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Autore: hale    31/08/2012    7 recensioni
Fino a quale punto l’amore è pronto è spingersi? L’amore che prova questa ragazza è disposto a superare qualsiasi cosa,e le fusa e i miagolii del suo lui l’aiuteranno.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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II

See you again.

Il gatto è imprevedibile ed ammaliante come un’orchidea selvaggia. 

(Ascoltate: 
http://www.youtube.com/watch?v=3wipvOH7lJ0)

 


Raggiunsi la mia casa giusto in tempo per la cena. La riconobbi facilmente lungo la via, era la casa più minuta dalle mura gialle, completamente diversa da quelle che la circondando, le quali sono maggiormente più grandi e dalle mura bianche. Aprii la serratura e velocemente corsi nella mia stanza tralasciando nel mio percorso numerose gocce d’acqua provocate dalla pioggia. Aprii le ante dell’armadio e presi i primi capi che mi capitarono davanti, mi cambiai rapidamente per poi raggiungere la cucina ed iniziare ad apparecchiare.
“Buonasera.” Dissi garbata non appena vidi mia madre presa a cucinare.  
“Sera.” Ricambiò il saluto con un sorriso. Presi le posate e le poggiai sul tavolo ordinatamente, così come i piatti e bicchieri. Mentre silenziosamente preparavo il tutto, mia madre mi osservava come se volesse leggermi la mente.
“Ti sei dimenticata l’ombrello, eh?” Mi chiese retorica accennando una risata. I miei capelli erano ancora leggermente bagnati il che rendeva ovvio il fatto che io avessi corso sotto la pioggia. Annuii con il capo.
“Allora, com’è andata oggi?” Mi domandò lei trasportando il pollo dal forno al tavolo, poggiando poi i guantoni da cucina.
Io e mia madre abbiamo un legame piuttosto stretto. Ero solita a raccontarle le mie vicende e lei, la maggior parte delle volte, appariva comprensiva. Non mi feci problemi neanche questa volta e, con un po’ di amarezza, cominciai a narrarle.
“Lui non è venuto.” Dissi abbassando lo sguardo. “Mi ha lasciato per messaggio dopo avermi fatto attendere per due ore.” Terminai. Una volta detta quella frase mi resi conto di quanto fossi un’illusa e stupida ragazzina.
Mia madre si passò le mani sul grembiule per poi avvicinarsi e poggiarmi  delicatamente una mano sulla spalla.
“Non mi è mai piaciuto quel ragazzo, è bene che sia finita.” Mi disse intenta a tirarmi su il morale. La guardai e sorrisi, dandole ragione.
Ci sedemmo a tavola e, mentre prendevo la mia porzione di pollo, trattenni un piccolo sorriso. Pensai al ragazzo che conobbi quel giorno e involontariamente mi si strappò un sorriso sulle labbra, ma perché?
“Qua è successo qualcos’altro, mi devi raccontare qualcosa?” Mi chiese mia madre notando la mia espressione. Mi colse di sorpresa.
“Ehm, no.. perché?” Balbettai facendo cadere la forchetta nel piatto, causando un fastidioso rumore.
“Helen, sei mia figlia. Ti conosco più di quanto immagini e quando arrossisci così vuol dire che c’è di mezzo un ragazzo.” Affermò lei convinta osservandomi curiosa. Notai che le mie guance erano assai calde il che voleva dire che si erano arrossate, ma per quale motivo mi stava succedendo questo?
“Beh, ho conosciuto un ragazzo per caso, nulla di più.” Confessai posando lo sguardo sul mio piatto.
Lei, prima di ribattere, masticò lentamente il suo boccone studiandomi e mettendomi in imbarazzo.
“Uhm, è carino?” Disse dopo aver inghiottito. La guardai spalancando un po’ gli occhi. Ripensai al volto di Harry e dovevo ammettere che era davvero un bel ragazzo. Mi limitai ad annuire portandomi la forchetta piena alla bocca.
“Dai, è un fico?” Richiese quasi ridendo. Mia madre si sentiva drasticamente un’adolescente quando tentava di usare certi termini.
“Sì mamma, un fico da paura.” Risposi seguendo la sua risata.
Finimmo di cenare continuando a parlare del più e del meno fino a quando a mia madre non le venne un lampo di genio.
“Ti ricordi il college dove ti volevi iscrivere? Quello musicale?” Mi domandò gesticolando con le mani. Certo che me lo ricordavo, era il mio sogno fin da bambina frequentarlo. I posti erano illimitati e solo i migliori riuscivano ad avere l’iscrizione e l’alloggio. Era la mia unica occasione per mostrare chi sono e la mia più grande passione.
