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Autore: batty    28/08/2012    9 recensioni
Batman, durante una missione notturna, trova e salva una bambina e decide di adottarla .
La piccola è destinata a cambiare la sua vita e con il suo sacrificio a salvare l'intera Gotham.
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Batman aka Bruce Wayne, Joker aka Jack Napier, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era una nottata gelida ma il cavaliere oscuro sembrava non accorgersene mentre da un tetto scrutava la sua amata ma marcia Gotham, culla del crimine. Tutto tranquillo, almeno per i suoi standard , solo un semplice furto sventato in pochi minuti .
- Forse il mio lavoro sta dando i suoi frutti dopotutto - pensò stupito ma non fece in tempo a rallegrarsene che un urlo fendette la notte. Subito scattò in avanti e planò verso il luogo in cui pensava si stesse svolgendo un’ aggressione.
Dapprima non capì, vedeva un uomo avanzare con un coltello verso quello che gli parve un cucciolo rannicchiato. Si avvicinò furtivo e quello che vide lo sconvolse : non era un cucciolo ma una bambina, piccola, coperta di sangue che tentava disperatamente di fuggire rannicchiata contro il muro.
L'uomo visibilmente ubriaco rideva sguaiatamente e si avvicinava fendendo l'aria con la lama. Batman agì e balzando dal tetto atterrò accanto il criminale che tuttavia reagì e girando il braccio gli squarciò la tuta all'altezza  del petto senza però ferirlo. Il giustiziere si tirò indietro ma lui non desisteva e avanzava menando fendenti in modo scomposto , in pochi minuti però ne ebbe ragione e lo stordì violentemente .
Poi si avvicinò piano alla bambina che appena lo vide tentò di ritrarsi . Era piccola, poteva avere 7 o 8 anni e gli si strinse il cuore.
- Sta tranquilla, non voglio farti del male - si inginocchiò accanto a lei e gli tese una mano. La piccola, in evidente stato di shock, esitò  ma  si aggrappò a lui . L'uomo la controllò ...aveva un profondo taglio all'altezza della spalla e aveva perso molto sangue. Poco dopo, infatti, la bambina svenne e Batman allarmato la prese in braccio delicatamente, la pose nell' auto e si diresse subito a villa Wayne.


L'enorme macchina nera si fermò sgommando e subito ne uscì tenendo in braccio la bambina, completamente abbandonata sulla sua spalla.
- Alfred, Alfred ...-
Il maggiordomo emerse dall'oscurità allarmato dal tono dell' uomo - cosa succede signore ? - si avvicinò a Bruce che intanto aveva steso la bambina su un  tavolo e le apriva la maglietta per esaminare meglio la ferita .
- Prendi il kit di pronto soccorso presto - . Il maggiordomo sparì e prontamente riapparve con tutto il necessario.
Bruce , tuttavia, si rese subito conto che la ferita era troppo grave per essere ricucita da lui e la piccola era troppo debole.
- Dobbiamo portarla in ospedale subito - .
L'anziano servitore annuì e senza una parola prese la bambina e si diresse alla macchina mentre Bruce vestiva i panni del giovane miliardario. Provava una strana sensazione, una forte apprensione e sentiva che se fosse successo qualcosa alla bambina non se lo sarebbe perdonato.


