Film > Il gobbo di Notre Dame
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Autore: Roylove    12/08/2012    5 recensioni
una ragazza che ama disegnare, il nostro caro Clopin che si legherà molto a lui beh tutta da leggere! Ricorrerà la storia del gobbo di notre dame ma con un personaggio in più e visto dai suoi occhi e quelli di Clopin. Buona lettura!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Allora questa è la mia prima fanfic sul Gobbo di Notre Dame accetto sia le critiche che le recensioni piacevoli, infatti grazie ad alcune critiche sono molto cresciuta e migliorato la mia scrittura. Quindi grazie a tutti quelli che recensiscono! Poi volevo dirvi che questa storia l'ho scritta di getto perchè adoro Clopin e mi sono immagginata la storia del Gobbo di Notre Dame se avesse avuto più spazio e soprattutto con un altro personaggio (la nostra protagonista che si chiama Oreliè).Vi avverto che la storia sarà vista dagli occhi di Clopin e Oreliè. Beh buona lettura fatemi sapere che ne pensate.


Incontro

Era il giorno più importante dell'anno a Parigi, infatti proprio in quel giorno di festa ogni persona lasciava i suoi doveri per divertirsi fino a sera tardi. Quel giorno era la festa dei folli.
Ormai era ora di iniziare, tutta la gente era in piazza, così Clopin con la sua solita allegria diede inizio alla grande festa. Tutti danzavano, ballavano e si ubriacavano. Per Clopin era arrivato il momento più spassoso, incoronare il nuovo re, il più orribile sarebbe diventato il re.
Molti uomini mascherati salirono sul palco, ed Esmeralda assieme alla sua capra Djali avrebbero deciso chi fosse stato i re.
Sul palco Clopin notò anche un ragazzo incappucciato era gobbo.Esmeralda arrivò a lui, Clopin era molto curioso di vedere cosa ci fosse sotto quella maschera, ma si stupì vedendo che non indossava una maschera, bensì era la sua vera faccia.
La gente si inorridì un pò, e Clopin capì che doveva fare qualche cosa al riguardo.
-Signore e signori, stavamo cercando la faccia più brutta di Parigi ed eccola quà! Quasimodo !-Disse Clopin mettendo la corona in testa al ragazzo che ancora si copriva la faccia dalla vergogna.


INTANTO POCO LONTANO DA QUELLA PIAZZA:


Oreliè stava camminando per le strade di Parigi ormai da ore, era esausta, aveva fame, ma con se non aveva monete , non gli rimaneva altro modo , doveva rubare.Odiava quella parola, i suoi genitori morti poco tempo prima gli avevano insegnato che rubare era sbagliato e che bisognava guadagniarsi i soldi lavorando sodo.
In quel momento sentì urla provenire da una piazza lì vicino, corse con le ultime sue forze verso la fonte del rumore e si ritrovò in una calca di gente che la spingeva a destra e sinistra.
Il cielo era scuro,le gocce d'acqua iniziarono a cadere e lei non capì cosa stesse succedendo, sentì solo grida che dicevano :"Tornatene nel campanile mostro!" e cose del genere.
Riuscì ad allontanarsi e visto che la fame si stava facendo sentire, decise di approfittare della distrazione della gente per rubare qualche soldo.


