Serie TV > Merlin
Segui la storia  |       
Autore: Britin_Kinney    08/09/2012    3 recensioni
Merlin detesta i comportamenti di Arthur, ma deve scegliere, imparare ad accettare questi suoi atteggiamenti o aiutarlo a cambiare, evitandogli compagnie sconvenienti e bravate che potrebbero costargli la vita.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Merlino, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Gwen/Lancillotto, Merlino/Artù
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il Hate (Love you)



Una volta scesi dalla macchina nel parcheggio Gwen e Morgana fecero un sorriso malefico e si chiesero a vicenda come mai il loro Merlin fosse sceso dalla macchina insieme a quel bel pezzo di manzo di Arthur.
Sia Gwen che Morgana avevano sviluppato una cotta per il biondo.
Tutte e due l'avevano sognato anche per parecchie notti, ma non l'avrebbero mai ammesso, ne a loro stesse, ne reciprocamente, ne ai loro consorti, ne tantomeno a Merlin.
Certo, prima o poi gliel'avrebbero detto aspettavano solo il momento propizio, ecco...
"Wen! Morghy!" li salutò Merlin "Buongiorno, splendore!" lo salutarono mettendogli entrambe un braccio intorno alle spalle.
"Come è andata la stesura della ricerca?" chiese cortesemente il moretto.
"Lascia stare la ricerca, che hai combinato stanotte?" chiese maliziosamente Morgana, dandogli una piccola pacca sul naso con l'indice.
In quel momento Merlin si chiese dove fosse Arthur... si guardò intorno.
"È già entrato a scuola" lo informò entusista Gwen.
"Allora che avete fatto stanotte?" chiese ancora curiosa Morgana.
"Cosa ti fa pensare che non gli abbia solo dato un passaggio stamattina?" disse Merlin.
"Perchè conosco Arthur Pendragon. Avresti dovuto vedere i ragazzi nel parcheggio appena vi hanno visto scendere insieme dalla macchina..."
"Sono degli emeriti idioti perché devono sempre pensare male. Io e Arthur non abbiamo fatto niente" chiarì sbuffando per l'insistenza delle due ragazze.
A volte Morgana e Gwen erano insopportabili...
"Piuttosto Morgana, come va con Morgouse?" chiese Merlin "Benissimo, ci amiamo alla follia,chiaro" Merlin sorrise felice per l'amica.
"Sono contento e tu Wen? Con lanc..."
"Sono felici e si amano anche loro alla follia, okay?" Gwen fece un risolino quando l'amica voleva sapere qualcosa di una persona, non si fermava davanti a nulla, soprattutto se la persona in questione era il suo migliore amico Merlin.
"E dai..." piagnucolò tirandogli un braccio "Che cosa avete fatto?".
Merlin prese un bel respiro e si voltò verso di lei, gli prese le mani delicate nelle sue che non si differenziavano poi molto per carnagione e delicatezza, Arthur glielo aveva sempre detto che aveva le mani delicate come quelle di una donna.
Ma questa era un'altra storia...
Merlin guardò Morgana negli occhi e prima che lei potesse chiedere una qualsiasi altra cosa lui parlò:
"Morghy, ascoltami bene: Io e Arthur non abbiamo fatto niente. Ha mandato un messaggio alle quattro del mattino e sono dovuto andare a prenderlo in Carlisle street a Soho, due ragazzi lo avevano aggredito. Gli ho detto di andare all'ospedale, ma lui non voleva andarci, ne lì ne a casa sua. Così mi ha chiesto se potevo portarlo a casa con me. Siccome ho provato pena per le sue condizioni l'ho portato a casa mia e l'ho curato. Tutto quì" Morgana sorrise maliziosa.
"Non me la racconti giusta, Merly" Il moro sospirò.
"Per favore, Morgana! Tra me ed Arthur non potrà mai succedere niente! Io lo odio, d'accordo. Per me è solo una fastidiosa spina nel fianco" Morgana e Gwen sorrisero.
"Certo..." commentarono smentendo le parole dell'amico.
Fortuna che il tempo delle parole era scaduto o Merlin avrebbe reagito mandandole a quel paese.
Voleva troppo bene a quelle due pazze scleratiche, però quando insistevano su cose impossibili non le sopportava.
Merlin andò a sedersi al banco che divideva con il biondo.