Nell' ospedale c'era molta confusione. La bambina fu portata subito in sala operatoria mentre Bruce dovette rispondere a numerose domande sull' accaduto. Disse di averla vista distesa a terra mentre passava in auto e di averla portata immediatamente in ospedale e , naturalmente fu creduto. Poi si mise a sedere e attese. Dopo circa un ora comparve il medico e Bruce gli andò incontro per avere finalmente notizie.
L'uomo lo squadrò - mi dispiace ma non posso fornirle informazioni dato che lei non è nè un parente nè il tutore della bambina -.
Bruce irritato dalla stanchezza e dall' attesa tentò di controllarsi e disse che la bambina al momento non aveva nessuno che potesse occuparsi di lei e che lui poteva  garantire il suo impegno. Il medico era ancora scettico ma, dopo aver appreso l'identità del suo interlocutore, acconsentì a parlare.
- La bambina ha un taglio molto profondo sulla spalla, provocato probabilmente da un coltello...- .
- Va avanti maledizione ....non dire cose che già so !-  pensò ma dal suo volto non emerse nessuna emozione per cui il medico continuò.
-Siamo riusciti a fermare l'emorragia e abbiamo applicato dei punti, starà bene ma ha perso molto sangue ed è  debole ... probabilmente impiegherà qualche giorno per riprendersi -. 
Bruce annuì  - posso vederla ?-   il medico acconsentì e gli indicò una stanza poco distante.
Quando entrò vide la bambina stesa su un letto che appariva enorme per lei. Era molto pallida e i suoi capelli neri contrastavano con la sua pelle e con il bianco della stanza.
La flebo scendeva lenta e Bruce si accomodò nella poltrona vicino alla finestra. Rimase per un pò a fissare il vuoto, ripensando all'accaduto, accompagnato solo dal ticchettio dell' orologio sulla parete di fronte , poi vinto dalla stanchezza si addormentò.

