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Autore: GiuUnderground    25/08/2012    0 recensioni
Le storie sono una carrellata di situazioni improbabili ed impossibili non collegate tra loro. Le ho scritte per dar sfogo alla mia fantasia ed immaginare le reazioni dei personaggi.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Adam era rinsavito, la testa gli faceva ancora un po’ male, ma era tutto tornato alla normalità. O quasi. Il moro era steso sul lettino con Sauli lì accanto che non faceva altro che accarezzargli amorevolmente il viso e guardarlo con due occhi che di certo non esprimevano castità e innocente purezza. Lo scrutavano attentamente, analizzando ogni minimo dettaglio del suo corpo, mentre la bocca si chiudeva e dischiudeva con mosse impercettibili. Adam cercò di non incrociare il suo sguardo, non voleva mostrarsi impacciato e a disagio. Con una mano tastò alla cieca sulla destra e trovò il suo borsone da mare, prese l’asciugamano, quindi se lo attorcigliò addosso, eludendo gli sguardi morbosi di Sauli.
Non si spiegava perché ora non volesse questo tipo di attenzione. Non gli era mai capitato prima. Un tempo anzi, era felice se qualche uomo lo guardava in quella maniera. Lo faceva sentire meglio e gli infondeva più sicurezza. Era conscio di piacere, tutto qui. In particolare apprezzava tantissimo le attenzioni di Sauli, perché sapeva che di lì a poco si sarebbe perso in una confusione di baci e i corpi sarebbero stati a stretto contatto. Ma ora al solo pensiero rabbrividì e sentì salirgli in gola il sapore disgustoso del vomito.
Gli dava fastidio che un uomo fosse così attaccato a lui. Gli dava fastidio che un uomo lo guardasse desideroso. Gli dava fastidio il fatto di essere stato baciato in pubblico da un uomo. Non capiva perché tutt’un tratto provasse questo risentimento. Non era da lui, anzi era proprio il contrario di come era prima dell’incidente. Fino a qualche minuto prima era fiero della sua omosessualità e ne faceva un vanto. Non voleva nasconderla per proteggersi dai giudizi degli altri, per confondersi tra la massa, per sentirsi normale. Anzi, la usava a suo favore proprio per distinguersi dagli altri ed essere originale. Essere Adam Lambert.
Adesso gli sembrava di vivere in un’altra realtà. Non era più lui.
Le dimostrazioni di affetto con il suo ragazzo erano già avvenute in pubblico altre volte e a dirla tutta, non erano state nemmeno così tanto rare.
Soprattutto stava bene dopo.
Ora no.
Desiderava scappare il più lontano possibile, nascondersi sotto un sasso come qualche insetto, lontano da occhi indiscreti. Voleva tuffarsi sul suo letto, affondare il viso nel morbido cuscino in piuma e sotterrarsi sotto una montagna di vellutate coperte sebbene non fosse inverno.
-Sauli…
Adam indugiò qualche secondo. Non sapeva come dire al suo ragazzo di allontanarsi leggermente da lui senza che ciò lo ferisse o lo facesse stare un pensiero.
-Puoi prendermi dell’acqua?
Con una scusa, il moro tentò di distaccare da lui il biondo che con un sorriso a 32 denti scese dal lettino e si diresse ad un piccolo chiosco lì accanto.
Tuttavia vi era un altro problema a cui Adam non aveva minimamente pensato.
O meglio qualcuno che Adam aveva completamente dimenticato.
Tommy era lì in piedi, lo sguardo fisso sul cantante. Ma mentre Sauli lo aveva scrutato desideroso, per il bassista era diverso. Nei suoi occhi vi era una luce diversa, spenta, preoccupata. Non guardava con bramosia il fisico –sebbene coperto- dell’americano. Non vi era desiderio nel modo elegante con cui cambiava continuante posizione delle mani. Solo… ansia. Il che era davvero bizzarro. Era risaputo che Tommy Joe Ratliff avesse una cotta incondizionata per il secondo arrivato all’ottava edizione di American Idol. Neppure lui stesso ne faceva segreto, magari non per sua volontà, credeva il moro, nel senso che non riuscisse a celare i suoi sentimenti. Tuttavia ad Adam era sempre piaciuta questa situazione, adorava essere desiderato.
Ora ringraziava il fatto che il biondo non facesse trapelare ciò che provasse realmente. Non avrebbe retto altri sguardi languidi, baci lascivi e carezze provocanti. Solo al pensiero di aver fatto sesso con un altro uomo gli ritornava in bocca il sapore del vomito di qualche istante prima.
-Allora… Stai .. bene?
Tommy sussurrò così piano che se Adam non gli avesse letto il labiale, non avrebbe capito una sola parola.
-Certo ehm…
Si interruppe subito. Era una costante per lui rispondere sempre e comunque positivamente a questa domanda. Era automatico, come tirare lo sciacquone dopo essersi liberato.
-Mi gira un po’ la testa.
Mentì e chiuse così la conversazione.
Qualche secondo dopo arrivò Sauli e la situazione andò di male in peggio. Il biondo si mise a cavalcioni su Adam, ancora sdraiato sul lettino.  Il moro fece per prendere la bottiglia dopo aver sbiascicato un ‘grazie’ poco convinto, ma Sauli non gliela cedette. Anzi, insistette personalmente per dissetarlo. Tolse il tappo che rinchiuse nella mano sinistra, quindi con la destra avvicinò il becco della bottiglia di plastica al viso di Adam che cercò di divincolarsi in tutte le maniere.
-Dai Sauli, ce la faccio anche da solo!
Protestò il cantante che proprio di farsi tracannare l’acqua come un neonato non ne voleva parlare.
-Eddai, non stai bene. Non hai respirato per secondi, ti devi ancora riprendere!
-No davvero.. Sauli, apprezzo il tuo sforzo ma, ce la faccio sto bene. Okay?
Adam si stava innervosendo. Lanciò degli sguardi fugaci ai lati e notò che alcune persone li stavano guardando. Il moro cercò di reprimere un moto di rabbia che avrebbe visto Sauli steso a terra con il naso sanguinante e l’acqua scorrergli accanto.
Stavano attirando l’attenzione dei presenti e questo la faceva andare su di giri e lo faceva vergognare terribilmente.
-Solo un goccio, dai!
Sauli era caparbio come un mulo. Quando si metteva in testa qualcosa, difficilmente qualcuno poteva fargli cambiare idea. Come Adam. Non a caso erano anime gemelle.
-Non ho più 3 mesi, Sauli! Dai finiscila! Ci stanno guardando tutti!
Il moro alzò la voce inconsciamente, mentre lanciava degli sguardi ammonitori al suo uomo.
E in tutta questa confusione, c’era anche lui Tommy, il ragazzo con cui aveva sempre pomiciato sul palco, che lo amava sebbene Adam non lo avesse mai corrisposto. O quasi.
Quei lunghi baci passionali, dove la sua lingua si intrecciava con quella del suo bassista, il sapore di Jack Daniel’s della sua saliva, il suo corpo caldo che strusciava sull’altro… Forse lo aveva amato, ma di certo non era l’amore che provava o meglio, aveva provato per Sauli.
Quei pensieri scatenarono in Adam un mal di testa lancinante, mentre il sapore di vomito riaffiorava per la terza volta alla bocca.
Infastidito e disgustato da tutto ciò, Adam spintonò Sauli il quale cadde supino dal lettino illeso, con l’acqua che silenziosa svuotava la bottiglietta da mezzo litro in plastica.
 

