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Autore: _Valchiria_    01/09/2012    1 recensioni
"Di cosa ci parlarei in queste storie, Cupido?"
"Mia cara, vi narrerò sicuramente di come l'amore possa render cieco anche chi ha radicata in sè la ragione più giusta del mondo."
Curiose, le Muse si misero a ridere fra loro, quando una di loro si rivolse al dio alato.
"E come può l'uomo lasciarsi inebriare da questo folle sentimento?"
"Semplice. Con dei gesti."
"E quali?"
"Ora ve ne parlerò. Aprite le vostre orecchie e chiudete i vostri dolci occhi, mentre la mia voce vi cullerà in questo viaggio fatto d'amore e tenere effusioni"
Così, il dio iniziò a parlare, catturando l'attenzione delle belle muse.
[...]
Piccolissima raccolta incentrata sull'amore e su i suoi effetti.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Abbraccio [Spamano]

Le Muse erano in trepidazione.
Il Dio se ne stava a sonnecchiare su di un sasso, godendosi il sole che gli carezzava il bel corpo.
Sembrava avesse dimenticato che doveva alle Muse la seconda storia.
"Cupido! Insomma! Avevi promesso di raccontarci altre tue storie!"
"Non si confà ad un Dio come te, il non mantenere la parola data!"
Il Dio sorrise e sembrò finalmente consapevole di ciò che aveva promesso.
"Oh dolci fanciulle, non arrabbiatevi! Stavo solo cercando di ricordare quale storia fosse più romantica ed adatta a voi..."
Le Muse si incuriosirono di nuovo.
"Quale?" chiese una, con uno strano luccichio negli occhi.
Cupido si alzò, facendo segno alle Muse di avvicinarsi a lui. E subito si ritrovò accerchiato da quelle belle figure.
"Ah, le commedie e le tragedie! Quali migliori invenzioni potevano creare gli uomini! Sentimenti di amore, rancore, rabbia si intrecciano e si fondono fra loro come le mie frecce fanno con i cuori dei giovani innamorati. Sapete che a volte, queste sono scenari di storie vere...?"



A lui piaceva così tanto quello che faceva. Indossare la maschera e invocare gli Dei affinchè tutti l'acclamassero ancora, ed ancora.
Era nato per essere un attore, per calcare il suolo sacro e benedetto dagli Dei dell'Anfiteatro.
Ma ciò che più lo emozionava erano gli sguardi di ammirazione che scorgeva nell'agorà,quando al mattino vi passeggiava con piacere.
Era soddisfatto di quello che gli dei gli avevano destinato. Una vita gloriosa ed artistica.
Ma c'è sempre qualcosa che rovina la perfezione.
Tutti amavano Antonio. Tutti si sedevano sui gradoni dell'anfiteatro per vedere i suoi personaggi e tutti i suoi amici e colleghi pendevano dalle sue labbra.
Tranne uno.
Egli era quantomai arrogante e sprezzante d'odio. Lo beffeggiava e scherniva sempre, non riservando mai un complimento per il suo operato. Anzi, si riteneva di gran lunga migliore di lui.
Il suo nome era Romano,un ricco e viziato attorino proveniente dalla lontana Neapolis.
Loro due litigavano sempre.
Antonio, perfetto nel suo essere, preferiva evitare battibecchi e litigi effimeri, ma l'altro sembrava cercarli sempre,con molto ardore.
E questo,snervava e stancava il povero Antonio.

Era sera. Una di quelle sere calde e silenziose d'estate. La città sembrava essere diventata più silenziosa rispetto ai clamori del giorno.
Il caldo era spossante, l'aria densa e appiccicosa.
La cosa migliore da fare era quella di andare a vedere una bella commedia prima di andare a dormire.
L'anfiteatro era colmo. Il giovane Antonio sbirciava nascosto dietro le scene il pubblico.
"Tranquillo! Nessuno ti filerà stasera,caro il mio bastardo! La tua luce (sempre se tu ne abbia mai avuta una) verrà ottenebrata dalla mia immane bravura!"-una vocina squillante e acida proruppe dietro di lui, accompagnata da un rumore di schiaffo,dato dietro la nuca.
"Romano! Sai, mi stavo chiedendo quando saresti arrivato a fare scena con i tuoi sproloqui inutili" si girò Antonio, massaggiandosi la parte lesa.
"Inutili? Non credo! Quel che dico è vero,caro bastardo! Sei qui perchè tutti sono impegnati con la guerra e quindi scarseggiano i giovani interessati a far teatro! Non credere che tu sia una divinità solo perchè sai recitare qualche tragedia!" Aveva un modo assai irritante di parlare. Anche Zeus avrebbe tappato le orecchie se lo avesse sentito parlare per più di qualche minuto.
Era la grande serata. Doveva recitare una gran parte e non aveva voglia di litigare o distrarsi per nulla.
Gli sorrise e fece finta di nulla,avvertendo il suo disappunto.
Quel ragazzino ricco e viziato sapeva essere fastidioso ed inopportuno. Tuttavia, Antonio si era affezionato a lui.
Vedeva in quello che faceva una sorta di ammirazione o di imbarazzo. E poi, gli piaceva e gli era simpatico.
Entrò in scena. A difenderlo dagli insulti subiti pocanzi, c'erano gli applausi scroscianti del pubblico.
Sapeva che quella sera avrebbe dovuto dividere il paco con lui e la cosa lo eccitava molto.
Una gran sfida, degna dei personaggi che quella sera avrebbero interpretato.

