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Autore: Saphira96    25/08/2012    4 recensioni
I ragazzi hanno viaggiato nel futuro per cambiarlo. Li attendendono dolore, sofferenza, ingiustizie e morti. Ma li attendono anche delle dolorose separazioni. Separazioni che hanno visto protagonisti dei genitori e la propria bambina. I ragazzi hanno cambiato ciò che li aspettava e sono tornati nella loro epoca, ma Jazmin ha paura che quando nascerà la sua piccola Alai le verrà portata ugualmente via. La donna dimentica, però, che Alai vuol dire Allegria. Come sarà la gravidanza e la crescita della piccola in un futuro diverso? In un futuro in cui regna la Pace, l'Amore e l'Allegria?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jazmin, Tacho, Un po' tutti
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Desidero dedicare questo capitolo a Titta.
Questo è per ringraziarti e ‘sdebitarmi’ per tutte le volte che tu ne hai dedicato uno a me.
E perché segui e recensisci sempre le mie ‘schifezzuole’. Grazie! 

 

 Settembre 2018

 

Alai dormiva beatamente nel suo lettino. Era passato un mese dalla sua nascita e Jazmin si era trasferita nuovamente a casa sua dopo una settimana del parto. Da quel giorno il campanello continuava a suonare, i due avevano sempre la casa invasa dai bambini che accompagnavano i genitori durante le visite. Cosi Jazmin e Tacho dovevano abituarsi alla nuova realtà che li circondava, naturalmente entrambi sapevano che prima o poi le continue visite sarebbero finite.
Jazmin quel pomeriggio approfittando della situazione iniziò a riordinare casa, cercando do fare meno rumore possibile. Sistemando i regali che amici e conoscenti avevano portato alla piccola, la donna trovo una foto. L'aveva portata qualche giorno prima Cielo, diceva che le foto possono far ritornare a quel preciso momento. L'immagine era stata scattata subito dopo la nascita di Alai (Jazmin era venuta in un modo alquanto pietoso) lei la adorava per l'espressione di Tacho. Era stato felice in quel modo solo il giorno del loro matrimonio e quando gli aveva confessato di essere incinta. E poi era istintivo ma adorava tutto quello che riguardava suo marito e sua figlia. Sorridendo prese la foto e la inserì in una delle cornici che le aveva portato qualcuno. Non riusciva a ricordarsi chi. Sistemata la foto la posò sulla mensola della stanza di Alai, e poi si allontanò un secondo per vedere come stava. Si ritrovò all'improvviso a rivivere quel momento.

Jazmin strinse finalmente, e di nuovo, Alai fra le braccia e Tacho le stringeva sorridendo radioso. La porta si aprì e Jazmin ebbe l'impressione che il cuore le si fosse fermato, Tacho se ne accorse e le strinse forte la mano. Justina entrò allegramente nella stanza e urlò felice < fatemi vedere questa stella! > . Il cuore di Jazmin prese nuovamente a battere e Tacho allentò la presa. Nella stanza si riversò tutta la Casa Magica e i piccoli presero a contemplare la piccola, < oh quanto e carina. Jazmin non farla abituare ad usare il ciuccio! > urlò Mar.
< Ti raccomando Tacho non farla uscire troppo. La mangeranno da quando e dolce! > urlò fra il frastuono Luca.
< Oh ma non dire stupidaggini. E’ piccola! > ribatté Monito. Non si capiva se avesse risposto a Luca o a qualcun'altro.
< Mamma voglio prenderla in braccio > chiese Hope. < Si si si in braccio! > urlò Paz appoggiando la sorella.
Nicolas si era mantenuto in disparte, abbracciava Cielo e li osservava tutti quanti. Si era sempre comportato cosi per le nascite degli altri nipotini. Dopo mezz'ora di frastuoni, urla, baci e risate Cielo si fece avanti < su, è arrivata l'ora del riposo. Sia per la bimba che per la mamma > fece per prenderla e tutti protestarono tranne Jazmin che rafforzò la presa. < Su Jazmin, adesso le metto il vestito e poi aspettiamo che venga il dottore > spiegò la donna. Tutti nella stanza la guardavano curiosi, e Jazmin cercò lo sguardo di Tacho dopodiché lasciò che le portassero via Alai. I bambini cominciarono ad urlare e i loro genitori andarono loro dietro. I due rimasero soli e Tacho non si mosse di una sola virgola, anzi, continuò a stringerle la mano in silenzio. Perché loro si capivano anche cosi, si erano sempre capiti cosi.


Qualcosa simile ad un pianto la fece tornare alla realtà, Alai si era svegliata. Guardando l’orologio Jazmin si recò nella culla < tesoro ancora non è l’ora della pappa > annunciò. Si piegò verso la bambina e la prese. Alai aveva pochi capelli, in realtà erano tanti ma erano talmente biondi che non si vedevano, e gli occhietti azzurri. Iniziò a cullarla e la piccola smise piano piano di piangere < non vedi l’ora che arrivi papà che ti faccia le coccole?! > chiese Jazmin, parlando con la convinzione che la neonata potesse risponderle.

Jazmin passò quasi un ora ipnotizzata da quella piccola creatura, le parlò e le cantò anche la canzone che qualche mese prima le era tanto piaciuta da portarla a scalciare. Arrivò l’ora della pappa e Alai mangiò con foga, dopo il ruttino Jazmin le cambiò il pannolino e lei si addormentò di nuovo; stava per posarla delicatamente nella culla che il telefono squillò. Maledicendolo Jazmin coprì Alai e corse a rispondere.

< Pronto? > disse  premendo la cornetta verde.
< Gitana! > rispose allegramente Mar dall’altra parte del telefono < come sta mia nipote? > chiese continuando.
< Bene. E’ un amore mangia e dorme >
< Per fortuna, a me Bruno non faceva chiudere occhio. Ricordi? > chiese
< Eccome! A proposito che fa? > Jazmin adorava Bruno, sia perché era il bambino di Mar e Thiago due dei suoi migliori amici che per lei erano come fratelli, e sia perché era stato il primo nipote (togliendo Amado).
< Sta giocando con Valeria. Kika è qui da me! > rivelò la mora.
< Oh salutamela e dai un bacio ai due tesori! >
< Lo farò! Senti domani a pranzo da me? > domandò Mar
< Certamente. Io porto il dolce! Ci vediamo mora >
< Ti voglio bene Gitana! > poi entrambe interruppero la comunicazione. Almeno una volta al giorno le due dovevano sentirsi al telefono, anche dopo essersi viste. Ed era di rituale vedersi ogni tanto a pranzo dell’altra. Guardando nuovamente l’orologio Jazmin si rese conto che Tacho sarebbe rientrato a momenti e sorridendo si affrettò a preparare la cena.

Mise un CD a volume minimo e la canzone cantata dalla loro band iniziò.

 

Al ritmo di Baja el Telòn la piccola Alai sorrideva nel sonno.


Autrice ~ Saphira96

 

  
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