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Autore: Pucci_    16/08/2012    6 recensioni
E se una normale ragazza decidesse di scappare da tutto e da tutti per rincominciare da capo nella città dei suoi sogni?? Andrà tutto bene?? Una cosa è certa, incontrerà persone che per lei diventeranno molto importanti....
Questa è la mia prima FF.. i primi capitoli possono risultare un pò noiosi perchè raccontano la vita della protagonista..ma dal terzo in poi entrano in gioco i nostri MERAVIGLIOSI ragazzi!
Dal capitolo 10
"Tra noi era tutto strano ma... bellissimo. Da quando ci eravamo baciati in camera mia era tutto come avevo sempre sognato. Lui era dolce e affettuoso e i suoi baci erano molto più dolci delle parole che mi diceva. A volte credevo davvero che dentro quel ragazzo ci fosse qualcosa che non gli permetteva di dire niente di indelicato. Le sue labbra mi avevano completamente stregato. Non facevo altro che pensare a lui: al suo corpo, ai suoi occhi e a quella bellissima voglia che aveva sul collo. Avevo scoperto che dove aveva quella voglia era anche il suo punto "debole" così non facevo che dargli piccoli baci che lo facevano ritrarre e sorridere."
Hope you enjoy!
ENJOY!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nuova Conoscenza!



Ero sicura di aver chiuso la finestra prima di andare a dormire, ma evidentemente non era così. Mi arrivò un venticello fresco diritto in faccia, l'unica parte che non era coperta dalle lenzuola. Aprii piano gli occhi. Una leggera luce invadeva la stanza, sembrava così luminosa e bella. In 18 anni di vita non mi era mai successo di svegliarmi in una stanza che non fosse la mia. Avevo sempre dormito lì, e questo non faceva che far aumentare i miei incubi. La mamma mi aveva portato da un medico perché riteneva che non fosse normale che una ragazzina di 16 anni soffrisse d'insonnia. Quando il medico le chiese se nella mia vita c'erano avvenimenti che potevano avermi sconvolta, mia mamma divenne bianca come il latte e rispose "No, non c'è nulla che non va... Andrea è una ragazza serena!". Con quella affermazione mi aveva deluso. Il medico ovviamente credette alle parola di mia madre anche se ricordo che mi guardò negli occhi e io lo fissai con uno sguardo supplichevole, volevo davvero che capisse che mia madre stava mentendo. Tolsi tutti quei brutti pensieri dalla mia mente e lo stesso feci con le coperte che mi si erano tutte attorcigliate addosso. Andai alla finestra per chiuderla, ma non potei fare a meno di ammirare il paesaggio meraviglioso. L'hotel si trovava proprio in centro e da li si vedeva il traffico, che già alle 11:00 di mattina popolava Londra. Sorrisi e corsi a vestirmi e a prepararmi per uscire. Volevo esplorare un pò la città!

Uscii dall' hotel una mezz'ora dopo. Mi fermai al primo bar che trovai e feci una veloce colazione. Mi sembrava tutto così buono lì! Le strade erano piene di gente, la cosa mi piaceva molto. Ero così felice che mentre camminavo salutavo chiunque mi passasse vicino con un cenno della testa, o con un rapido "ciao"... il bello era che.. la gente mi rispondeva. Mi risalutavano o più semplicemente mi sorridevano. Non era come a casa, quando ero invisibile per tutti. Qui tutti potevano vedermi, volevo che mi vedessero. Il primo giorno a Londra passò molto più velocemente di quanto avrei voluto. Visitai tutto ciò che c'è di bello lì: Il Big Bang, Buckingham Palace... il primo giorno lo passai come una vera e propria turista. Mangiai per la prima volta i mitici Fish and Chips e mi feci una foto con le cabine rosse tipiche londinesi. Cose normali insomma. Mi divertivo, anche se ero sola. A dirla tutta mi sentivo molto più sola a casa che in quel posto dove lo ero effettivamente. Stavo guardando passare uno dei tipici pullman rossi londinesi, seduta ad un caffè, quando mi squillò il cellulare. Cercai nella borsa, fino a svuotarla completamente. Mi dimenticavo sempre di metterlo in una tasca dove sarebbe stato più facile prenderlo!.
-Pronto!?- dissi alla fine. Per prendere quel maledetto aggeggio avevo quasi il fiatone.
-Ti sei già scordata di me??- Allison.
-Ma cosa dici??-
-Non lo so...non ti fai sentire?!-disse sbuffando! Risi del suo tono di voce... le volevo troppo bene.
-Hahahahaha, ma sono qui sola da mezza giornata!- le risposi ridendo.
-Eh non hai pensato che volessi sapere come è andato il tuo risveglio nel letto nuovo??- mi chiese come se fosse la cosa più ovvia del mondo
-Ti avrei chiamata questa sera, una volta in hotel!- le dissi con lo stesso tono.
-Guarda che è già sera, testa di rapa!- mi disse, scoppiando a ridere. Il tempo era volato e non mi ero nemmeno accorta che si era fatto buio. Sorrisi e continuai a parlare con Allison mentre mi avviavo verso l'hotel. Mentre avevo Allison nell'orecchio che mi diceva di quanto le mancassi e di come si era comprata un vestito di Gucci o chicchessia, passai davanti ad uno dei fa mossissimi negozi Starbucks e mi ripromisi che la mattina dopo ci avrei fatto un salto per prendere un frappuccino. Arrivata in albergo e, dopo aver salutato Allison, mi svestii e mi buttai sotto la doccia. Volevo fare il resoconto della giornata appena passata. Mi misi il pigiama, mi infilai nel letto e mi addormentai felice.

