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Autore: bsalvatore    24/08/2012    0 recensioni
E se fossero tutti umani? E se vivessero nell'Upper East Side di New York?
E se Rebekah non fosse una Mickaelson, ma una Salvatore? E se avesse una sacco di persone alle sue dipendenze, personaggi che noi conosciamo molto bene? che cosa succederebbe se incontrasse Klaus, un uomo così simile a lei? La sua amica Caroline approverebbe la loro relazione? E la sua psicologa cosa ne penserebbe? Sappiate che ogni cosa non sarà al suo posto ...
Rebekah/Klaus; Elena/Damon; Stefan/Meredith; Caroline/Tyler;
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline, Forbes, Damon, Salvatore, Elena, Gilbert, Klaus, Rebekah, Mikaelson | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Pov. Meredith
Sento la mia sveglia suonare ad un volume che mi spacca i timpani: è già ora di alzarsi, fantastico!
Oggi ricomincio a lavorare e la cosa buffa è che durante queste vacanze natalizie ho sprecato tutte le mie energie con la mia pazza famiglia e, tutto sommato, non mi dispiace tornare a lavorare.
Dopo aver fatto una doccia veloce, apro l’armadio e scelgo una maglietta stampata nera e dei jeans fucsia.
Passo alla fase trucco e opto per il mio solito ombretto dorato e un lucidalabbra volumizzante.
Esco velocemente di casa. Devo essere in studio alle 9.00.
 Prendo un caffè al volo e subito dopo salgo su un taxi.
Ed eccomi davanti al mio studio: entro, prendo l’ascensore e appena esco vedo subito la mia segretaria intenta ad armeggiare con il computer: “Buongiorno Blake!”
Le sorrido calorosamente. All’inizio credo di averla spaventata e colta alla sprovvista, ma poi la vedo rilassarsi e mi sorride a sua volta: “Buongiorno dottoressa Fell! I suoi appuntamenti iniziano tra mezz’ora.”
CHE COSA!? Oh cavolo! Queste riccone dell’Upper East Side! Non possono proprio fare a meno della loro psicologa e la cosa buffa è che non ne avrebbero affatto bisogno! A volte sembra che vengano solo per raccontare a qualcuno delle loro stupende e alquanto noiose vite!
“Oh! Speravo di avere più tempo per riordinare il mio ufficio e qualche scartoffia. Comunque non importa, mi fermerò qualche minuto in più stasera.” Già, come se non avessi niente di meglio da fare! Non che debba fare chissà cosa, ma mi dà fastidio dedicare tutto il mio tempo a queste schizzinose! Ma d’altronde è il mio lavoro e mi piace tanto!
“Buon lavoro dottoressa Fell.”
“Grazie Blake!”
Le sorrido ancora, questa ragazza ti mette sempre di buonumore!
Gli appuntamenti scorrono veloci tra donne fedifraghe, coppie in crisi e tante tante depresse!
Sono le 18.00. Non ho bisogno di guardare la lista degli appuntamenti per sapere chi varcherà la porta tra pochi minuti. Rebekah Salvatore: un nome, una garanzia. Sì, che venga a raccontarmi della sua vita scandalosa, piena di feste e party. Sono cinque mesi che ogni lunedì alle 18.00 si presenta nel mio ufficio e ogni volta che le chiedo quale sia realmente il problema, lei cambia velocemente argomento e prende a raccontarmi di cose futili. A volte mi viene voglia di dirle: “Ehi ragazza! Il college è finito! Svegliati! Questa è la vita vera!”, ma non è questo il mio compito. Anche perché impulsiva com’è mi manderebbe subito a quel paese.
La porta si apre e vedo una ragazza alta, bionda, snella: lei.
Mi alzo e la saluto educatamente (come sempre): “Buongiorno signorina Salvatore.”
Mi stringe la mano: “Buongiorno dottoressa Fell!”
Mi risiedo sulla mia poltroncina in pelle nera, mentre lei si sdraia sul divanetto, anch’esso in pelle nera: “Dunque, di cosa vorrebbe parlarmi oggi.”
“Matt ha rifiutato di uscire con me”
Ah già. Lei tende sempre a volere di più, più di quello che già ha. Ed è per questo che ora si è fissato con quel povero ragazzo che ha anche la sfortuna di essere il suo autista.
