Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: RebekahEvans    30/08/2012    7 recensioni
Fan fiction sui One Direction. Mi è venuta l'ispirazione dopo aver fatto un sogno e allora ho voluto scrivere. Rebecca deve andare a Londra al matromonio di suo padre e qui farà un incontro che le cambierà la vita (non anticipo niente). Le piacerà questa vacanza? Chi incorntrerà la nostra protagonista? Questa vacanza, se si può chiamare così, nasconde un sacco di soprese, belle e brutte. Vi ho incuriosito un pochino? Bene allora leggete!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

1 CAPITOLO

Eccomi qua, all’aeroporto di Linate, ad aspettare il volo delle 10.30 per Londra. In un’altra occasione sarei stata contenta di andare in quella bellissima città ma dopo aver saputo, due settimane fa, la notizia che mio padre, Filippo, si sposa mi è venuto un colpo e l’idea di andare in Inghilterra non mi attira più di tanto. Scusate non mi sono presentata: mi chiamo Rebecca, ma preferisco essere chiamata Becky, anche se nella mia famiglia e i miei amici più intimi mi chiamano BB (non chiedetemi il perché). Ho 16 anni e frequento una scuola per Ragionieri. Non è male anche se è impegnativa. Meglio non dilungarsi troppo, non mi piace parlare di me stessa. Dicevo: sono qua all’aeroporto ad aspettare il volo. Con me ci sono mia mamma, Maria, e il suo compagno, o meglio, marito, Giuseppe, e poi mio fratello, visto che deve venire anche lui a conoscere la nuova famiglia. I miei si sono separati sette anni fa e da quel momento mio padre è andato a vivere in Inghilterra. Ero in ansia, letteralmente. Prima di tutto odio l’altezza e l’idea di salire su un aereo mi da un senso di nausea e poi ho paura di conoscere queste nuove persone.
“Il volo per Londra delle 10.30 sta partendo”
Oh no..
penso intanto che mi alzo e corro ad abbracciare mia mamma.
<< Mi mancherai tanto >> mi dice cercando di trattenere le lacrime.
<< Mamma non sto partendo per la guerra, vado da papà >> dico anche se la cosa non mi piace per niente. << Ci vediamo tra tre settimane >>
Mi stacco da lei e abbraccio, si fa per dire, Giuseppe.
<< Ci mancherai, telefona mi raccomando >>
<< Certo >> ribatto all’affermazione dell’uomo facendo anche un sorriso, falso.
Telefono alla mamma, non a te.. E poi chi cavolo ti voleva nella famiglia!!
Dopo i vari saluti io e mio fratello saliamo sull’aereo e ci mettiamo comodi. Mi sono seduta proprio vicino al finestrino perché amo vedere il paesaggio quando viaggio, anche se qua vedrò solo nuvole. Mio fratello, Alex, si era portato un libro sul calcio da leggere.
Tipico.. penso mentre lo guardo con un sorriso.
<< Che c’è? >> sento. Guardò Alex e lo vedo che mi guarda.
<< Niente. >> dico per poi aggiungere << Tu sei contento? Intendo, di andare da papà e al suo matrimonio? >>
<< Ehm.. No. Volevo che la famiglia stesse tutta insieme ma visto che non si può fa niente. Però non voglio. >>
Sorrido confortata da questo e vedo che lo stesso fa Alex per poi rimettersi a leggere. Io invece mi sono portata il mio mp3 e così posso ascoltarmi la mia amata musica. Mi metto le cuffie e mi abbandono sul sedile chiudendo gli occhi.

Shut the door, turn the light off
I wanna be with you
I wanna feel your love
I wanna lay beside you
I cannot hide this even though I try

Strizzo gli occhi appena sento questo pezzo. Dio ho l’occasione di andare in Inghilterra e non posso vedere i One Direction, non ci credo. Loro sono la mia band preferita. Loro sono il mio sorriso, la mia vita.. Il mio tutto. Non posso vivere senza di loro. Mi fanno star bene in ogni singolo momento del giorno anche se vedo solo una loro foto in cui fanno i coglioni; sorridono, questo è l’importante. Nella mia mente si affaccia anche un ricordo: la conversazione con mio padre due settimane fa al telefono.

