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Autore: Kilian_Softballer_Ro    01/09/2012    2 recensioni
Una normalissima ragazzina, dal soprannome esotico, prende parte a una gita in montagna altrettanto normale...O forse no?
Verrà catapultata in un mondo che non si sarebbe mai aspettata nemmeno di immaginare, in compagnia di....No, questa è una sorpresa.
Crossover su:
- Sonic
- Il Signore degli Anelli
- Pokemon
E altri che vedremo in seguito. Buona lettura!
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fortunatamente il riccio non si mise a correre. Non avrei retto un altro viaggio del genere.
Tanto per far passare il tempo, mi accinsi a fare conversazione con i due Mobiani.
-         Knuckles?
-         Sì?
-         Com’è che mi hai chiamato prima?
-         Quando? Quando ti ho salutata? Esmeralda, no? Pensavo che ti piacesse quel soprannome. Ma se preferisci che ti chiami S…
-         NO! Non intendevo questo. – Lo avevo bloccato appena in tempo. Cavoli, quanto odio il mio nome. – Quando mi hai chiesto scusa per la corsa. Mi hai chiamato Esme.
Mi guardò un po’ imbarazzato. – Sì, diciamo che è un po’ più corto di Esmeralda… Mi è venuto spontaneo…
-         Ecco, per favore, trattieni la tua spontaneità la prossima volta. – Ero serissima, ma lui si mise a ridere, seguito da Sonic.
-         Sissignora. – Replicò l’echidna.
-         Non sto scherzando! – Ma ridevo anch’io . – Non chiamarmi così, o io ti chiamo Knuckie!
-         NO! Knuckie no! – Esclamò lui. Mi diede una gomitata. Per contro, io gli allungai una spinta. Ci conoscevamo di persona da poco tempo, ma scherzavamo lo stesso come vecchi amici. D’altronde, io avevo fantasticato così tante cose su di lui, e lui sembrava sapere tutto di me, quindi…
Andammo avanti a battibeccare per tutto il tempo, con Sonic davanti che scuoteva la testa, quando all’improvviso il riccio si bloccò. Io e Knuckles, che eravamo distratti, andammo a sbattere contro di lui.
-         Ehi! Senti, blu, non inchiodare così! –Esclamò lui.
-         Ma siamo arrivati! Guarda chi c’è! -  E indicò il vialetto davanti a sé.
Qualcuno si stava avvicinando. Non  era un riccio, o un echidna, ma un umano. Vestiva con degli abiti verdi, e a  tracolla portava un arco e una faretra piena di frecce. Quando un alito di vento sollevò i suoi capelli biondi, trattenni il fiato. Aveva le orecchie a punta: un elfo. E non un elfo qualsiasi. Lo conoscevo troppo bene, nonostante non l’avessi mai incontrato, per non riconoscerlo…
Legolas si fermò davanti a noi e sorrise. Io continuavo  a guardarlo, totalmente imbambolata.
-         Sonic, Knuckles. Esmeralda. Salve.
-         Ciao, Gambelunghe. Dov’eri andato? – Fu il saluto di Knuckles.
-         Compivo delle ricerche. – Mi prese le mani. – Ma non sarei mai mancato a quest’incontro.- Mi guardò coi suoi occhi grigi nei miei. Io ricambiai con uno sguardo vacuo.
-         Tu…tu…- Balbettai.
-         Sì, io .  Ne deduco che questi due non ti hanno spiegato niente.
-         Sono come un hobbit nei boschi di Lothlorien – ammisi con un fil di voce – non conosco niente.
Lui scoppiò a ridere. – Ma bene! Vedo che conosci la Terra di Mezzo.
-         Francamente è da quando sono su queste montagne che continuo a sentirmi nel tuo paese.
-         Hai quasi azzeccato. Questo non è il mio paese. E’ il paese di tutti noi.
-         Ehm… Non vorrei disturbare – si intromise Knuckles – ma faremmo bene a raggiungere gli altri prima di pensare a questa storia.
Legolas annuì. – Certo. – Sfilò le mani e ci fece cenno di seguirlo.  – Muoviamoci. Qui fa buio molto presto.
Lo bloccai. – Fermi un attimo. Volete dire che non mi spiegate ancora cosa sta succedendo?
-         Vogliamo dire che te lo spiegheremo fra poco. – Rispose Sonic, e seguì l’elfo.
-         Andiamo. – Borbottò Knuckles. Mi prese per mano e mi tirò verso gli altri. Pikachu ci seguiva a balzelloni.
Non dirò niente di quel tratto di strada che percorsi con loro. Capito? Niente. Era un normale sentiero di montagna, per uno che ci vive, ma io vivo in città. E soprattutto, Legolas lo aveva scelto perché semplice per i canoni di un elfo, ma per un umano era totalmente assurdo. Benedetti i miei abiti da montagna.
Lui andava avanti tranquillo, Sonic e Knuckles lo seguivano più o meno alla stessa velocità, e io mi incagliavo regolarmente,  anche grazie allo zaino e a Pikachu che affondava nei punti più impervi. Per fortuna c’era il mio compagno echidna, che cercava di togliermi da davanti più ostacoli possibili. Ma in ogni caso, quando arrivammo al ruscello ero zuppa di rugiada, e piena di lividi e tagli.
Sull’altra sponda del ruscello, a un capo di un ponte che tutto sembrava meno che solido, c’era un riccio nero. Era solo l’ennesima delle stranezze che mi erano capitate nelle ultime 24 ore, ma… ritrovarmi davanti Shadow the Hedgehog…Il più sexy protagonista delle fan-fiction… Bon, avevo toccato il fondo.
