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Autore: Parfois_    03/09/2012    0 recensioni
‘Eth, mi abbracci? Ho freddo.’ Mi guarda sorridendomi, poi cambia posizione e m’abbraccia.
Ci addormentiamo così, naso contro naso, braccia contro braccia, cuore contro cuore.
Apro gli occhi, il sole sta appena salendo, è rosso rosso. Sta salendo piano piano, la spiaggia è deserta. Si sentono solo i gabbiani, mi giro e vedo Ethan che è ancora abbracciato contro di me. Provo ad alzarmi ma lui si abbraccia ancora più contro di me, ‘Non andartene via, perfavore.’ Spalanco gli occhi immediatamente, lo guardo ma lui continuava a dormire, lo stringo immediatamente più forte ‘Mai, finchè tu mi vorrai io ci sarò. E questa è una promessa, Ethan.’ Poi lo bacio sulla guancia e torno a dormire.
Vi prometto che non è una storia che deluderà, anzi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Mi giro, vedo mia madre che mi urla di tutto,di abbassare ‘sta spazzatura che io chiamo musica.
Chiudo gli occhi e alzo il volume, viene da me e comincia a urlarmi contro anche se io non ho fatto assolutamente nulla, come al solito.
‘Vattente, ti prego vattente.’
Non riesco a crederci. Mia madre, sangue del mio sangue, che mi picchia e mi urla di andarmene, iddio dimmi che è uno scherzo.
‘Non mi senti Angelina?!? VATTENE. Non voglio più a che fare con te, ti odio. Tuo padre si vergognerebbe di te.’ Comincia a picchiarmi e ulrarmi di odiarmi, non c’è la faccio più. Le prendo il polso ‘madre basta. Vaffanculo te non sai nulla di papà comunque.’ ‘Angie che succede? Mamma va tutto bene?’ Merda il mio fratellino Nick. Mia mamma lo guardo, lo bacia e lo abbraccia‘Nick amore va tutto bene. Torna a letto che domani ci svegliamo presto tesoro.’ Gli da’ il bacio della buona notte e lui torna in camera. ‘Niente bacio della buona notte per me mamma?’ Le ho fatto l’occhiolino lei nel frattempo non m’ha nemmeno guardato e ha chiuso la porta. Fisso il soffitto, non so nemmeno perchè sono ancora in ‘sta cazzo di casa lavoro da più di un’anno, un po’ di soldi ne ho anche se non molti...                            2
Non saprei nemmeno dove andare, ovviamente tutti i miei amici mi hanno detto che potevo andare da loro, ma da quando è morto mio padre ci siamo tutti trasferita qua, nel Colorado un posto in mezzo al verde, bellissimo per carità, ma la voglia di andarmene via dai miei amici era ed è tutt’ora sotto zero. Tra un settimana comincia scuola, siamo arrivati qua da quasi una settimana e io ho subito trovato lavoro in un bar qua vicino e un’altro nell’unico negozio di musica che c’è, che è più in città dov’è anche la scuola. Quest’anno è l’ultimo, finalmente. Non vedo l’ora di andarmene, via, via. Apro gli occhi e vedo la chitarra che mi ha regalato mio padre. Non so se odiarlo o amarlo cazzo, so solo che mi manca tantissimo.. E che anche se ha fatto tutto quelche ha fatto è sempre mio padre e che io in ogni caso gli devo gran parte della mia vita.
Ognuno di noi ha una, o più, ragioni per vivere. Per alcuni è amore, altri felicità, oppure l’arte.
La chitarra che mio padre mi ha lasciato, credo che sia stata l’unica cosa che abbia davvero amato nella sua vita. Bastava guardare come la guardava, la chitarra, la musica. Quella che ti scorre nelle vene e ti fa venire l’adrenalina a mille. Che ti apre il cuore e ti fotte. La musica è la mia più grande dannazione, perchè è l’unica che c’è sempre. Anche quando non la vorresti... Senza di essa non riuscirei a vivere; per musica intendo anche un semplice suono, un semplice ritornello, il vento tra gli alberi, il rumore della pioggia o di piatti che si rompono. Suono.
Papà, manchi. Chiudo gli occhi e m’addormento con il testo dei Pink Floyd impresso, ‘Wish You Were Here.’
‘Beep. Beep. Beeeeep. Beep. Beep. Beeep.’ Mi giro e rigiro nel letto ma la sveglia non smette, uffa.

3

Mi giro, e la spengo. Sono le 7:30, tra mezz’ora devo essere al bar, calma e sangue freddo Angie. Mi butto sotto la doccia e mi ributto fuori appena vengo a contatto con l’acqua gelida, mi asciugo velocemente, m’infilo la maglia dei Nirvana che m’arriva all’ombelico facendo vedere il mio piercing che ho fatto poco prima della morte di mio padre, con il suo consenso..

Flashback
‘papà! papà guarda, ci sono alla tv un gruppo di rock in concerto live che cantano i Nirvana!! Guarda quella ragazza, ha un piercing all’ombelico, che bello papi. Lo posso fare anch’io quando ho 17 o 18 anni? Perfavoreeeee.’
Lui mi guarda scoppia a ridere, m’abbraccia e mi dice di si, certo che si. Che son la sua piccola e che ci assomigliamo un sacco.
Fine

Scende una lacrima silenzionsa, dio se sono patetica. M’infilo un paio di jeans corti, mi spazzolo i capelli e mi ritrovo davanti allo specchio a osservarmi negli occhi.
  
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