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Autore: nihil no kami    04/09/2012    3 recensioni
Red è entrato nell'istituto maschile per allenatori Samuel Oak nel tentativo di trovare nuove sfide in quel periodo di secca della sua vita dovuto all'assenza di avventure per lui e i suoi compagni.
Con grande stupore scopre che tra i nuovi studenti c'è anche una Yellow dai capelli a spazzola, venuta fin lì per via di voci che vedrebbero il suo amico nel mirino di alcuni membri del Team Rocket.
Yellow diventerà la pupilla di Red per poterlo sorvegliare, ma ciò significa anche che i due dovranno condividere la stessa stanza e gli stessi corsi di studio. E vi ricordo che si tratta di un istituto prettamente maschile!
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Red, Yellow
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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Dopo diecimila anni di assenza dal mondo delle fan fiction, un eroico scrittore in erba si apprestava a continuare una delle saghe che sarebbe stata ricordata come "la più modesta delle Specialshipping".
Ora, seriamente, non so se riuscirò mai a terminare questa fan fiction, ma per ora volevo almeno provare a continuare a scrivere questa storia, perché mi dispiace lasciarla in sospeso. Buona lettura.

P.S. Come trovate il font della storia? Quando scrivevo era il mio preferito, ma guardandolo adesso non mi soddisfa così tanto, consigli?

P.P.S. Ho riunito i tre capitoletti in un capitolo unico, spero che adesso sia più gradevole da leggere :)

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- In pericolo?- Domandò Red tra sé e sé mentre guardava la figura di Yellow mescolarsi nella folla per poi scomparire davanti ai suoi occhi. Cosa poteva esserci di così pericoloso da costringere l'amica a riprendere il suo travestimento ed iscriversi in una scuola per allenatori di pokémon, dove sarebbe stata costretta a partecipare più volte al giorno in combattimenti di pokémon, cosa che lei detestava?
Red vagliò tutte le possibilità: magari qualcuno voleva fare del male agli studenti della scuola, qualche nuova associazione malavitosa, oppure i professori facevano degli esperimenti sugli studenti, c'era un invasione aliena, oppure … non essere impegnato a salvare il mondo doveva avere effetti deleteri sulla sua psiche, perché Red si accorse solo dopo pochi secondi quando fossero senza senso i suoi dubbi. Bastava solo aspettare e Yellow gli avrebbe detto tutto.
Finite le premiazioni Yellow raggiunse velocemente Red che era impegnato a discutere con un ragazzo dai lunghi capelli castani. La discussione pareva riguardare proprio lei.
- Quindi tu saresti Yellow, che piacere conoscerti! - esclamò il ragazzo mentre le stringeva vigorosamente la mano, sorridendole con fare amichevole. La ragazza avrebbe ricambiato la gioia se non fosse stata sicura che quel ragazzo le avesse rotto un dito nel processo.
-James vacci piano!- esclamò Red mentre la liberava dalla morsa del suo futuro compagno di stanza - Non vedi che gli stai facendo male! - Quando il ragazzo si accorse che Yellow si stava massaggiando la mano con un espressione dolorante si espresse in un torrente di scuse, dicendo che era così bello conoscere un amico d'infanzia di Red che non era riuscito a trattenersi.
Forse il dito non era veramente rotto e forse questo James era una persona simpatica, pensò Yellow mentre muoveva lo sguardo da Red a James per poi rivolgerlo nuovamente verso l'amico, che ora la stava guardando con un espressione dubbiosa.
Chuchu intanto era rimasta a terra, fissando terrorizzata il Gible di James intento a cercare di azzannare giocosamente la coda di Pika.
I tre ragazzi si diressero verso la loro stanza, con Red che guidava il gruppo mentre Yellow lo seguiva sperando di avere un momento in cui potergli parlare in privato di quello che stava succedendo, ma aveva il timore che James non gli avrebbe concesso una simile possibilità, dato che già adesso la stava tempestando di domande.
