Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: genesis18    23/02/2007    3 recensioni
La camera di Draco racchiude tutte le più importanti prime volte di Ginny Weasley. Ginny visita per la prima volta la camera di Draco Malfoy, ed in venti minuti riesce a mettere alla luce tutto quel che c'é da sapere su di lui. Questa fanfiction sarà suddivisa in tre capitoli, ed ognuno racconterà le prime volte di Ginny Weasley.
Nota: R per il secondo capitolo.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fase due: Avere bisogno

"Quanto cazzo é lontano il Malfoy Manor??" si chiese Ginevra Weasley, alzando gli occhi al mantello blu scuro del cielo, abbellito da stelle così luminose ed una luna talmente grande che tutto le sembrava chiaro come il giorno. Si strinse la misera maglietta bianca addosso, mentre la pioggia cadeva senza sosta e le scarpe da ginnastica schiacciavano il fango. Aveva bisogno di lui. Era da troppo che non lo vedeva. E per colpa chi? Dei suoi genitori, ancora una volta!

La facevano imbestialire, ultimamente. Avevano organizzato una vacanza in Italia, e Ginny era stata costretta ad andarci, lasciando Draco per ben quattro settimane. Erano passati ventinove giorni e sette ore dall'ultima volta che lo aveva visto.

Era estate, pioveva, e Ginny sentiva freddo. In lontananza intravide il cancello nero, maestoso ed imponente della famiglia Malfoy. Non le sembrava più così minacciosa dopo aver visitato quell'enorme posto per la prima volta, sei settimane fa. Le pareva soltanto ieri.

Arrivare sotto la finestra della stanza di Draco fu un viaggio che sembro durare un'eternità. S'immaginava di entrare dalla finestra nella stanza, al calduccio, ed addormentarsi tra le braccia del ragazzo dopo essersi sfogata della frustrazione causata dai genitori. Delirava, immagini frammentate di un improbabile abbraccio seguito da un caloroso 'bentornata' invasero la mente di Ginny. Poi, finalmente, arrivò. Quasi riusciva a sentire il respiro regolare di Draco sprofondato nel sonno; quasi riusciva a vedere i suoi occhi sbarrati dalla sorpresa di rivederla.

Non fu difficile arrampicarsi su per la finestra. Ginny, vissuta in una famiglia con sei fratelli più grandi, era una professionista in quel tipo di cose. Tolse una forcina dai suoi capelli ed armeggiò con la serratura della finestra. Aveva imparato anche questo, dai suoi fratelli, soprattutto da Fred e George. Così, bagnatissima, infreddolita, furiosa e ancora delirante, Ginny atterrò sul tappeto morbido del pavimento di Draco.

Non si era accorta di essersi immediatamente addormentata per terra, e solo la voce di Draco riuscì a svegliarla dal suo stato di delirio.

"Weasley? Weasley, che diamine ci fai qui?" Draco la scosse per le spalle. Ginny aprì gli occhi, e rivederlo le ridiede tutta l'energia che aveva consumato per raggiungere il Manor a piedi nella pioggia. Sorrise, svegliandosi del tutto:

"Draco! Oh, ecco... Scusami se non ti ho avvisata prima.." Draco corrugò la fronte, forse preoccupato, forse innervosito, ma non disse niente. Entrò in bagno, e riemerse con un asciugamano bianco candido. Glielo pose sui capelli, e disse:

"Faresti meglio ad asciugarti. Dicono che le influenze estive sono le peggiori." Ginny gli lanciò uno sguardo ferito: era questo il modo di accoglierla dopo quattro settimane di distanza? Si mise a cercare le parole adatte per cominciare la tanto sospirata conversazione faccia-a-faccia con Draco, ma ogni volta che faceva per parlare, le parole forti e sicure che si era preparata sembravano sciogliersi in bocca. Draco smise di fare l'indifferente, e chiese con più morbidezza, sedendosi accanto a lei sotto la finestra:

"Dai, che ti è successo." Ginny lo guardò truce, e si mise a strofinare le ciocche rosse con l'asciugamano, intenta a farlo sentire in colpa per la mancanza di entusiasmo di prima. Draco lo capì, e alzò gli occhi al cielo:

