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Autore: Hope 1999    28/08/2012    4 recensioni
"L'unica differenza tra me e Aster è che io ho incontrato Nihal sulla mia strada, lui no" questo diceva Sennar nell'epilogo delle Cronache. E se invece Aster avesse conosciuto Nihal prima del giorno della Grande Battaglia? Cosa sarebbe successo? Partendo da queste domande ho scritto questa serie. Se vi ho incuriosito, leggete, recensite, ditemi cosa ne pensate!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                   CAPITOLO 6

                                                                                                                          Quasi amici

 

Rumore di spade. Un accanito duello. Due contendenti. Uno gnomo e una mezzelfo. Maestro e allieva. Un' accoppiata piuttosto strana. Una folla di soldati occupava il resto dell'arena. Osservavano basiti il susseguirsi di colpi. Nonostante fosse ormai inverno inoltrato e la neve ricoprisse i tetti delle case, i due continuavano ad allenarsi senza curarsi del freddo. Una figura ammantata di nero fendette il pubblico, muovendosi lentamente.
-E questo sarebbe un combattimento? Dei bambini saprebbero fare di meglio. Nihal, io ti sfido!- Sfoderò la spada e la puntò verso la sua avversaria. Ido si fece da parte, lasciando i due l'uno davanti all'altra.
-Non credo che tu sia completamente guarito. Ti batterei ad occhi chiusi.- Disse la guerriera, abbassando la sua arma. Era infastidita dal suo comportamento e da quell'atteggiamento da sbruffone.
-Mi sottovaluti, dolcezza. Potrei vincere anche con un braccio legato dietro la schiena.- Ribatté Aster sarcastico. Era determinato. Di certo non poteva ucciderla davanti a tutti, ma ne avrebbe sperimentato la forza.
-Dimostralo.- Si mise in posizione. -In guardia!- Gridò pregustando già la vittoria. Il Tiranno rimase immobile al suo posto. Lei allora attaccò con tutta la forza che aveva. L'altro si spostò di lato e schivò il fendente. Mi aspettavo di meglio. Probabilmente la sottovaluto. La Sheireen continuò ad attaccare a raffica, ma il Marvash si muoveva velocemente e si scostava ad ogni colpo.
-Incomincia a combattere! Sono una donna, ma anche un soldato. Attaccami!- Gli gridò contro inferocita. Perché mi tratta con i guanti bianchi? Io voglio un vero duello. Non una stupida farsa. Io sono la migliore e lo posso battere.
-Sappi che ti potrei fare molto male, dolcezza. Ma, se è questo che vuoi... Ti tratterò come un qualsiasi nemico.- Cominciò a rispondere agli assalti. La lotta si fece sempre più dura. Gli spettatori faticavano a stargli dietro. Si muovevano con un'agilità sorprendente. Combattevano come delle belve. Nihal provò a colpirlo con un fendente dall'alto, ma l'altro lo evitò saltando sui rami più bassi di un albero lì vicino. Lo stupore si dipinse sul volto di tutti i presenti.
-Ehi!! Scendi e combatti da uomo, fifone!- Si lamentò, innervosita dal suo atteggiamento.
-E va bene, scendo. Pensavo volessi una piccola pausa. Volevo solo essere gentile.- Le rispose con un sorrisetto ironico stampato sul volto. Sfoderò un pugnale e, con un balzo di una precisione straordinaria, atterrò alle spalle dell'avversaria. Le puntò l'arma alla gola.
-Fine dei giochi.- Decretò soddisfatto. Sono pur sempre un Assassino. Nessuno può battermi. Neanche la Consacrata. La giovane non mollava: si agitava, rischiando di ferirsi con la lama, per sottrarsi a quella morsa mortale. Piazzò un calcio ben assestato alla gamba del Tiranno; questi allentò la presa impercettibilmente. Lei ne approfittò per sgusciare via come una biscia e recuperare la sua spada. Intendeva vincere, a qualunque costo. Nessuno l'aveva mai battuta a parte Ido. Non gliela avrebbe data vinta. Mai e poi mai. Ripresero a scambiarsi colpi ancora più velocemente. Ormai l'intero accampamento era arrivato per gustarsi quello spettacolo per il titolo di più forte. Ido e Laio, che era giunto tutto trafelato pochi minuti prima, osservavano