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Autore: Dave1994    07/09/2012    1 recensioni
Il Tormento di un giovane e promettente mago.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Intorno a me, il silenzio più totale. Questa landa è impregnata dei gialli odori di solitudine e desolazione: persino i miei passi non emettono alcun rumore, come se la terra sotto ai piedi non fosse vera.

Beh, ripensandoci, non lo è affatto.

L'Oblio mi mostra la sua faccia nascosta, quella che ci è preclusa nei sogni: un mondo silenzioso e solitario, in cui l'unica nostra compagna di viaggio è la nostra mente.

Mille pensieri mi assalgono.

Tornerò mai a casa? Nel mio corpo, al Circolo dei Maghi?

Ma certo”, mi dico.

Eppure qua c'è una tale pace...

E' da così tanto che non sento un silenzio come questo. Quasi medito di trasformarmi in corvo e appollaiarmi sul ramo di uno di questi alberi scheletrici, se non fosse per quella parte della mia anima che ancora grida a squarciagola ricordandomi chi sono, da dove provengo.

- Eppure, qua è tutto così bello... - sussurro a me stesso, con un filo di voce. E' un'illusione, una silenziosa menzogna, ma è mille volte meglio della vita che mi sono lasciato alle spalle.

Che cosa mi aspetta, al mio ritorno? La solita vita, quella di un uccello in gabbia. I Templari ci tengono d'occhio, la Chiesa stessa ci teme.

E a noi sono state recise le ali.

Se solo potessimo essere noi stessi!

Qua è possibile. Con la volontà, con il pensiero, posso essere tutto quello che desidero. Un corvo, un alito di vento, uno sbuffo di fumo.

Tutto mi pare più desiderabile della triste vita che mi aspetta al Circolo.

E se mi sdraiassi? Sono così stanco...che c'è di male, nel riposarsi un po'?

Lo faccio, mentre una sensazione di rilassamento e soddisfazione mi invade. E' qualcosa di finto, poiché il mio vero corpo è molto distante.

Ma, per il Creatore! Non ho mai trovato giaciglio più comodo di questo.

Non sei stanco di lottare per una causa impossibile?

Non desideri una vita normale?

Accolgo quella voce così calda e suadente dapprima con sospetto, poi con curiosità. E' nella mia testa, è ovunque intorno a me: che male c'è, ad ascoltarla?

Qua puoi vivere la vita che preferisci. Senza preoccupazioni, senza paure: solo tu e il mondo che più ti si addice.

Qua nessun Templare tenterà mai di ucciderti, al minimo sbaglio.

- Sono così stanco... - sussurro al cielo color arancio appassito - nessuno dovrebbe vivere una vita come questa. Nessuno dovrebbe convivere con la paura, ogni giorno. -

Non sei obbligato a tornare, se non lo vuoi.

Puoi scegliere. Non hai mai avuto questa facoltà, ma stavolta sarai tu a prendere in mano le redini del tuo destino.

Guarda.

E' una parola, ma all'istante tutto attorno a me cambia, sfumandosi come un acquerello su tela.

Campi, campi sterminati.

Stringo nella mano destra fili d'erba che non dovrebbero esserci, eppure sono terribilmente reali: il verde di cui sono tinti è vivo come la mia speranza di un mondo migliore. Guardando il cielo azzurro mi vengono le lacrime agli occhi.

Sono libero. Libero di andare dove voglio, libero nelle mie scelte.

- E' tutto così bello, così...incredibile. -

Può essere tuo, se lo vuoi.

A volte non è meglio sognare, anziché soffrire ogni giorno per una vita che non hai mai scelto? Che ti è stata affibbiata?

Resta qui, e il tuo cuore sarà ricompensato per tutti i sacrifici che hai dovuto sopportare.

Rilasso ogni muscolo, disteso in quel campo così meraviglioso, così sereno. Ogni traccia di stanchezza è volata via, dissolta come neve al sole...

Ho vissuto per anni nella menzogna. Ho sofferto dietro le sbarre di una gabbia.

E ora sono libero.

 

 

Non so quanto tempo sia passato, ma francamente non mi importa. Qua c'è pace, silenzio.

Poi, da qualche parte attorno a me, odo provenire un sussurro lieve e terribilmente stanco, quasi annoiato a morte.

- Svegliati, sciocco ragazzo. Non dovresti essere qui. -

E perché non dovrei essere qui?

E' quello che ho sempre desiderato.

Voglio rimanere qua, a contemplare questo cielo così azzurro. A godermi il profumo dell'erba e il soffiare del vento tra le fronde degli alberi.