"Non fare la mocciosa, Weasley. Non è che dovrei gioire nell'essere stato svegliato nel bel mezzo della notte." Ginny distolse lo sguardo e fissò un punto imprecisato nel vuoto. Era ancora offesa, e Draco lo sapeva. Si guardò intorno, cercando una soluzione per farsi perdonare. Conosceva Ginny Weasley, ed era perfettamente cosciente che adorava le cose da bambina, e si comportava da tale. Questo pensiero gli diede l'ispirazione. Si ricordava i vecchi tempi, quando lui e Blaise facevano finta di essere avventurieri stanchi della giornata piena di pericoli, e per dormire fissavano le coperte intorno al letto, come una tenda. Prendevano le torcie elettriche e ridacchiavano come matti mentre fingevano che fuori li aspettavano degli orsi affamati.

Si alzò in piedi, un po riluttante alla prospettiva di doversi comportare come un moccioso anche lui, ma non riusciva a sopportarla quando teneva il muso lungo. Estrasse la bacchetta magica da un cassetto e mise un incantesimo sulle coperte, che si disposero intorno al lettone come una vera tenda. Ginny rimase perplessa all'inizio, ma piano piano si rese conto quel che Draco stava facendo. Per lei. Il sorriso si fece strada sulle labbra della rossa, che scoppiò a ridere sonoramente. Draco si girò a fissarla, torvo.

"Ma che ridi," borbottò, sforzandosi a non arrossire. Ginny si ricompose e si tolse le scarpe e i calzini. Draco la stava già aspettando dentro la 'tenda', la bacchetta magica che emanava la luce necessaria.

"Adesso mi dici perche stai qui?" chiese Draco, quando Ginny chiuse il sipario che divideva loro due dal resto del mondo. Lei lo guardò con gli occhi blu sfavillanti, sembravano ardire di un fuoco contagioso. Giocherellò con i fili che fuoriuscivano dalla cucitura del cuscino, e rispose piano:

"Conflitti tra me e i miei genitori." Draco deglutì e si fece piu comodo, invitandola a parlare. Ginny si stese a pancia in giù, appoggiando il viso sulle mani.

"Beh, siamo tornati dall'Italia, e appena finiamo di risistemare tutto, mi chiedono immediatamente se ho dei piani sul mio futuro. Sinceramente... tu sei l'unico che sa che vorrei diventare fotografa... E quando l'ho detto ai miei, l'hanno presa male," disse Ginny, amaramente, "molto male." Cercava di infuocarsi come si era infuriata prima nella Tana, con la mamma in piena emicrania, il papà rassegnato, Ron e Charlie arrabbiati con lei per aver fatto arrabbiare i genitori. Non ci riuscì. Gli occhi di Draco erano strani.

"Vogliono che io faccia la medimaga. Sono l'ultima speranza di mia mamma, lei ha sempre voluto che almeno uno dei suoi figli intraprendesse un mestiere che avesse a che fare con la medicina," Ginny esitò un attimo, "Beh, non sono quella che esaudirà questo suo desiderio." Si chiese se parlare troppo dei suoi conflitti in famiglia potesse innervosire Draco, ma lui appariva impassibile, come sempre.

"Penso che nella vita bisogna seguire il proprio sogno. Se no che razza di vita vuoi vivere? Certo, la volontà dei genitori é importante, ma non possono di certo decidere il tuo destino. Non mi sembra che sia un gesto d'amore come si ostinano a ripetere," commentò Ginny, appoggiando la guancia sul palmo della mano. Si era creata una bella atmosfera. La luce era fioca ma abbastanza da rivelare il biondo dei capelli ed il pallore del volto di Draco. Fu come se si assopì nel contemplare quel viso che probabilmente non avrebbe mai potuto nemmeno sfiorare.

Fu il silenzio di Draco a risvegliarla. Arrivò alle sue orecchie un po più tardi del dovuto, e quando la raggiunse, fu uno schiaffo. Cautamente, con una dolcezza quasi materna che prima d'ora non aveva mai saputo di possedere, tese le dita verso le guance argentee di Draco. Tremarono, bagnate da lacrime tormentate.