l'amica mulinare fendenti ad una velocità inimmaginabile. I due contendenti sembravano essersi isolati dal mondo esterno. Vedevano solo l'altro e niente più. La lotta durava da più di mezz'ora. Un velo di sudore imperlava la fronte dei due, nonostante la temperatura appena al di sopra dello zero. Nessuno osava disturbare quella macabra danza. Sembrava di guardare uno specchio: i due si muovevano all'unisono ed era difficile distinguere l'uno dall'altro. I primi segni rossi si dipinsero sulle braccia dei due. Piccoli graffi, ma erano pur sempre colpi andati a segno. Con lo scorrere del tempo si facevano sempre meno attenti. Cominciavano a stancarsi.
Era passato un mese dall'incidente e durante la convalescenza, i due mezzelfi si erano avvicinati sempre di più. Tutta la truppa compreso Laio erano stati presentati al nuovo arrivato. Il biondo l'aveva squadrato diffidente ma, poi un luminoso sorriso si era dipinto sul suo volto. Non vedeva la sua amica così allegra da quando Sennar era partito per il mondo Sommerso e se lei era felice, lo era anche lui. Aster aveva avuto l'onore di conoscere anche Oarf. Di solito, il drago si mostrava ostile con chiunque non fosse il suo cavaliere. In quell'occasione, si era stranamente comportato come un agnellino. Si era fatto accarezzare il muso e aveva accettato di buon grado la carne ancora sanguinante da lui offerta. Nihal era rimasta a bocca aperta: lei, per farsi accettare dall'animale con gli occhi di brace aveva quasi rischiato di morire. A lui era bastato uno sguardo carico di rispetto per conquistarlo. Già da bambino parlava con tutti gli animali, compresi quelli carnivori, e ne capiva il linguaggio. Quindi quel comportamento non gli era nuovo. Erano anni che non toccava un drago non creato con le sue stesse mani. Quando la giovane gli aveva proposto di farci un giro, lui aveva accettato di buon grado. La prima volta che era salito in groppa a una bestia del genere era stato in occasione di un viaggio nella Terra del Sole, a nome del Consiglio. Ricordava le emozioni che aveva provato una volta in cielo. Tutta il mondo sotto di lui, le persone della grandezza delle formiche, il vento che gli frustava il viso, erano qualcosa di indimenticabile. Il volo con Nihal non fu da meno. Abbracciato a lei, osserva tutto il Mondo Emerso. La Foresta con la casetta in cui si era rifugiato, la Prateria della Terra del Vento, i mille fiumi di quella dell'Acqua, l'oceano che bagnava le coste di quella del Mare e le tante altre bellezze di quel fantastico mondo. La Rocca, che una volta era stata la sua casa, si stagliava oscura nel cielo, circondata da nubi nefaste. Gli sembrava estranea, gli ricordava il suo dolore e il tradimento di Yeshol. Per quel momento non voleva pensare alla sua missione. Voleva solo godersi quel momento magico insieme a colei che avrebbe dovuto uccidere il prima possibile.
Alcuni giorni dopo, erano tornati a calcare il campo di battaglia. Avevano lottato l'uno accanto all'altra e si erano guardati le spalle a vicenda. Ido li controllava dall'alto, assicurandosi che non riportassero ferite gravi. I due combattevano allo stesso modo eppure con alcune sostanziali differenze. Uguali ma diversi. Due facce di una stessa medaglia. Bene e Male. Luce e Buio. Amore e Odio. Sheireen e Marvash. Due mondi paralleli, che non si dovrebbero mai incontrare. L'esercito delle Terre Libere aveva guadagnato molto terreno. E gran parte del merito andava ai due guerrieri.
