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Autore: PsycheLilith    12/09/2012    3 recensioni
Isabella e sua sorella Azzurra si sono appena trasferite a Ikebukuru dall'Italia, studiano alla Raira e troveranno pane per i loro denti ...
Genere: Comico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salve gente come va? Allora, questo capitolo sarà un po‘ complicato perché, sì, andiamo a parlare dei problemi mentali di Isabella (non temete, solo voci nella sua testa nulla più) e ci concederemo una chiacchierata costruttiva con Shizu-chan che ci rivelerà qualcosa di inaspettato (io me lo aspettavo però). Bene basta spolverare!

Leggetevi il capitolo settimo!

 

Damn human …

 

-Andiamo!- Azzurra irrompe festosa nella mia classe. Le lezioni sono finite da qualche minuto, ma io mi sono trattenuta a chiacchierare col capoclasse.

-No, io non vengo-

-COOOOSA?! E perché?!-

-Devo fare delle cose … fai te la spesa, per oggi- le allungo le banconote che ogni giorno mi consegna papà.

-Uhm … okay … se è qualcosa di pericoloso sta attenta-

E’ la cosa più pericolosa che abbia mai fatto! Infiltrarmi in un covo di otaku è molto peggio di quando sono sgattaiolata in quel magazzino a sette anni, dove dei contrabbandieri stavano giustiziando una spia.

Molto molto più spaventoso.

Peggio di quando papà decise di iscrivermi a danza perché, secondo lui, sono troppo pigra. Io non sono pigra! È che detesto muovermi …

Saluto mia sorella e mi dirigo verso le scale. Hanno detto aula di musica …

Mi appiattisco al muro evitando, per un soffio, di essere investita da Orihara in una delle sue solite fughe di mezzanotte. Anche se non è mezzanotte, e non sta fuggendo da una prigione turca ma dal biondo Hulk che lo insegue brandendo un estintore.

Estintore … questa mi è nuova.

Saltello allegramente gli ultimi scalini e faccio una piroetta. Spero lo prenda. Se lo merita.

Fisso indecisa la porta davanti a me. Anche se non mi presento sono sicura che non se la prenderan_

-Isa-chan desu!-

Mi volto allarmata. La gotich lolita mi sorride.

-M … Momo-kun-

-Vieni! Ti saranno tutti impazienti di conoscerti!- mi prende per il gomito e mi trascina dentro l’aula.

Mi fermo sulla porta. E sì che me l’immaginavo più affollata …

Nel mezzo della grande aula hanno unito quattro banchi, tre di questi sono occupati.

Erika Karisawa mi saluta festosa alzandosi dal suo posto situato accanto ad un ragazzo con un sorriso da gatto stampato in faccia. Davanti a lui un’altra ragazza mi sorride timida tenendo lo sguardo basso sotto le spesse lenti degli occhiali.

-Isa-chan! Ti stavamo aspettando!- no, davvero? Non l’avrei mai detto. E quello striscione con scritto “Isa-chan benvenuta all’otaku club” non mi aveva dato alcun indizio a riguardo … sospiro imponendomi di sorridere mentre Karisawa-kun mi prende per l’altro braccio e mi trascina verso gli altri.

-Lui è Yumacci- dice indicandomi il ragazzo-gatto -e lei è Nao-chan - indica la quattrocchi che distoglie lo sguardo -benvenuta all’otaku club-

-Wow, non so che dire-

-Dicci solo di Shizuo-san e Izaya-san …- sibila languida Momo-kun pericolosamente vicino al mio orecchio.

Infondo, penso, perché no? Izaya deve ancora pagare per lo scherzo della colla sulla mia sedia …

-Iza-nyan ha una vasta collezione di yaoi, se vi interessa …-

-Davvero?!- dicono in coro, anche se il ragazzo-gatto pare il più sorpreso …

-Sì-

-Che altro?-

-Beh … non ne so molto, ma posso scoprirlo-

-Davvero?- ora l’unica a parlare è Karisawa-kun che pare sospettosa a riguardo.

-Uhm …-

-E tu lo faresti per degli estranei?- sussurra l’occhialuta, di cui ho già dimenticato il nome.

-Ovvio, mi devo vendicare-

-E tu tradiresti così un amico, un compagno?- s’infervora il ragazzo-gatto.

-La vendetta prima di tutto! Lo impone il mio orgoglio, bambolo-

-Sei tipo il nostro demone personale?- squittisce Momo-kun. Quella ragazza mi è sempre troppo vicina … e mi pare di averla vista leggere uno yuri tempo fa … mi allontano di poco, si sa mai …

-Sarebbe figo!- si rallegra ragazzo-gatto alzandosi in piedi.

