Blaine decise di sfogare il proprio nervosismo davanti a un bel piatto di qualsiasi cosa la mensa servisse a quell'ora. 

Si recò lì e prese posto nella coda, afferrando uno dei vassoi, ribollendo letteralmente di rabbia nei confronti di quel Sebastian.

Come osava estrometterlo dai Warblers? Lui era Blaine Anderson, cavolo! Perché nessuno se lo ricordava?

Era il ragazzo più acclamato, le folle si aprivano davanti a lui, tutti applaudivano a ogni sua performance.

Perché era marchiato come traditore per essersi trasferito, nonostante proprio il suo amore per quella scuola l'avesse fatto tornare?

Con quei pensieri per la testa Blaine continuò ad avanzare, fino ad arrivare al bancone delle pietanze.

Chiese per sé del merluzzo, patatine fritte e insalata e dopo aver preso da bere si recò in una delle tavolate più deserte.

 

"Blaine? Sei tu?"

Una voce familiare ed entusiasta lo colse di sorpresa mentre stava ripulendo dalle spine il suo pesce, tanto che Blaine trasalì per poi notare Trent che lo guardava con un sorriso smagliante. 

"Quando mi avevano detto che eri tornato non ci volevo proprio credere! Sono rimasto a bocca aperta per mezzora."

Il ragazzò ridacchio per poi poggiare il vassoio nel posto di fianco e sedersi, rivolgendosi di nuovo all'amico.

"Mi fa veramente piacere che tu sia tornato."

 

 

"Davvero?"

Blaine provò a sorridere come poté

"Allora sei l'unico che la pensa in questo modo."

 

Trent lo guardò apprensivo.

"Sono sicuro che anche gli altri lo sono. Ma devi capire che  la tua partenza per loro è stata un duro colpo e non sono intenzionati a fartela passare liscia tanto facilmente se vuoi tornare a essere uno di noi."

 

"Forse non sarei dovuto tornare"

Con poca voglia Blaine prese un boccone masticandolo con lentezza.

 

Trent gli diede una pacca sulla spalla

"La vuoi smettere? Tu sei BLAINE ANDERSON. Questo è solo il primo giorno, ma non metto in dubbio che riuscirai a riprendere quello che è tuo"

 

 

Un sorriso si fece strada finalmente nel viso di Blaine.

"Hai così tanta fiducia in me?"

 

 

Il warbler oscillò la testa "Certamente. E poi Sebastian mi ha minacciato dicendo che quest'anno mi avrebbe messo a dieta, quindi propendo più per un tuo imminente ritorno".

 

Blaine ridacchiò ritrovando un po' di appetito e sgranocchiando con gusto qualche patatina. E i due pranzarono dialogando animatamente del più e del meno in tutta tranquillità.

Dopo aver rubato l'ultima patatina dal piatto di Blaine, Trent lo guardò curioso

"Allora, sei già stato in dormitorio? Con chi sei in camera?"

 

Blaine scosse la testa "No, non ancora. Mi son fatto portare le cose in camera da dei traslocatori, so solo che è la numero ventitré, ala ovest."

 

Trent rimase un po' pensoso, poi si grattò il mento

"Se non sbaglio quella è la camera di..."

 

"Jeff - Lo interruppe Blaine con sicurezza - a quanto pare quest'anno si ritrova solo, quindi passerò l'anno con lui"

 

"Fate i bravi, mi raccomando!" Rise il ragazzo, alzandosi dalla sedia.

 

Blaine rimase con la forchetta in mano e fece una risatina 

"Devo, sennò chi lo sente più Nick?".

 

I due si salutarono, così Blaine finì il resto del suo pranzo e poi si alzò, deciso ad andare nella sua nuova camera.

 

Non ci mise molto a raggiungere l'ala est. 

Non chiedeva altro che dimenticare quell'orribile giornata e buttarsi sul letto, per riposare un po' prima che sorgessero gli impegni pomeridiani.

Si reco alla porta della sua stanza, e tirò fuori la chiave, infilandola nella serratura e girandola.

Ad attenderlo, una camera doppia, per metà arredata e per metà spoglia se non per gli scatoloni con il suo nome sopra. 

Non prestò caso ad essi e si diresse direttamente nel letto, buttandosi sopra il materasso a peso morto.

