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Autore: x_strawbharry    16/08/2012    6 recensioni
"Harry, apri quella porta, cazzo!".
Di nuovo, è successo di nuovo.
Ha di nuovo discusso con la sua nuova fidanzata.
Ogni giorno c'è un problema.
Ogni giorno torna nervoso a casa, e scarica la sua rabbia su di me, o sui ragazzi.
Mi chiamo Megan Tomlinson e sono la sorella di quel citrullo di Louis Tomlinson.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Lost and insicure, you found me."




La mattina dopo mi svegliai ansiosa, triste e pensierosa. Corsi a lavarmi e indossai una felpa nera larghissima, un paio di fuseaux neri e delle converse.
Lasciai i capelli lisci e li tirai indietro con un cerchietto bianco.
Mi truccai pochissimo, il necessario per coprire quelle orride occhiaie.
Scesi di sotto e trovai i ragazzi stravaccati sul divano.
"Giorno" dissero in coro, con tono triste.
Come biasimarli.
"Giorno"
"Allora, voglio andare da Harry."
disse Niall. Annuimmo tutti, e i ragazzi si alzarono velocemente dal divano.
"Aspettavamo te" disse Louis, prendendo il giubbotto.
Uscimmo di casa e venti minuti dopo arrivammo in ospedale.
Senza guardare in faccia infermiere e dottori andai da Harry.
Trovai la porta socchiusa, che dentro ci fosse il medico? Aprii la porta e trovai Anne con Robin, che parlavano dolcemente ad Harry.
Anne era distrutta, piangeva e Robin provava a consolarla.
Aveva gli occhi lucidi e gonfi anche lui. Le lacrime iniziarono a scendere anche sul mio viso. "Scusate" dissi, con la voce rotta dal pianto.
Si voltarono ed Anne mi venne incontro, abbracciandomi.
"Ciao Anne, mi sei mancata"
"Anche tu tesoro.."
disse, asciugandosi le lacrime. Ci avvicinammo ad Harry e salutai Robin.
Intanto entrarono i ragazzi che salutarono i genitori di Harry, mentre me ne stavo seduta sulla sedia accanto al letto. Gli tenevo la mano e lo guardavo.
Mi alzai dalla sedia e mi avvicinai al suo viso. Gli scotai i ricci da davanti agli occhi e gli accarezzai la fronte, per poi passare alla guancia, cercando di reprimere le lacrime.
Nonostante il mio sforzo sovrannaturale, una lacrima cadde dritta dritta sulla sua guancia.
La asciugai in fretta e mi allontanai.
"Devo uscire un secondo, mi serve aria" dissi, esausta dal clima triste che c'era in quella stanza.
Uscii di fuori, a prendere una boccata d'aria.
Vidi Louis discutere animatamente con qualcuno al telefono, così mi avvicinai per capire meglio.
"Vergognati, sei vergognosa! E non mi interessa se avete chiuso, dovresti venire a trovarlo, è in coma, cazzo! ..Valerie? VALERIE?! Ha chiuso, stronza."
"Chi era Lou?"
"Quella stronza della sua ex."
"Ex?"
"Si, hanno rotto proprio ieri e lei è troppo impegnata a partire per New York per preoccuparsi di lui."
"Che vergogna."
sussurrai abbassando lo sguardo.
Mi sedetti sul bordo del freddo marciapiede, e iniziai a pensare a tutti i momenti passati con Harry.
Sentivo che si sarebbe risvegliato, pero' non sapevo ne quando e ne dove. Lo speravo, però, con tutto il cuore.
Rientrai in ospedale, e velocemente tornai da loro. Trovai Anne a parlare col figlio e i ragazzi sparpagliati per la stanza.
Zayn che parlava con Robin, Liam e Niall seduti a terra e Louis che fissava il pavimento. Gli andai vicino, accarezzandogli una spalla.
"Voglio che si risvegli, voglio solo questo" disse serio, fissando ancora il pavimento.
"E' quello che desideriamo tutti Lou, credimi." gli dissi, rimanendo ferma a pensare.



