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Autore: __lola    26/08/2012    0 recensioni
Parte alla radio una canzone. Ci metto una frazione di secondo a capire che non è una canzone qualsiasi. È la canzone che ho amato di più al mondo. Della band che ho amato di più al mondo.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Oddio, mi scusi. Mi dispiace, sono un'imbranata cronica-, dico mentre cerco di pulire il disastro che ho combinato.
-Non si preoccupi, chiamo subito qualcuno che venga a sistemare. Gradisce un altro frappucino?
 -Si, grazie. E mi scusi ancora. È solo che... Insomma, Josh Devine...-. La commessa mi guarda come si guarda una povera pazza, con compassione mista a sconcerto.
 -Mi scusi io non credo di conoscere...
 -Josh. Josh Devine. Oh cavolo. Lei si rende conto? La mia amica, la mia amica... A casa nostra... Josh Devine. Incredibile.
 -Senta, ma si vuole togliere?-. Una signora di mezza età comincia a innervosirsi. Decido di darmi un contegno. Aspetto il mio nuovo frappucino ed esco ancora frastornata da quell'illuminazione.
 Lo sapevo! Sapevo con certezza di averlo già visto. Josh Devine, il batterista che appoggia i One Direction nei concerti. Non ci posso credere. Come diavolo? Come diavolo ha fatto Jenna ad abbordare QUEL Josh? È totalmente... Totalemente icredibile. Sembra uno dei miei sogni. Quei sogni in cui tutto è così fottutamente perfetto. Mi pizzico un paio di volte il braccio tornando a casa, così, giusto per assicurarmi di essere sveglia. Ho parlato con Josh Devine! Lo avevo già visto, dal vivo. Una volta, esattamente due anni prima, al concerto dei One Direction a cui sono andata con la mia migliore amica del liceo, Alice, a Milano, unica tappa italiana. È stata un'esperienza terribilmente eccitante. È stato il nostro primo viaggio "lungo" in macchina da sole. Siamo arrivate a Milano nel tardo pomeriggio e ci siamo preparate per il concerto in un bar del centro. Quando siamo uscite, con tanto di maglietta con gigantografia del gruppo più fico del decennio e scritte sulle braccia, la gente ci guardava con aria divertita. Eravamo così agitate! Il concerto è stato una meraviglia. Per il mese successivo ho odiato la mia vita e tutti gli esseri umani che ne facevano parte, sapete, nostalgia post concerto. È incredibile come si aspetti un giorno per moltissimi mesi, poi quel giorno arriva, passa in lampo, e ti rimane un vuoto che sembra essere incolmabile. E pensi, ma che cavolo faccio della mia vita adesso? Una malinconia assurda. E vuoi solo piangere, piangere e pensare a quanto quel momento fosse magico, piangere e pensare a loro, piangere, piangere, piangere.
 Josh Devine è a casa nostra. Okay Carlotta, respira. Va tutto bene. Ora torni a casa e fai finta di nulla. Come se non avessi appena avuto l'illuminazione del secolo. Perfetto.
 -Ehi, sono a casa. C'è qualcuno?
 -Si Charlie, siamo in salotto, vieni!- Jenna sembra cosi tranquilla. Ma lei non sa chi sia davvero lui, d'altronde. È come se fossi a conoscenza di un terribile segreto. Altroché. Vado in salotto cercando di fare l'indifferente il più possibile. Come se il fottutissimo batterista di supporto della mia fottutissima band preferita non fosse nel nostro salotto.
 -Ehi ragazzi!-, esclamo.
 -Charlie, tutto bene? Sembri sconvolta! E hai il vestito macchiato...
 -Oh, tranquilla! Solo un piccolo incidente, cose che capitano!
 -Carlotta, tu studi nella stessa scuola di Jenna?-, chiede Josh. Vorrei rispondergli "Io lo so chi sei! Io so chi sei!! Tu conosci quei cinque meravigliosi, splendidi, stupendi, terribilmente carini..."
 -Charlie?-, mi incita Jenna.
 -Ehm. Io... Si. Studio con Jen-, riesco a blaterare. -E tu che fai?- Ahah. Ora deve dirlo. Dillo.
 -Io suono, ma lo faccio più che altro per hobbie. Niente di serio-. Ah. Come no. Hobbie. Chiamalo hobbie. Forse lui non vuole dirci chi è, perchè probabilmente sa che dicendolo, si rovinerebbe tutto. Lui per noi non sarebbe un semplice batterista (carino sì, ma pur sempre un semplice batterista), bensì una specie di star. Quello che è per me, appunto. Cercherò di stare al suo gioco, poi spiffererò tutto a Jen.
 -Fantastico! Sei in una band?-, chiede Jen, la piccola e ingenua Jen.
 Josh sorride. -Non proprio.
 -Beh ragazzi io devo finire un progetto per domani. Se non comincio subito finirà che ci passeró la notte.- Non è vero, ovviamente, è solo che devo chiamare subito Alice e raccontarle tutto. Non ci crederà. In effetti, non ci credo ancora nemmeno io.
  
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