Poggiò la testa sul cuscino e chiuse gli occhi, concedendosi un po' di riposo.

Dopo poco, sentì del fiato sul collo, e una mano che con leggerezza gli carezzava il fianco.

 

"Jeff?" Chiese un po' stranito, aprendo gli occhi in un'espressione sconvolta.

"Riccioli d'oro, non lo sai che non devi addormentarti nelle stanze degli altri?" sussurrò all'orecchio del ragazzo la calda voce di Sebastian.

 

Blaine si voltò di scatto, per vedere con i propri occhi l'espressione ghignante dell'altro.

"Tu che ci fai qui? Si suppone che questa camera sia mia e di Jeff"

 

"Ehm, ho convinto Jeff a fare a cambio con la mia- fece spallucce il warbler - quindi immagino che ora questa sia camera nostra, mio caro."

Sebastian si portò in avanti verso le gambe di Blaine, chinandosi con la schiena.

 

"C-che fai?" chiese il ragazzo imbarazzato, mentre l'altro posava le mani sulle sue scarpe.

"Blaine, non si fa- disse l'altro in tono strafottente - ti sei messo nel letto con le scarpe".

Tolse uno dei mocassini del ragazzo, mettendo mano poi sull'altro e togliendo anche quello, iniziando poi a massaggiare il piede e guardandolo.

 

"Si può sapere quali sono le tue intenzioni, Sebastian? Io non capisco, prima mi estrometti dai Warblers e poi ti metti a massaggiare i miei piedi?"

 

Sebastian gli riservò un sorriso divertito

 "Per prima cosa, per essere estromessa, una persona deve far parte di un gruppo e tu te ne sei andato da solo, mio caro.- le mani dai piedi salirono, scalando i polpacci, accarezzando le cosce dal lato interno, salendo sempre più verso l'alto, verso il pube-  E così vuoi tornare? Bene, c'è solo una cosa che devi fare..."

 

Una mano di Blaine afferrò quella di Sebastian prima che si spingesse troppo verso il centro dell'equatore composto dai suoi pantaoloni.

"Vieni a letto con me Blaine, e sarai di nuovo libero di cantare  e sculettare con i Warblers" Sebastian riservò a lui uno sguardo languido, stendendosi su di lui, premendo il petto contro il suo e avvicinando il suo viso, per guardare il moretto negli occhi.

 

Blaine sentiva gli ormoni che lo stavano facendo impazzire.

Era da sempre attratto da Sebastian e le sue labbra che si avvicinavano sempre più erano magnetiche, insieme a quello sguardo, a quella voce, a quel corpo.

Le sue labbra lambirono le sue, premendole, sconvolgendole, conquistandole. 

Una lingua esperta si infilò dentro la sua bocca, esplorandola e solleticando il suo palato.

 

Era una facile via di fuga: Sebastian era un ragazzo da sogno e avrebbe reso possibile a Blaine di tornare alla sua vecchia vita, e riconquistare la gloria di un tempo.

Eppure c'era qualcosa che lo frenava.

Guardò negli occhi Sebastian, che sorrideva ancora, felice di aver finalmente assaporato dopo tanto tempo quelle labbra succulente.

Mise una mano sul suo petto, e lo scostò.

 

"Te lo scordi Sebastian, io tornerò negli Warblers, senza questi mezzucci. Non ho bisogno di scendere a questi compromessi" Blaine lo guardò con aria di sfida e Sebastian ricambiò quello sguardo, poggiando la fronte sulla sua.

 

"Lo sai che non mi puoi resistere, Blaine: io vinco, tu perdi, molto semplice"

 

Blaine sospirò, portandogli le mani sui fianchi

"Io non mi farò sottomettere così presto."

 

Sebastian si avvicinò rapido al suo orecchio, lambendone il lobo con un leggero morso e sussurrando "Questo lo scopriremo molto presto..."

Si alzò poi dal letto, con una visibile erezione nei pantaloni "Vado in bagno, ci starò una buona mezzora."

 

Blaine deglutì cercando di riprendere il ritmo di respirazione regolare e mentre sentiva il cuore battere come un tamburo.

 

Non gliel'avrebbe data vinta tanto facilmente, di questo ne era sempre più sicuro.