Riccardo e Sofa si recarono nella camera di Vanessa il più in fretta possibile. A Sofia non erano mai piaciuti gli ospedali; con la loro aria distacata e quella puzza di disinfettante. ma stavolta era diverso. Camera 443. Vanessa era sdraiata sul letto, bianco, freddo. In braccio teneva una bambina, anzi una meraviglia, troppo bella per stare su quel letto. Peter era seduto su una sedia e accarezzava la fronte di sua figlia. Sofia e Riccardo di avvicinarono senza far rumore. - Oh, mio Dio- sussurò Sofia- non è stupenda, di più ! Vanessa le sorrise, era molto stanca. Sofia diede un bacio delicato sul naso della bamibina. Era molto emozionata, non sapeva cosa dire. - Vanessa, sei mamma adesso. Ci puoi credere ?- chiese la ragazza - In effetti, non ci credo ancora. Ne è valsa la pena però, non avrei mai abbandonato mia figlia, anzi nostra figlia- disse rivolgendosi a Peter, il quale la bacià sulla testa. - A che ora è nata ? - Alle 19 e 30 - rispose Peter sorridendo. - L'avete detto ai vostri genitori ?- chiese Riccardo, mentre accarezzava la minuscola manina della bimba - Sì, sono già venuti. Tornano tra poco, perchè vogliono passare la notte con noi. - E quindi, che hanno detto ? - Mia madre si è messa a piangere- rispose Vanessa- mio padre pure e i genitori di Peter mi hanno abbracciata fortissimo,esilarante- Vanessa scoppiò a ridere. - Aaah a proposito, come l'avete chiamata ?- chiese Sofia Vanessa e Peter si scambiarono uno sguardo complice. -Prova a indovinare ? - Ah non lo so.. Marta, Giulia, Teresa ?- Vanessa e Peter scossero la testa- e allora come ?- - Sofia- annunciò Vanessa. - Cosa ?! - Sofia non ci poteva credere. Abbracciò Vanessa, poi Peter. - Tu sei quella che ci ha aiutato fin dall'inizio, ti dovevamo dare qualcosa in cambio- disse Vanessa sorridendo. Sofia scoppiò a piangere, Vanessa pure. E lì, in quella stanza d'ospedale, piangevano quattro amici a cui la vita aveva regalato il dono più importante: la felicità.