Antonio era espressivo e piaceva. Si calava nella parte, dava sfogo alla sua passione.
Questo si capiva. Lo capivano. E la rabbia di Romano saliva alle stelle. Non sopportava il suo successo. Non lo capiva. Lui era ricco e la sua famiglia, seppur lontana dai fasti di Atene, era ben vista e apprezzata. Perchè non riusciva a rubare la scena a quel sempliciotto tutto sorriso?
Lo spettacolo era terminato. Antonio era lì,con il suo solito sorriso idiota e compiaciuto sul viso.
Tutti intorno a lui, come se fosse un dio.
Prima dello spettacolo aveva cercato di infastidirlo per poter vedere una sua disfatta, ma niente. Anzi, sembrava aver innescato il meccanismo contrario.
Che fastidio che gli provocava la sua presenza!
Si alzò dalla sedia su cui era seduto ed andò via. Una passeggiata avrebbe calmato i suoi pensieri.
"Ehi! Dove vai?"
Se solo quella voce non l'avesse distratto!
"Non te li faccio i miei complimenti! Non li meriti,perchè sei un volgare e bastardo ladro!"continuava a camminare mentre parlava a lui,ad Antonio.
"E cosa avrei rubato,sentiamo!"
Ah! Poteva scommetterci la testa che quel bifolco aveva ancora quel sorriso idiota sulle labbra!
"Tutto!"si fermò. "Accidenti a te! Sei povero,sei stupido e riesci a fare quello che vuoi e a prenderti la mia gloria! Sei un maldetto bastardo!"
Antonio rise. Rise di gusto e si avvicinò a lui.
"Io non ho rubato niente! Non eri tu a dire che io non valevo nulla?"
"..."
Ancora un sorriso ed un passo verso di lui. "Vedi Romano, io non ho rubato nulla. Mi sono impegnato in quello che mi piace e non ho cercato di sabotare nessuno. E poi..."si accostò a lui" quegli applausi erano per entrambi"
"Menti! Tu lo fai per sentirti superiore! Sei odioso e non ti sopporto!" sembrava un bambino capriccioso ai suoi occhi.Urlava e gli dava i pugni sul petto. Eppure, poco prima, aveva mostrato tutt'altra faccia.
Antonio sorrise e fece una cosa che sconvolse Romano.
Lo abbraccio,stringendolo forte al suo petto.
Per uno strano motivo (che Romano non sembrò mai capire) il viso gli si imporporò tutto ed il cuore iniziò a battere forte. Ma questa volta non per la rabbia, per qualcosa che Romano non riuscì a capire. Almeno non in quel momento.
"Che...?"
"Facciamo la pace, Romano. Basta con i litigi per decidere chi è migliore fra i due. Lo siamo entrambi e tutti ci applaudono soddisfatti. E poi, preferisco parlare da amico con te, come quando siamo in scena, piuttosto che litigare" la sua voce era dolce come il miele.
Dannato cuore che non ne voleva sapere di fermarsi!
E dannato Antonio, che lo stringeva così forte a lui!
Lo scostò bruscamente e gli diede una schiaffo. La faccia che Antonio fece ripagò quel momento di imbarazzo che aveva trascorso.
"E va bene, beota! Firmo la pace! Ma ad una condizione..!"
"E sarebbe?"continuava a massaggiarsi la faccia.
"Ammetti che sono il migliore!"
"Ma..!"
"Fallo o ti darò un altro schiaffo!"
"Mai!"
"Fai il testardo,bastardo?"
"No, preservo il mio viso!"disse Antonio,avviandosi verso le luci della città.
"Fatti schiaffeggiare scemo! E stai fermo o non posso farlo!"

Molti affermarono che da quel momento i due litigarono,si, ma solo se la scena lo richiedeva visto che avevano firmato un patto di pace che, in realtà, faceva da contorno ad un amore che stava per sbocciare.


*Angolo dell'autrice*

*si nasconde e spera di essere risparmiata dai pomodori*
Ehm, salve!^//^ Scusate l'incredibile ritardo,ma l'estare mi ha rubato molto tempo con il suo mare, il suo sole e..eh va beh, anche lo studio,altrimenti si offende!u.u
Spero abbiate passato piacevoli giornate sotto il sole cocente di quest'estate! Io si!XD
Vi confesso che l'ispirazione mi aveva lasciata per andare in vacanza (così mi ha detto xD) per poi ritornare dopo taaanto tempo a farmi visita!u.u
Beh, è la mia prima Spamano in assoluto,quindi se notate piccole imperferzioni per quanto riguarda il carattere dei personaggi,beh, chiedo venia!u.u
Ad ogni modo, spero sempre con il cuore di ricevere i vostri graditissimi commenti! :D Lasciatene tanti, mi raccomando!;D
Per ora, vi lascio e vi aspetto con la prossima coppia hetaliana!*^*
Un grosso bacetto

_Valchiria_


  
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