Voci.
Ultimamente, le voci sono aumentate.
Prima mi capitava di sentirle solo la notte, quando il silenzio mi avvolgeva amorevolmente.
La prima voce che avevo sentito era dolce e vellutata, come quella della mamma.
Non ricordo cosa disse, perchè a lei se ne unirono altre, fino a non farmi capire più nulla.
Erano assordanti, non riuscivo a capire da dove provenissero, ma non cessavano.
Le voci volevano dirmi qualcosa, ma non capivo.
Poi tutto era cessato, e io mi ero addormentato.
Con il tempo, mi ero abituato a loro.
Andavano e venivano quando più le aggradava, e urlavano talmente forte da non farmi sentire i miei pensieri.
Però, oggi, erano più insistenti del solito, e mi distraevano dal mio lavoro.
Quando Phineas mi ha chiesto perchè ero così assente, gli ho detto che loro parlavano troppo forte.
E lui mi ha fissato come se fossi pazzo!
Io non sono pazzo, non lo sono!
Però lui ha detto che non c'era nessuna voce, e ho preferito non ribattere.
Phineas parla troppo, probabilmente non riesce a sentirle per questo motivo.
Sono certo che le voci esistano, perchè le voci mi dicono cosa fare.
Come adesso.
Adesso lei mi chiede di parlarle della bella ragazza vestita di nero.
"Non mi piace il nero," le dico, ma lei sorride - sono certo che stia sorridendo - e mi invita a continuare.
Le dico di quanto lei sia bella, di come quando la guardo senta una dolce musichetta mentre fiori colorati voleteggiano intorno ai suoi dolci capelli color cioccolato.
"Mi piace la cioccolata." mormoro con voce atona, stando attento a non svegliare Phineas - lui non capirebbe -. "E i fiori. I fiori sono belli, no?"
Si Ferb, i fiori sono belli. Dimmi, lei come si chiama?
"Non lo so, ma sono certo che il suo nome sia talmente armonioso e bello che persino un coro di angeli non riuscirebbe a renderne l'idea!"
Magari potresti scoprirlo. Hai detto di saperne il cognome, no? Cercala su Internet.
"No. Anche se scoprissi il suo indirizzo, non servirebbe a nulla."
Potresti farle un regalo.
"Hey, che idea!"
Ma ricorda, Ferb, io non ti lascerò mai.
Forse è gelosa, non lo so.
Adesso però, devo trovarle un regalo!
Ieri sera ho trovato la sua pagina facebook.
Vanessa, questo è il suo nome.
E' bellissimo.
"Ferb, so cosa faremo oggi!"
Anche io lo so, Phineas.
Ultimamente le voci si sono aquietate, e ho ripreso a ragionare.
Lei è molto più grande di me, non ho speranze.
Eppure, se potessi vedere le sua labbra mutare in un sorriso, sarei felicissimo.
Linda dice che sono strano, sta parlando con papà.
Forse mi porterano da un'altra signora antipatica che mi farà prendere delle pillole colorate, me non mi importa.
Devo farmi notare a qualsiasi costo.
Sono colorato, come mi sono colorato?!
Cosa succede, perchè la signorina non si alzà?
Perchè ho un coltello in mano?!
Dov'è papà, perchè sento che la polizia sta arrivando?!
Ho paura, devo trovare un modo per andarmene!
Io... io devo...
NO! FATELE SMETTERE!
NON VOGLIO SENTIRE LE VOCI!
IO NON V-
Oggi la giovane Jessica Smith, psicologa infantile, è stata assassinata nel suo studio alle 23.30.
Sembra che la donna si fosse trattenura fino ad ora tarda per finire il lavoro arretrato, così da poter ancdare a vedere
il saggio di danza classica della figlia di soli nove anni.
Il marito è disperato, ma purtroppo non ci sono molte prove per catturare l'assassino.
A te la linea John.