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Autore: MaryluckHazza90    07/09/2012    2 recensioni
In un collegio inglese non molto lontano da Londra i ragazzi sono sempre silenziosi e ubbidienti ad eccezione di tre ragazze, le più famose della casa istruttiva.
Giorgia, Victoria ed Angela sono animi ribelli, dal carattere forte e irrequieto, abili nel non farsi scoprire e ingestibili.
C’è poco da fare con loro, i piedi in testa non se li fanno mettere e nessuno può ormai gestirle.
Al centro della capitale inglese, in una mega-villa di due amabili lavoratori, vivono cinque ragazzi, cinque fratelli, i loro nomi sono: Niall, Harry, Zayn, Luois e Liam.
Questi ragazzi hanno un carattere forte e inconsueto, amano le gare, sono scapestrati e naturalmente sono ingestibili.
Nessuno di loro crede nell’amore, nella giustizia e nelle persone che li circondano.
Ma saranno proprio questi pregiudizi che li cambieranno in maniera sconvolgente, anche se questo loro non lo sanno.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Questo capitolo è dedicato ad angieloveromance, a VictP1380 e irixpayne

 

Infomazioni:

-Allora innanzi tutto vi ringrazio per aver letto il primo capitolo e di leggere
anche il secondo, ringrazio chi ha commemìntato, letto o messo
la storia tra le preferite, seguite o ricordate.
-In secondo luogo vi volevo informare che Angela è la più grande ma c'è una
clausola che le impedisce di uscire dal collegio primo
dei ventuno anni, Giorgia è la mediana mentre
Victoria è la più piccola.
-In terzo luogo ho dovuto cambiare le date di nascita dei One Direction
altrimenti non sarebbere corrisposti
con la storia.
-Il cognome che ho usato è il nome della band Direction e ho cambiato i 
nomi hai genitori.
-Infine buona lettura e ora la semtto di scassarvi.
Ci leggiamo sotto.
MaryluckHazza90






Visi d’angelo

 

Capitolo 2 

“I fratelli Direction”

 
 
POV HARRY

Stavo stravaccato sul divano da milioni di dollari della casa dei miei genitori, mangiando patatine e giocando alla Playstation insieme a Zayn, mio fratello maggiore.
Il gioco era uno di quelli all’ultimo grido sulle macchine ma oggi sarebbe stato molto di più di questo, ovvero sarebbe stato il mezzo che avrebbe deciso dove saremmo andati stasera.
Giocare con Zayn era una tortura, eravamo fortissimi in tutti i tipi di gioco e il finale era sempre inaspettato, almeno che qualcuno non ci venisse a disturbare.
Come se avessi chiamato queste persone sentii delle patatine che venivano lanciate sulla mia schiena, naturalmente non ci feci caso e continuai a giocare ma non fu così per il mio amato fratello che appena si sentì sfiorare con un oleoso snack il suo ciuffo biondo, si alzò come una furia e andò a cercare l’autore di questo atto ignobile come avrebbe detto lui.
Io invece continuai imperterrito la partita anche se lui non stava giocando, meglio così avrei vinto senza nessuno sforzo e saremmo andati dove volevo io.
Appena tagliai il traguardo un sorriso mi impregnò il volto, saremmo andati alla gara di macchine sulla spiaggia e avremmo vinto, come sempre d’altronde.
Buttai il telecomando sul divano e mi girai a controllare cosa succedeva dietro di me, la situazione era più o meno la solita.
Louis e Liam ridevano come pazzi mentre Zayn stava facendo una sfuriata a Niall che per niente attento continuava a mangiare le patatine con la testa bassa, facendo finta di ascoltarlo mentre al mio caro fratellino la vena sul collo era gonfia per il troppo urlare.
Iniziai a ridere come un pazzo, era impossibile non farsi quattro risate con una situazione del genere che continuava a ripetersi ogni giorno.
Mentre le fossette si creavano sulle mie guance e il mio sorriso aumentava, sentii un ditino tra quelle grinze sul mio viso e mi girai sapendo già chi fosse l’artefice.
Lux, mia sorella minore che aveva appena compiuto sei anni, rideva furba fissando i nostri fratelli e portò un altro dito alla testa, come ad indicare che fossero matti.
Eravamo sei fratelli, per primo c’erano Louis nato il 24 dicembre 1990, poi c’era Zayn nato il 12 gennaio 1992, poi i gemelli Niall e Liam che non si assomigliavano per nulla nati il 16 dicembre 1993, penultimo io nato il 1 febbraio del 95 e infine Lux nata il 15 maggio 2007.
Io le annui complice, la piccola di casa era stupenda.
I capelli biondi le ricadevano in morbidi in dolcissimi ricci sulle spalle (avevano la stessa tonalità dei miei da piccolo), gli occhi azzurri un misto tra quelli di Louis e Niall brillavano incastonati come brillanti tra quelle bionde e lunghe ciglia, le guanciotte rosse risuonavano dolcissime tra la pelle chiara come la neve, le labbra piccole rosse e carnose erano leggermente socchiuse e una delle due manine era chiusa con l’indice alto in segno di silenzio.
La guardai dolcemente e le feci l’occhiolino, si mise sulle mie ginocchia e prese i telecomandi mettendo una delle nostre canzoni e iniziò a cantare con la sua voce dolce.
Infatti noi fratelli Direction avevamo un gruppo, anche se alla fine non ci esibivamo o cose varie, ci piaceva cantare ed inventare testi, lo facevamo nel tempo libero.
Quando la voce da bambina di Lux si espanse nella stanza, le grida si fermarono e tutti si girarono verso di lei sorridendo, aveva scelto Gotta be you e ora toccava a me cantare.