Dopo essere entrati nell'edificio principale e aver attraversato per qualche minuto i corridoi labirintici di una delle ali dedite a dormitorio erano finalmente giunti alla loro stanza, la numero 1472. Con grande sorpresa Yellow trovò che la sua valigia era già stata recapitata all'interno, anche se le sembrava che le fosse già stato accennato. Doveva stare più attenta a quello che le dicevano.
- Yellow, io e James ti lasciamo il tempo di mettere apposto la tua roba, fai pure con comodo. -
La ragazza sapeva dove l'amico voleva andare a parare, ma lei aveva già provveduto a tutto: se qualcuno avesse ispezionato le sue cose non avrebbe trovato niente che potesse far scoprire il suo vero genere. Non aveva con sé né reggiseni, né mutandine. Solo un blocco da disegno, del materiale di cancelleria e i suoi fidati pokémon, più altre pokéball vuote in caso di necessità.
Viste le sue misure non sentiva il bisogno di sostegno e anche a casa aveva sempre preferito indossare i boxer. L'unica cosa che poteva tradirla erano i suoi assorbenti, ma li aveva accuratamente nascosi all'interno di una pokéball. Siccome tra le regole della scuola era anche sancito il divieto di maneggiare le pokéball degli altri, pena una sanzione esorbitante, non correva il rischio che qualcuno potesse vederli.
Una volta che Red ebbe convinto James ad accompagnarlo a vedere altri duelli Yellow poté sentirsi libera di cambiarsi e sistemare le sue cose.
La stanza non era affatto piccola, con due letti a castello separati da un armadio spazioso mentre sulla parete opposta vi era una scrivania ben illuminata e un bagno che era più pulito di quanto lei si sarebbe aspettata.
La sua nuova divisa la stava aspettando appesa a una delle ante dell'armadio, con i suoi lunghi pantaloni grigi e la giacca dello stesso triste colore. Vi era anche abbinata una cravatta, ma siccome né Red né James la portavano pensò che ne avrebbe anche potuto fare a meno.
Dopo aver controllato che la porta fosse ben chiusa Yellow iniziò a spogliarsi accatastando i suoi vestiti nella valigia che ora giaceva aperta ai suoi piedi, esattamente sulla testa della povera Chuchu, che era rimasta lì tutto il tempo a fissarla mentre la sua allenatrice era immersa nei propri pensieri.
- Scusa Chuchu! - squittì Yellow dispiaciuta, ma doveva fare in fretta. Non sapeva quando tempo avrebbero impiegato. Abbandonare la sua veste gialla, la sua divisa, per indossarne una così fredda e informale la faceva sentire quasi dispiaciuta, ma per proteggere Red avrebbe fatto questo e altro.
Una volta a torso nudo la ragazza intravide qualcosa muoversi nel bagno, ma si tranquillizzò nel notare che era solo il suo riflesso nello specchio. Lei non si era mai sentita bella e non era mai stata fiera del suo corpo, non aveva mai avuto la necessità di ammirarsi allo specchio, ma quella volta c'era qualcosa di diverso nella sua immagine. Con passo timoroso la ragazza oltrepassò la soglia che conduceva nel piccolo bagno ricoperto di piastrelle azzurre e si posizionò di fronte al sottile rettangolo riflettente posizionato tra il lavandino e la doccia.
Yellow si soffermò ad osservare il proprio volto, la sua espressione perplessa, i grandi occhi castani e i corti capelli biondi che le cadevano sulla fronte. Si passò una mano sulla guancia, per poi scendere lungo il collo fino al petto, sentendo quando fosse soffice la propria pelle, finendo per appoggiarla sui propri seni appena abbozzati. Chissà se Red l'avrebbe trovata attraente ….
Yellow scacciò rapidamente quel pensiero dalla testa e finì di vestirsi, ringraziando il cielo che nessuno l'avesse sorpresa ad ammirare la sua tavola da surf, come la chiamava scherzosamente Blue.
La ragazza non poteva lasciare che i suoi sentimenti le facessero abbassare la guardia, soprattutto perché non era neanche sicura di cosa provasse veramente. Quello che sentiva per l'amico era un misto di ammirazione, affetto, fiducia e una strana sensazione che iniziava a comprendere solo ora e che la faceva sentire a disagio quando era da sola e si ritrovava a pensare a lui.