Tra uno scontro e l'altro potevano passare giorni interi. I soldati nel frattempo si dedicavano agli allenamenti, si prendevano cura dei cavalli, cacciavano gli animali di cui si sarebbero nutriti, aiutavano in cucina e si recavano al villaggio vicino. Durante la prima visita di Aster al piccolo paesino, tutte le giovani ragazze lo osservavano incuriosite e ammirate. Era lui il misterioso e baldo guerriero che era stato ferito gravemente e che si era salvato miracolosamente, dopo tre settimane passate tra la vita e la morte. Alcune di quelle donne trovarono anche il coraggio di avvicinarsi. Lui   parlava e scherzava con tutte quante e spesso i suoi commenti le facevano arrossire e ridere senza freno (Le prime fan girl del Tiranno! NdHope). Nihal, che si era offerta di accompagnarlo, osservava infastidita e ingelosita quella piccola folla intorno al suo salvatore. Ma come si comportano quelle ragazzine? Non si vergognano a ridere così sguaiatamente!? E quello sbruffone che fa lo stupido con quelle oche! Dopo un quarto d'ora passato a osservare lo spettacolo, decise di agire. Attraversò la folla con passo sicuro, preso Aster per l'orecchio e lo trascinò letteralmente fino al campo nonostante le sue numerose proteste.
Durante il loro scontro, Nihal ricordava tutti quei momenti passati assieme. Si scambiavano colpi ormai da un'ora, ma a entrambi sembrava passata un' eternità. Aveva ripreso a nevicare sempre più forte e questo rendeva scivoloso il terreno. Il mezzelfo decise che era ormai tempo di finirla. La spinse, con una serie di assalti, in un angolo dell'arena, bisbigliò alcune parole, mosse la mano libera e una radice spuntò fuori dal terreno. Lei vi inciampò e, mentre cadeva, agguantò un lembo del mantello di lui facendolo finire a terra. Si trovavano l'uno sopra l'altra. Il suo salvatore le puntò al cuore il pugnale. Lei gli poggiò la spada sulla gola. Si trovavano in un punto di stallo. Nessuno dei due si muoveva. I due si scrutavano negli occhi dimentichi della loro posizione ambigua e del fatto di trovarsi davanti a tutta la truppa.
-Direi che siamo pari, dolcezza. Potremmo continuare all'infinito e si concluderebbe sempre con un pareggio. Che ne dici, tregua?- Le chiese, quasi deluso.
-Per me va bene, tregua.- Rispose abbassando l'arma, subito imitata dal giovane.-E ora ti potresti gentilmente spostare? Mi stai schiacciando.- Si lamentò. Con le armi e lui addosso non riusciva quasi a respirare.
-Peccato. Pensavo ti piacesse stare in questa posizione.- Sorrise ambiguo e poi si alzò. Non è di certo il tipo di uomo che arrossisce ogni volta che parla ad una ragazza. Anzi, è proprio l'esatto contrario. Lui è uno sfacciato ed uno sbruffone. Nonostante questo è un bravo ragazzo. Credo che potremmo diventare amici. Lui mi ha salvato la vita e io lo salvo dalla solitudine, come Laio ha fatto con me all'Accademia. Mi piacerebbe cancellare quell'ombra di tristezza che oscura quei magnifici occhi verdi. Gli rivolse un sorrisino e poi si avviò in silenzio verso il suo alloggio. Davanti al portone d'ingresso dell'arena si fermò e si voltò. Tutti i soldati si stavano congratulando con lui per la performance, commentando stupiti ciò che avevano visto e scherzando sulla sua strana e imbarazzante conclusione. Lei rimaneva pur sempre una donna e lui un uomo. Ido le bloccò il passaggio e discusse degli errori che aveva commesso. Avrebbe potuto fare di meglio, ma si era quasi trattenuta. Il perché rimaneva un mistero anche per la ragazza in questione. Lo sbruffone si avvicinò ai due con passi felpati e veloci.
-Sei stata magnifica. Mi ha fatto piacere combattere con te. Sarei onorato di intraprendere un altro scontro. Che non finisca con un pareggio, stavolta. Vincerò io.- Le propose con fare rispettoso. Sembrava un'altra persona. Prima irriverente e senza peli sulla lingua e subito dopo serio e beneducato. Un po' lunatico.
-Neanche a me è piaciuto troppo come è finita. Io non accetto di pareggiare con nessuno. Ci sarà sicuramente una rivincita, stanne sicuro.- Concluse lei, avviandosi lungo la strada polverosa.
-La caduta finale è stata perfetta. Mi piacerebbe ripetere l'esperienza. Hai degli occhi incredibili e magnetici, dolcezza. Non quanto i miei, però. A domani, carina.- La salutò, andando anche lui verso la piccola casetta assegnatogli. Decisamente lunatico. Ha un po' troppi sbalzi d'umore. Ma per il resto è bravo giovane. Forse potremmo diventare davvero amici. Quasi amici.