Can we fall, one more time?
Stop the tape and rewind
Oh and if you walk away I know I’ll fade
Cause there is nobody else
It’s gotta be you
Only you
It’s gotta be you
Only you
” cantai a squarciagola.

I miei fratelli si guardarono e iniziarono a cantare anche loro, risultato eravamo tutti in piedi sul divano a cantare mille canzoni e a ridere come matti.
E fu così che ci trovarono i nostri genitori quando tornarono dal lavoro verso le sette e mezza, eravamo stati più di due ore in questa condizioni continuando a divertirci.
Appena entrarono nel salotto della villa, rimasero colpiti nel vederci ridere, cosa che era più unica che rara.
Mentre lux saltava da una parte all’altra del divano venendo da ognuno di noi come una vera pop star sul palco noi la seguivamo come se fosse davvero così.
I nostri “vecchietti” si abbracciarono emozionati a vederci in quel modo, noi inizialmente non li notammo e finimmo un’altra canzone, Moments.
Poi però le note di Up All Night si generano nella stanza e Liam iniziò a cantare diffondendo la sua voce nella stanza mentre noi battevamo le mani a tempo di musica, soprattutto la nostra piccola mascot era scatenata.
Io ridevo come un matto, poi toccò a noi e feci la mia solita mossa, naturalmente non mi aspettavo urli ma invece uno si propagò nella stanza.
Mi girai e vidi mia madre urlare come una matta, ballando e ridendo mentre papà mi richiamava.
I miei fratelli scoppiarono a ridere continuando però a cantare mentre io avvampai, grattandomi la nuca e guardando per terra.
Iniziammo con il ritornello e nostra madre si aggiunse a noi, iniziando a ballare a piedi nudi sul divano, cosa che l’avrebbe mandata sui nervi se si fosse vista ma era stranamente pazzamente allegra.
Noi continuammo a cantare fino a quando non smettemmo e i domestici insieme a mio padre ci fecero gli applausi noi ci inchinammo, era strano non avevamo risposto sgarbatamente ma naturalmente questa situazione non sarebbe durata  a lungo.
Ci rimettemmo le scarpe e andammo a cenare, con i cibi preparati dalla nostra cuoca.
“Cosa fate stasera, ragazzi?” chiese nostra madre, Allyson.
“Che t’interessa” rispose pronto Zayn mettendo in bocca una fonte d’insalata.
“Quante volte di devo dire Zayn che non devi rispondere così a tua madre” rispose Alexander, nostro padre.
“Quante volte ve lo dobbiamo dire che cosa facciamo sono affari nostri” rispose pronto Niall.
“La smettete ragazzi, siete degli immaturi, non capisco perché vi comportate così?” rispose nostra madre.
“Perché voi ci avete educato così” disse Liam che tra tutti era quello che non aveva i peli sulla lingua.
“Smettetela, è meglio che porti vostra sorella a dormire” rispose Ally fissandoci sconsolata.
“Nooo” rispose nostra sorella “Harry mi deve portare a dormire” rispose mettendo il broncio.
Mi madre la guardò con gli occhi lucidi, sapeva che non era mai stata presente come madre che con nostra sorella c’eravamo sempre noi ed era naturale che lei preferisse noi  a lei.
La guardai, mi fece pena, forse non avrei dovuto portare questo sentimento nei suoi confronti ma era sempre mia madre e io, anche se era difficile ammetterlo, le volevo bene.
Mi alzai dalla sedia e mi avvicinai a Lux mettendomi in ginocchio davanti a lei, mi avvicinai al suo orecchio.
“Senti Lux, lo sai che la mamma ti vuole bene e la faresti felice dicendole che vuoi farti raccontare una storia da lei, vedi adesso è triste” lei si staccò fissandomi, poi mi sorrise.
