Crossover
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Autore: Morgana le fay    03/09/2012    3 recensioni
Durante una gita scolastica Amy, Bree e Nikky si ritrovano in un altro mondo, dove dovranno sapere perché sono lì e cosa centrano con un certo dottore che vuole vendetta.
...
Crossover tra Bleach, Naruto, D.Gray man, tutor hitman Reborn, FMA.
Cammei: Inuyasha, lovely complex, Nana.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
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CAPITOLO 16: Shake up x-mas!

 

 

 

La sensazione di pace che avvertiva ogni anno durante la mattinata di Natale era stata mitigata dai frenetici, disorganizzati e disastrosi tentativi di preparare un pranzo di Natale almeno decente e Bree non aveva tempo di godersi la neve che scendeva silenziosa fuori.

Di solito il Natale lo passava con la sua famiglia.

Le doleva ricordarli, perché le mancavano molto. In particolare Brian il suo gemello.

Si dice che i gemelli abbiano un legame speciale ed è così.

Solo che da quando si trovava a Central City questo legame non lo avvertiva più.

Non era stato interrotto, ma non sentiva più la presenza di Brian.

Il campanello la riscosse dai suoi pensieri e andò ad aprire.

“Ciao Bree! Buon Natale!”

“Buon Natale pure a te, Kiba.” Spostò lo sguardo a chi c’era al suo fianco “lui però non entra, sappi.”

“Ma non posso lasciare Akamaru fuori!”

“Beh non possiamo nemmeno tenerlo in casa!”

Dalla cucine provenirono dei rumori che li interruppero, i due sbirciarono dentro per vedere Nikky distesa per terra che si massaggiava il sedere e con un po’ di pentole sparse attorno a lei.

“Bree.. Ehm..” iniziò la corvina che non sapeva come giustificarsi.

“Nikky, perché tu, Kiba e il cane non andate in giardino a fare dei pupazzi di neve?”

“Ma mi prendi per un bambino?”

“Sii è un’ottima idea!”

Nikky corse fuori agguantando giusto il giaccone e correndo sul retro della casa con Akamaru alle calcagna, mentre Kiba sbuffava per il comportamento infantile della sua ragazza.

- E due sistemati..- pensò rientrando in cucina.

“Hei Bree!”

Edward stava raccogliendo le pentole e riordinando la cucina dopo che Nikky ci era entrata per soli cinque minuti. 

“Ed! Grazie.. Nikky non è portata con le faccende che implicano la cucina.”

“Me lo immaginavo che la nanetta non ci sapesse fare.” Ridacchiò uscendo dalla cucina con il vassoio.

La bionda tornò alle sue portate.

C’era ancora del lavoro da fare e lei stava perdendo fin troppo tempo.

Sentiva la voce bassa e roca di Amy che parlava e rideva con Edward e questo le faceva un po’ male.

Ok. Un po’ tanto male.

Erano passati già quasi due settimane da quando aveva mandato a quel paese senza troppe cerimonia Tyki, ma la cosa la stava lasciando più triste di quanto non volesse.

Oltretutto non ne aveva parlato con nessuno.

E lei aveva un disperato bisogno di parlarne.

Scosse il capo.

-non è il momento per questi pensieri.-

Amy entrò come un uragano in cucina.

“B!! Mia adorata B!!”

La bionda la fissò sollevando appena il sopracciglio.

“Oh non fare quella faccia.” Ribatté seccata la più grande delle Armstrong “non devo chiederti nessun piacere o favore o cose simili.”

“Ah no?!”

La cosa la insospettiva.

Amy era solita abbuonarsi le persona trattandole bene o aggiungendo troppi fronzoli ai suoi consueti nomignoli.

“No no. Volevo un tuo parere anzi.”

-E’ arrossita!! Oddio Amy è arrossita!!-

“Spara..”

“Secondo te.. Mhm Eddy e io ci stiamo comportando in maniera.. Insomma strana oggi?”

La bionda distolse la sua attenzione dalle pentole fumanti  per portala sulla sua migliore amica.

“Come scusa?”

“Si beh.. Diciamo che.. si.. insomma..”

“Non balbettare e spiegati.”

“E’ brutta da dire in realtà.. Da quando non vedo più Ichigo, diciamo che le cose tra noi vanno più che bene.”

“E questo sarebbe un problema?”

“Si e no. Insomma ora con Eddy va tutto a meraviglia.. Va tutto troppo bene!!”

-E da quando questo è un problema??-

“Ma?”

