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Autore: katyjolinar    07/03/2007    10 recensioni
E' una storia un po' strana, scritta di getto... si accettano consigli e critiche!
'E quel pomeriggio, Ant stava aspettando proprio che l'amica della madre lo venisse a prelevare all'aereoporto, per accompagnarlo alla sua nuova casa, per cui si fiondò immediatamente in quella direzione, quando vide con la coda dell'occhio una donna con i capelli neri e lisci, truccata con tonalità scure, che teneva in mano un cartello con scritto "Anthony David".
Ant: "Abby Sciuto?" chiese, non appena le fu vicino. La donna lo fissò con gli occhi spalancati e la bocca aperta, come se avesse visto un fantasma. "Hey? Sei Abby?"
Abby: "Ah... sì, scusa... sei Anthony, vero?"
Ant: "In carne ed ossa, ma la mamma mi chiama Ant"'
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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ncis17

NCIS: In futuro

Epilogo

18 mesi dopo.

Tony era seduto alla sua scrivania, e sorseggiava un caffè leggendo un giornale, mentre Ant, Tim, Abby e Jeannie chiacchieravano, vicino alla scala che portava agli ascensori.

La porta dell'ascensore si aprì, e ne uscì Ziva, che teneva per mano un bimbetto di poco più di un anno, con i capelli biondi e gli occhi verdi, il quale si mise subito a correre giù per le scale, raggiungendo il gruppo.

Jeannie: "Adam! Amore mio, quante volte ti ho detto che quando ci vieni a trovare non devi correre giù per le scale?" disse, abbracciando il piccolo e riempiendolo di baci.

Adam: "Mamma, nonno ice ti." rispose, usando il linguaggio caratteristico dei bambini che stanno imparando a parlare, indicando Tony, il quale si era avvicinato per salutarli.

Ant: "Tony, ma è possibile? Noi facciamo di tutto perchè non prenda brutte abitudini e tu ci rovini il lavoro?"

Tony: "Beh, scusa, ma non è questo il compito di un nonno? Cioè viziare il nipote?" sorrise, poi prese in braccio il bambino, che lo aveva accolto a braccia aperte "Ciao, capione!... ciao, tesoro!" baciò Ziva.

Ant: "Però perchè hai portato Adam al lavoro, mamma?"

Tony: "Gliel'ho chiesto io. Volevo portarvi tutti e quattro a trovare una persona che non vedo da dopo la partenza di tua madre."

Abby aveva capito di cosa parlava, quindi gli sorrise, dicendogli:

Abby: "Finalmente hai deciso di affrontarlo?"

Tony: "Prima o poi dovevo farlo, no?"

Tony, Ant e Jeannie presero i loro cappotti e, assieme a Ziva e al piccolo Adam, uscirono dall'edificio, salendo sulle auto.

Tony li condusse al cimitero di Washington. Ziva capì immediatamente chi stavano andando a trovare.

Scesero dalle auto e seguirono l'uomo, il quale si fermò di fronte a due lapidi, una accanto all'altra, che appartenevano a Caitlin Todd e Leeroy Jethro Gibbs.

Tony: "Ant, sicuramente avrai sentito parlare di loro due..."

Il giovane si avvicinò, poi rispose:

Ant: "Non sono la tua ex collega, che è stata uccisa da Ari, e il tuo ex capo?"

Tony: "Sì. Ora leggi la lapide di Gibbs."

sulla lapide c'era scritto:

Leeroy Jethro Gibbs

Padre, Amico, Capo

Semper Fidelis

Tony: "Credo che tua madre te lo abbia detto, lui è stato un padre per tutti noi. Forse, se non fosse morto, tu l'avresti chiamato nonno."

Ant: "Ho capito... papà, posso chiederti una cosa? Mi racconteresti come è successo?"

L'uomo tornò con la mente a quel giorno di 23 anni prima.

FLASHBACK

La squadra era arrivata appena in tempo a quel vecchio capannone. Erano entrati, con le pistole in pugno, per poter prendere con le mani nel sacco quei trafficanti d'armi che seguivano da tempo.

Gibbs: "Dinozzo, David, tenete gli occhi aperti!"

Tony: "Ok, Capo."

Avanzarono lentamente, tenendo occhi e orecchie aperti, quando Tony sentì il rumore di un fucile a cui veniva messo un colpo in canna; l'aveva sentito anche Ziva, quindi si scambiarono uno sguardo, poi, mentre l'uomo si lanciava verso il suo superiore, buttandolo a terra, Ziva sparava, colpendo il cecchino che era pronto a colpire.

Tony: "Stai bene, Capo?"

Gibbs: "Stavo meglio prima, Dinozzo. Lo sai che sei pesante?"

Tony: "Scusa, Gibbs. Eri sulla sinea di tiro."

Gibbs gli lanciò uno sguardo severo, poi disse, alzandosi.