                       
Angolo dell'autrice

Salve a tutti!! Rieccomi con un nuovo capitolo. Scusate se ci ho messo così tanto ma ho avuto un blocco e non riuscivo a continuare *me mortificata*. Infatti, secondo me, non è venuto benissimo. Spero che comunque vi piaccia. Nel prossimo ci sarà una piccola festicciola. E scorreranno fiumi di birra e altri alcolici.
Aster: Davvero? Yeah! Festa, festa, festa, la feeeeesta!!
Sennar: Ehi, voglio esserci anch'io!
No, tu sei in prigione in fondo al mar.
Sennar: Ma perché ci vanno tutti tranne me?
Ora la finite di imitare Fabri Fibra!? Vi preferisco in versione “bambini di due anni che litigano”.
Aster: Okay, per me vanno bene entrambi.
Certo che sei un vero pervertito. Buttarti addosso ad una giovane e innocente fanciulla!
Aster: Innocente mica tanto: è stata lei a farmi cadere. Come si fa a resistere ad un bel ragazzo come me?
Sennar: Lei è mia!
Aster: No, mia!
Sennar: Allora io ti sfido. Faremo un duello mortale!
Aster: Accetto. Non ho paura di un maghetto da quattro soldi.
Finalmente uno spargimento di sangue! Non vedo l'ora!
Nihal: No, non vi permetto di fare una cosa simile!
Sennar: *Tira fuori una Playstation 3* Partitona a PES??
*Facepalm* E questo sarebbe un duello all'ultimo sangue?!
Aster: Io prendo il Barcellona!
Perché ci gioca Messi detto La Pulce?
Aster: No, perché è una squadra fortissima.
Sennar: Allora io prendo il Real Madrid!
Non bastava mio fratello che ci sta attaccato tutto il giorno a quel gioco. Adesso pure i miei personaggi preferiti! Che cosa ho fatto di male?
Nihal: Che bambini! Io che mi aspettavo spade e magie!
Aster: Cominciamo!
Sennar: Vincerò io!
Pintus: Salve a tutti, signori e signore, bambini e bambine. Questa sarà una partita molto speciale, fidatevi di me! E naturalmente io farò la telecronaca. Il Real è molto scattante e in ottima forma, ma il Barça non è da meno! Sarà un vero massacro! E tu che ci fai qui?!
Nihal: Ma sopratutto chi diavolo sei?
Pintus: INZAGHI!! Messi riceve la palla, si avvicina all'area, tira di destro... e finisce clamorosamente fuori!
Lui è un fantastico comico di Colorado. Compare ogni volta che c'è una telecronaca da fare.
Nihal: Ahhh, ok.
Sennar: GOOOOOL!!! Campioni del Mondo!!!
Aster: Non ti montare la testa. Mancano ancora tre minuti. Posso ancora vincere.
Sennar: Ti servirebbe un miracolo.
Aster: *Sguardo maligno* O una magia!
Sennar: Non è valido!
Aster: Ehi, le regole sono fatte per essere infrante!
Questa mi mancava...
Pintus: RIGORE!!! Valdes viene falciato in area di rigore! Ad un solo minuto dalla fine! Messi si prepara, tira... ed è GOLLLLLL!!! Barcellona-Real Madrid 1-1!
Un pareggio annunciato. Come nel duello tra i due mezzelfi.
Nihal: Meglio così. Io appartengo a me stessa e a nessun altro. CHIARO??
Aster: Limpido!!    
Sennar: Trasparente!
Bene. Direi che ho vaneggiato abbastanza per questo capitolo. E quindi vi saluto! Alla prossima! A presto!
Nihal: Ciao a tutti!
Aster: Alla festa!
Sennar: *sguardo assassino* Toccala e ti taglio le mani!!
Aster: Io non la vorrei toccare. Ma è colpa dell'autrice!
Sennar: Grr, io ti ammazzo!!
Aster: Certo, certo. Io ci credo.
Sennar: Davvero. Io ti ucciderò.
Contaci. Prima o poi ce la farai. Non mollare!
Al prossimo pazzo capitolo, la vostra Hope.
l

 

   
 
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