Emh... non dovreste prendervela tanto! Sarà stata solo una questione di fortuna...” cercò di dire, risollevando il morale, ma senza il ben che minimo risultato. Tuttavia, mentre vedeva i membri della gilda scatenarsi, le parve di sentirsi come quando stava con Bora.



Finalmente, dopo poco, vide la testa bionda di Laxus e cercò di avvicinarsi a lui. Il ragazzo, però, iniziò a camminare. Lei, ovviamente, lo inseguì, per poi perderne le tracce poco dopo; questa volta non si arrese e usò l’olfatto per giungere ai piedi di un grande albero nei pressi della foresta, e trovarlo sopra un ramo. Iniziò ad arrampicarsi, cosa abbastanza difficile essendo, per lei, la prima volta. Laxus si accorse di lei e fece finta di non vederla “Non la riaccompagno mica a casa” pensò stavolta; qualche minuto dopo vide la sua mano arrampicarsi sul ramo sul quale stava lui e, dopo uno slancio di reni, la bambina vi salì sopra, con un piccolo ramoscello secco impigliato fra i capelli. “Che vuoi?” chiese Laxus sbuffando. “Ecco... volevo ringraziarti per ieri. Tieni... anche se non so se ti piacciono” disse porgendogli il sacchettino con i cioccolatini. A quel gesto, anche il fiero Laxus rimase sorpreso “Per me?!” chiese, leggermente stupito; “Sì, per te!” confermò la bambina. “Grazie” borbottò un imbarazzato Laxus prendendo i cioccolatini, per poi togliere il ramoscello dai capelli della bambina.
Mi chiamo Ayame” disse la bambina per attaccare bottone, mettendosi a cavalcioni sul ramo e facendo penzolare un po’ le gambe “Laxus” rispose lui “Ma non mi dirai che ora ti sei persa di nuovo!” esclamò, facendo uno più uno nella sua testa. “No! Ora sarà impossibile per me perdermi! Guarda” e, aprendo il palmo della mano, fece comparire la mappa di Magnolia totalmente faccia di ghiaccio “Quindi la tua magia è il ghiaccio...” osservò Laxus “E la tua qual è?” chiese la bambina incuriosita per poi vedere dei fulmini apparire dalla mano del ragazzo “Che bella!” esclamò, mentre lui sorrideva “Forza! Ora devo scendere... tu sai scendere dagli alberi, vero?” le chiese per vederla giocherellare con le dita “Ho appena imparato a salirci... dammi un po’ di tempo” si giustificò, per essere poi presa in braccia dal ragazzo e portata a terra.
Grazie!” disse mostrando un meraviglioso sorriso.
Chiacchierarono per tutto il tragitto, stranamente, dato che Laxus era sempre stato un ragazzo taciturno. Eppure, con lei aveva trovato una qualche affinità: forse era perché non si era arresa alle prime apparenze e, nonostante tutto, aveva cercato di conoscere il vero Laxus, qualcuno che lui stesso cercava di nascondere a sé stesso. “Quindi, hai già portato a termine il tuo primo incarico?” chiese il biondo “Sì! Ma, a quanto pare, Wakaba e Macao sono entrati in depressione... non erano riusciti a svolgerlo” spiegò facendo scoppiare a ridere il più grande “Tipico di loro due... anche se credo che erano così depressi solo perché avevano messo in palio la loro dichiarazione d’amore verso una donna della gilda. Hai ferito il loro orgoglio” spiegò vedendo il suo volto cambiare in uno shoccato “Ora mi sentirò in colpa per il resto della mia vita” ammise la bambina “Non credo che si arrendano tanto facilmente” rispose Laxus.



Dopo essere entrati nella gilda, nulla sembrava cambiato dal giorno precedente. Persino i due più anziani si erano ripresi e avevano messo in palio il loro onore in una nuova missione “Si riprendono davvero in fretta” constatò Ayame. “Hey Laxus! Ora ti colpi...” disse un Natsu abbastanza aggressivo, mentre si lanciava all’attacco verso Laxus, che lo mise a terra con un solo pugno “Che botta!” dissero in coro Lisanna e Ayame vedendo la scena. “Ma che è successo?” chiese quest’ultima alla bambina dai capelli bianchi “Ha voluto sapere chi era il più forte della gilda, così ha sfidato Gildarts venendo battuto da un solo pugno. Dato che era troppo forte per lui ha chiesto chi fosse la seconda persona più forte della gilda, ma puoi vedere tu il risultato.” Rispose Lisanna, mentre Ayame guardavacon occhi di ammirazione il ragazzo biondo “Aya-chan! Vieni a giocare con noi?” chiese Levy muovendo la mano in modo vistoso appena vide la sua amica “Non siamo ancora riuscita a batterla!” aggiunse Gray seduto sulla sedia “Gray! I vestiti!” disse Cana facendo imbarazzare il bambino.
Arrivo!” esclamò per salutare Laxus e dirigersi verso il gruppo dei più piccoli della gilda.
La sua nuova vita era appena iniziata.



Angolo dell'autrice: Ringrazio infinitamente Valeshin per aver recensito il primo capitolo di questa fan fiction!
Questo capitolo è più lungo, tuttavia l'ho fatto a solo scopo introduttivo, diciamo, cercando di immaginare una giornata tipo alla gilda e iniziando ad inserire quel tocco comico che l'autore de manga ha messo nella sua opera, anche se, ammetto, senza molti successi.
Laxus è un personaggio che mi piace particolarmente, ma non è l'unico! Inserirò molti personaggi e, volendo, molti pairing (che potete suggerire anche voi ;-) )
Il prossimo capitolo tratterà una o più missioni e cercherò di farle a tema comico. :D
Spero che questo capitolo sia stato, comunque, di vostro gradimento.
Grazie mille per chiunque lo legga. Critiche e commenti sono sempre ben accette :D (Mi fareste molto felici!).
A presto!
PS. per quanto riguarda l'arrotolare la lingua, mi riferisco a quello che fa spesso Happy quando dice la frase in giapponese... qui non l'avrei potuta riportare se non senza errori!
PPS. Il titolo l'ho messo a caso ^-^

  
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