"Draco?" Non le lasciò nemmeno il tempo di trattenere il fiato mentre la strinse a sè, con forza, come se si stesse aggrappando all'unica speranza nella disperazione più completa. Il primo vero contatto fisico fra lei e Draco. Il suo cuore battè, sembrava che stesse soffrendo da una febbre di passione.

"Mi dispiace, mi dispiace.." mormorò Ginny, cercando di ingoiare le lacrime; sentì la gola chiudersi, un nodo enorme la stava soffocando. Affondò le dita tra i capelli del ragazzo, accarezzandolo. Adesso capiva tutto.

"Ti fa ancora male." Draco scosse la testa, come se stesse cercando di negare l'inevitabile fatto che stava piangendo, uguale ad ogni altro essere umano. Poi si arrese.

"Cazzo, Weasley, vaffanculo tutto. Sei venuta... sei venuta qui per trovare un po di consolazione... e sono io... sono io ad averne bisogno... da te..." Ginny si accorse di come i ruoli si fossero invertiti nel loro abbraccio: mentre prima Draco l'aveva stretta tra le braccia, ora era lei a tenere il suo volto appoggiato sul suo petto. Lui continuò:

"Sentirti... sentirti parlare dei tuoi problemi... Merda... era come se fossi tornato indietro..." Dopo una pausa interrotta solo dai singhiozzi furiosi di Draco, Ginny disse:

"Ssh... pensa solo che l'hai sfuggito. Ora sei qui," aggiunse, arrossendo, "con me." Draco tirò su col naso, e rabbrividì.

"Pensare... pensare solo che sarei potuto... diventare come loro... a diventare uno di quei bastardi... Weasley, mi sento cazzutamente morire." Se solo provasse di meno nei confronti di Draco, Ginny si sarebbe risparmiata tanta sofferenza. Il suo cuore, per esempio, non si sarebbe spezzato a sentirlo parlare in quel modo.

"Perchè? Perchè dobbiamo amare le persone che più non ci meritano? Weasley, ti ho fatto.. ti ho fatto credere per tutto questo... tempo che... che odio mio padre, e che la sua morte... la sua morte non me ne fregasse più di tanto. Io lo odio, te lo giuro!... Te lo giuro, lo odio tantissimo... Mi ha privato di ogni cosa durante la mia infanzia, e ha continuato a farlo per tutta la mia vita. Lo fa anche adesso... Lo odio, credimi!" e respirava a fatica, disperato. Ginny gli accarezzò le guance fredde e bagnate con crescente urgenza, e mormorò:

"Draco, non lo odi. Non sei crudele abbastanza da odiarlo. Ami tuo padre, nonostante fosse un mangiamorte, nonostante fosse stato orribile con te... Nonostante ti abbia privato di ogni cosa... Non lo odi... Sei troppo umano, sei uguale a me... Non piangere, ti prego..." Draco scosse di nuovo la testa, piangendo distrutto. Ginny gli prese la mano, e la strinse, forte, e Draco ricambiò, mentre l'altra aggrappava la maglietta di lei. Fu come se si fosse aperto il rubinetto che tappava la sua cascata di sentimenti oppressi.

"Mi dispiace se prima ti ho offesa. Non volevo fare tanto il bastardo. Ma Weasley... ti giuro che appena ti ho vista lì accasciata... sotto la finestra aperta.. Ho pensato che ti fosse capitato qualcosa, e... ed ero molto... ero molto turbato. Turbato e anche molto... anche molto felice. Troppo felice," Draco tiro su col naso, e alzò gli occhi su di lei, "Ho pensato solo a te in queste maledette quattro settimane." Ginny chiuse gli occhi, come se volesse gustarsi tutto, parola per parola. Stava sognando. Draco si calmò, i singulti diminuirono.

Ginny, prese il suo volto tra le mani e lo tirò delicatamente in su, cosi che si potessero vedere faccia a faccia. Aveva gli occhi arrossati, ma per la prima volta, scintillavano. Un fuoco mai visto prima. Vivi. Ginny sentì il cuore accartocciarsi mentre mantenne il contatto visivo con Draco. 'Fallo' disse una voce dentro di lei. E lo fece.

