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Autore: _MoonShine_    08/08/2012    7 recensioni
Ogni volta che alzo lo sguardo, ogni volta che guardo il cielo, ogni volta mi sento diversa. 
Hanno sempre detto che i miei occhi fossero strani, ma inizio a pensare che quel qualcosa che non andava era proprio in me.
Perchè nessuno le vedeva?
[…] La bambina dai capelli rossi alzò un dito indicando qualcosa nel cielo. […]
-Adesso le vedi?- […]
-Non è giusto! Voglio vedere anche io le tue isole- […]
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fine, Rein
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quella ragazza dai capelli color del cielo ~


 

-Ayako!- la chiamai passandole la palla. Lei la ricevette con un colpo assestato del tacco della scarpa da ginnastica e iniziò a correre avanti scavalcando diversi compagni. Poi mi ripassò il pallone, sorpassai una mia compagna di classe e tirai il pallone verso la porta. Entrò facilmente in rete.
Il fischio della professoressa riecheggiò per il campo sportivo della scuola. Quattro a uno.
Non c’era giorno che la squadra che avesse sia me che Ayako come giocatrici non vincesse. Eravamo una grande coppia noi due, fin da bambine.
Ci ritirammo tutti negli spogliatoi, l’ora di educazione fisica era finita.
Cercai di asciugarmi un po’ i capelli umidicci per il sudore con un asciugamano, poi dopo aver rindossato la divisa, uscii  fuori con Ayako verso la successiva aula.
 
-Ehi-
Alzai la testa di scatto guardandomi in giro come se non capissi cosa stesse succedendo. Mi resi conto di essermi imbambolata a fissare chissà cosa per terra. Io e Ayako stavamo tornando a casa, finalmente anche oggi era finita.
-Eh?- dissi senza nemmeno accorgermene. Lei mi fissava con la testa protesa in avanti e piegata da un lato. Era un passo avanti a me.
-Fine è tutto il giorno che sei assente, che hai?-
-Niente- le risposi mettendo su uno dei sorrisi più convincenti che avevo. Non volevo dirle nulla, mi avrebbe preso per pazza più di quanto alcuni facessero ancora adesso. Come le dicevo di aver sognato una ragazza uguale a me che mi chiedeva di aiutarla? E anche se glielo avessi detto, poteva benissimo essere un sogno come un altro. E poi non era la prima volta che sognavo cose strane. Da piccola mi capitava spesso di trovare nei miei incubi un frigo gigante che camminava, oppure di volare in sella a un drago. Che aveva di particolare quel sogno?
Restava il fatto che continuavo a ripensarci, il viso di quella ragazza non se ne andava, e la cosa mi spaventava sempre di più, mi era sembrata così vera, non un’illusione, come se avessi potuto toccarla se solo avessi allungato prima la mano.
Guardai per l’ennesima volta il cielo. Aveva piovuto solo per un’oretta quella mattina, poi era uscito il sole permettendoci di fare la lezione di educazione fisica all’aperto. E con il bel tempo erano tornate anche le isole nel cielo. Quelle isole che per un attimo avevo sperato fossero sparite insieme alle nuvole grigie, ma eccole di nuovo lì, sopra di me.
Arrivai a casa e salutai la mia amica con un cenno della mano, lei proseguì, lei abitava più in là.
-Sono a casa!- silenzio.
Mi diressi in cucina e trovai sul tavolo un biglietto. Lo lessi e sbuffai accartocciandolo. Siccome Chiyako era a casa di una compagna di classe, mamma e aveva approfittato ed era rimasta a lavoro a finire alcune cose con la scusa che non doveva badare a mia sorella. E mio padre come ogni giorno tornava alle sei e mezza.
Realizzai che almeno per tre ore avevo la casa libera, ero sola.
Passai la prima ora a guardare la tv fino a che, senza rendermene conto, mi addormentai. Sentivo gli occhi chiudersi, il corpo stanco e pesante. Continuando a fissare un programma alla tv, mi sdraiai più comoda sul divano, appoggiando la testa al bracciolo.
Dopo pochi istanti il rumore della tv e la voce degli attori del film mi arrivò lontana, come cigolii indefiniti e impercettibilmente irritanti.
 


 
-Forza, riproviamo!-
-Ma principessa..- provò a calmarla Omendo –è già la terza volta che proviamo a creare un portale. Dovete riposarvi, continueremo domani-
Rein fece un bel respiro. Era vero, sentiva che si stava stancando, usare quel potere che c’era dentro di lei per mantenere aperto un portale spazio-temporale era difficile, spesso non funzionava proprio. Era già tre volte che stava cercando di riaprirne uno per mettersi in contatto con Fine con l’aiuto dei macchinari del vecchio Omendo che servivano per ampliare quella sua energia.
-Rein, Omendo ha ragione, riprenderai domani- Lione e gli altri erano rimasti lì tutto il pomeriggio. Dopo la riunione insieme ai genitori erano rimasti con lei, anche quando aveva voluto riprovare a trovare Fine senza avvisare sua madre.
-L’ultima volta, per favore-
Omendo sospirò –Va bene, l’ultima-
Mosse qualche leva e cliccò dei pulsanti con grande sicurezza. La pedana dove si trovava Rein iniziò ad illuminarsi creando diverse scariche elettriche. La ragazza chiuse gli occhi sotto lo sguardo speranzoso e preoccupato degli amici. Si concentrò, visualizzò il volto di Fine e immaginò di trovarsi nella sua mente, di poterle parlare. Strinse i pugni per intensificare quel pensiero. Questa volta non poteva fallire!
Improvvisamente una forte luce la avvolse.
-Sta funzionando!- disse Tio entusiasta.
 