La mattina dopo mi svegliai molto tardi. A svegliarmi questa volta, non fu la luce della finestra, che mi ero ricordata di chiudere, ma il rumore del mio stomaco che implorava di essere nutrito (?). Mi alzai dal letto e mi vestii. Il mio stomaco nel mentre non voleva smetterla di fare strani versi che quasi mi spaventarono. Uscii di corsa dall'hotel e mi diressi dove il  giorno prima avevo visto lo Starbucks. Entrai e un buonissimo odore di muffins appena sfornati mi entrò nel cervello, facendo brontolare ancora di più il mio stomaco. Ordinai un frappuccino al cioccolato e un muffin e mi sedetti ad un tavolino fuori. Divorai il muffin come se non mangiassi da settimane... era davvero squisito. Mi alzai con ancora il frappuccino in mano e andai a buttare la carta del muffin in un cestino li vicino. Alzai lo sguardo e vidi che appesi alla vetrata di quel negozio c'erano molti volantini con scritte sopra proposte di affitti. Molto incuriosita mi avvicinai, bevendo il mio frappuccino e posizionandomi meglio la borsa sulla spalla. Iniziai a leggere a bassa voce...
- Affitasi monolocale di modeste dimensioni, fuori città ad un prezzo ragionevole...-
-Non ti conviene scegliere quello....- sentii dire ad una voce alle mie spalle. Sobbalzai, mi voltai e vidi che un ragazzo con degli occhi stupendi stava parlando con me..
- Perché non dovrei??-  chiesi timidamente. Si avvicinò di più a me con le mani nelle tasche.
 - Perché quando vedi scritto di "modeste dimensioni" vuol dire che è un buco e poi non c'è nemmeno il prezzo... io non mi fiderei- concluse facendomi un grande sorriso. Sembrava simpatico. Sorrisi anche io e mi rigirai verso la vetrata. Dopotutto aveva ragione.
-Allora che ne dici di questo... "cercasi studentessa.."-
-Sei una studentessa?- mi interruppe lui.
-No!- dissi senza girarmi verso di lui. Rise.
-Allora direi che non fa per te!-Aveva di nuovo ragione.
-Beh allora questo "Affittasi cottage in campagna..."- dissi questa volta più convinta.
-Un cottage?? In campagna?? Sarebbe bello ma hai una macchina per venire in città??- mi chiese mettendosi dietro di me. No, non l'avevo. Senza togliere il fatto che l'idea di guidare in Inghilterra, dove tutto è al contrario mi terrorizzava. Scossi la testa.
-Che ne dici di questo? - mi fece lui indicando un volantino poco più in alto. Lo lessi mentalmente. " Cercasi coinquilino/a per condividere una villetta. Giardino fantastico davanti casa, prezzo accessibile e coinquilini gradevoli"
Lo guardai. Mi sorrise. Beh, bello il ragazzo!
-Allora.. che ne dici??- mi chiese speranzoso.
-Beh, non saprei, qui non è specificato il prezzo e poi di quanti coinquilini stiamo parlando??- chiesi gesticolando.
-Beh il prezzo è di 350 sterline e i coinquilini sono cinque- mi disse muovendo la testa di lato per mettere a posto i capelli che gli erano scivolati davanti alla faccia.
- E' la tua??- gli chiesi ridendo. Annuì, felice che ci fossi arrivata.
-Io sono Harold Edward Styles ma gli amici mi chiamano Harry -disse stringendomi la mano. Menomale che lo chiamano solo Harry, non mi sarei mai ricordata la divina commedia del suo nome!. Strinsi forte quella mano così grande e con un sorriso risposi
-Io mi chiamo Andrea e gli amici mi chiamano... Andrea!- dissi diventando immediatamente rossa come un peperone. Ma che cavolate vado sparando?? Lui rise di cuore e io non potei non fissare i suoi denti perfetti e le fossette che gli si erano formate ai lati della bocca.
-Beh allora direi che ti chiamerò Andrea, se non ti dispiace!?- mi disse ridendo e non accennando a voler lasciare la mia mano. Risi con lui. Era tanto che un ragazzo non mi faceva ridere, era piacevole. Lasciò andare la mia mano e quasi mi dispiacque.
-Allora... ti va di fare un giro? Così magari ti convinco a venire a vedere la nostra casa??- mi disse guardandomi con uno strano sguardo. Sorrisi imbarazzata. Cosa avrei dovuto fare? Non so se mi interessasse davvero quella casa, ma Harry sembrava simpatico e poi avevo bisogno di un amico.
-D'accordo!- dissi affiancandomi a lui. Iniziammo a camminare per Londra e più passava il tempo più mi convincevo che forse valeva la pena di dare un' occhiata a quella casa.


Ciao Ragazzeeeeee!! Questo è il muovo capitolo. Qui finally è entrato in scena uno dei nostri meravigliosi ragazzi. Presto arriveranno anche gli altri!

Ora metto una fotina di come è Harry quando la nostra Fortunata Andrea lo incontra.
Spero che il capitolo vi piaccia! Recensite mi raccomando...
Enjoy!

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