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Autore: xSabri    02/09/2012    6 recensioni
"Perché non mi sei passata accanto senza dire niente come ha fatto tutta la scuola?
Perché non posso averti pure qui?
Sono sempre stato solo ma questa volta lo sento ancora di più."
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ad Elisa. 
Ci sarò sempre quando avrai bisogno di me.
2 anni e 10 mesi ancora. Passeranno.
Ti voglio un bene immenso.





Hey there Delilah
Don’t you worry about the distance
I’m right there if you get lonely
Give this song another listen
Close your eyes
Listen to my voice, it’s my disguise
I’m by your side










“16 settembre 2012
Londra
Ciao cuore mio,
come stai?
E’ stupido iniziare lettere così vero? Ma del resto, cosa non è folle in questo mondo? Niente, te lo dico io. Anche la cosa più razionale nasconde il suo lato folle, come tu nascondi il tuo vero io agli altri.
Sai che l’ho capito sin dalla prima volta che ti ho vista che tu non eri come ti mostravi?
Sai che avevo una voglia matta di venire da te, abbracciarti e dirti: “esci le palle e fai vedere chi sei davvero”?
Forse, avrei voluto che lo avessero fatto anche con me. Avrei voluto che qualcuno mi guardasse e si accorgesse che niente andava bene, che i miei sorrisi erano finti, che le mie battute erano programmate.
Mi sono sentito solo così tante volte e per così tanto tempo finché non ho incontrato te.
Mi ero anche ripromesso di non farmi più sentire però, ma il bisogno di scriverti, di raccontarti della mia vita è ancora troppo forte nonostante i 667 km che ci sono tra noi.
Ieri è cominciata la scuola. Non è il primo anno che entro in un istituto senza conoscere nessuno e, come sempre, non sai quanto sia stato deprimente. Ho passato cinque ore a girovagare per i corridoi perché non riuscivo a trovare le classi. Il preside mi ha assegnato ad un tipo che mi aiuti a capire dove ficcare il naso e dove dirigermi quando ho lezione.
Ho conosciuto un ragazzo. Mi sembra una brava persona e mi ha promesso di farmi conoscere un po’ di gente e di aiutarmi ad ambientarmi. Dio, che ansia!
Se tu vedessi i suoi occhi so già come reagiresti.
Non sono verdi, ma neanche azzurri. Sono una via di mezzo. Non so se mi sono spiegato.
Si chiama Harry e ha la mia età, quindi è…un anno più grande di te, si.
A volte mi confonde la tua età perché sei davvero troppo matura per i tuoi 16 anni. Sei una donna ormai, una splendida donna piena di valori e ideali.
Quanto sono sdolcinato, mamma mia!
Tornando al mio primo giorno di scuola.
Si chiama Harry, credo.
Ho sentito talmente tanti nomi nelle ultime 24 ore che ho una tale confusione in testa! 
Ora mi sento così stupido.
Ovunque vada io sono il nuovo arrivato però. Sono quello che viene preso di mira, sempre. L’altra sera ero davanti allo specchio e mi guardavo.  Fissavo la mia pelle olivastra, i miei occhi così scuri e i miei capelli bagnati che non erano raccolti nella solita cresta. Mi fissavo e mi chiedevo cosa avessi di sbagliato, cosa avessi fatto di male per meritarmi di essere trattato in quella maniera.
Sono anni che ormai passo per il debole della situazione.
Mi è bastato infilare quel paio di occhiali che mi rovinano tanto il viso per rendermi conto che indosso una maschera talmente doppia che chiunque potrebbe notarla ma così invisibile a tutti.
Indovina un po’ cosa mi è successo oggi invece?
Stavo andando verso l’aula di chimica –o biologia, non ricordo- e un tipo era poggiato al mio armadietto. Gli ho chiesto di spostarsi e lui mi ha guardato male. Mi ha squadrato con quei due occhi color ghiaccio che si ritrova ed è tornato a girarsi verso la ragazza con cui stava parlando. Gli ho chiesto di nuovo se si spostava e mi ha spinto via facendomi sbattere contro gli armadietti di fronte e facendomi cadere a terra.
Nessuno si è avvicinato a me per darmi una mano, nessuno mi ha chiesto se andava tutto bene. Mi guardavo il graffio sul braccio che mi aveva procurato quella botta e aspettavo che il corridoio si svuotasse per rialzami e correre via.
Ho bisogno di te, dio santo.
Ho bisogno di correre da te.
Sono solo e quando lo dico a mia madre lei decide che trasferirci è una buona idea e che cambiare scuola sia la chiave di tutto.
Non so cosa sia la stabilità, non so cosa sia vivere in un posto fisso.
Ogni volta che cambio quartiere o città decido di dimenticare tutto ciò che ho passato in quella città perché di solito succedono sempre le stesse cose. Ma con Bradford è stato diverso perché tu eri diversa.
Non ho mai avuto un vero amico perché non ho mai avuto il tempo di istaurare una vera amicizia, ma con te è stato così facile perché era come se ci conoscessimo da sempre. Il tuo sorriso era come se appartenesse a me da secoli.
Ti ho mai detto di adorare il tuo profumo?  Quel dolce miscuglio di more e muschio così insolito, così dolciastro.
 
