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Autore: sheeranscheeks    09/09/2012    7 recensioni
------SOSPESA-----
"Sapete che succede quando non si è più abituati a ricevere amore?
Succede che non ti fidi più, che preferisci stare solo.
Succede che quando qualcuno ti dice ''Ti voglio bene'' rispondi con un sorriso e pensi ''Come no''.
Succede questo, non sei amato per molto tempo e, quando trovi qualcuno che ti ama davvero, muori di paura."
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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"Ciascuno mostra ciò che è, dagli amici che ha."
Gustave Flaubert


 

 
Aveva riconosciuto quel volto, non era facile dimenticarlo.
I capelli arruffati, gli occhi che sembravano due pietre azzurre, e un mezzo sorriso sulle labbra.
La camicia a quadri tirava sulle spalle mentre le braccia erano ampiamente allargate: «Eveleen» sussurrò stringendola al petto.
Il profumo era rimasto quello di cocco, ma lo sguardo perso e triste che aveva quando era nel riformatorio era stato rimpiazzato da un volto rilassato: «Edward».
La voce era spezzata, e le lacrime faticavano a rimanere nelle palpebre della mora, pronte a scivolare sulle sue guance rosee a contatto con il freddo: «Cosa ci fai qui?» gli chiese stringendo tra le mani la camicia del ragazzo, e affondando ancora di più la testa nell’incavo del collo.
«Volevo tornare al Lincoln Hills School per passare del tempo con voi, ma mi hanno detto che eravate qui» rispose salutando con un cenno della testa Liam che si dirigeva verso di loro con la sua valigia nera.
La mani di Ed accarezzavano la schiena della ragazza che aveva perso lo sguardo nel grigio del cielo londinese, pervasa da una fitta allo stomaco; il chiacchierio dei turisti era diventato un brusio quasi impercettibile all’orecchio di Eveleen, e il ragazzo che la stringeva, sembrava essere l’unica persona rimasta nell’infinità dello spazio.
Si sentiva parte di un sogno.
Un sogno che terminò quando il ragazzo sciolse l’abbraccio, e si avvicinò a Liam, stringendogli la mano e attirandolo a sé: «Come va con la fama?» gli chiese prendendo la valigia che aveva poggiato a terra,  e incamminandosi all’uscita dell’aeroporto.
La mora rimase con sguardo vuoto a fissare i ragazzi allontanarsi a passo lento, mentre si spintonavano parlando del suo prossimo tour in America.
«Non ci credo» disse Liam serio e scuotendo leggermente la testa «Hai appena iniziato a fare il cantante, non posso credere che partirai per l’America» continuò poi, accorgendosi dell’assenza di Eveleen.
Entrambi si guardarono intorno, cercando un volto pallido e dei lunghi capelli neri tra i turisti che affollavano il Damyns Hall Aerodrome:«Dove è finita?» chiese Edward alzandosi sulle punte per avere una vista più generale.
Le persone si scontravano contro i due ragazzi, urtandoli con le loro valige firmate, e delle spallate  irritate.
«Ma quello è Ed Sheeran» urlò una ragazza, attirando l’attenzione delle amiche che si guardavano intorno.
Liam lanciò uno sguardo preoccupato a Ed, che alzò le spalle e mostrò un sorriso sforzato: «Siamo finiti» gli disse balbettando.
Il moro rise, incrociando gli sguardi eccitati delle fan che circondavano l’amico chiedendo un autografo: «Vado a cercare Eveleen» gli sussurrò all’orecchio, lasciando la valigia ai suoi piedi, e allontanandosi.
I turisti venivano attirati dalla folla che circondava la star, e si aggiungevano alle fan per avere un suo autografo.
Liam si guardava intorno, camminando distrattamente e cercando due occhi color nocciola spiccare tra gli sguardi spenti delle persone; il respiro era diventato irregolare, mentre una serie di domande affluirono nella sua testa, tra cui una che rimbombava in lui: “E se le fosse successo qualcosa?”.
Scosse la testa, sforzando la vista e allontanando quel pensiero.
«Chi cerchi?» una voce alle sue spalle lo fece sussultare, incontrando delle quasi invisibili lentiggini chiare su un volto pallido.
Portò le mani sui fianchi, squadrando la figura dall’alto: «Dove ti eri cacciata?» chiese alla mora sentendo la testa martellare.
Si limitò a fare spallucce e mostrando una bottiglia d’acqua: «Stavo cercando l’uscita perché vi avevo persi di vista, quando ho incontrato una macchinetta. Se dovevo morire in solitudine, volevo farlo ben idratata» rispose con noncuranza dello sguardo preoccupato dell’amico.
Le circondò le spalle con un braccio, e la strinse a sé: «Ci hai fatti preoccupare» sussurrò baciandole la testa quando il cuore riprese i suoi battiti regolari.
 