Flashback: due settimane fa
Sto facendo colazione, mi sono appena alzata dopo una notte assai travagliata. Non riuscivo a dormire, ero inquieta. Sto per mettere in bocca il boccone quando suona il telefono. Sento mia mamma rispondere al telefono; immagino chi possa essere: la zia. Continuo a mangiare in santa pace quando vedo mia madre che arriva con il telefono in mano e un sorriso tirato. Che cavolo è successo? Penso mentre ingoio e prendo il telefono.
<< Pronto? >>
<< BB ciao!! Quanto tempo! >> papà. Dio quanto mi era mancata la sua voce. E’ davvero strano non averlo più in casa.
<< Papà!! Oddio!! Come stai? >> sono felicissima. Finalmente si fa sentire.
<< Tutto bene tu? Ascolta devo dirti una cosa. >> era radioso. Non l’avevo mai sentito così. Che sarà successo? Si deve.. Nah non può essere.. scarto subito quell’idea.
<< Benissimo! Dimmi pure.. Ti ascolto >>
<< Ehm.. Come posso dirtelo.. >> un sospiro abbastanza lungo e poi << Mi sposo! >>
Non può essere.. S-S-Si s-s-sposa..
<< C-ch-che c-c-cosa? >> balbetto. Tutta la mia felicità se n’è andata in un attimo. Sono paralizzata. Non sento neanche quello che mio padre mi dice perché sento ancora in testa quelle parole: mi sposo. Non vedo mia mamma entrare in cucina perché ho le lacrime che mi offuscano la vista.
<< Sono contenta per te >> cerco di dire sperando che non abbia notato il cambiamento di voce. Sembro una fontana..
<< Grazie mille tesoro. Vi aspetto qui tra due settimane. Resterete da me per tre settimane. Ah, ho una sorpresa per te. Penso proprio che ti piacerà tantissimo. >> mi dice intanto che sospira di sollievo. Evidentemente non se n’è accorto, è troppo felice..
<< Certo. Ci vediamo allora. >>
<< Saluta tutti lì. Non vedo l’ora di vedervi a te e a tuo fratello! >> sento prima che chiude la chiamata.
Fine flashback

Cerco di scacciare questo ricordo per concentrarmi sulla musica. Dopo un po’ di tempo sento il telefono vibrare. Eccola.. penso con un sorriso mentre leggo il messaggio. Lo sapevo.. *Tesoro, auguri L mi racconterai tutto quando torni.. Cerca di divertirti almeno un po’ L* La mia migliore amica, Rita. Quanto mi manca. Le rispondo velocemente e poi cerco di rilassarmi per il resto del viaggio.
“Si avvisano i signori passeggeri che l’aereo diretto a Londra sta per atterrare. Si prega a tutti i signori passeggeri di allacciare le cinture”
Venni svegliata da una voce femminile che in inglese stava per annunciare l’atterraggio dell’aereo. Guardo mio fratello che si stava allacciando la cintura e lo imito all’istante. Beh, è andato bene il viaggio no? Mi chiedo.
Dopo qualche minuto io e Alex siamo seduti su delle panchine ad aspettare nostro padre.
<< Puntuale eh? >> dice sarcastico mio fratello
Mi metto a ridere e non mi accorgo che un uomo ci ha raggiunto.
<< Ragazzi!! >> urla per attirare la nostra attenzione.
<< Papà >> diciamo in coro io e mio fratello.

ANGOLO DELL’AUTRICE

Okay eccomi qua. E’ la prima storia che pubblico sui oned e sono al quanto terrorizzata. Ho paura che non vi piaccia e che quindi dovrei interromperla. Continuo se ho tre recensioni. Quello che ho scritto su di loro nel capitolo è quello che provo io, mi sono basata sulle mie emozioni. Vabbè non vi voglio annoiare visto che il capitolo è già lungo di suo. Ciao ciao e recensite in tanti. Accetto le critiche tranquilli :D

 

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: RebekahEvans