Gli occhi di tutta la classe erano puntanti su loro due e Merlin volle sprofondare nella sedia. Desiderò sparire da quella classe e apparire in qualsiasi posto, anche nella bocca di un vulcano se necessario.
Il professor Wilson, che in realtà chiamavano tutti 'mister sopracciglio' lo teneva sempre sollevato!
Il suo nome reale era Gaius, ed era lo zio di Merlin.
Ma questo non lo sapeva nessuno, neanche Merlin. Infatti ogni volta che poteva Gaius, faceva si che il voto di Merlin aumentasse, anche se era sempre abbastanza alto, poichè Merlin era una mente.
Voleva solo aiutarlo, farlo andare avanti con gli studi, l'unica cosa che poteva offrirgli da quando i genitori di Merlin erano morti.
Era successo due estati prima: Merlin non aveva ancora compiuto quindici anni, li avrebbe fatti una settimana dopo. All'improvviso a Merlin arrivò una notizia parecchio poco piacevole. Aveva pianto tra le braccia dei nonni e poi sfogliando l'album dei ricordi aveva trovato la foto dei suoi genitori "Non vi deluderò, ve lo prometto. Prenderò il massimo dei voti a scuola. E sarò una persona migliore, vi renderò orgogliosi di me" Aveva baciato la foto, l'aveva strappata dall'album e se l'era messa in tasca.
All'età di diciassette anni si era trasferito in un appartamento che distava una manciata di minuti dalla scuola.
Con disappunto dei familiari aveva dichiarato la sua omosessualità a tavola, alla vigilia di natale, rischiando di far quasi venire un infarto al nonno dalla mente un po' troppo chiusa vittima di tempi antichi.
Le uniche che lo avevano sorretto erano state Gwen e Morgana in quella situazione, affermando che aveva fatto loro un bel regalo di natale. Dopo averlo saputo ad entrambe era passata la cotta che avevano fin dalla quinta elementare per Merlin, però erano felici per lui.
Speravano solo che trovasse qualcuno che potesse proteggerlo e amarlo.
Perchè Merlin si meritava tanto.
Anche se negli ultimi anni aveva dovuto superare due storie andate a farsi fottere.
Will e Percival.
Erano riusciti ad entrare nel cuore di Merlin, ma per fortuna non avevano deturpato la sua verginità. Mica era scemo! Solo aveva capito troppo tardi che il loro unico scopo era portarselo a letto.
E così Merlin dopo la seconda delusione, non si azzardava neanche ad uscire per conoscere ragazzi nuovi.
E si rendeva benissimo conto da solo che stare di fronte ad un computer scrivendo e scrivendo all'infinito non avrebbe risolto la sua situazione di 'sexy-single'.
Certo c'erano Morgana e Gwen a fargli compagnia, però anche loro avevano delle vite.
E Merlin il più delle volte restava da solo e soprattutto tranquillo, ma da quando Arthur Pendragon aveva varcato la soglia della classe il primo giorno di scuola di quell'anno, i suoi piani erano stati sconvolti così come la sua tranquillità.
Credeva che Arthur non avrebbe portato grane, si sbagliava.
Di grosso.
Si pentiva anche di avergli dato il numero il primo giorno per eventuali compiti o chiarimenti sulla lezione, Merlin avrebbe fatto lo stesso con chiunque.
Solo che chiunque non era Arthur e il biondo usava il suo numero solo come servizio taxi o crocerossina all'occorrenza...  
La lezione di storia iniziò.
"Allora.. vediamo..." Gaius scorse il registro "Whifer?" Gwen sorrise "Certo, signore" prese la ricerca dallo zaino, quella che la sera prima aveva scritto insieme a Morgana.
Qualcuno all'ultimo banco, però, non era attento alla lezione, ma continuava a fissare Merlin e Arthur, machinando chissà cosa. "Mordred?" lo scuotè per il braccio la compagna di banco "Che cos'hai?" gli chiese vedendolo praticamente in trance "Niente, sto bene. Stavo solo ascoltando Gwen attentamente" le sorrise "Come vuoi" lei arrossì.
Mordred era un bel ragazzo.
La sua compagna di banco era bellissima, capelli rosso-rame morbidi che le accarezzavano la schiena, occhi azzurri, labbra carnose color ciliegia. Peccato che aveva avuto la sfortuna di beccare un compagno di banco Gay.