I giorni dopo l'incidente di Harry passavano a stento, erano lunghi e tutti uguali. Il freddo poi, non aiutava affatto.
Passavo ogni giorno da lui, dalle dieci di mattina alle cinque di pomeriggio. Speravo ogni giorno di piu' che si svegliasse.
Erano passati ben due mesi dall'incidente e avevo cambiato un po' la stanza dove si trovava. Avevo portato qualche vasetto con dei fiori, avevo messo un paio di tende alla finestra e avevo portato qualche sedia.
Tutto questo, ovviamente grazie all'aiuto dei ragazzi, che continuavano a starmi vicino. Ogni giorno, attaccata alla mano di Harry piangevo e mi sfogavo, sorridevo e gli raccontavo ciò che facevo quando non stavo da lui.
Sembrava ascoltarmi, e potrei giurarlo che una volta ha anche stretto leggermente la mia mano.
Quello stupido macchinario continuava a far rumore, segno che Harry stava 'bene'.
Ogni battito del suo cuore mi faceva sperare sempre di piu'.
Lo guardai per un po', per poi constatare che era dimagrito un sacco.
Era così pallido..non riuscivo a vederlo così.
Ridotto come uno straccio, era triste. Non ero abituata a vederlo così piccolo e indifeso.
Quel ragazzo, che mi aveva sempre fatta sentire protetta, ora aveva bisogno di essere protetto. E io ce la stavo mettendo tutta.
Presi la sua mano e gli diedi dei piccoli baci sulle dita affusolate.
Gli accarezzai la fronte, senza perdermi nessun dettaglio del suo viso perfetto.
Spostai lo sguardo sul collo, sul petto e sul bacino, per poi arrivare alle gambe e ai piedi, coperti dalla grande coperta pesante.
Il respiro era corto e regolare. Si fecero le cinque, e così dopo un saluto ad Harry uscii.
Come facevo di solito il giovedì andai dal dottore.
"Mi scusi, novita' sul signor Harry Styles?" chiesi con voce tremante.
Controllò sul foglio e scosse la testa.
Accadde la stessa cosa del giovedì precedente, e di quello prima.
Ogni giovedì era la stessa storia. Incominciavo a credere che non sarebbe cambiato niente.
"Grazie" farfugliai, uscendo.
Tornai a casa stravolta. Andai a farmi una doccia e indossai il pigiama.
Stetti un po' coi ragazzi a guardare la tv.
Quando stavo con loro ero felice, riuscivo a ridere di nuovo, anche se per poco.
"Che dite, prepariamo la cena?" propose Liam.
Niall sorrise e alzò le braccia. "Assolutamente. Quanto sei intelligente Liam!" esclamò.
Liam annuì divertito.
"LIAM FOR PRESIDENT!" iniziò a dire Zayn, seguito da Louis.
Scossi la testa ridendo e entrai in cucina.
Preparammo io e Liam, come accadeva ogni giorno.
Decidemmo di cucinare bistecche e insalata.
"E' pronta questa carne?" chiese impaziente Niall, seduto a capotavola.
Mi voltai, portando le bistecche "Ecco Niall, aspetta un secondo!" gli dissi. Non ci fu niente da fare, non appena poggiai il vassoio sul tavolo infilzò una bistecca con la forchetta e se la portò nel piatto.
Strofinò le mani e iniziò a tagliarla. Noi altri facemmo lo stesso.
Passammo una serata in compagnia, e poi andammo a dormire.
O meglio andarono. Non riuscivo a prendere sonno, quindi scesi le scale e mi ci sedetti.
Poggiai la testa tra le mani, posate sulle ginocchia piegate e iniziai a pensare.
"Che ci fai qui?' disse qualcuno.
Mi voltai e vidi la faccia triste e malinconica di Louis.
"Non riesci a dormire, eh?"
"Già.."
guardai a terra, e si sedette accanto a me. Mise un braccio sulla mia spalla.
"Sta tranquilla, Harry è un ragazzo forte, andrà tutto bene" mi sorrise.
"Raccontami qualcosa, Louis. Dimmi, come va con Eleanor?"
Abbassò lo sguardo.
"Ha lasciato il suo ragazzo da poco, lui la tradiva. Credo non abbia capito che mi sto innamorando di lei." disse tutto d'un fiato.
"Secondo me dovresti confessare tutto. Magari anche lei è innamorata di te. E ti consiglio di starle vicino ora, più che mai. Ha bisogno di qualcuno che l'aiuti a superare la rottura col suo ragazzo. E tu sei quello giusto."
"Grazie." mi diede un bacio sulla guancia e ricambiai il sorriso.
Sospirai, alzandomi dalle scale.
"Mi e' venuto sonno. Buonanotte fratellone, a domani."
"Buonanotte Meg, ti voglio bene"
Salii le scale e andai in camera. Non mi addormentai subito, ci riuscii solo dopo un po'.

Occhi a me!
Hola!
Che ne pensate di questo secondo capitolo?
Recensite belle!
*Un ringraziamento speciale ad una mia amica, che mi ha aiutato a scriverlo.*

xoxo.


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