Chiusa la valigia Yellow si sdraiò sul letto con Chuchu, che le era saltata in braccio poco prima, aspettando il ritorno di Red e di James. Doveva fare preso e trovare il modo di dire a Red quello che Blue aveva scoperto. Che il Team Rocket si era infiltrato nella scuola e che erano lì per lui. Yellow sapeva di non potersi fidare di nessuno, ma il fatto che Red fosse lì con lei la infondeva di speranza.
L'aveva già salvato una volta, l'avrebbe fatto di nuovo.

Era stata una giornata lunga per Red: prima l'eccitazione all'idea di ricevere finalmente il suo primo pupillo, poi la sorpresa di vedere il volto di Yellow tra i nuovi iscritti e ora la stanchezza per aver partecipato ad un torneo ad otto nel parco della scuola solo per distrarre James e permettere a Yellow di sistemarsi senza problemi nella loro stanza.
Sarebbe stato un bugiardo se avesse detto che non si era divertito un sacco, ma anche se non era stato lui a combattere tutti quegli incontri riusciva a sentire la stanchezza dei suoi compagni pokémon, che adesso riposavano nelle loro pokéballs. Pika era disteso sulla sua testa, ancora ansimante e che con il suo pelo caldo schiacciava i capelli di Red contro la sua fronte sudata, ricordandogli che sarebbe stato meglio fare una doccia una volta tornato in camera.
James camminava al suo fianco, tenendo Gibo stretto tra le sue braccia e non smetteva più di raccontargli quanto fossero stati bravi sia i loro pokémon che quelli dei loro avversari, ringraziandolo ancora per aver preso parte a quella sfida improvvisata iniziata nell'euforia dei nuovi ammessi.
Red però non lo stava ascoltando e la sua mente vagava libera, mentre il ragazzo pensava ad una ragazza dai lunghi capelli biondi. Yellow era cambiata molto in quei pochi mesi in cui si erano persi di vista. Il ragazzo si ricordava che era partita per un viaggio assieme a suo zio in una regione lontana. Anche se lei non gli aveva mai detto né dove andasse né perché avesse deciso di partire così di punto in bianco sul momento Red non aveva fatto storie.Sapeva che avrebbe sentito la sua mancanza e si consolava pensando che magari avesse voluto solo trascorrere più tempo con il proprio zio.
L'ultima volta che l'aveva vista aveva ancora la lunga coda bionda nascosta sotto al suo cappello di paglia e il suo volto tondo che metteva in risalto la sua espressione da bambina.
Adesso l'aveva rivista e quasi non l'aveva riconosciuta: i suoi lunghi capelli biondi erano stati sostituiti da una zazzera biondiccia e il suo bel volto tondeggiante si era asciugato, dandole un espressione più da donna, ma non abbastanza da rendere il suo sesso chiaro a chi non la conoscesse.
La sua assenza era stata uno degli elementi determinanti nella sua decisione di iscriversi all'Università per allenatori Samuel Oak. Quando non era intento ad allenarsi Red amava rilassarsi nel bosco Smeraldo in compagnia di Yellow e del suo blocco da disegno. Sedersi con lei sotto ad un albero, fianco a fianco e parlare del più e del meno mentre i loro pokémon giocavano tra loro.
Red adorava la compagnia di Yellow. Anche se avevano interessi molto diversi il ragazzo si sentiva a suo agio con lei, cosa non molto comune dato che spesso aveva l'impressione che le uniche cose a cui fosse buono fossero i combattimenti tra pokémon e salvare il mondo dalla minaccia di turno. Red non era un ragazzo molto loquace e spesso si trovava in difficoltà con semplici problemi di vita quotidiana, come regolarsi con le spese di casa o l'amministrazione di tutte quelle cose che non avevano "battaglia" o "pokémon" nel loro nome, nelle quali era a dir poco impacciato.
Yellow inoltre era l'unica ragazza che metteva strane idee nella testa dell'allenatore . A volte si sentiva a disagio quando la sua immaginazione al pensiero di mettere su famiglia gli mostrava come sua ipotetica consorte quella ragazzina che all'inizio lui aveva persino scambiato per un maschio.