Rein si trovava in uno spazio immenso, scuro. Ai piedi c’era acqua, si trovava nello spazio-temporale che aveva creato. Ce l’aveva fatta. Sentiva gli sguardi degli altri principi su di sé, ma li ignorò. Doveva solo raggiungere Fine con la mente.
Vide davanti a sé comparire una figura dai capelli rossi che ondeggiavano nell’aria. La vide atterrare, appoggiando i piedi ornati da piccole scarpette rosa identiche alle sue azzurre sul pavimento bagnato.
-Fine!-
Vide la ragazza guardarla spaventata. Sicuramente aveva paura, ritrovarsi di nuovo lì, in quello stano sogno per ben due volte mentre dormiva non era esattamente normale.
-Fine ti prego! Non ho tempo!- disse cercando di farla avvicinare nonostante ci fosse quel muro invisibile dell’altra volta. Non poteva passare oltre, quello era ciò che divideva i loro mondi. Lo toccò con entrambe le mani, sotto il suo tocco diventò quel cerchio d’acqua che fungeva da portale –Entra ti prego-
Vide Fine fissare lo specchio con occhi impauriti, come la volta scorsa. Tremava.
-S-si può sapere chi sei? Che vuoi da me?- balbettava fissandola attraverso il portale.
-Ti spiegherò tutto dopo, ma ti prego abbiamo bisogno di te-
-D-di me?-
-Solo tu puoi aiutarci a salvare il nostro mondo, ti prego vieni!- la voce di Rein si faceva sempre più piena di fatica, stava cedendo. Si era stancata troppo nei vari tentativi.
 
Intanto dietro la principessa, i ragazzi guardavano Rein parlare in mezzo a quella luce.  Sentivano la voce dell’altra ragazza dalla parte opposta del portale. Le sue parole rimbombavano nella stanza.
Omendo li chiamò con un gesto della mano mostrando loro un monitor che raffigurava quello che vedeva Rein. Era in qualche modo connesso con il suo potere, alla sua mente.
Sullo schermo c’era una ragazza con lunghi capelli rossi e due occhi cremisi spaventati e titubanti. Indossava un abito sulle tinte rosate, lo stesso che indossava Rein quando faceva prove nel creare portali spazio-temporali: una gonnellina con una lunga giacchetta sopra.
-È identica alla regina Elza- sussurrò Lione esterrefatta. Non aveva mai visto la seconda principessa del Regno Solare.
Sentirono Milky mugugnare qualcosa di incomprensibile vista l’età e la mancanza dei dentini. Il fratello, Shade, si voltò. La vide sorridere, forse le piaceva quella ragazza. Tornò a portare la sua attenzione sulla figura sul monitor, in effetti era una bella ragazza e somigliava in tutto e per tutto a Rein.
La vedeva ogni tanto indietreggiare e balbettare qualcosa mentre Rein la pregava di raggiungerla. Aveva paura, lo vedeva bene. Forse quello non era il modo giusto per attirarla da loro.
Guardò Rein immersa nella luce, per poi tornare a guardare Fine nello schermo.
La luce d’un tratto scomparve, lasciando cadere Rein in ginocchio. Era sfinita. Bright e Lione le corsero vicino.
-Maledizione!- imprecò tirando un pugno a terra. Ce l’aveva quasi fatta, mancava così poco. Se Fine non avesse avuto paura sarebbe stato tutto più facile.
-Secondo me sbagli approccio-
Rein si voltò di scatto ignorando Bright e Lione che cercavano di confortarla. Shade la fissava con le braccia incrociate e lo sguardo serio. Quando mai non era serio? Da quando lo conosceva lo aveva visto sorridere o ridere pochissime volte, e tutte o con Milky o con sua madre. Solo di rado si divertiva anche con Bright.
-E che dovrei fare?- disse acida, detestava quando faceva il so tutto io. Ma la cosa che le dava fastidio di più era che ogni volta che la correggeva o le consigliava qualcosa aveva sempre ragione.
Shade fissò il monitor fermo come in pausa sull’immagine di Fine.
-Non dovresti insistere come fai-
-Perché non ci provi tu?!- si scaldò stringendo i pugni. Cos’è, pensava fosse facile tenere aperto un portale e cercare di parlare con una ragazza che non sapeva nulla di poteri o mondi fluttuanti?
-D’accordo. Ma tu dovrai tenere aperto il portale- disse lui senza espressione.
Rein alzò le sopracciglia sorpresa fino a farle sparire sotto la frangetta azzurra. Era ovvio che lei avrebbe dovuto tenere aperto il portale, solo lei poteva crearlo avendo dentro di sé il Potere di Prominence. Ma lui, davvero lui voleva fare il resto? Era davvero sicuro di riuscire a convincere Fine?
-Bene, forza- sbuffò, voleva proprio vedere come avrebbe fatto.
-No, per oggi hai già fatto abbastanza. E poi credo che ora lei non stia più dormendo- la fermò Bright tirandola giù dalla pedana bianca per un braccio –Riprenderemo domani- le sorrise poi. Rein abbassò la testa un po’ rossa. Annuì, in fondo aveva ragione.
Uscirono tutti dalla stanza, lasciando Omendo con i suoi macchinari.
-Se attraverserà il portale si ritroverà subito qui, in questa stanza?-
Omendo si voltò, era convinto di essere rimasto solo. Ma a quanto pare qualcuno si era trattenuto un istante di più a fissare l’immagine bloccata nel monitor dei suoi aggeggi.
-Sì principe Shade, senza complicazioni-
-Bene. Allora preparatevi ad accogliere la principessa domani- disse freddo mentre si voltava, uscendo definitivamente da quella grande stanza.
 