“E lei come si è sentita?” Solita domanda.
“Non so. Era come se lo sapessi già. Non  mi sono sentita rifiutata, non mi sono sentita male. Io … io non ho sentito nulla”
Ecco. Questo è il vero problema. L’ho sempre saputo. L’avevo colto da delle frasi, da dei suoi atteggiamenti, ma mai glielo avevo sentito dire: “è un problema?” Andiamo, deve aver capito che il suo problema, il suo unico problema è la sua freddezza e il suo menefreghismo: “No. Non lo è”
Fantastico! Nessun miglioramento vedo! Oh, ma perché me ne importa così tanto, è la sua vita, non la mia! Ma forse è proprio per questo che sono la più ricercata nel mio campo.
“Inoltre ho ricevuto una telefonata da parte di mio padre!” Sembra felice, estasiata.
“Dice che mi verrà a trovare domani!”
“Ne è felice?” So che lo è, ma il mio compito è far comprendere ai miei pazienti le loro emozioni.
“Sì! Non lo vedo da tanto tempo”
“Sa che Tyler mi ha invitata ancora a passare una settimana con lui al suo chalet in montagna?”
Ok. Caspita! Non potresti cercare di comprendere quello che provi, invece di rimanere in superficie! Ma so che a lei va bene così perché so che in fondo lei sa quello che è. Lei si conosce molto bene e cerca di non lasciare trapelare niente. Allora perché viene alle sedute? Non lo so.
Passiamo il resto dall’ora a parlare dell’ultima festa cui è stata e della notte passata con un semi sconosciuto. Sempre la solita. Ma non si stufa mai? Mah. Evidentemente no.
Quando se ne va, riprendo la lista degli appuntamenti e vedo che lei era l’ultima. Mi siedo davanti al mio computer e sistemo un po’ di cose.
Sono le 20.30, non è poi tanto tardi. Esco dall’ufficio e vedo Blake immersa da dei fogli: “Tutto ok.”
Si alza di scatto e mi guarda imbarazzata: “Sì as-assolutamente, stavo sistemando degli appuntamenti, ne ha davvero tanti, sa?”
“Già, me lo immaginavo. Io ora vado. Non rimanga qui troppo, mi raccomando”
“Cercherò di sbrigarmi. Buonasera dottoressa.”
“Buonasera Blake e passa una buona serata.” Le strizzo l’occhio e lei arrossisce.
Chiamo un taxi. Ripenso a quello che ho detto a Blake, da quant’è che non passo una buona serata? Da tanto, tanto tempo. Mia sorella dice che avrei bisogno di un uomo, ma io ora non ho proprio tempo. Devo dedicarmi alla mia carriera. E poi tutti gli uomini che ho incontrato mi hanno dato solo grandi delusioni. No, non c’è spazio per l’amore.
Arrivo a casa, prendo un vaschetta di gelato, mi sdraio sul divano e guardo il notiziario. Dopo, tiro fuori “Titanic” e me lo guardo per la centesima volta.
Adesso sono davvero stanca, mi sdraio ancora vestita e mi addormento subito, ancora una volta da sola.
ANGOLO AUTRICE
Salve a tutti! Dunque, questo capitolo è pov. Meredith perché volevo scrivere almeno una volta dal suo punto di vista poiché adoro Torrey De Vitto e il suo personaggio. Vi avverto che i prossimi saranno principalmente tutti pov. Rebekah. Abbiamo capito che Rebekah è una Salvatore, ma esattamente chi è? Abbiamo letto che Matt è il suo autista, ma ce lo vedete? E Tyler che la invita nel suo chalet in montagna? Inoltre, come avete letto, ho deciso di rendere Meredith una psicologa molto famosa e richiesta nell’Upper East Side. Ci tengo a precisare che non è un caso che i personaggi vivano nell’Upper East Side perché il mio intento è quello di rendere la storia una specie di Gossip Girl, ma mooolto meno incasinato. I prossimi capitoli saranno più lunghi, ma anche il prossimo sarà di presentazione perché mancano ancora da definire i ruoli di tutti gli altri personaggi principali. Inoltre dovrà arrivare il padre di Rebekah, cosa vorrà? Vi aspetto al prossimo capitolo, baci!
 
 
 
 
  
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