“Sì..” Risposi guardandola speranzosa, se l’iscrizione sarebbe avvenuta con successo, uno dei miei più grandi sogni si sarebbero realizzati.
“E’ rimasto un solo posto, ce l’hai fatta!” Mi esclamò. Io rimasi sotto shock, spalancai la bocca alzandomi in piedi, pronta per esultare.
“Ma.” Mi frenò, c’è sempre un ma. “C’è un problema per l’alloggio. I posti al dormitorio femminile sono terminati, è rimasto un posto solo in quello maschile.” Si spiegò. Spalancai maggiormente la bocca dell’udire di quelle parole.
“Cioè, io dovrei dormire con un ragazzo?” Chiesi quasi sbraitando.
“E’ un ragazzo per bene, tanto lì dovrai solo dormire e studiare, che ti importa!” Ribatté lei. Ci pensai due volte, dopotutto non mi importava, aveva ragione. Cominciai ad esultare come una bambina per poi correre ad abbracciare mia madre. Il mio più grande sogno si stava per avverare e nessuno poteva buttarmi giù.
***
“Mi raccomando, chiama quando sei arrivata.” Mi ripeté mia madre una volta che mi voltai per dirigermi verso la fermata esatta del treno.
“Sì mamma, me lo hai già detto, lo so.” Le sorrisi. Ci guardammo per un momento e senza dirci nulla ci abbracciammo a lungo.
“Mi mancherai.” Mi sussurrò accarezzandomi la schiena.
“Anche tu.” Dissi.
Ci staccammo quando sentimmo il treno arrivare. Presi velocemente le mie valigie e salutai mia madre senza trattenere una piccola lacrima la quale scivolò lentamente sul mio volto. Raggiunsi rapidamente il mio vagone e salii sul treno.
Studiai il mio biglietto per capire quale fosse la mia postazione e, una volta scoperta, andai al mio posto. Mi sedetti e presi il mio I-pod dalla borsa per poi mettermi le cuffie nelle orecchie. Per tutta la durata del viaggio, non feci altro che immaginare il mio alloggio e il mio coinquilino.
L’idea mi spaventava, sarebbe stato davvero molto imbarazzante all’inizio ma non ci avrei dato troppo peso.
Passate le dovute ore in treno per arrivare a destinazione, scesi dal veicolo con un gran sorriso stampato in faccia.
Mi diressi verso la fermata del pullman il quale mi avrebbe portato direttamente al College. Timbrai il mio biglietto e attesi in piedi, visto che posti a sedere non ce ne erano.
Una volta intravisto l’amato College, premetti il pulsante per scendere alla fermata successiva.
“Stanza n°9, stanza n°9..” Mi ripetei nella mente mentre girovagavo nei corridori del dormitorio. Guardai alla mia destra e alla mia sinistra, nell’intento di trovare una stanza con scritto quel numero.
“Eccola.” Dissi tra me e me non appena la trovai. Girai la chiave nella serratura ed entrai. Osservai la stanza, era molto semplice. I letti erano singoli e separati, entrambi disposti di un comodino. Ognuno avrebbe avuto il suo armadio e la cosa mi rincuorava. Realizzai di essere arrivata per prima perciò ne approfittai per farmi una doccia.
Posai le valigie sul letto e cercai l’intimo e dei capi da indossare dopo. Presi gli oggetti indispensabili e mi recai in bagno, chiudendo la porta a chiave.
Una volta uscita, rimasi un po’ a guardare il mio riflesso nello specchio. Sentii il suono della porta dell’alloggio chiudersi, seguito da un forte tonfo. Sobbalzai e pensai alle peggiori conclusioni. Immaginai un ladro, solo lui avrebbe potuto fare questo casino. Mi coprii con l’asciugamano e presi un’arma per difendermi dal presunto ladro o assassino, un pettine.
Aprii la porta del bagno e, ansiosa, uscii beccando in fragrante l’individuo.
“Chi va la?!” Esclamai puntando il pettine verso la figura umana, un ragazzo. Era il mio coinquilino, a quanto pare.
Il ragazzo si voltò lentamente alzando le mani.
“Vengo in pace.” Disse quasi ridendo. Giurerei che i miei occhi uscirono quasi dalle orbite quando realizzai chi fosse stato il mio futuro compagno di stanza.
“Harry?” 
 

Accipicchia.
Ecco il secondo capitolo c:
Spero che vi piaccia, la narrazione sta iniziando ad essere un po' più curiosa o almeno lo spero.
Non ho messo immagini perché non ho tempo per trovarne quella giusta çç
Grazie mille per le rencesioni, siete fantastiche, grazie.
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@stylessingstome
Un bacio, Ale. 

  
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