* * *

 
«Dove mi stai portando?» urlò Liam strattonando il braccio della ragazza per attirare la sua attenzione e sovrastare il rumore delle pioggia che accarezzava i loro corpi.
Le luci dei lampioni illuminavano la pioggia che cadeva vicino ad essi, donandole un colorito arancione, mentre il silenzio si stagliava nelle strade vuote di Holmes Chapel; gli alberi erano spogli, e le foglie riposavano ai loro piedi accumulate in soffici tappeti.
Tutto era come ricordava: dal campanile che si ergeva imponente sulle case circostanti, ai tavolini in legno nella piazza che lo affiancava.
Prese un respiro profondo, cercando di fermare l’afflusso di ricordi d’infanzia legati a quel paese e al suo migliore amico.
Un brivido le percorse la schiena, lasciandole un sorriso sulle labbra: “Harry”.
Si fermò improvvisamente al centro di un marciapiede, girandosi verso l’amico e lasciando la sua mano.
I loro corpi si urtarono, e la mora scontrò il proprio naso contro quello di Liam: «Scusami» sussurrò sorridendo.
Gli occhi color miele del ragazzo erano socchiusi, cercando di vedere i contorni del volto di Eveleen offuscati dalla pioggia insistente, fino a notare le guance prendere un colorito roseo, e il petto alzarsi e abbassarsi velocemente contro il suo: «Dovremmo ripararci se non vogliamo ritrovarci con una polmonite» disse incontrando lo sguardo imbarazzato della mora.
Annuì, facendosi guidare sotto una balconata che li proteggeva dalla pioggia sempre più intensa.
«Siamo quasi arrivati» si scusò Eveleen, asciugandosi con la manica il trucco che colava sulle guance pallide «La panetteria dovrebbe essere qui» continuò rivolgendo lo sguardo alla pioggia insistente.
Era diventato impossibile vedere nell’offuscamento della nebbia che avvolgeva tutto quello che incontrava, e dovette socchiudere gli occhi per guardare nella direzione di una luce intensa proveniente da un’insegna.
Coffe Shop.
Lì dove aveva sentito per la prima volta “Coffe Shop Soundtrack” e dove si era innamorata di quella band che la aveva salvata centinaia di volte, solamente ascoltando un cd.
Intonò la canzone degli All Time Low, prima di puntare lo sguardo su quello di Liam: «Seguimi» urlò inserendosi nella pioggia.
Camminavano a passo veloce, trasformandolo poi in una corsa contro il tempo; le loro mani erano intrecciate, e la nebbia sembrava aprirsi al loro passaggio veloce.
Eveleen lanciò uno sguardo veloce alle sue spalle, cercando il volto del ragazzo, prima di lasciarsi sfuggire una risata che riecheggiò tra le pareti delle case che li circondavano: «Ehi, Mr. Muscolo, non riesci a tenere il passo?» gli chiese guardandolo boccheggiare in cerca di ossigeno, e notando i suoi respiri irregolari.
«Dove la trovi tutta questa energia dopo ore di viaggio?» ribattè il ragazzo schivando una pozzanghera di fango.
Eveleen scosse la testa divertita, accelerando il passo tra i vicoli illuminati dai lampioni che si affacciavano sulle strette vie.
Sembrava tutto così surreale: dal profumo di libertà che si respirava nell’aria, e non più la puzza di marcio e muffa a cui erano abituati nel riformatorio, all’odore di pane appena sfornato che accarezzava i loro nasi.
Si fermò improvvisamente, facendo slittare Liam su una pozzanghera: «Tutto questo casino, perché vuoi mangiare?»le chiese recuperando il fiato.
Si era poggiato al muro, respirando a pieni polmoni guardandola entrare nel negozio come un bambino entra nella Casa di Babbo Natale.
La ragazza sembrò non udire quelle parole, e varcò la soglia del negozio facendo smuovere un acchiappasogni indiano appeso allo stipite; sorrise, ricordando quel piccolo dettaglio che si notava entrando nella panetteria.
Allungò le mani verso esso per sfiorarne le piume beige, per proseguire verso l’alto, fino a raggiungere le rete argentata.


«Perché mi stai regalando un acchiappasogni?» le chiese Harry, guardandolo attentamente.
Eveleen glielo sfilò dalle mani, avvicinandosi a un chiodo che sporgeva dallo stipite della sua stanza: «Secondo la leggenda Cheyenne, una notte, la bambina Nuvola Fresca raccontò alla madre, Ultimo Respiro della Sera, che mentre dormiva, un uccello nero faceva a pezzi il suo piccolo corpo. Ultimo Respiro della Sera cercò di rassicurarla, spiegandole che quelli che vedeeva erano sogni, e che l’uccello nero era soltanto un’ombra che la portava in salvo».
Il riccio teneva lo sguardo fisso sulle mani della mora che le dava le spalle, mentre accarezzavano le piume che si diramavano per venti centimetri sotto la rete: «La bambina continuava ad essere impaurita di quell’uccello nero che ogni sera le faceva visita, e la madre, inventò una rete tonda per pescare i sogni nel Lago della Notte, poi regalò ad esso un potere magico: riconoscere i sogni buoni, da quelli cattivi. Trovati i sogni cattivi, essi, sarebbero stati intrappolati dala grande rete, e sarebbero scivolati sulle piume per volare insieme al vento» disse terminando la frase e voltandosi verso l’amico che si era seduto sul letto, poggiando la schiena contro la testata.
«Non capisco» ammise mostrando un mezzo sorriso a Eveleen che lo aveva raggiunto.
«Il punto è che questo aiuta ad esaudire i tuoi sogni e a protteggerti» rispose con tono pacato, e aggiustandosi la lunga veste candida.