"Emrys?" lo chiamò Gaius "Sì, professore" si alzò andò vicino alla cattedra e cominciò a leggere.
"La guerra di secessione americana, detta anche guerra civile americana. Per alcuni anche la "Grande Ribellione" venne combattuta dal 12 aprile 1861 al 9 aprile 1865 fra gli Stati Uniti d'America e gli Stati Confederati d'America..."
La voce di Merlin si disperse nell'aula e tutti si lasciarono cullare dal tono rassicurante della sua voce.
Quando finì lesse anche le firme.
"Merlin Emrys, Arthur Pendragon" come aveva fatto Gwen con il suo nome e quello di Morgana.
Solo che la classe non avrebbe sospettato mai di loro due.
Invece, di Arthur e Merlin sì.
Praticamente tutta la scuola sapeva che erano gay.
L'intero sistema scolastico, compresi docenti e dirigenti.
Per colpa di Arthur, si intende.
Merlin arrossì ed andò a sedersi accanto all'asino.
"Sei stato... molto bravo" commento Arthur, Merlin gli sorrise era felice che il suo lavoro fosse apprezzato.
"Grazie" due ragazzine more dietro di lui risero maliziosamente tra loro, guardandoli.
"Volete spiegarmi quali armi si usarono nella guerra si secessione? Nessuno ha approfondito l'argomento" disse Gaius.
"Nessuno lo sa. Ma tutti sanno quale arma ha usato Pendragon ieri notte nella camera di Emrys: un fucile!" scherzò un biondino.
Tutta la classe scoppiò a ridere.
Merlin soppesò le parole e gli occhi gli si riempirono di lacrime per l'imbarazzo.
Scappò dalla classe seguito da Morgana e Gwen che prontamente vennero messe al loro posto dal professore.
Le due ragazze incrociarono le braccia.
Ma insomma! Merlin aveva bisogno di loro!
Merlin si infilò in bagno, piangendo.
Non sarebbe mai più uscito dal quel bagno, mai più! Avrebbe potuto fare a meno di tutte le lezioni che ci sarebbero state dopo.
Chissene importava delle lezioni! Non voleva neanche vedere l'orario.
Tutta colpa di quell'asino! Se non si fosse cacciato nei guai a quest'ora Merlin non avrebbe avuto tutti quei problemi.
Era sempre colpa di Arthur, sempre. Se fosse stato un po' più prudente...
La porta del bagno di aprì.
"Ehi..." sussurrò una voce.
"Mordred" Merlin sorrise tra le lacrime.
"Mi dispiace per quello che ha detto quel coglione di Tom. Lascialo stare" andò vicino Merlin e lo abbracciò cullandolo.
Poi lo lasciò e gli asciugò le lacrime, gli fece sciacquare il viso e poi gli sorrise.
Gli fece cenno di precederlo. Merlin gli sorrise ed uscì per primo dal bagno.
"Forza, dai, torniamo in classe" lo rassicurò con una pacca sulle spalle.
Merlin sorrise ancora, grato.
Non appena poggiò la mano sulla maniglia la campanella suonò.
Merlin si fece da parte per permettere a tutti gli altri studenti di uscire.
Tom uscì per ultimo.
"Ciao, checca" salutò guardando Merlin "Tom, piantala o prendo a calci quel tuo culo da verginello" lo insultò Mordred.
Tom lasciò perdere e se ne andò camminando per i corridoi come una furia.
Entrando in classe Merlin trovò Morgana e Gwen.
"Dov'è Arthur?" chiese "Ha firmato un permesso per andare via. È uscito più o meno quando sei uscito tu" Merlin le guardò incredulo
"D'accordo" tirò su col naso, per i residui del pianto di prima.
Poi vide Mordred fare la borsa.
Si affrettò anche lui a farla aspettato, ovviamente, da Morgana e Gwen.
"Andiamo a biologia" suggerì Gwen "Certo..." acconsentì Merlin "Emh... Mordred?" Lo chiamò "Sì?" rispose il ragazzo "Vieni con noi?" chiese cortesemente.
"Oh, no, non posso andare alle altre lezioni, ho firmato il permesso di uscira. Devo andare in ospedale a trovare mia madre. Ci vediamo lunedì, d'accordo?" Sorrise ancora a Merlin e baciò la mano alle ragazze.
Poi uscì dalla classe.