- Ma è una menzogna. E' un'illusione, una finta realtà. Non è questo il tuo posto. -

- E perché non lo è? Cosa c'è dall'altra parte che mi aspetta in maniera tanto impaziente? -

- La verità. Solo la pura e semplice verità, nulla di più. Non importa se non hai amici o familiari vicini: là, dall'altra parte, è tutto vero. Non vedi? Quel verde dell'erba è fatto apposta per te. Non è strano? -

- E quell'azzurro così vivo del cielo? Credi davvero che possa lenire ogni tuo dolore? -

- Per essere un demone della pigrizia, ti dai un gran daffare per me. -

- Affatto, sciocco mortale. Stai solo occupando il mio angolo preferito per i pisolini. -

Grugnendo mi rialzo, mentre tutto intorno a me comincia a sbiadire. In men che non si dica, il solito panorama deserto e inospitale dell'Oblio in tutta la sua cruda realtà: una landa priva di vita, tranne che per l'orso di fronte a me.

Vuoi davvero tornare al Circolo? Con quei Templari che non vedono l'ora di diminuire il numero nei maghi della Torre di uno?

Resta qua. Nessuno ti farà del male e avrai tutto ciò che vuoi.

Ogni cosa.

Non ascoltare quelle parole è da pazzi. Ogni fibra del mio corpo, ogni stilla del mio animo mi impone di restare e di vivere senza preoccupazioni, senza responsabilità.

Ne ho già avute fin troppe, per ora.

- Andiamo, ragazzo. Non crederai davvero a tutto questo? -

- Non ti hanno insegnato, da cucciolo, ti stare attento a quello che desideri? -

E desiderio è la parola magica, poiché a un punto poco distante da me compare all'improvviso una donna bellissima, con indosso solo una tunica. I suoi capelli, biondi come il grano, le circondano la testa come un'aureola dorata: è forse un angelo, quello davanti a me?

- Balthazard – dice con fare suadente, avvicinandosi sempre di più a me – davvero vuoi tornare là? -

- E se ti dicessi che ti ho amato fin dal primo momento in cui sei giunto in questa terra? -

Rido di gusto, mentre in realtà cerco soltanto di chiudere la mente a quella voce così ipnotica, così magnetica...

- I colpi di fulmine non esistono, e lo sai. -

- Non dice forse lo stesso Canto della Luce che per ogni uomo esiste anche una donna gemella, due facce di una stessa medaglia? - mi sussurra all'orecchio, con malizia.

Sto cedendo. Non voglio andarmene, abbandonandola qua.

La guardo nei suoi occhi azzurrisimi.

L'orso mi guarda, senza che nessuna espressione possa trasparire dal suo muso di bestia. Nello stesso momento, le mie mani si muovono da sole e fanno per stringere quella magnifica donna a me.

Lei mi afferra i palmi, sorridendomi.

- Come ti chiami? - riesco solo sussurrare, quasi senza voce. La sua presenza rende superflua qualsiasi parola.

- Resta qui con me, amore mio – mi risponde, avvicinando le sue labbra alle mie – e lo scoprirai. -

- Così sia, allora. -

La bacio, mentre ho la sensazione che nella testa mi scorra ferro fuso. E nonostante lei si divincoli con tutte le sue forze mi godo quel bellissimo momento, che ho sempre agognato: il mio primo bacio.

Meglio tardi che mai, no?

Con un movimento lento e soppesato della mia mano destra estraggo il coltello dal suo cuore, il freddo metallo generato da un disperato spasmo della mia volontà lacerata. Ma sembra aver funzionato: il demone del desiderio strilla, portandosi le mani alla ferita nel petto.

- Sei più sveglio di quanto pensassi, mortale. -

- Perché? - chiede invece lei, con un'espressione terribile sul volto. Tutta la sua sofferenza, il suo dolore sono scritti nei suoi lineamenti deformati e contorti.

La guardo negli occhi per un ultima volta e incredibilmente sorrido. Cercando di non pensare a quello che mi ha mostrato, le mie più intime fantasie.

- Per quanto sia brutta e terribile, la mia vita è perfetta già così com'è. Grazie. -

Mentre il demone si affloscia per terra senza vita, l'orso si stende per terra stiracchiandosi per bene .

- Ora finalmente posso tornare a dormire. Trovarvi un altro posto per cincischiare no, eh? -

Cincischiare”, penso. Sono quasi colto da un attacco di risa isteriche: da quando in qua il vocabolario di un demone della pigrizia è così ricco e variegato?

- Grazie. -

L'orso non mi risponde. Invece, incomincia a russare.

Sorrido, poi mi volto e decido che forse è ora di tornare a casa.

 

 

- Balthazard, finalmente! Cominciavamo a temere per la vostra vita! - esclama a gran voce il Primo Incantatore, battendo le mani e regalandomi un sorriso sincero. Con la testa mimo un leggero inchino, poi osservo i presenti e...

- Beh, credo che ora andrò a farmi un riposino. Ho cincischiato così tanto che sono esausto. -

Il Comandante dei Templari Gregoir strabuzza gli occhi, senza dire nulla. Con passo lento e soppesato, esco dalla stanza lasciando tutti a bocca aperta.

Che diavolo, avrò anche diritto al mio pisolino quotidiano, no?

  
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