Gibbs: "Comunque grazie."

Camminarono ancora qualche passo, finchè non si trovarono in uno spazio sgombro dalle casse che avevano costeggiato fino a quel momento.

Gibbs: "State attenti."

Si voltò di nuovo verso i due, che erano vicini, ma vide qualcosa che non gli piaceva: un puntatore laser puntava dritto sul petto di Tony.

Velocemente si mise di fronte, ma era troppo tardi per evitare il colpo.

Ci fu uno sparo, e Gibbs cadde a terra, ferito al petto. I due giovani furono pronti a rispondere al fuoco, ma quando tutto era finito, si accorsero che l'uomo era a terra, in una pozza d sangue.

Si precipitarono verso di lui, dandogli il primo soccorso, mentre Tony chiamava l'ambulanza.

Tony: "Resisti, Capo. I soccorsi stanno arrivando."

Gibbs: "Tony, nn credo che ce la farò..."

Ziva: "Tu devi farcela. Ce l'hai sempre fatta..."

I soccorsi arrivarono, e Gibbs venne portato all'ospedale; Tony e Ziva seguirono l'ambulanza in auto. Erano entrambi agitati e molto preoccupati...

FINE FLASHBACK

Tony: "Gibbs è morto qualche ora dopo sotto i ferri. Tua madre era talmente scossa che non mi sono sentito di lasciarla sola, così mi sono trasferito da lei. In quei pochi giorni abbiamo legato più di quanto avessimo fatto in passato. Eravamo inseparabili, e credo che... che il tuo concepimento sia stato una conseguenza inevitabile di tutto ciò."

Il giovane uomo non parlò; prese due sassi da terra e ne poggiò uno su ogni lapide, come da usanza ebrea. Così fecero anche gli altri tre, e tentò di fare il piccolo Adam, che però non capiva cosa stessero facendo tutti. Ant lo prese in braccio, e Tony si rivolse al nipote.

Tony: "Campione, lo sai chi c'è sotto questa pietra?" indicò la lapide di Gibbs "C'è un signore che per il nonno è stato come un papà. E lo sai come si chiamava? Si chiamava Jethro..."

Adam: "Ome me?" chiese, indicandosi. infatti il nome completo del bambino era Adam Jethro Dinozzo.

Tony: "Sì, piccoletto, come te. Ora, se volete scusarmi, vorrei stare un attimo da solo..."

Ziva: "Come vuoi, Tony."

Si allontanarono di qualche passo, mentre Tony guardava, pensieroso, le due lapidi.

...: "E' davvero una bella famiglia, Tony."

L'uomo sussultò, sentendo quella voce di donna, una voce che non sentiva da più di 25 anni, la voce di Caitlin Todd. Alzò gli occhi nella direzione della voce e la vide, in compagnia di un'altra persona, un uomo che rispondeva al nome di Leeroy Jethro Gibbs.

Tony: "Ma... come è possibile? Voi siete..."

Gibbs: "Morti?" completò "Sì, hai ragione, lo siamo."

Tony: "Ma allora come..."

Gibbs: "Potresti dare tante spiegazioni alla cosa: che ieri sera hai mangiato troppo, a cena, per cui siamo delle allucinazioni, che siamo la tua coscienza che ti dice che finalmente hai fatto la cosa giusta..."

Kate: "Oppure che siamo spiriti e attendavamo che finalmente ti facessi vivo, visto che non ti fai vedere da più di 20 anni."

Tony: "Sono stato uno stupido..."

Gibbs: "Lo sappiamo: è da stupidi tagliare i ponti con la donna che ami, e che per giunta è rimasta uncinta di te e ha dovuto crescere il figlio da sola."

Tony: "Non vi ci vorrete mettere anche voi?"

Gibbs: "No, affatto. Anzi, mi dispiace non aver potuto veder crescere tuo figlio. Sicuramente mi sarei affezionato a lui come se fosse stato mio nipote."

Tony: "Lo credo anche io."

Gibbs: "Già. Quindi vedi di vivere più a lungo possibile, per poter veder crescere Adam. Anche in lui c'è molto di te, come per il giovane Anthony."

Tony: "D'accordo. E grazie."

Prese anche lui dei sassi e li poggiò accanto agli altri. Infine voltò le spalle e raggiunse la sua famiglia.

Il piccolo Adam gli corse incontro, e lui lo prese in braccio.

Il bambino si guardò indietro, verso le lapidi, e vide due persone che non aveva notato prima: una signora bella come la sua mamma, alta e con i capelli neri, e un signore con i capelli bianchi come quelli del nonno. Stava per dire qualcosa, ma l'uomo si mire un dito sulle labbra, per indicargli di non parlare, poi gli fece l'occhiolino e lo salutò. Adam agitò la manina, per salutarlo, poi l'uomo e la donna si presero per mano e scomparvero, in mezzo a tante scintille luminose.

FINE.

   
 
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