**

 
Qualcosa di grande si diffuse nel petto di Tommy. Si sentiva euforico? Eccitato? Inebriato? Nemmeno lui lo sapeva. Forse realizzato, si disse. Sì, perché per tanto tempo aveva sperato che quel giorno arrivasse e finalmente era arrivato. Adam aveva scaraventato a terra Sauli, davanti agli occhi sbigottiti di tutti i presenti. Anche di Tommy.
Che si fosse stancato del biondo e dei suoi pettorali? La loro relazione era finalmente giunta al termine?
Non poteva saperlo, ma dato l’avvenimento queste congetture non erano del tutto infondate.
E nel vedere Sauli riverso a terra, Tommy non poteva far altro che ridere sotto i baffi e compiacersi.
 

**

 
Il gesto di Adam aveva attirato più attenzioni delle smorfie languide di Sauli. Ora tutti gli occhi erano puntati su di loro che per quella giornata avevano dato abbastanza spettacolo.
Il tuffo a bomba di Tommy che prende in pieno il cantante il quale sbatte la testa così forte da perdere sensi, i due biondi che issano il moro sul lettino, Sauli che si cimenta nella respirazione bocca a bocca (tra due uomini!) per far rinsavire Adam. Le smancerie di Sauli, il suo prodigarsi per l’amato tanto da imboccargli il becco della bottiglia e dissetarlo personalmente e la rabbia di Adam che scaglia il modello per terra….