"Okay, credo di essermi appena innamorata" scherzò Morgana, Gwen scoppiò a ridere "È proprio quello che ho pensato anch'io, dammi il cinque brutta baldracca" Morgana rise e gli diede il cinque.
Merlin sorrise e scosse il capo "Andiamo" suggerì "Prima che la prof Coopler si incazzi" Le ragazze annuirono.
"Sì, meglio sbrigarci" e tutti insieme si recarano nella classe di biologia.
Le altre ore trascorsero velocemente,forse perchè Arthur non c'era e quindi Merlin si sentiva meno soggetto a frecciatine e battute idiote.
Quando entrarono in mensa andarono a sedersi al loro solito tavolo.
Quel giorno la mensa era straordinariamente silenziosa. Si sentiva solo un brusio, mormorì bassi. Tutti rivolti a Merlin ovviamente. Il moro se ne accorse quasi subito e volle subito andare via da lì.
"Ragazze, se mangiassimo qualcosa fuori?" chiese "Sì, d'accordo. Andiamo al McDonald?" chiese Morgana.
"No, solo il nome mi fa venire da vomitare. Se sapessi cosa c'è dietro vorresti suicidarti per esserci andata a mangiare" Commentò Gwen, lei aveva lavorato al McDonald... E Dio... le venivano i brividi al solo pensare a quello che aveva visto.
"Allora andiamo a casa mia e cucino qualcosa?" chiese Merlin.
"No, andiamo in una tavola calda quì vicino. Il cibo e buono e sono anche molto igenici e puliti" Merlino sorrise "d'accordo andiamo lì".
Si alzarono dal tavolo tutti insieme e andarono ognuno con la propria macchina alla tavola calda.
Quando arrivarono, entrarono subito. C'era un freddo cane!
Quando il calore di un camino e il sorriso smagliante di una vecchia commessa grassoccia li accolse, i tre amici si sentirono meglio. Soprattutto Merlin, non più costretto a sopportare gli sguardi e le parole taglienti dei suoi compagni. Non appena si sedettero a tavola, Morgana parlò:
"Allora, per lunedì cosa abbiamo da studiare?" chiese "Chimica, fisica, tedesco, letteratura inglese, arte e biologia" Gwen si rabbuiò.
"Io odio Biologia" espresse il suo sentimento nei confronti di quella materia con un piccolo esempio pratico: "Questa è la biologia, no?" prese una patatina "E questa sono io" prese il portatovaglioli, schiacciando la patatina.
"Che schifo, Gwen!" si lamentò Morgana "Sì, lo so. Ma la odio a morte!" Scoppiarono tutti e tre a ridere.
Quando le risate si calmarono Morgana prese di mira Merlin.
"Allora, vogliamo sapere, nel dettaglio come hai curato Arthur Pendragon..." chiese maliziosa.
"Gli ho alzato la maglietta, ho messo del disinfettante sul taglio e gli ho messo un cerotto. Il che è abbastanza sensuale!" commentò ironico "E com'era la sua pelle?" chiese ad un certo punto Gwen "Cioè... non che mi interessi... è che..." Merlin la guardò sorridente.
"Non preoccuparti, ho capito Gwen" la mora sospirò e chiuse gli occhi, Morgana fece il suo solito mezzo sorriso e la guardò.
"Allora, Merlin, com'era la sua pelle?" ripropose la domanda Morgana bevendo un sorso di coca-cola dal suo bicchiere, mentre Gwen spruzzava del Ketchup sulle patatine.
"Bhe... era..." Lo sguardò di Merlin si perse al di là del tavolo.
"Era vellutata e... e morbida. Profumava di pesca... e miele... e fresia. Cioè... perchè mi fate queste domande?" sbottò poi imbarazzato "Perchè vogliamo saperlo. Soprattuto vogliamo sapere se ti è piaciuto vederlo mezzo nudo" Gwen si strozzò con la coca-cola che stava bevendo.
"Ma... sentite ragazze perchè non mangiamo?" Morgana sorrise malefica, probabilmente in un'altra vita lo era davvero.
"So cosa cerchi di fare, vuoi cambiare discorso... Ti conosco troppo bene, Merlinuccio" gli pizzicò una guancia.
"Per favore Morgana, non voglio parlarne più" Gwen lanciò uno sguardo serio all'amica.