Si ricordava che da ragazzino aveva avuto diverse cotte, per Misty, per Blue e per un sacco di altre ragazze, ma aveva deciso di mettere da parte quei pensieri per dedicarsi alla carriera di allenatore di pokémon e che li avrebbe tirati fuori solo quando sarebbe stato più grande e in grado di non farsi distrarre da certe frivolezze.
Ora Misty era una sua grande amica e Blue una formidabile alleata, ma alla vista di Yellow i suoi pensieri si confondevano e si annebbiavano. Quando doveva incontrarla era stranamente nervoso, anche se la sua presenza lo rendeva il ragazzo più tranquillo del mondo.
Blue aveva persino insinuato che a lui piacesse Yellow, e con certi pensieri che affioravano nella sua testa a notte fonda non se la sentiva di darle torto, ma lui sapeva che la ragazza dai capelli biondi lo vedeva solo come amico e come mentore e non voleva rischiare di deluderla mettendo in mostra i propri sentimenti.
Ormai era quasi sera e le campanelle che suonavano nei cortili richiamavano gli studenti che non l'avessero ancora fatto a rientrare nelle loro stanze.
I due ragazzi si trovavano di fronte alla porta della stanza numero 1472.
- Red, tutto bene? Non hai spiaccicato parola durante tutto il tragitto … -
- Non ti preoccupare, stavo solo pensando ad una cosa … - e dicendo così girò il pomello della porta, spostandola con delicatezza, quasi avesse paura di colpire Yellow che poverina era rimasta lì ad aspettarli per diverse ore.
Una volta entrato nella stanza non trovò nulla di stano, se non una piccola figura che dormiva distesa sul suo letto con ancora indosso la sua divisa nuova e un Pikachu appollaiata sopra di lei.
- Ah, guarda che carino che è il tuo amico mentre dorme! - esclamò James a bassa voce per non svegliare il nuovo compagno di stanza.
- Già. Lascialo dormire, stanotte sto io di sopra. - Red prese Pika e lo appoggiò sul letto sopra quello in cui si era addormentata Yellow, prima di iniziare a spogliarsi e infilarsi sotto la doccia.
Quando ebbe finito lasciò il posto a James e indossò un pigiama estivo che le aveva regalato proprio Yellow. Era un po' ridicolo, giallo con motivi a forma di Pikachu sia sulla maglia che sui pantaloncini, ma a lui piaceva e inoltre ogni volta che lo indossava sentiva vicina la presenza della sua amica.
Quella notte, mentre pensava alle lezioni a cui avrebbe dovuto accompagnare Yellow l'indomani mattina Red lasciò cadere un braccio dal bordo del letto a castello, sperando che una mano piccola e calda gli sfiorasse le dita e gli ricordasse che nonostante la sua presenza fosse presagio di pericoli sarebbe stata anche una fonte di sollievo per lui e per il suo cuore.

Il rumore della sveglia penetrò nelle orecchie di Yellow con la stessa forza di un martello pneumatico, strappandola repentinamente dai suoi dolci sogni. Chuchu, ancora addormentata sul suo grembo, venne scaraventata sul pavimento quando la sua allenatrice si alzò di soprassalto, circondata dalle figure mezze vestite di Red e James che si muovevano velocemente per la stanza.
- Buongionno - le disse Red con uno spazzolino da denti tra le labbra, ancora a torso nudo e intendo a infilarsi i pantaloni della divisa.
Ah, già, è vero. Doveva seguire delle lezioni.
Quando si alzò in piedi, ancora assonnata, la sveglia che le era stata messa sotto al letto non aveva smesso di gridare e la giovane allenatrice si limitò a guardarla con aria confusa.
James si avvicinò a lei, già in uniforme e pronto per andare a lezione per poi chinarsi a prendere l'aggeggio, ponendo fine al rumore infernale.
- Red voleva svegliarti più dolcemente, ma io penso che prima ti abitui ai ritmi della scuola e meglio è. Noi abbiamo tutti corsi mattutini quindi dovrai acquistare il nostro ritmo. -
La ragazza guardò le lancette dell'artefatto malefico: segnavano le sette e mezza.