“Ma non sono del tutto me stessa. Cioè mi manca l’amicizia di Ichigo.”

-Amicizia eh?!-

“Mhm, si capisco. Beh hai una sola opzione: provare a parlare con Ichigo.”

“Io..”

Edward entrò in cucina.

“Fatto! Tutto a posto! Devo fare altro?”

“No tranquillo. Perché tu e Amy non andate un po’ di là?”

“Si buona idea. Andiamo Eddy!”

La porta si richiuse alle loro spalle e Bree sospirò.

-almeno non sono nei casini amorosi come Amy- pensò amaramente.

-certo sei in casini ben peggiori- le ricordò una vocina nella sua mente.

Oh si, lei era veramente in casini peggiori che le sarebbero apparsi davanti agli occhi sottoforma del suo ospite per il pranzo natalizio.

 

 

 

Il pranzo era ormai concluso e tutti stavano appoggiati alle loro sedie con espressione beata.

Amy però, che non mangiava mai grandi quantità di cibo, non aveva la stessa sonnolenza e pigrizia che era arrivata agli altri e osservava attentamente la coppia di fronte a lei.

Bree non l’aveva degnata di uno sguardo da quando il suo ospite aveva messo piede in casa, facendo quindi capire alla mora che da lei avrebbe ricevuto solo un “no comment”.

Per cui aveva deciso di vedere se il suo ospite aveva le idee più chiare sulla cosa, ma sembrava un po’ spaesato e preso a litigare con Kiba.

Si mise a osservare con maggiore interesse Naruto.

Insomma se B l’aveva invitato sarà ben significato qualcosa.

C’è da dire che era un bel ragazzo: biondo, occhi azzurri, fisicamente poteva essere considerato l’ideale per un principe azzurro. Era simpatico, un po’ spaccone ma chi non lo era, premuroso e coraggioso e sicuramente aveva una cotta per Bree dal modo in cui la guardava.

Della sua amica sapeva per certo due cose: capiva al volo tutte le situazioni e i loro sottotitoli e non era un’egoista.

Quindi non poteva aver ignorato il fatto che lui avesse  preso una sbandata per lei e che la sfruttasse.

Il che lascia libera immaginazione al resto.

Poteva averlo invitato perché forse le piace.

No, forse non le piace piace in quel senso, ma qualcosina la prova per lui di sicuro.

“Emmy.. Psst! Emmy!”

Tanto era presa dai suoi pensieri che non si era accorta che Ed le stava sussurrando al orecchio.

“Dimmi..”

“Io devo andare. Al non sarà stato molto felice di restare più a lungo nelle mani del Colonnello e degli altri.”

“giusto, hai ragione.”

Si alzò e salutò gli altri. Appena arrivò alla porta si ricordò di tornare indietro e disse “Amy non dimenticarti stasera che siamo a cenare in quel ristorante che ti piace tanto, alle 8.”

“Si si certo.”

“Ciao”

“ciao”

Amy fissò stranita le spalle del suo ragazzo sparire dietro la porta con la sensazione che fosse tutto sbagliato.

 

 

 

Nikky stava seduta sul divano tra Kiba e Naruto a giocare ai videogiochi, mentre le altre due Armstrong erano in cucina a lavare i piatti.

Le avevano detto con troppa enfasi che ce l’avrebbero fatta da sole e la corvina, anche se sapeva la verità, era felice di passare un po’ di tempo con il suo ragazzo e Naruto.

Specie se li stava battendo a tutti i videogiochi!

“Aaah!! Noo! Hai vinto di nuovo!” piagnucolò Naruto.

“Ma come fai?” Kiba era un po’ risentito, insomma battuto da una ragazza, la sua ragazza poi.

“Ehm.. Fortuna?” sorrise innocentemente Nikky.

Naruto si lamentò ancora un po’ mentre Kiba per l’ennesima volta sbuffava dei comportamenti bizzarri della sua ragazza.

In realtà la fortuna centrava ben poco, fin da piccola Nikky era sempre stata un maschiaccio.

Aveva sempre preferito giocare coi maschi a calcio, piuttosto che con le ragazze con le Barbie e questa passione per i passatempi prettamente maschili ora si riversava nei videogiochi.

“Sapete” esordì con aria seria la ragazza “questo posto sarebbe stato più figo se ci fossero stati dei pokemon!”

“Cosa sono?” si interessò subito Naruto.

Kiba guardò la sua ragazza accendersi mentre spiegava di queste mostriciattoli che venivano rinchiusi in delle sfere e si chiese se fossero davvero una coppia bene assortita.