“Mamma andiamo a letto, mi leggi Biancaneve e i sette nani” disse la piccola principessa di casa, allungando le mani verso la mamma.
Lei la fissò sorpresa, per poi sorriderle e prenderla in braccio.
“Però devo dare un bacio ai miei fratelli” disse lei risoluta, scese dalle braccia amorevoli di Allyson e corse verso di noi dandoci un bacio con lo scrocchio sulla guancia.
Arrivò da papà riservandogli lo stesso trattamento.
“Buonanotte principessa” disse Alex.
Lei arrossì correndo nuovamente da Ally, ci salutò con la mano mentre saliva al piano superiore.
Una volta usciti mio padre mi mimò un grazie con le labbra prima di iniziare la sua solita sfuriata.
“Possibile che dovete comportarvi sempre così?” ci chiese.
“Beh che palle papà inizi con le solite stronzate?” disse già stufo Louis.
“Non rispondimi con questo tono ragazzino” disse puntandogli un dito contro.
Io mi alzai facendo strusciare la sedia.
“A noi non ci può importare nulla di quello che avete da dire, okay? Siamo cresciuti così e non possiamo esserne che orgogliosi” dissi in un fiato “Quindi anche se ti dispiace, cosa che a me personalmente non può fregare un bel niente, ci dobbiamo andare a preparare perché abbiamo una gara importante sta notte e naturalmente faremo tardi e non mi va per niente di sentire la solita solfa, quindi addio” dissi dirigendomi al piano superiore mentre lui continuava a chiamarmi e gridarmi contro, i miei fratelli mi seguirono.
Arrivai in camera buttai i vestiti che indossavo sul letto e entrai nella cabina armadio, presi dei jeans a vita bassa, una maglietta bianca, una giacca grigia e delle converse basse sempre bianche.
Indossai il tutto, presi il cellulare e lo infilai in tasca, insieme al portafoglio.
Passai davanti lo specchio dando una sgurlata ai capelli e scesi giù dove c’erano i miei fratelli.
Andammo dentro il garage e ognuno prese le sue macchine con le ruote a posta per il tipo di gara, appena la mia piccola fece un ruggito schiacciai a tavoletta sull’acceleratore e in poco tempo il motore fece le fusa.
Sorrisi e mi buttai sulla strada correndo a velocità assurda seguito da Zayn e gli altri che cercavano di superarmi, naturalmente varcavo benissimo tutte le direzioni non lasciando scampo, arrivai in poco tempo sul campo di sfida.
Uscii dalla macchina con un sorriso vittorioso sul viso andando a salutare  i miei compari, con i quali  iniziammo a prenderci in giro e a scherzare.
Ad un certo la mia attenzione fu risucchiata da un gioiellino nuovo di zecca che si faceva avanti tra la sabbia, lo guardai con gli occhi fuori dalle orbite.
Era una macchina appena uscita in commercio per niente accessibile, neanche a noi, ed era stupendamente tirata al lucido, ruggente del suo rosso infuocato e su un lato c’era una scritta.
Mi avvicinai per guardare meglio e sul lato destro a chiare lettere c’era scritto “Visi d’angelo”,
chissà da dove proviene questo nome  pensai.
Mi guardai intorno cercando il proprietario per avere più informazioni quando sentii mio fratello Niall tamponarmi la spalla, mi girai e lui mi stava indicando un punto nell’oscurità.
Mi avvicinai e sul piccolo palco sempre presente in queste gare, tre ragazze strette dentro delle tute di pelle stupende con dei tacchi, venivano presentate alla folla.
Indossavano dei caschi quindi non sapevo dire se erano belle o meno ma i miei dubbi si sollevarono quando la prima si tolse il casco, era la più grande immagino.