Il circo è arrivato in città.
-Adam, ma che ti è preso?
Disse Sauli mentre si passava una mano sulla bocca. Quando l’americano l’aveva spintonato, la bottiglia aveva premuto con forza sulle labbra del finlandese creandogli delle leggere increspature. Niente sangue, comunque.
-Non mi hai dato ascolto.
Tagliò corto. Non aveva proprio voglia di parlare, soprattutto adesso che tutti avevano le orecchie vigili per ascoltare ciò che stava succedendo.
-L’hai presa troppo sul serio…
-E tu troppo poco.
Lo sguardo tagliente di Adam non ammetteva repliche.
Era stufo di questa situazione, di essere diventato lo zimbello della piscina. Ed era stanco di essere fidanzato con un uomo. Ora che ci pensava non si spiegava proprio come avesse potuto intrattenere delle relazioni con persone dello stesso sesso. Se ricordava a ciò che aveva fatto la sensazione di vomito riaffiorava.
Poi Sauli si alzò e con un gesto repentino si scagliò sul moro e gli stampò un bacio passionale in bocca.
Adam per tutta risposta colpì nuovamente Sauli e senza neanche pensarci troppo esclamò:
-CHE SCHIFO!
Si passò la mano destra sulla bocca e poi prese a sputacchiare per terra, sotto gli sguardi attoniti dei due biondi.
-Adam, va tutto bene?
Chiese Tommy in un sussurro. Entrambi erano sbalorditi e non riuscivano a spiegarsi le reazioni strane (stranissime!) del moro.
-Sì.. Cioè no! Sono stanco di queste smancerie di fronte a tutti.
Adam era parecchio confuso. Persino alle sue orecchie queste parole sembravano bizzarre. Inoltre si stupì di aver detto una cosa del genere. Ma in fin dei conti, non era quello che provava? Non riusciva più a continuare una relazione omosessuale. Gli faceva schifo solo l’idea di avvicinarsi così tanto ad uomo, a baciarlo veramente poi…
A Sauli cadde la mascella, mentre Tommy sgranò gli occhi così tanto che Adam pensò che gli sarebbero usciti dalle orbite.

Ho sentito bene?  Si chiese il bassista? Si è stancato di baci in pubblico? Forse perché ne ha dati così tanti a me durante la Glam Nation Tour che ora non lo eccitano più..
Dopodiché Sauli sbottò:
-Ma che stai dicendo?
Sul suo viso vi era rabbia mista a preoccupazione.
-Sauli.. Io non me lo so spiegare…. Ma mi infastidiscono questi giochetti amorosi.
I biondi rimasero –se possibile- ancora più attoniti di prima.
Quel ragazzo lì davanti a loro, non poteva essere Adam Mitchel Lambert.
Almeno non quello che avevano conosciuto.
Ne erano quasi certi, poi ogni loro dubbio svanì quando una ragazza sui 19 anni con un seno prominente e delle curve mozzafiato si avvicinò loro chiedendo se poteva prendere in prestito per un po’ il loro lettino.
Alla scena che si presentò loro davanti agli occhi, Tommy si pizzicò un braccio per essere certo di non stare sognando.
Adam cominciò a sudare e a balbettare. Non riusciva ad articolare nemmeno un “sì” ed un “grazie” senza fare la figura del balbuziente e soprattutto non guardò mai la ragazza negli occhi. I suoi erano attenti ad analizzare e a scrutare qualcos’altro che a Sauli e a Tommy non sfuggì.
Adam non riusciva a distogliere lo sguardo dal seno della ragazza. Poi quando quest’ultima fece per andarsene, il moro inconsciamente puntò la sua attenzione sul fondoschiena della signorina.

Ma che mi sta succedendo?
Nell’aria era palpabile l’eccitazione di Adam. Per una ragazza, diamine!
Mai in vita sua gli era capitata una cosa simile.
Poi Sauli parlò:
-Dimmi che quello che ho visto non è successo veramente.
Nessuno dei tre rispose, sia perché la risposta era implicita, sia perché avevano paura di ammettere ciò che era appena accaduto.
-Ci siamo accorti tutti di come guardavi quella ragazza.
Fu Sauli a interrompere il silenzio. L’aria attorno ai tre divenne pesante e Adam cominciò a sudare come non mai.
-Io, non so spiegarmelo… Ma..
-Ti piace.
Si intromise bruscamente Tommy.
-Ti piace.. Una donna.
Adam annuì leggermente con il capo e Sauli, come se gli avessero appena diagnosticato un tumore irreversibile, si mise a sedere sul lettino, il viso coperto dalle mani e per un po’ non parlò più.
 