 

 

 

Appena Kiba e Nikky partirono alla volta di casa Inuzuka per fare gli auguri alla famiglia di lui, Amy sparì in camera sua con la scusa di prepararsi per la serata e conoscendola Bree non poté fare a meno di pensare che sarebbe uscita dalla sua stanza molto tardi, allora si sedette a tavola con due cioccolate calde e ne offrì una a Naruto distrattamente.

-“Tyki.. voglio che tu sparisca immediatamente dalla mia vita!”-

Queste parole le ronzavano da un paio di settimane a questa parte.

“Hei Bree..” la richiamò Naruto con voce dolce “Va tutto bene?”

“S.. No!” ammise alla fine, dopo un’esitazione.

“Vuoi parlarne?”

La bionda conosceva i sentimenti del ragazzo verso di lei ed era restia a parlare dei suoi problemi sentimentali in questo caso.

Come se le avesse letto nel pensiero, il biondo disse “Tranquilla. Sfogati e basta!”

Come se queste parole le avessero stappato le sue emozioni come una bottiglia di champagne, la ragazza iniziò a parlare come una furia, senza prendere fiato.

“Al mio compleanno ho conosciuto un ragazzo che però sin dall’inizio mi ha sempre un po’ spaventata, ma ne ero attratta e non riuscivo a capire cosa fare, allora ho provato a vedere come si evolvevano le cose, poi però ho capito che voleva solo sfruttarmi e questo mi ha fatto male.

Tanto male! Più di qualunque cosa. Voleva sfruttarmi e basta!!”

Le parole ormai si mescolavano ai singhiozzi delle bionda, mentre Naruto la fissava senza muoversi verso di lei né fare alcunché: aspettava che finisse di raccontare.

“poi ho incontrato un altro ragazzo con cui c’è sempre stata intesa, ma mi ha rifiutata ancora prima che potessi fare qualcosa.. diceva che era per il mio bene!! Cosa diavolo ne sa cos’è  che mi fa bene se non mi permetti nemmeno di farmi conoscere??”

I singhiozzi si facevano più forti e le scuotevano il corpo.

Il biondo si avvicinò a lei e le sollevo il viso in modo che potesse guardarlo negli occhi.

“Bree.. Ricordi la prima volta che ci siamo visti?”

La ragazza attraverso le lacrime lo guardò confusa.

“mi lamentavo che fossi un mostro o meglio del fatto di averne uno dentro di me e tu ti sei arrabbiata e mi hai detto che essere mostri è un’altra cosa.. e anche che sono stato maleducato a non presentarmi. Ricordi?”

La ragazza era sempre più confusa, ma aveva smesso di piangere.

“Beh ora ti voglio dire la stessa cosa che tu hai detto a me.”

Bree non capiva.

“Ma..??”

“vedi Bree loro si sono comportati come dei mostri con te. Non hanno voluto altro che sfruttarti e non ti hanno nemmeno permesso di mostrare quello che sei. Quindi si sono comportanti un po’ come me che ti ho scaricato i miei problemi senza prima nemmeno conoscerti un po’. Quindi sono felice che tu ti sia sfogata con me.”

Naruto le sorrideva debolmente.

Lei si sentiva improvvisamente e immensamente meglio ora.

 

 

 

Amy correva come meglio le permettevano i tacchi alti delle scarpe e si malediceva per aver scelto di mettere il cappottino invece di un bel giaccone che teneva sicuramente più caldo.

Ma credeva di fare una figura migliore col cappotto nero e che stesse bene, quindi non ci aveva pensato e ora si pentiva di essere così tanto fissata coi vestiti e così poco con le comodità.

Entrò nella hall del hotel che ospitava il ristorante più chic della città con già dieci minuti di ritardo e urlò alla persona dentro l’ascensore “Aspetta!! Ti prego.”

La persona bloccò la porta e lei entrò appena in tempo.

Tenendosi la mano sul fianco e respirando a fatica, si girò verso l’altra persona per ringraziarla, ma si sentì gelare appena vide chi era.

“Ichigo..” sussurrò.

“Amy..” le rispose lui ed entrambi voltarono la testa con evidente dolore per entrambi.

Il silenzio si faceva pesante e l’ascensore andava più lentamente di quanto potesse sperare la ragazza.

Intanto si passò le mani sulle braccia per cercare di scaldarsi e guardando fuori l’ascensore di vetro il paesaggio della città innevata e accesa con luci natalizie.

