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Autore: Pokemon Master    10/09/2012    4 recensioni
Martin è un giovane ragazzo di campagna, ha dodici anni e ha la passione per i pokèmon fin da quando aveva solo cinque anni. Finalmente gli si presenta l' occasione di iniziare il suo viaggio all' interno di Jotho e grazie al Professor Elm riceve un pokèmon con cui iniziare il viaggio e un incarico speciale da svolgere per suo conto.
Ce la farà Martin a perseguire il suo obbiettivo?
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Pokèmon Adventures

Cap. 2:
Andiamo da Mr.Pokèmon

 

Il cammino verso Fiorpescopoli non fu tanto difficile per Martin, dato che il Percorso Ventinove era abbastanza facile da percorrere, a parte alcuni Pokémon selvatici che ogni tanto sbucavano fuori. Grazie però all’aiuto di Totodile, questi non rappresentavano alcuna minaccia. E questo non solo aiutava il piccolo dinosauro d' acqua ad allenarsi, ma anche il suo allenatore, che ne approfittò per catturare un Hoothoot. Certo, non era il massimo per iniziare avere solo due Pokémon, ma per il momento doveva accontentarsi. Dopo un paio di passi si ritrovò a Fiorpescopoli, che si rivelò in tutto e per tutto una città molto accogliente, al punto che un simpatico vecchietto lo portò a fare un giro per il paesino mostrandogli il Centro Pokémon, il fornito Pokémon Market, il Percorso Trenta e il mare chiuso. Per sdebitarsi della sua compagnia, il vecchietto diede a Martin una Scheda Mappa per il suo PokéGear, cosi non si sarebbe perso da nessuna parte, e un paio di quelle che dovecano essere delle scarpe sportive nere con un paio di strisce laterali bianche.

- Uh... A che mi servirebbero le Scarpe Sportive? - chiese Martin.

- Bhe, ragazzo! Premi il pulsante che raffigura una B sulla destre e dopo... Puf! Eccoti a correre più veloce del vento! - spiegò il vecchietto con tono superiore. - Sai queste sono usate! -

- Sul serio? - disse Martin unpò schifato - No! Sono nuove di zecca! - rise il vecchio

- Bene allora me le provo subito! - esclamò. - Come mi stanno? -

- Bene! Sembri un podista! - disse l' anziano signore sorridente.

- Ok! Allora qual' era il pulsante? Ques... Aiuto!!! -

Ma il giovane non fu cosi fortunato da sentire la risposta, dato che dopo neanche una trentina di secondi si ritrovò a correre veloce quanto un Rapidash verso il Percorso 30, lasciando il vecchietto da solo sotto casa sua e finendo con il correre a perdifiato in balia delle Scarpe da Corsa. Per sua fortuna, qualcuno gli andò a sbattere contro, e nonostante il ritrovarsi con la faccia stampata sul prato fresco, Martin dovette ringraziare mentalmente chi l’aveva fermato appena in tempo. Non appena si rialzò da terra per vedere chi era il suo “salvatore”, vide una ragazza alta più o meno di lui, dai lunghi capelli castani, gli occhi castani con dei riflessi bianchi ed era vestita con un paio di shorts sdruciti, una t-shirt bianca con sopra qualche macchia rosa, un gilet e una borsa a tracolla, su cui sulla cerniera si potevano notare ben attaccate un paio di Poké Ball rosa. Nel complesso, altezza a parte, tale individuo sembrava un' Allenatrice di Borgo Foglianova.

- Wow! Sei carina sai? - esclamò Martin.

- Ehm, grazie. - rispose la ragazza alzandosi da terra - Se non era per me che ti venivo contro, chi ti fermava? -

- Ti ringrazio! Io mi sto dirigendo all' abitazione di Mr. Pokèmon. Tu? -

- Anche io! Comunque io mi chiamo Martina tu? - rispose con un altra domanda la ragazza.

- Martin, piacere! - rispose Martin

- Mmh, vedo che hai un pokèmon... - disse guardando Totodile - ... Che ne dici di fare una lotta? -

- Bell' idea! - esclamò Martin mandando in campo Totodile mentre Martina mandò in campo il suo Cyndaquil.

- Totodile usa graffio! - ordinò Martin e il pokèmon diede un graffio all' avversario che subì un brutto colpo.

- Cyndaquil Muro di Fumo! - il riccio infuocato sputò una grossa palla di fumo nero che quando toccò il terreno esplose. Totodile non vedeva più niente nemmeno il Cyndaquil di Martina.u

- Oh no! Totodile, spara alla cieca un Pistolacqua! - Totodile con gli occhi chiusi iniziò a sparare dei getti d' acqua che colpirono varie volte Cyndaquil.