Fu destato da qualcuno che gli scuoteva gentilmente la spalla e quando aprì gli occhi vide la faccia del maggiordomo che sorrideva sornione.
Si tirò su ancora assonnato - Alfred ....devo essermi addormentato - mormorò 
- Sono sorpreso anch'io signore, credevo non ne avesse più bisogno da tempo ormai - disse ironico .
Bruce scosse la testa sorridendo. Quel vecchio maggiordomo era la cosa più vicina a una famiglia che avesse mai avuto e gli era grato per il suo instancabile e incondizionato supporto. 
Si alzò e si avvicinò al letto ; bambina era ancora addormentata e appariva tranquilla e fragile. Bruce le scostò una ciocca di capelli dal volto e nel farlo sorrise senza  accorgersene , cosa che non sfuggì ad Alfred.
-Dovremmo controllare se ha dei parenti che possano prendersi cura di lei Alfred - disse a un tratto .
- Ho già  controllato signore ....la madre è morta poco dopo il parto  e il padre è un alcolista e un criminale ben noto alle forze dell' ordine . Non ha nessun parente nè amici- .
Bruce continuava a fissare la piccola e un idea gli sfiorò la mente - perchè no ...- si disse.
- Potremmo tenerla noi Alfred, adottarla- 
- Noi signore ??? - il tono del maggiordomo era sorpreso ma sembrava quasi che si aspettasse quella proposta.
-Si noi , sono ricco, villa Wayne è grande , fin troppo per due persone,tu ci sai fare con i bambini e poi ....non voglio che vada in un orfanotrofio -     - e soffra ancora -  ma quest'ultima parte la tenne per se .
- Si, potrebbe funzionare in fondo ma ....come la mettiamo con il nostro coinquilino notturno?- 
Bruce capì al volo cosa voleva intendere: prima o poi vivendo nella casa la bambina avrebbe scoperto il suo segreto, ma questo non lo preoccupava.
- All' inizio lo terremo nascosto poi, a tempo debito, se si rivelerà adatta saprà la verità -.
- Molto bene signore ...adesso però vado , il pranzo non si prepara da solo - e così dicendo sparì oltre la porta.
Bruce rimase ancora nella stanza, scrutando dalla finestra il parco di fronte all' ospedale. Era stato ricostruito dopo l'attentato compiuto da Joker grazie alle grandi donazioni che aveva fatto, ampliato e migliorato con un grande parco dove i convalescenti potevano beneficiare dell'  aria aperta e pulita ...ammesso che ce ne fosse ancora a Gotham. 
I suoi pensieri furono interrotti dallo smuoversi delle coperte e si avvicinò al letto. La bambina infatti , pochi istanti dopo aprì gli occhi .Enormi occhi blu intenso che bruce non aveva notato quella notte  e che lo rapirono.
La piccola si guardò attorno confusa e tentò di alzarsi ma Bruce glie lo impedì.
- Piano, non alzarti così o romperai i punti , ti aiuto io - aveva cercato di mantenere un tono calmo e rassicurante mentre l'aiutava a sistemarsi.
Lei però appariva confusa e i suoi  occhi si inumidirono immediatamente.
Bruce si allarmò ...non era un gran che con i bambini dato che non aveva mai avuto a che fare con loro.
- Stai tranquilla, sei al sicuro ora non piangere...- 
Lo fissò , puntando i due enormi fanali blu su di lui.
 Bruce insistette - Oh che maleducato, non mi sono presentato ...io sono Bruce e vivo qui a Gotham e tu?-
La bambina finalmente si riscosse - Ania - mormorò .
- Ania , è un bel nome e quanti anni hai ?- 
-Faccio 8 anni il 7 novembre - disse ancora titubante.
- Tra 2 mesi , che bello ....e dove ti piacerebbe andare?- 
Ania parve pensarci - al luna park ....non ci sono mai stata -
-Bene allora , se starai meglio ti prometto che ci andremo - 
- Davvero ??!! - Ania si animò e il suo volto divenne sognante .
-Certo e mangeremo un mucchio di zucchero filato ....-  Bruce  era contento di aver riscosso l'interesse della bambina  e cercava di accaparrarsi la sua fiducia. Continuarono a parlare per molto tempo, Ania ,superata la timidezza iniziale, era diventata un uragano di entusiasmo  tanto che Bruce arrivò a pensare che non ricordasse l'accaduto.
-Senti Ania - azzardò- mi puoi dire cosa è successo l'altra notte?- 
La bambina si irrigidì immediatamente e nei suoi occhi si dipinse la paura. Il cuore di Bruce si fermò e si maledisse  per la sua stupidità.
Improvvisamente Ania, ancora tremante, iniziò il suo racconto e quella storia narrata da labbra così piccole sembrava irreale.
Raccontò delle violenze quotidiane, della paura , della solitudine, di un padre che la terrorizzava. Prese a singhiozzare, le spalle le tremavano violentemente .
Bruce era sconvolto e senza pensare la prese tra le braccia  e iniziò a cullarla.  Ania affondò il viso nel suo petto, stringendo convulsamente la sua maglietta mentre lui con le labbra che sfioravano i suoi capelli sussurrava per tranquillizzarla.
- Non sarà mai più così, te lo prometto , ora ci sono io e nessuno potrà più farti del male - 
In cuor suo Bruce provava una pena straziante per la piccola e rabbia. Rabbia per ciò che era successo, rabbia per non essere riuscito ad evitarlo, rabbia perchè a Gotham era ancora possibile commettere quelle atrocità nell'indifferenza.
I singhiozzi lentamente cessarono e Ania cullata dalle possenti braccia dell'uomo si addormentò. Si staccò da lei con delicatezza e la rimise sotto le coperte. Ora  aveva uno sguardo sereno, si poteva credere che non fosse successo niente ma gli occhi gonfi e il viso segnato dal passaggio delle lacrime tradivano l'accaduto.
Bruce rimase a guardarla per un pò. Era certo ora che non avrebbe potuto abbandonarla , che l'avrebbe tenuta con se e per questo si diresse subito all'uscita. 
Doveva comunicare ad Alfred la sua decisione ma soprattutto  voleva essere lì quando si fosse svegliata .

 

Salve a tutti :) questa è una storia dedicata a Batman, il mio supereroe preferito, e si ispira ad un sogno che ho fatto tempo fa ( lo so faccio sogni strani XD ). Questa è la mia prima  "opera" quindi vi prego di commentare e dirmi se vale la pena di continuare . Anche e soprattutto le critiche sono gradite . Grazie  Batty  ;)
  
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