Erano passati esattamente due anni da quando gli aveva fatto quel regalo.
Gli occhi di Eveleen si spostavano lentamente su ogni dettaglio di quella panetteria che conosceva perfettamente: una felpa viola della Jack Wills era piegata su una sedia, e la farina ricopriva il bancone che metteva in mostra grandi tranci di pizzaricoperti di pomodori, olio, olive nere o verdi.
«E’ tutto come prima» disse incrociando lo sguardo di Liam che, dopo aver seguito ogni suo passo, cercva di asciugare le gocce d’acqua che cadevano dai capelli bagnati.
La magli attillata del ragazzo, completamente bagnata, metteva in mostra una cannottiera bianca e gli addominali leggermente accentuati: «Dove siamo?»
Quella domanda le parve stupida, fino a quando realizzò di non avergli mai parlato del suo migliore amico; era un tasto delicato che non voleva toccare per non portare alla mente ricordi amabili.
«Siamo da Harry, il mio migliore amico» rispose in un sussurro, sentendosi in estasi.
Ad ogni loro movimento, delle gocce d’acqua colavano dai loro vestiti, infrangendosi sul parquet in bamboo sotto i loro piedi.
«Eveleen?» una voce femminile e dolce la raggiunse, costringendola a voltarsi verso la donna che aveva parlato.
I loro sguardi si incrociarono nel silenzio della stanza, prima che la mora le facesse segno di rimanere in silenzio.
Sembravano passati secoli dall’ultima volta che quelle braccia esili l’avevano stretta, e le era mancato.
«Quanto mi sei mancata, E»
Solamente quella donna aveva il permesso di usare quel soprannome.
Era come una melodia dolce che accarezza i timpani, o come una ninna nanna accompagnata dal suono di un’arpa angelica.
Si abbracciarono mentre Eveleen cercava di spiegare, ma non c’erano parole per raccontare quello che era accaduto negli ultimi due anni.
Nemmeno quello che provava in quell’istante.
«Dov’è Harry?» chiese di getto, guardando la porta che portava nel retro.
Anne si allontanò, accennando con la testa in direzione di una voce che cantava.
La sua passione.
Non avrebbe mai smesso di farlo, e la sua voce era cambiata, più roca, più bassa.
«Te lo chiamo» esclamò la donna con un sorriso ampio sulle labbra, muovendo un passo, prima di venir bloccata da una ano che e cinse la spalla.
«Voglio fargli una sorpresa» disse mostrando un occhiolino.




viva gli unicorni, cccente.
Ma ne vogliamo parlare di questi tre VMAs?
'Le directioners spaccano i culi, ma i one direction spaccano i premi' (cit. @maliksdurex) HAHAHAHAH questo é vero.
Non ci posso credere che in due secondi abbiano rotto un premio.
Ma, in fondo, non sarebbero loro se non lo avessero fatto, no?
256 visualizzazioni e 34 recensioni.
Mio Dio, ancora non ci credo dakjlfdh
Mi inchino a voi, o creature mistiche.
Vas Happenin in questo capitolo?
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH Eveleen torna a Holmes Chapel, pipol.
Liam inzuppato, Ed superstar e Harry panettiere lol
Andando avanti le cose migliorano per tutti, lo prometto, e anche per la nostra figona Eveleen che si innamorerà sahjksdfh
Piccolo spoiler, non volevo cc
Però non riesco più a tenerlo, ma non vi dico chi é ee
L'ultima persona a cui potreste mai pensare MHUAHAHHA
Hm, bene, non so cosa dire.
Non penserete che mi possa dimenticare di voi, mie fanciulle recensitrici meravigliose adlhajfh
Io non so più in che lingua ringraziarvi:
Thank you, grazie, crazie (questo é italiano Stylesizzato), merçi, adljhasjfh, chiaro, no?*u*
Vi amo, una per una, e vi voglio chiedere scusa se sono lenta a pubblicare, e se non leggo subito tutte le vostre FF, ma sono nei casini fino al collo con i compiti cc
Perciò, chiedo perdono.
E ora, é il momento di andare,  Avatar mi chiama dajfhmfio
Vi amo, grazie ancoradi tutto,
Star Collision.


   
 
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