- Cyndaquil! - disse Martina che fece rientrare il pokèmon esausto. - Vai Chinchou! Fulmine! - il pokèmon di Martina, totalmente sconosciuto a Martin, colpì duramente Totodile che finì KO.

- Tsk! Sei la mia ultima possibilità, vai Hoothoot! - esclamò Martin facendo uscire il gufo dalla sua rispettiva pokèball. - Forza usa Confusione! -

- Chinchou contrattacca con Fulmine! - Hoothoot fu gravemente danneggiato ma quando sembrò tutto finito, il pokèmon usò una nuova mossa che addormentò Chinchou, era Ipnosi. 

- Bene! Hoothoot usa Confusione! - e con quest' ultima mossa Chinchou andò KO.

- Ho perso! - disse infine  Martina.

- Ehi, perhè non viaggi con me? - propose Martin -

- Mmh, durante il mio viaggio io mi annoierei da sola quindi... Si per me va bene! - disse la ragazza.

E dopo questo patto d’amicizia, i due si misero in cammino verso il Percorso Trenta alla ricerca della casa di Mr. Pokèmon. Durante il cammino però non mancarono i soliti Pokémon selvatici, i quali furono messi tutti KO dal Totodile e dal Hoothoot di Martin, e nemmeno i doni, in quanto un signore che abitava su quel Percorso diede al ragazzo un Portaghiccocche, il cui probabilmente gli sarebbe servito in seguito. Alla fine, dopo aver camminato a lungo, entrambi videro una casa in mezzo all’erba, dalla quale uscì fuori tutto contento un uomo dai capelli lunghi e bianchi, vestito con pantaloni e giubbotto di pelle marrone con la pelliccia marroncina e una maglia blu scuro, seguito a ruota da una sorta di uovo e portava in mano un Uovo Pokèmon.


-Oh, salve- disse l’uomo.

-Lei è per caso Mr. Pokémon?- domando Martina.

-In carne ed ossa. A cosa devo questa visita?-

-Sono qui per conto del Prof. Elm- rispose Martin -Mi ha detto che forse doveva dargli una sua scoperta da analizzare-

-Oh, allora entrate pure, ragazzi, vi stavamo aspettando-

-Stavamo?- al sentire il plurale, Martin si sentì un po’ confuso.

-Si, perché qui con me c’è anche il maestro del Prof. Elm-

Incuriosito dalle ultime parole di Mr. Pokémon, Martin entrò nella sua casa insieme a Martina, e dopo essersi guardato un po’ intorno, vide un uomo brizzolato e col camice bianco seduto ad un tavolo mentre cliccava ripetutamente il tasto sinistro del mouse del computer. E ad aumentare la sorpresa, sul tavolo c’era un Uovo di colore bianco e ricoperto di piccoli cerchi verdi.

- Ragazzi, è con immenso piacere che vi presento il Prof. Oak, direttamente dalla regione di Kanto 7l, 5- spiegò Mr. Pokèmon.

- Oh, e cosi tu saresti Martin - s' intromise l’ interpellato - Il mio collega Elm mi aveva avvertito tramite una mail, ma non mi aspettavo arrivassi così presto. Scommetto che ti ha già dato il Pokédex, vero? -

- Certo -

- Beh, allora ti auguro buona fortuna, e spero che tu riesca a completarlo nel migliore dei modi - concluse

- Grazie, professore -

- Non per interrompervi… - intervenne Martina -Ma la scoperta?-

- Oh, ma è questa la scoperta - rispose Mr. Pokémon, indicando l’uovo sul tavolo.

- Questo è un Uovo Pokémon che ho trovato durante una mia visita ad Amarantopoli, e dopo averlo preso con me ho pensato di affidarlo alle ricerche del Prof. Elm per scoprirne qualcosa di più -

- Se le cose stanno cosi, allora non si preoccupi- esclamò Martin, prendendo l’uovo e mettendoselo nello zaino - Porterò quest’uovo al Laboratorio e farò in modo che possiate continuare le ricerche -

-Molto bene, allora- esordì Oak - Se adesso è tutto apposto, posso anche ritornare a condurre il mio programma alla radio -

-E noi due portare a termine il tuo incarico e rimetterci in marcia. Dico bene, amico mio?- fece eco Martina.

-Eccome- rispose semplicemente Martin.

E una volta congedatisi da Mr. Pokémon e dal Prof. Oak, i due si incamminarono nuovamente, questa volta diretti a Borgo Foglianova per consegnare l’Uovo. Ma una volta arrivati a Fiorpescopoli, Martin sentì il suo PokéGear squillare, e sul display notò che stava chiamando proprio il Prof. Elm. E mentre si chiedeva chissà cosa doveva dirgli, il ragazzo cominciò a rispondere.
  
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