Dannazione a lei e al suo vestirsi poco.

Anche se preferiva doversi occupare del freddo che sentiva piuttosto che doversi impedire di implorare il perdono di Ichigo o mettersi a piangere.

Il rosso intanto fissava di sottecchi la ragazza.

Avrebbe potuto pure guardarla apertamente tanto lei non lo stava minimamente calcolando.

Avrebbe voluto parlarle, sapere cosa aveva fatto, se anche lei non era felice ora che non si parlavano più, ma non fece nulla.

Lei gli aveva detto chiaramente di odiarlo. E per quanto potesse essere furiosa quel giorno, le parole che vengono dette le aveva comunque pensate.

O comunque provava per lui un forte sentimento.

Doveva avere freddo, visto il modo e la furia con cui passava le mani sulle braccia e si stringeva il corpo.

Ormai era quasi arrivato e prese una decisione.

Appena le porte si aprirono Ichigo si tolse la giacca  e la poggiò sulle spalle di Amy, poi uscendo in tutta fretta per non sentire cosa avrebbe potuto dire.

 

 

 

Rukia stava parlando con Renji quando notò che dall’ascensore usciva Ichigo rapido e inesorabile e si accorse che era rimasto qualcuno dentro appena le porte si chiusero.

La persona dentro l’ascensore le pareva di riconoscerla.

Ci pensò su mentre il rosso salutava tutti.

“Yo Ichigo! Non fa un po’ troppo freddo anche per te per andare in giro senza giacca?” disse Renji.

Allora Rukia capì chi era la persona dentro l’ascensore.

Si alzò e prese Ichigo per il braccio dicendo con tono che non ammette repliche “Tu. Io. Parlare. Adesso.”

 

 

 

Amy entrò nella sala ristorante scossa, ma cercò di farsi coraggio.

Non capiva perché Ichigo le avesse lasciato le sua giacca, che aveva lasciato insieme al suo cappotto al guardaroba per non insospettire Eddy, cioè in parte capiva perché.

Insomma stava morendo di freddo, ma perché?

Loro due non si parlavano più né altro, quindi avrebbe potuto ignorarla e basta.

Appena il cameriere le mostrò il tavolo, Ed accorse da lei per aiutarla a prendere posto.

“Buonasera Emmy. Sei splendida stasera.”

Lei si sforzò di sorridere e provò a cancellare la sensazione che le attanagliava lo stomaco.

 

 

 

“ah-ha! Si si ho capito!” Ed sbuffò al cellulare “si, si arrivo arrivo..” aggiunse spazientito e chiuse la chiamata brusco.

Spostò lo sguardo verso la sua ragazza.

“Emmy, mi dispiace. Ci sono stati dei disordini e devo andare.”

“Tranquillo! Tanto ormai avevamo finito e comunque devo tornare a casa dalle ragazze.”

Ed le sorrise.

Da quando non vedeva più quell’ Ichigo, il loro rapporto era molto migliorato e ne era felice.

Emmy non aveva detto nulla su come avessero tagliato i ponti e lui non le aveva chiesto nulla, anche se sicuramente lei aveva smascherato la sua bugia visto che la nana aveva un ragazzo.

“Andiamo.” Le porse il braccio e la accompagnò al guardaroba, dove il suo telefono squillò di nuovo e lui non ebbe il tempo di fare altro che dare un bacio alla mora ed andare.

Amy guardò la guardarobiera che prendeva il suo cappotto e il giaccone di Ichigo e sentì una fitta al cuore.

Durante la cena aveva accantonato tutto e ora era di nuovo sola a dover affrontare la situazione.

Allora il suo cellulare vibrò segnalando un messaggio ricevuto, lo lesse: era Georgie che con Sasuke le auguravano un buon Natale.

Sorrise amara.

-non c’è nulla di buono oggi-

La sua fastidiosa vocina della verità però aveva altre intenzioni, ricordandole ciò che aveva promesso a Georgie.

-.. mi occuperò delle scuse per Ichigo.-

Strinse la giacca del ragazzo a sè.

Era ora di scendere al piano di sotto a portare le sue scuse.

E stavolta per davvero!

 

 

Ichigo intanto stava tranquillamente sorseggiando un cocktail sul terrazzo del ristorante, quando il suo cellulare squillò.

“pronto?”

/yo! Come stai? Auguri!/ (questa parte è la conversazione al telefono che solo Ichigo può sentire. Nda)

“Hei Nikky auguri! Tutto bene, dai e tu? Perché mi hai chiamato?”