Clopin intanto era nella tenda, si stava mettendo i suoi soliti abiti, ormai consumati dal tempo , indossava sempre quella calza-maglia  viola scuro, una maglietta che arrivava quasi alle ginocchia del medesimo colore della calza-maglia e legata da una corda color oro dove c'era legato un pugnale, una mantella di un viola più chiaro, un cappello viola con una misera piuma ad abbellirlo delle scarpe viola chiaro e dei guarti neri.
Stava lasciando la festa, ormai era saltata per il brutto tempo.
Pioveva ma a lui non importava molto, era intento nel lasciare la piazza quando vicino a lui un uomo non cominciò a sbraitare, ormai quasi tutta la gente se ne era andata ed era visibile vedere ogni signola persona perfettamente.
Notò l'uomo con un pugnale in mano e con l'altra mano teneva ferma una ragazza.
-Ora vedremo se ruberai ancora!-Disse l'uomo tenendo ferma la mano della ragazza, era evidente che gliela volesse tagliare.
Clopin si avvicinò subito all'uomo e lo fermò.
-Si fermi!-Disse fermando la mano dell'uomo .
-Zitto zingaro! Siete tutti uguali,questa ragazza mi stava rubando parte dei miei soldi! E' giusto che abbia una punizione!-Disse l'uomo sbraitando.
A quel punto Clopin vide perfettamente la ragazza. Capelli neri occhi azzurri, pelle bianchissima e delle labbra rosse. Era coperta da un mantello blu tutto rovinato.
-La ragazza gli ridarà i suoi soldi, ma non le faccia del male, le assicuro che non ruberà più!-Disse Clopin guardando la ragazza che con lo sguardo chiedeva aiuto.
-Va bene, ma un'altra cosa del genere e vi spedisco accompagnati dalle guardie dal giudice Frollo.-Disse l'uomo riprendendosi le monete dalla ragazza.
-Tutto bene?-Chiese Clopin alla ragazza.
-Si, la ringrazio!-Disse lei timidamente.La sua voce era chiara e soave.
-Vieni!-Disse Clopin alla ragazza.
Andarono a ripararsi sotto una vecchia tettoria.
-Dimmi, sei una ladra?-Chiese Clopin.
-Cosa!?!? No! Sono solo una ragazza e nient'altro!-Disse lei leggermente alterata, non voleva farsi chiamare ladra, perchè in fin dei conti non lo era.
-Capisco, comunque il mio nome è Clopin , tu come ti chiami?-Chiese l'uomo appoggiandosi al muro.
-Oreliè.-Disse lei guardando l'uomo, lo reputava leggermente inquietante.
-Bene Oreliè, non sei una ladra, ma allora perchè stavi rubando?-Chiese Clopin guardandola.
-Beh avevo fame e non avendo soldi...-La ragazza non ebbe il tempo di finire la frase che Clopin la interruppe.
-Non c'è bisogno che tu dica altro. Senti, visto che hai fame ti propongo di venire con me diciamo nella mia casa.-Disse Clopin.
-Va bene!-Disse Oreliè.
Arrivarono fino al vecchio cimitero,Oreliè si stava chiedendo dove la stesse portando, che vivesse in una tomba?
Scese delle scale che la portarono in una vecchia catacomba, ora aveva paura, ma che razza di posto era per una casa?
-Bene Oreliè eccoci arrivati alla Corte dei miracoli.-Disse Clopin aprendo una tenda che era come la porta per un altro mondo.
Davanti alla ragazza c'erano tante tende odori di spezie,cibo,vino e tanta gente che già dall'aria sembrava amichevole.
-La Corte dei miracoli?-Chiese lei.
-Si è la nostra casa, vedi noi siamo zingari, e viviamo quì, lassù non ci accettano perciò ci rintaniamo quì.-Disse Clopin.
-E' stupendo quì!-Disse  Oreliè.
-Vieni con me, per ora starai nella mia tenda.-Disse lui incamminandosi verso una grande tenda rossa.
Entrò nella tenda, l'atmosfera era calda accogliente, tappeti,coperte, cuscini , brocche, tante candele ed un piccolo tavolo di legno grezzo.
-Benvenuta a casa mia!-Disse Clopin prendendo del pane e del formaggio da una dispensa.
Oreliè non proferì parola era rimasta a fissare tutti quegli oggetti strani che erano sul tavolo  e su quello che credeva fosse un letto.
Clopin mise il cibo sul tavolo e si sedè anche lui.
-Coraggio, è per te!-Disse l'uomo sorridendo.
-La ringrazio.-Disse Oreliè iniziando a mangiare un pò di pane.
-Dimmi , come mai sei tutta sola? I tuoi genitori dove sono?-Chiese l'uomo, forse un pò troppo frettoloso.
-I miei genitori...beh, purtroppo non ci sono più sono morti qualche mese fa.-Disse Oreliè smettendo di mangiare.
-Capisco, beh potrai restare quì! Noi accogliamo chiunque sia come noi!-Disse Clopin alzandosi dalla sedia.
D'un tratto un altro zingaro entrò nella tenda di Clopin.
-Clopin!Esmeralda è bloccata a Notre Dame, da quanto so ha chiesto il diritto di asilo!-Disse l'uomo appena entrato.
-Piccola ora devo andare ci rivediamo dopo.-Disse Clopin uscendo.

E quì la nostra storia ha inizio! Spero vi sia piaciuta!



  
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