Perché quel giorno ti sei avvicinata a me?
Perché non hai lasciato che il sangue mi uscisse dal naso e che le lacrime continuassero a rigarmi il volto?
Perché hai raccolto i miei occhiali e hai cercato di sistemarli?
Perché non mi sei passata accanto senza dire niente come ha fatto tutta la scuola?
Perché non posso averti pure qui?
Sono sempre stato solo ma questa volta lo sento ancora di più.
Sono solo anche in una stanza stracolma di persone perché so che a nessuna di quelle interessa veramente di me.
Mi manca la tua voce, il suono del battito del tuo cuore.
Mi mancano le tue medicazioni, i tuoi abbracci, le tue parole rassicuranti.
Mi manca sentirmi amato.
Ho paura che anche qui sarà la stessa cosa, ho paura di non farcela e di essere davvero debole come sembro.
Ti voglio un bene immenso.

Tuo,
Zayn.”
 
“21 settembre 2012,
Bradford.

Odio sentire la mancanza della gente e odio soprattutto sapere che sei tu quello di cui soffro la mancanza. Saresti potuto rimanere e lo sai.
Perché non lo hai fatto?
Non dirmi che era per scappare da quei due bulletti che ti massacravano tutti i giorni perché davvero non ci credo. O meglio, non voglio crederci.
Saresti potuto rimanere per noi e per quello che c’era.
Avresti potuto farlo perché so che quel “ti voglio un bene immenso” nasconde altro, molto altro.
Me lo hai detto tu stesso, appena prima di partire, ricordi?
Eravamo in stazione, abbracciati. Il treno non era ancora arrivato ed era già mezz’ora in ritardo. Tua madre sbuffava sonoramente perché lei odia aspettare e tu la guardavi e ridevi divertito –o forse facevi finta?- per farti pesare meno la cosa.
Mi mancherai mi hai detto e ti ho risposto che mi saresti mancato anche tu, nonostante tutti i guai in cui ti cacciavi involontariamente.  Mi hai accarezzato una guancia e hai sorriso malinconicamente.
“Saresti stata perfetta per me, saresti stata capace di risollevare il mio mondo” queste sono state le tue ultime parole prima di baciarmi.
Allora, perché sei partito? Perché non mi hai dato la possibilità di aiutarti per davvero e non per lettere?
Forse però è anche colpa mia. Forse avrei dovuto stringerti più forte a me e non darti la possibilità di andare via, di scappare da me.
Quanto mi odio per questo!
Ti hanno picchiato ancora? Ti hanno preso di mira?
Ribellati!
Non sei nessuno finchè qualcuno non ti uccide.
L’ho letta da qualche parte, forse su twitter o mentre leggevo il giornale di papà a colazione. So che ha un altro significato ma possiamo rimodellarlo a nostro piacimento, possiamo immaginare che sia una nostra frase.
Zayn, ti hanno ucciso tante volte. Ti hanno buttato giù in tutti i modi conosciuti su questo pianeta eppure sei sempre qui.
So che a volte hai anche pensato di farla finita, ma credi che ne valga davvero la pena? Credi che sprecare la tua vita sia la giusta ricompensa per i loro atti?
Fanculo la distanza!
Io sono sempre qui se ti senti solo, pronta a starti accanto. Non mi tirerò mai indietro. Quando qualcuno ti farà male, quando sentirai di non potercela fare più chiudi gli occhi e pensami con tanta di quella intensità da farmi arrivare il tuo pensiero, da farmi sentire le tue richieste d’aiuto.
Sarà in quel momento che io sarò nascosta al tuo fianco. Allungherò il mio braccio e ti stringerò al mio petto. Ti cullerò fin quando non la smetterai di piangere e ti farò tornare il sorriso perché so fare solo questo.
Non lasciare che mille parole ti buttino giù.
Non lasciare che l’abbiano vinta: non meritano tanta importanza.
Non meritano neanche la metà della lacrime che sprechi per loro.
Sii forte tesoro mio.
Dimostra chi sei!
Dimostra che vali cento volte più di loro.
Se non ce la fai, torna da me. Io sono sempre qui.


Tua (credo),
Sabrinne”






S.









Che gran casino per caricare 'sta cosa oooh!
Avete visto come hanno modificato il tutto? D:
Che noooooooia
Comuuuuuuuunque, ero in fase di nullafacenza e mi è uscita sta cacata, mi scuso se fa schifo, ma ok! 

Se vi interessa sto scrivendo una mia FF : You told me you never fall in love.
E
 una con la mia beeeeeest (LOL) : A letter to keep love.


D
etto questo posso andare! <3
  
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