/Così.. Non avevo nulla da fare../

“See certo, raccontala a qualcun altro! Che vuoi dirmi?”

/Non so da che parte iniziare../

“Dall’inizio?”

/Allora oggi a pranzo../

“Meno dall’inizio di così magari..”

/Come posso dirlo con poche parole.. Ah ecco! Amy è nello stesso ristorante in cui ti trovi tu!/

“Lo so..”

/Cosa? Davvero?/

“Già. L’ho beccata in ascensore.”

/E cos’hai fatto?/

“le ho dato la mia giacca.”

/perché?/
“aveva freddo e gliel’ho data..”

/Oh../
“Nikky ti prego non fare così.. Ne abbiamo già parlato..”

 

 

Rukia indicò la terrazza della sala per le feste del ristorante dove c’era Ichigo a Amy.

“E’ lì fuori..”

Non le disse nient’altro.

Non voleva impicciarsi, ma le dispiaceva tanto per entrambi.

Amy si avvicinò senza far rumore alla porta e la aprì.

Ichigo parlava con qualcuno al telefono.

“No, Nikky!”

Era al telefono con Nikky realizzò con una stretta al cuore.

“No, non le dirò niente! E’ la sua vita. Ha fatto la sua scelta.

Si si lo so. Non piace nemmeno a me la situazione.

Nikky, non interferirò. Amy può fare le sue scelte.

Si. Anche se mi fa male. Sai quanto avrei voluto parlarle in queste settimane, quanto avrei voluto vederla, sentirla cantare ancora, uscire insieme, farla indispettire e stare con lei??

Beh tanto, ma non posso farci nulla!

Ha scelto.

Lei ha scelto di stare col suo ragazzo.

Com’è giusto che sia.

Nikky ti prego..”

La voce di Ichigo che prima era forte ora era un sussurro che lasciava trasparire quanto fosse triste.

Amy piangeva silenziosamente.

Anche lei provava le stesse cose. Lasciò cadere le giacca e corse.

 

 

/Ichigo.. La ami così tanto?/

“.. Si.”

/Ichig../

“Nikky senti, ora devo andare. Ciao!”

/Si, Ciao!/

Ichigo si avviò per rientrare e sbiancò vedendo per terra il suo giaccone.

 

 

Era notte fonda ormai e Amy non aveva mai smesso di darsi della vigliacca da quando aveva lasciato il ristorante.

Girovagava senza meta per il quartiere di Karakura senza il coraggio di andare a casa di Ichigo, non sentiva più nemmeno il freddo.

- a quest’ora sarà già rientrato.. Devo parlargli..-

E si incamminò verso casa sua.

 

 

Ichigo maledì un paio di volte un po’ tutte le divinità non riuscendo a trovare la chiave giusta e la lampadina fuori casa sua fulminata non aiutava.

Non si accorse di nulla, finché non sentì una voce chiamarlo.

Non una voce qualsiasi, la sua.

“Ichigo..”

Amy era di fronte a lui con le lacrime agli occhi e tremante.

Sembrava un passerotto caduto dal nido e spaventato dal mondo.

“Ichigo..”

Ripetè lei abbracciandolo.

“Ichigo! Io..” si staccò e lo guardò negli occhi “ scusa!! Sono una stupida! Pensavo che non vederti più avrebbe cancellato tutto, ma non è stato così!”

Lui non replicò.

“avevo paura che tu stessi con Nikky e che non me l’avessi detto e che quindi quando uscivamo assieme io fossi solo un rimpiazzo! Poi però quando sei venuto ad aiutarmi ho capito.. Tu sei il mio eroe! E senza il mio eroe io.. io..”

Ricominciò a piangere e lui la abbracciò, accarezzandole i capelli, le mormorava parole per tranquillizzarla.

“Non sono arrabbiato con te, tranquilla! Avevo capito. Voglio che tu sia solo felice!”

-ma io sono felice tra le tue braccia- questo fu il pensiero che Amy si trattenne dal dire.

-quindi se il sentimento forte che prova per me non è odio, allora è..- mentre questo fu il pensiero che Ichigo ricacciò infondo alla sua testa.

 

 

 

Hola Holà!!

Come state?

Io bene, dai! Sto evitando la morte postando questo capitolo, quindi ignorate gli errori e il resto.

La canzone che lo ha ispirato è the cruise di Wiz Khalifa.

La canzone è sponsor by mio fratello.

Prossimo capitolo: capodanno con sorpresa!

A presto.

 

Un bacio,

 

Momo

  
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