**

 
La nuova e bizzarra situazione aveva lasciato una scia di incredulità che difficilmente si sarebbe cancellata nel tempo. Forse mai. Sicuramente mai. I tre si prepararono per tornarsene a casa. Si cambiarono il costume bagnato, infilandosene un altro asciutto; riposero l’asciugamano dentro la borsa da mare con accuratezza, insieme alla creme solari, gli occhiali da sole e al costume fradicio. Dunque si misero addosso una maglietta a maniche corte e ai piedi le infradito. Tutto ciò in rigoroso silenzio.
Nessuno osò più aprire bocca anche perché non avrebbero più saputo cosa dire. Tuttavia lo sgomento si leggeva loro in faccia: era come se avessero appena preso parte ad un incidente aereo che contava solo loro tre come sopravvissuti.
Si misero in spalla le borse da mare e coi volti pietrificati si diressero verso l’uscita, dove vi si trovava un bar che vendeva delle pizzette gustosissime. Si diceva addirittura, che le persone provenissero anche da lontano per mangiare quelle bontà. Tuttavia le pizzette non erano le uniche cose che venivano mangiate con gli occhi. Dietro al banco, la commessa era una ragazza sulla ventina, abbronzata, bionda e con una scollatura da capogiro.
Adam non poté fare a meno di fissarla.
Poi Sauli parlò:
-La stai consumando.
Il moro ripose i piedi per terra e distolse a fatica lo sguardo. Era notevolmente imbarazzato tanto che le guance gli si dipinsero di rosa. Tuttavia l’imbarazzo non era l’unico sentimento a pervadere il moro. Si sentiva confuso e preoccupato. Soprattutto non si sentiva più Adam Lambert. Un turbine di pensieri prese a vorticare nella sua mente.
Cosa avrebbe fatto adesso? Come si sarebbe comportato con Sauli? Sarebbe rimasto così per sempre?
Scacciò questo ultimo pensiero, ma non poté far a meno di rimuginarci sopra. E’ vero che non si sentiva più attratto da un uomo, però i sentimenti che aveva provato per Sauli quelli se li ricordava ed erano rimasti. Lo considerava ancora la persona più importante della sua vita.
-Sauli non ho dimenticato quello che abbiamo passato insieme e mai potrò. Ti voglio bene, anche se a ripensare di aver avuto dei rapporti sessuali con te mi sale un senso di nausea. Ma io non posso farci niente, è il mio corpo che reagisce così. La mia mente, se ripenso a quanto stavo bene in compagnia con te, be’ percepisco ancora una forte pressione nel petto.
Detto ciò abbracciò il biondo, mentre a entrambi scesero delle lacrime dagli occhi. Non erano i soli a commuoversi. Anche Tommy era scosso, ma non permise che il suo delicato viso venisse rigato, dato che quelle non erano lacrime di gioia.
 

**

 
Uscito dalla doccia, Tommy Joe Ratliff si guardò allo specchio.
Non si piaceva affatto. La corporatura esile, la pelle candida come il latte, il viso scarno.. Non sarebbe mai diventato come quei ragazzi che cavalcano le piste di moda. Ma non gli importava. Per la prima volta in vita sua non si faceva mille complessi per il suo corpo. E’ inutile cercare di farsi piacere, pensò. Chi mi ama, mi prende anche se non sono un culturista. Si guardò un’altra volta allo specchio, fiero di sé per aver partorito un pensiero tanto profondo.

Inoltre il ragazzo a cui faccio il filo è eterosessuale.
 

Angolo Autrice:Sempre un grazie speciale a chi commenta le mie storie. Sono contenta che vi piacciano! Ringrazio anche coloro che -presumibilmente LOL- leggono ma non recensiscono (vi vedo dalle visite tzé v.v) Ammetto di aver liquidato in fretta questo racconto, il problema è che mi sarebbe venuto troppo lungo, già l'ho diviso in due parti, non potevo crearne una terza se no non sarei più stata attinente al mio progetto inziale! Detto ciò, grazie ancora per essere arrivata/o a leggere fino a qui! Spero di vederti anche alla prossima storia :)

 

  
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