Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: loveforpenguine    10/09/2012    1 recensioni
"Justin, abbiamo tutto il mondo contro. Come faremo a stare insieme? E' sbagliato." le lacrime mi stavano avvolgendo la faccia.
"Un modo lo troveremo" -mi accoccolai tra le sue braccia in cerca di protezione e la trovai. Ma la strada per la pace era ancora lunga.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chapter 7.

Restai lì immobile sulla panchina cercando di fermare le mie lacrime con i palmi delle mani, ma continuavo.
Arrivò Ryan che mi prese per un braccio e mi portò fuori da quella palestra. Justin stava firmando degli autografi e il mio cuore comincò a galloppare di qua e di là rivedendolo. Mi fermai cinque secondi a guardarlo da qualche metro.
Era così bello. I suoi capelli splendevano al sole, i suoi pantaloni, ahah, si, quelli da hip hop con le tasche sulle ginocchia, il suo sorriso magico e splendente.
Quel ragazzo era l'incarnazione della perfezione.
Guardai Ryan per essere certa che non mi avesse fermata e cominciai a correre.
Quando arrivai davanti a Justin non seppi far altro che lanciargli le braccia al collo. 
Sentivo il suo profumo così puro, dolce, paradisiaco.
Zucchero filato dicevano, ed era così.
Ryan mi prese in braccio e iniziai ad urlare.
"CAZZO RYAN MOLLAMI."
"Dobbiamo arrivare a casa e continuando così non mi aiuti."
"E CHI TI VUOLE AIUTARE? PORTAMI DA JUSTIN" 

Justin si girò di scatto ridendo.
"Ci vediamo domani tesoro."
Mi comparse un sorriso mai visto sul viso e mi lasciai a peso morto su Ryan.

**

Cominciai a saltare sul letto. Il mio cuore batteva sempre più forte, volevo riprovare quello che avevo provato quel giorno.
Justin.
Bieber.
Abbraccio.
Oh Dio. Era finto. Sembrava finto.
Ryan scoppiò a ridere.
"Ti droghi?" -chiesi fermandomi.
"No è che sei così divertente."
Nel giro di due secondi mi prese per i fianchi e mi butto sul letto, mi guardò dritto negli occhi con uno sguardo strano. 
Stavo avendo paura, voleva baciarmi? Perché se non lo voleva lo sembrava, avevo il batticuore, non perché mi piacesse quella situazione, anzi. Avrei voluto andarmene in quell'istante, ma non so cosa mi teneva bloccata proprio lì, sotto di lui.
Spostò il suo sguardo seducente dagli occhi alle labbra e senza neanche accorgermene, due secondi dopo le sue labbra erano appoggiate alle mie, e quello sfioramento diventò un vero e proprio bacio.
Cercai di staccarmi, ma evidentemente le mie mani sul suo petto per lui significavano 'oh si, come on baby'. 
Riuscii a staccarmi poco dopo.
"Ma insomma mi vuoi dire che avevi in mente?"
"Era solo un bacio" -si giustificò.
Mi alzai in piedi.
"Solo un bacio? E' così che fate voi qui? Solo un bacio con la prima che capita? E ora scusa tanto, ma vado via."
Che grande stronzo. 
Uscii sbattendo la porta come in un film. Sognavo tanto di farlo. 
Scooter mi aspettava di sotto, a quanto pare sarei dovuta andare comunque a scuola. 
Un sorriso mi comparve da un orecchio all'altro, tipo Joker, e corsi ad abbracciare quell'uomo. Mi sentivo già parte di quella famiglia.
"Ciao, com'è andato il primo giorno?"
"Sono stragasata, amo stare qui."
"Ti piacerà anche la scuola, ne sono sicuro."

Sorrisi.
Quella scuola era gigantesca. Tutti erano a lezione, nessuno stava nei corridoi, anche perché penso che se avessero visto Scooter..
"Buongiorno signora. Sono Scooter"
Tese la mano a quella donna bellissima che doveva essere la preside.
"Buongiorno"
Sorridendo spostò lo sguardo su di me.
"Tu devi essere Juliet, è un enorme piacere averti qui. Ho visto i tuoi voti e anche il tuo provino per..come si chiama?"
"Il Believe Tour"

Sorrisi e diventai rossa. Aveva visto il mio video? Oddio che imbarazzo. 
"Scooter, la prego, può accompagnare la signorina nell'aula a destra? Procederanno gli insegnanti ad aiutarla. Grazie"
Avevo di nuovo il batticuore, ero nuova e non conoscevo proprio nessuno. Un continente nuovo oltre che stato e città e pure scuola. Era davvero troppo.
Scooter bussò e sentimmo solo un "avanti".
Mi fece entrare e poi mi seguì.
"Buongiorno"
Le ragazzine stavano sclerando.
"Lei è la nuova alunna, Juliet Osborn." -continuò.
"Oh certo, prego signorina, si sieda vicino a Mr. Hudson."
Seguì il dito della professoressa e mi sedetti vicino ad un ragazzo piuttosto bello, ma pieno di sè.
"Allora io vado Juliet, buona giornata, a domani."
"Grazie"

Sorrisi.
"Signorina, come mai è qui?" -domandò la professoressa
"Io..sono italiana, ho fatto delle prove per il tour del mio idolo ed...eccomi qui."
"E non le toccherà andare in tour?"
"Il tour comincia a gennaio, quindi..fin quando rimarrò qui a New York, andrò a scuola come i comuni mortali."

La classe mi guardava come se fossi un dea, c'erano anche sguardi d'invidia. Mi sentivo potente. 
"Bene, accogliete la vostra nuova compagna. Juliet Osborn."
Perché stavano applaudendo? Non ero mica io la star. Ero solo..Juliet.
Sorrisi.
Era tutto così divertente e le cose divertenti passano in fretta.
Presi lo zaino e uscii da scuola con aria di superiorità. 
Non voglio mentire, mi sentivo accettata finalmente.
Fin quando non sentii una mano toccarmi il sedere.
Mi girai di scatto.
"Piacere, io sono Mike."
Mi rigirai e andai per la mia strada.
"Dai, non fare la difficile, non voglio niente di che." 
"Dimmi che ho sentito male."

"Sei te quella maliziosa. Non io."
Cercai con lo sguardo la macchina di Scooter e quando la trovai mi girai un'ultima volta.
"Ciao Mike."
"Ciao Juliet, com'è andata?"
"Tutto okey." 

Lo guardavo sempre con sguardo tonto e col sorriso più grande del mondo.
"Dopo mi ha detto il capo di ricordarti di venire un'ora prima."
"Come potrei scordarlo?"

Scesi dalla macchina e andai di sopra, anche se sapevo che ad aspettarmi ci sarebbe stato Ryan.
Appoggiai lo zaino a terra e accesi la TV. Continuavo a guardare l'orologio.
Dovevano essere le 2.30, solo le 2.30 e sarei andata.
*Driiiin*
"ALLELUJA SIGNORE."
Cominciai a saltellare. Stavo andando di nuovo dal mio idolo.
Ma Ryan dov'era? Cominciai a correre e sentii le gambe correre prima del cervello, pensavo di far tardi addiritura, ma arrivata lì mi resi conto di essere sola.
Entrai semplicemente. 
Mi sedetti sulla panchina aspettando Justin. Il tempo passava, le lancette dell'orologio si spostavano e il mio battito accelerava. 
Si aprì la porta e vidi una sagoma entrare dentro a quella palestra quasi abbandonata.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: loveforpenguine