Aveva le labbra bollenti. Quasi scottavano, ed erano un po bagnate dalle lacrime versate. Salate. Draco s'irrigidì. Rimase immobile, come se paralizzato. Per un attimo Ginny pensò che si sarebbe staccato, disgustato. Ma non lo fece. No, non lo fece, ma la circondò con le sue braccia, chiudendo finalmente gli occhi.

Bacio salato, tanto atteso.

Ginny si allontanò dalle labbra del biondo, per appoggiare le mani sulle sue spalle. Draco indossava una camicia da notte a scacchi. Lesse tante cose in quelli occhi azzurri. Le dita di Ginny sbottonarono la camicia, lentamente, e per tutto il tempo non staccò gli occhi da quelli di lui. Draco rimase fermo mentre gli veniva tolta la camicia di dosso. Le mani di Ginny accarezzarono il suo collo, le sue spalle larghe, le sue braccia forti, il suo petto duro e schiuse leggermente le labbra, inebriata dall'immagine davanti a lei. Si avvicinò a lui, e gli baciò l'incavo del collo, strofinando il viso contro la pelle bianca di Draco.

"Weasley, no... Non farmi questo. Non perchè provi pietà per me." disse lui, un po a corto di fiato. Ginny si avvicinò all'orecchio di Draco e sospirò:

"Pietà é l'ultima cosa che potrei mai provare per te." Si guardarono a lungo e alla fine fu lui a baciarla di nuovo. Ginny afferrò i suoi polsi e li diresse verso l'orlo della maglietta ancora bagnata. Era un chiaro invito. Draco le tolse la maglietta, che cadde in un modo così puro e naturale che fu quasi come osservare una foglia d'autunno completare un ultimo lungo viaggio. Non porta niente sotto, pensò Draco, non riuscendo a staccarle gli occhi di dosso. Ginny sorrise indecifrabilmente, e dopo avergli circondato il collo con le braccia, si strinse al petto di lui.

Dopodichè, fu un groviglio di passione, e nessuno dei due capi più niente. Dopo essersi tolti di dosso tutto quello che li copriva, Ginny cominciò a baciare ogni centimetro della pelle di Draco, assaporandone la freschezza di quel marmo morbido. Non aveva esitato a sfiorare il suo membro, non aveva ritirato la mano mentre lo accarezzava con la stessa delicatezza che avrebbe usato per toccare un fiore appena sbocciato. E Draco sospirava sul collo di Ginny, le mani tra i suoi capelli, e lei che continuava, continuava a dargli quel piacere che non aveva mai provato prima d'allora. Le baciò la guancia, un bacio umido, e non smise mai di respirare contro la sua pelle mentre muoveva le labbra dal centro della guancia fino allo zigomo.

"Toccami." disse Ginny con gli occhi, e Draco eseguì, conoscendo ogni parte di lei, mentre il calore dentro la tenda sembrava essere aumentata in modo eccezionale. Ginny gemette, sentendo quelle mani fredde stillare sul suo seno, sul ventre, tra le gambe e sfogò il suo piacere affondando le unghie nella schiena liscia di Draco.

Poi fu dentro. E fu gentile, ma infuocato allo stesso tempo. Per Ginny fu un lampo di dolore e man mano, una cascata di estasi. Per Draco, il cuore divenne un incessante battito di tamburi. Prese il ritmo giusto per tutti e due, e fu una meravigliosa fusione, arrivarono al culmine del piacere e quando si ritrovarono accasciati sulle coperte, abbracciati e affannati, fu come se il mondo avesse cambiato tutto, dalla costellazione nel cielo alla filosofia della vita. Tutto nel giro di dieci minuti. Ginny appoggiò la testa sul petto di Draco che continuava a salire e scendere velocemente.

"Com'è stato?" chiese lui, chiudendo gli occhi. Era sempre stato scettico sull'affermazione che nella vita ci sono troppe cose belle da riuscire a gustarle tutte. Per lui, quella era solo una patetica consolazione per gli ingenui ottimisti. Ma forse, pensò Draco, stringendo la mano di Ginny, dopotutto è la verita. E siamo solo noi, quelli troppo spaventati da poterci permettere il lusso di sperare, che decidiamo di credere il contrario.

"Bellissimo." rispose lei, semplicemente. Restarono li, in silenzio, con le mani intrecciate, mentre una musica distante suonava nelle loro menti insonnolite.
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: genesis18