Chuchu le si avvicinò con aria timorosa e solo allora Yellow si accorse di quello che aveva fatto e la prese in braccio per coccolarla.
- Per fortuna sei già in divisa. Il tuo amico è il solito slugma e ci mette sempre un sacco a prepararsi. -
Effettivamente stava ancora indossando la divisa del giorno prima, doveva essersi addormentata mentre aspettava che tornassero i ragazzi.
Yellow lanciò un occhiata verso il bagno, dal quale proveniva strani rumori di gargarismi e versi di pikachu.
- Siamo già in ritardo! - esclamò esasperato James, ma Red emise solo un mugugno in sua risposta, prima che il compagno gli tirasse la giacca della divisa.
- Come facevi a sapere che voleva la giacca? - chiese Yellow incuriosita.
- Non lo sapevo, ma è meglio che se la infili subito se vogliamo arrivare in tempo. -
Gibo intanto stava iniziando a mordicchiare i pantaloni di James, sperando di attirare l'attenzione del suo allenatore.
- Stai calmo Gibo, adesso andiamo! -
Quando Red uscì dal bagno, perfettamente vestito e pronto per la loro lezione e con il fido Pika sulla spalla i suoi compagni di stanza non poterono far altro che storcere il naso e uscire dalla porta.
Yellow, che non conosceva ancora la strada per raggiungere il luogo dove si sarebbe tenuta la lezione rimase indietro, aspettando che Red uscisse dalla stanza, prima di chiudere la porta dietro di lui.
L'allenatore era particolarmente lento nei suoi passi, si vedeva che si era alzato da poco, ma quando James li ebbe preceduti di qualche metro Red arretrò per affiancarsi a Yellow e le bisbigliò:
- Ora puoi dirmi che cosa sta succedendo? -
La ragazza, ancora intontita, impiegò qualche secondo a capire a cosa si stesse riferendo, poi maledicendosi per la propria assonnatezza si ricordò che doveva ancora avvisare Red della minaccia del Team Rocket.
- Il Team Rocket si è infiltrato nella scuola. - bisbigliò lei.
- Te l'ha detto Blue? - chiese Red incuriosito e per nulla preoccupato.
- Sì, perché? - rispose Yellow, confusa dalla sua reazione.
Red quasi si mise a ridere. Non poteva credere che Blue avesse fatto uno scherzo così di cattivo gusto a Yellow. Sapeva che la biondina si fidava ciecamente della sua vecchia amica, ma non avrebbe mai pensato che sarebbe caduta in un tranello simile. Il Team Rocket era disciolto da anni ormai e nessuno si sarebbe sognato di rifondarlo di punto in bianco. Per cosa poi? Per infiltrarsi in una scuola di allenatori?
Avrebbero potuto rubare qualche pokémon, ma c'erano modi sicuramente più discreti per farlo e non sarebbe stata certamente la mossa migliore da fare se era vero che erano tornati.
- Non ti preoccupare, probabilmente è tutto uno scherzo di Blue. -
Red riusciva a leggerle negli occhi che lei non era per niente convinta della sua spiegazione, ma non poteva certo rimproverarla per aver ascoltato un amica ed essere venuta in suo "soccorso", quindi si limitò a sorriderle e a provare a tranquillizzarla.
- Se non ti fidi puoi rimanere qui quanto vuoi e aspettare che succeda qualcosa. Anzi, se sei preoccupata per me tra un mese sarei comunque andato via. Aspetta fino alla fine del semestre e poi torniamo a casa, ok? -
Il mondo con cui le parlò la fece arrossire. Non capiva perché la metteva a disagio fare un discorso simile con Red, ma anche se era ancora dubbiosa sapeva che poteva fidarsi di Red e che effettivamente sarebbe stato nella natura di Blue farle uno scherzo simile. Magari sperava di farli avvicinare …
Yellow pensò che doveva smetterla di vedere quello che voleva nelle cose, anche se non era neppure sicura di cosa volesse vedere.
Red accelerò il passo e lei lo rincorse sino a quando non furono nuovamente fianco a fianco con James.

  
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