Raggiungemmo anche noi il ponte, ma mi impuntai prima di attraversarlo. E’ una mia fobia, non posso farci niente. Ho il terrore delle cose pericolanti. Perciò, mi abbarbicai al braccio di Legolas, che era il più vicino, e piantai i piedi nell’erba.
Shadow mi squadrò mentre facevo tutto questo, e si fece sfuggire un sorrisetto sardonico.
-         E sarebbe questa qui? – Ghignò.
-         SENTI, tu – esclamai – non so cosa tu ti aspettassi da questa qui , ma si dà il caso che lei abbia già i suoi problemi senza che tu faccia commenti cretini! – Okay, lo so che stavo esagerando, ma quando sono triste, o stanca, basta un nonnulla per farmi incazzare. E mi spuntano mediamente anche delle lacrime. Non vado fiera di questa parte del mio carattere, ma come ho già detto, non posso farci assolutamente niente.
Pensavo che quel riccio avrebbe fatto qualche commento sarcastico alla mia reazione isterica , invece diventò serio e alzo le mani. – Mi dispiace. Lo so che ne hai passate veramente tante, oggi, per i tuoi standard, ma ti prometto che fra poco saprai tutto quello che c’è da sapere. Devi solo attraversare questo ponte. – Ma…ma io non ce la faccio…ho una paura matta di cadere… - Balbettai.
-         Stai tranquilla, Esmeralda, possiamo darti una mano. – Cercò di tranquillizzarmi Legolas. Con pochi, abili movimenti tolse una freccia dalla faretra e vi assicurò un capo di una corda che non avevo nemmeno visto. Poi incoccò la freccia, tese l’arco e la spedì a piantarsi su un albero poco dietro a Shadow. – Puoi tenerti a quella, non cadrà.
-         Come sul Nimrodel – sussurrai con un filo di voce. Esitante, posai un piede sul ponte.
-         Dai, Esme. Se cadi, ti prendo io al volo. – Mi incitò Knuckles, piazzandosi dietro di me.
-         Cazzo, Knuckles. Se non la smetti di chiamarmi Esme ti faccio cadere io.
Legolas intanto aveva già attraversato il ponte, e mi invitava a venire avanti.
Bene o male, arrivai in fondo al ponte. Shadow e Legolas mi aiutarono a scendere, e Sonic, Knuckles e Pikachu ( che nonostante fosse elettrico continuava a sporgersi sull’acqua con aria curiosa )ci raggiunsero dopo poco.
Presi in braccio il mio Pokemon e lo accarezzai. – Pika… Pika-pi. – Si strusciò contro di me, cercando di tranquillizzarmi.
Shadow lo guardò incuriosito. – E’ tuo, quel Pokemon? – Chiese.
-         Beh, non proprio. – Ammisi. – Diciamo che l’ho incrociato ieri sera e adesso lo tengo con me. E poi ,lo sai che se non catturi un Pokemon , sta con te solo per scelta sua.
-         No, veramente non lo sapevo. – Ribatté lui. – Perché non provi a fargli fare qualche mossa, così possiamo vedere se si è legato a te?
-         Ehm…Veramente, Shadow  - interloquì Knuckles – dovremmo muoverci, se vogliamo che Esme…
-         KNUCKLES….
-         Che Esmeralda – si corresse – sappia tutto in tempo breve.
-         Senti, Knuckles, non possiamo rischiare di portarci dietro una spia. Quindi , se vogliamo assicurarci che questo animaletto non lo sia, dobbiamo provare che è veramente legato a Emerald.
-         E va bene, ci prov…come mi hai chiamato?- Esclamai interrompendomi.
-         Te lo spiego dopo. Fai questa prova.
-         Eh, okay… - sbuffai. Posai Pikachu per terra. – Bene, Pikachu…Usa… - D’un tratto mi accorsi di non sapere minimamente che mosse fosse in grado di eseguire. Cosa gli potevo chiedere?
Decisi di provare con la mossa standard per i tipo elettrico.
-         Pikachu, usa fulmine! – Annunciai sicura.
Lui mi guardò un po’ stranito, poi chiuse gli occhi, sembro concentrarsi e…
-         Pikaaaaaaaaa… chuuuuuuuuu! – Una saetta partì dal centro del campo elettrico che aveva creato intorno a sé e andò  a scaricarsi davanti ai piedi di Sonic, che fece un balzo indietro. – Ehi!
-         Perfetto – asserì Shadow. – Possiamo andare.
Ci avviammo. Tutta la mia incazzatura era come dissolta, lasciando al suo posto un’enorme euforia. Avevo un sorriso gigantesco stampato sulla faccia. Legolas se ne accorse, e mentre camminavamo fianco a fianco mi chiese come mai fossi  così felice.
-         Beh, vada – risposi – quando ancora pensavo di avere una vita…normale… avevo 4 sogni. Primo, combattere con un elfo. Secondo, incontrare Sonic e Co. E terzo…Allenare un Pokemon. Ecco come mai!
-         Ah. Ma….ne hai detti solo 3.
-         Il quarto è un segreto. – Chiusi la questione imbarazzata.
-         Ho capito, non farò domande, però… Non hai ancora combattuto contro un elfo. – Disse, sorridendo ( e facendomi saltare un battito: nonostante non sia mai stata davvero innamorata di lui devo ammettere che è un gran figo ).
-         Ho detto CON un elfo, non contro – lo corressi – non voglio mica suicidarmi. Vorrei, se mai mi trovassi in una battaglia, avere accanto a me un compagno elfo: così sarei al sicuro.
Il suo sorriso vacillò e lo vidi abbassare la testa. Poi, dopo un attimo: - Capisco.
  
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