 
Mi svegliai di scatto. Senza pensarci mi misi seduta sul divano. Non ero del tutto presente, la mia mente vagava nel nulla.
Sentii del vociare. Guardai davanti a me, la tv era ancora accesa. La spensi meccanicamente riappoggiando il telecomando sul divano, accanto a me.
Mi misi a fissare il vuoto, cos’era quella sensazione che sentivo dentro di me? Era.. paura? Stavo diventando pazza, forse. Era la seconda volta che sognavo quella ragazza. Era sempre lei, sempre uguale a me, sempre con quegli occhi color oceano opposti a miei color fuoco. E mi chiedeva la stessa cosa.
Guardai fuori dalla finestra, il cielo chiaro era illuminato dai dolci e caldi raggi di sole. Nuvole bianche qua e la interrompevano quel celeste acceso. Ma non erano solo loro. Anche sette enormi isole galleggianti si contrapponevano tra me e il resto dell’infinito. Lontane sì, ma potevo sempre vederle. Io potevo sempre vederle.
Riportai lo sguardo avanti a me e mi rannicchiai, circondando le ginocchia al petto con le braccia. Prima le isole e i miei occhi diversi, ora questi sogni e la voce di quella ragazza che mi rimbombava nella testa.
Cosa c’era che non andava in me?



 
 
 

 
SPOILER:
Nell’esatto punto dove negli scorsi sogni c’era quella ragazza uguale a me, lui mi fissava zitto, senza muovere un muscolo […]
-Il mio mondo sta per essere distrutto […] E anche il tuo- […]
-P-perché io?-
-Perché tu sei speciale- disse sorridendo, un sorriso che mi fece accaldare le guance. […]
-Il mio mondo è il riflesso del tuo, e il tuo è il riflesso del mio. Se cade uno, cade anche l’altro- […]
-Afferra la mia mano- disse porgendomi di nuovo la mano al di là del portale.
Se l’avessi presa cosa sarebbe successo? […]
 

















Buongiorno gente! (Buongiorno.. -.- è quasi mezzanotte...)
Beh ecco qua il terzo capitolo di questa assurda storia. Fine sei prorio una scema.. entra e basta no? (mi stai facendo fare tu questa parte -.- nd.Fine) (è vero.. ma tu puoi improvvisare.. alla gente piace l'improvvisazione! ^^'' nd Me)
Ok, beh, non so se ho espresso bene le sensazioni e la paura di Fine.. Spero che comunque non vi abbia stimolato ad andare in bagno o a vomitare ^^''
Ero molto indecisa sulla fan art da mettere, spero vi piaccia. In teoria doveva rappresentare la somiglianza delle due, uguali ed opposte, come dice Fine nelle ultime frasi relativo agli occhi (...).
Qui vediamo Shaduccio caro che prende parte finalmente alla storia. Cosa vorra fare? Ce la farà? Mah.. magari sì, o magari no perchè è un impedito totale, chi lo sa xD
Beh non so che altro dire.. oggi l'angolino dell'autrice è un po' smorto, non ho molto da dire o da spiegare...
vabbè siccome è tardi e sto crollando vado a fare la nanna (credeteci, perchè questo è quello che dico a mamma e papà, ora accendo il cellulare e recensisco le storie che avete aggiornato :P)
Intanto spero sia stato di vostro gradimento.. un bacione e dolce notte :)

p.s. avete visto che Milky ha già preso in simpatia Fine?
(Ok, lo ammetto, non sapevo cosa scrivere nell'immancabile "P.s" xD)

  
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