"Ma... ahi!" Gwen gli aveva dato un piccolo calcetto sotto il tavolo,  Morgana riservò uno sguardo omicida alla sua migliore amica e si rivolse di nuovo a Merlin.
"D'accordo, mangiamo. Scusa se ho esagerato" mormorò poi poggiando la mano su quella di Merlin.
"Non preoccupati, ti voglio troppo bene per mandarti a fanculo" Morgana sorrise "Ohh" fece e lasciò un bacio sulla guancia a Merlin, imbrattandogliela di lip gloss alla menta.
"Ahh" fece Merlin sentendosi la faccia improvvisamente appiccicosa.
"Questo è un altro dei tanti motivi per cui sono Gay" risero di nuovo tutti insieme prima di continuare a pranzare.
Non appena finirono, Merlin si offrì di pagare per tutti e tre, ma Gwen e Morgana si opposero e si ostinarono a pagare la loro parte. Uscirono tutti e tre a braccetto dal locale. Merlin lasciò un bacio sulla guancia a tutte e due, prima di far fare una giravolta ad entrambe.
"Ci vediamo lunedì, pazze" le salutò "Come vuoi!" le due si recarono alle loro macchine vicine a braccetto, mentre Merlin dovette andare dalla parte opposta perchè era dietro di loro e aveva trovato un posto più avanti.
Salì in macchina e sfrecciò verso casa. Un volta arrivato, buttò le chiavi nello svuotatasche e appese il cappotto all'appendi panni.
Si stravaccò sul divano, avendo l'intenzione di dormire fino al pomeriggio seguente.
Ovviamente avrebbe anche dovuto studiare poi.
Ma adesso voleva solo pensare a rilassarsi e dormir... Dlindlon.
Merlin imprecò e andò ad aprire. Non vide nessuno e stava per richiudere il portone, probabilmente era qualche bambino idiota che non aveva un cazzo da fare...
Un piede fermò la chiusura della porta.
"Non ti converrebbe chiedere chi è ogni tanto?" chiese una voce che conosceva fin troppo bene.
"Che cazzo ci fai qua?" chiese irritato Merlin "Mi volevo... scusare" portò la mano che aveva dietro la schiena di fronte al viso di Merlin, aveva in mano un giacinto porpora:
"Ho letto da qualche parte che questo fiore vuol dire 'sono spiacente, per favore, perdonami" sussurrò rigirandosi il fiore tra le mani "Perchè invece di imparare queste stronzate non studi un po'?" provò a respingerlo.
"Ma... io l'ho imparato solo per te" si avvicinò e lo afferrò con un braccio dietro la schiena attirandolo a lui, mise il fiore in mezzo ai loro visi "Significa davvero quello che ho detto" gli sussurrò "Mi perdonerai?" chiese Artù togliendo il fiore e infilando lo stelo nella tasca dei Jeans di Merlin.
Si avvicinò ancora quasi a sfiorare le sue labbra.
"Non puoi fare di me quello che vuoi, lo sai, vero?" chiese Merlin.
"Sì, ma adesso ho voglia di baciarti".
Merlin rise piano "Ma di solito si baciano le persone che ti amano, non quelle che ti odiano" mormorò deglutendo.
"Davvero mi odi?" chiese Arthur "A morte" rispose Merlin sorridente.
Arthur azzerò la distanza tra le loro labbra e lo baciò. Quando si staccarono, un insicuro Merlin spinse Artù.
"No, aspetta... Non voglio. E-esci, per favore" Arthur arricciò le labbra.
"D'accordo... scusami" detto questo uscì dalla casa di Merlin che si richiuse la porta alle spalle, mordendosi il labbro inferiore, guardando il soffitto.
Ad un certo punto di ricordò del fiore nella tasca dei suoi jeans.
Lo prese e se lo rigirò tra le dita.
Gli venne una gran voglia di buttarlo nella spazzatura... Invece, contrariamente alle sue intenzioni lo portò con sé sul divano, appoggiandolo sul bracciale.
Dormì con il profumo di giancinto a cullarlo.
Il fiore del perdono...
Forse Merlin avrebbe dovuto dare un'altra possibilità a Arthur.
O forse si stava facendo mille film.
Probabilmente per chiede scusa Arthur baciava sulle labbra.
Sì, certo! E per ringraziare scopava!
Merlin decise di cancellare tutti quei pensieri e di addormentarsi. Anche perchè era davvero esausto.
 
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Britin_Kinney