Rieccomi con la raccolta. Questa volta, dedico questa OS a Silvia, ovvero DrogataDiApriFrizzole. Tutta tua, teshò. :3
Riferimenti a persone o fatti realmente accaduti sono puramente casuali.
... Oppure no.
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----Deliri di una notte di mezza estate in una bacheca di un forum qualunque.
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Una
stanza
bianca, immacolata, senza nessun mobile. Sembrava infinita, tanto che
il bianco
era luccicante.
Nel
mezzo
dell’immacolata stanza, stavano disposte in cerchio sei
ragazze, tutte con
espressione sul volto da chi non sa che cosa fare.
«Che
cosa facciamo?»
chiese una all’improvviso. Alcune di loro non risposero,
un’altra rispose con
un sonoro “boooh”,
e le rimanenti
inclinarono la testa, in segno di disappunto.
Ad
un tratto,
una delle ragazze, Silvia, balzò in piedi facendo prendere
uno spavento alle
ragazze intorno a lei. Silvia chiuse gli occhi, si concentrò
profondamente e …
poi infilò un dito nell’orecchio.
Le
cinque emisero
un mugolio disgustato, per poi sgranare gli occhi con sorpresa.
Silvia,
con un
po’ di forza, fece uscire un ragazzo alto e coi capelli
rossi, e subito dopo
l’abbracciò con in estasi per la
felicità.
«F-fred?»
pronuncio sorpresa Federica, una ragazza dei sei, indicando il ragazzo
appena
spuntato fuori dal nulla.
«Come
diavolo
hai fatto?!» urlacchiò Sara, togliendo le parole
di bocca anche alle altre
ragazze.
«Questa
è una
camera dell’immaginazione, può accadere di
tutto!» disse Silvia convinta. Diede
una dimostrazione di quello che aveva appena detto: chiuse gli occhi di
nuovo,
e appari una porta di legno nel mezzo della stanza.
Si
levò un
“Ooooh”; Silvia
aprì la porta, rivelando
un vecchio sgabuzzino per scope. Prese Fred per mano, ancora parecchio
confuso -
«Ma non ero nella sala comune
dei Grifondoro?» – e lo trascinò nello
stanzino. Prima di richiudere, fece l’occhiolino
alle compagnie: «Qui tuuuutto può
succedere!». E chiuse la porta con un tonfo.
Per
qualche
minuto regnò un silenzio innaturale, quando anche Sara
balzò in piedi,
intenzionata a fare lo stesso.
Infatti,
quest’ultima tirò fuori un energumeno svedese,
biondo, muscoloso e con una
faccia spaventosa, poi due rosci, un uomo quarantenne di nome Bill, e
l’altro
identico a quello di prima.
Fece
apparire un
grande e vecchio armadio, «Perché in uno
sgabuzzino si sta stretti in quattro» ,
e sparì pure lei.
Piano
piano, tutte
le ragazze seguirono l’esempio. Lina, una delle grandi, fece
uscire un altro
roscio, Charlie, che aveva un piccolo draghetto sulla spalla.
«Spero che quel
coso non mi dia problemi» disse indicando
l’animaletto, per poi trascinarsi via
Charlie.
Chiara
fece
apparire un uomo vestito da poliziotto, con tanto di pistola e
targhetta con su
scritto “Kranich”. Si poso un dito sulla fronte, e
la ragazza di prima si
trasformò in una donna trent’enne.
La
ragazza fece
un sorriso poco rassicurante, e sparì anche lei in uno
sgabuzzino.
Sarra
- per
differenziarsi dalla Sara di prima- immagino di avere accanto
Scricciolo, e
ovviamente se lo ritrovo affianco. Il povero quindicenne
tentò di scappare, ma
non riuscì a liberarsi dalla presa ferrea della ragazza.
«Scriccioluccio mio,
adesso ci penso io a te!» disse felice.
La
stanza
divenne silenziosa, e ogni tanto si potevano udire schiocchi di baci,
piccoli
singhiozzi e ansiti mozzati.
Era rimasta solo Federica, e anche il suo personaggio non tardò ad arrivare. Infatti, dalla sua mente uscì un Ron parecchio spaventato e confuso. La ragazza agitò il dito a mo’ di bacchetta, e fece apparire un divano e una televisione. «Quidditch?» chiese, e Ron si era già precipitato davanti al televisore.
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{Lista persone in editing...}