Aveva dei capelli biondi molto lunghi fino al sedere, la pelle bianca, gli occhi chiari, una bocca rossa carnosa, le guance leggermente arrossate, delle ciglia lunghissime, con le forme al posto giusto, un viso delicato e meraviglioso.
“Allora ragazzi vi vorrei presentare i nuovi arrivati o meglio le nuove arrivate, hanno una certa fame nelle gare clandestine, tutti le conoscono come –Visi d’angelo- le prima è Angela” disse il presentatore indicando la bionda.
“Bel bocconcino” dissero i miei fratelli e io annuii.
La seconda si tolse il casco facendo svolazzare i mossi capelli mori con riflessi rossi lunghi fin sopra al sedere, aveva degli occhi color cioccolato, una pelle leggermente abbronzata, una bocca carnosa e dolce, un viso favoloso in poche parole, scendendo verso il corpo era spettacolare come quello delle sue compagne d’altronde.
“Lei invece è Victoria” riuscii a capire tra le parole del presentatore.
“Secondo bocconcino ragazzi” disse Zayn mentre gli altri annuivano dandosi leggere botte.
Infine l’ultima si tolse il casco, i capelli neri e ricci ricadevano lunghi fino al sedere, gli occhi erano particolari sul castano-verde, la bocca carnosa e rossa, le guance arrossate, la pelle bianca, anche lei aveva un viso meraviglioso con un corpo favoloso.
Non mi sarebbe dispiaciuto passare la notte con una di queste bellezze.
“L’ultima invece è Giorgia” disse il presentatore.
Che nome strano, non l’ho mai sentito.
“Ha un nome strano l’ultima” disse Louis mettendo voce hai miei pensieri.
“Non mi dispiace però e le altre soprattutto, sono stupende” disse Niall.
Non stavo ascoltando le loro conversazioni, troppo preso a venerarle con lo sguardo.
Le fissavo, come per ricordar ogni minimo particolare e finalmente avevo capito il motivo del nome, erano stupende ma i visi ti ammaliavano.
Ad un certo punto alzai lo sguardo e l’ultima ragazza, quella di nome Giorgia, mi fulminò.
Carattere la ragazza nessuno si è mai permesso di farlo.
“Ehi fratello, riprenditi” disse Zayn passando una mano sul viso.
Lo guardai ancora troppo imbambolato e posai nuovamente il viso sul palco ma non le trovai.
Louis mi ticchettò sulla spalla indicandomi un punto, le vidi che parlavano.
Mi stavo per avvicinare quando sentii una mano tenermi stretto il braccio, mi girai e mi trovai Liam a due centimetri del mio viso.
“Entra in macchina Harry dobbiamo partire, la gara sta per cominciare” disse.
Io lo fissai un po’ scocciato e mi diressi vero l’automobile, sarebbe toccato prima a me.
Mi preparai sulla linea di partenza, girai la testa e vidi la ragazza riccia nell’altra macchina, la fissai le si girò e mi guardò.
Mi dispiaceva per lei, non avrebbe mai vinto contro di me, il segnale partì e lei mi salutò mettendo due dita sulla testa come i militari, partì velocemente rimasi lì fermo a guardare la nuvola che aveva creato, prima di darmi una regolata e partire anch’io.
 
 

Angolo autrice:

Allora cosa ne pensate del capitolo?
È la prima volta che mi imbatto 
in una storia di questo genere
e spero che vi piaccia.
Non so cosa ne pensate e sono agitatissima
non sapendo 
cosa ve ne pare. Io ci metto tutte le mie forze
quindi mi potete 
far sapere cosa ne pensate
e se devo continuare.

Grazie veramente a tutti e soprattutto ad
angieloveromance, a VictP1380 e irixPayne.
A presto
Baci

MaryluckHazza90







 

 

 
 
  
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