-Bene, demone-san, ora dobbiamo solo siglare il contratto!- ora quella troppo vicina è Karisawa …

Mi allontano anche da lei -Ehi, un momento! Non ho mai detto di essere un demone!-

-Ma sì che lo sei …- fra quelli, la più inquietante è la quattrocchi … credo che la chiamerò inquietante-con-gli-occhiali … sì, mi sembra appropriato.

-guarda hai anche gli occhi rossi …- dice indicandomi.

-Ehm … sì, è vero … ma li abbiamo tutti in famiglia …-

-Tua sorella li ha più chiari- interviene ragazzo-gatto sporgendosi verso di me per guardarmi negli occhi.

-E’ … è vero! Ma anche Izaya li ha rossi …-

-Anche Izaya-san è un demone- ridacchia Karisawa. Qui la cosa sta degenerando da strana a pericolosa.

Xiwan portami fuori da qui!

“Non posso” rispose lei da un’angolino remoto della mia testa.

Come sarebbe a dire non posso?

“La gothic lolita e la regina degli otaku ci chiudono le vie di fuga, capitano”

Cosacosacosa? E non puoi fare nulla? Sei la mia coscienza porca zozza!

“Mi dispiace, ma l’omicidio è un crimine al di fuori di questa materia grigia”

E allora?

“E allora siamo perdute, capitano!”

Mando al diavolo la vocina dentro la mia testa (che Azzurra si ostina a chiamare disturbo della personalità multipla) e sfoggio un sorriso tirato mentre quelli pensano a come siglare il contratto con me.

¨ ¨ ¨ ¨ ¨ ¨ ¨ ¨

Prendo una bella boccata d’aria prima di infilarmi una sigaretta fra le labbra.

“Visto? Ne siamo uscite vive”

Non sei tu che ti farai un tatuaggio domenica!

“Tutte queste storie per un tatuaggio, capitano? Hai sofferto di peggio!”

Questo è vero, ma …

-Cesarea-kun!- mi giro infastidita dall’interruzione del mio monologo interiore.

-Heiwajima-kun, hai perso Izaya-kun?-

-Già …- grugnisce lui accendendosi a sua volta una sigaretta.

-Sai, se non fumassi forse lo prenderesti …- ridacchio avviandomi verso casa. Inizia a fare buio presto e io non conosco ancora abbastanza la città.

-Fumi anche tu …- mi ricorda raggiungendomi con solo una falcata. Oh, quanto detesto essere bassa!

-Vero! Ma io mi astengo dal rincorrere malefici esserini dagli occhi rossi-

-Vero-

Camminiamo un po’ senza parlarci. Quella sigaretta la bramavo dalla mattina come, suppongo, anche Heiwajima.

-Posso farti una domanda?- mi volto leggermente per guardarlo negli occhi. Lui guarda la strada aspettando che il semaforo diventi verde. Che genere di domanda potrebbe mai farmi uno come lui?

-Dipende se io posso risponderti-

-Parli come Izaya-kun-

-Sì, su certe cose riusciamo ad essere quasi simili … ora domanda-

-Che sono quelle tre cicatrici sotto il tuo occhio sinistro?-

Scoppio a ridere, ma non di lui, del genere umano -Sai, sei la prima persona che me lo chiede. Hai una bella faccia tosta-

-O sono solo curioso- abbassa lo sguardo su di me (cacchio quanto è alto) serioso. Sì, è proprio come lo dipinge Izaya. Un bambinone.

-Quella più in basso è la più recente, e la meno regolare. È stato un incidente d’auto un paio di anni fa. Un pezzo di parabrezza mi si è conficcato nella carne e ha lasciato il segno …- gli sorrido -quella di mezzo risale a quando avevo undici anni. Un “paziente” di papà ha preso un bisturi e mi ha aggredito- getto la cicca a terra soffiando fuori il fumo -la prima ha una storia diversa-

-Diversa?-

-Stupida e triste al tempo stesso …- sfioro lievemente la cicatrice -a quel tempo credevo che mio padre preferisse Azzurra a me, perché non sono tipo da lavori manuali, perché non mi piace macchiarmi del sangue degli altri. Gli dissi che ero forte anche io. Mi sfidò a dimostrarlo- gli sorrisi allegramente -così mi sono procurata la mia prima cicatrice-

-Per avere l’amore di tuo padre?-

-Per dimostrargli che non ne avevo bisogno-

-Uhm … anche io ho una cicatrice- brontola pensieroso battendosi un dito sul petto.

-E che storia racconta?-

-Una storia petulante e odiosa- ringhia al vento.

“Temo stia parlando di Izaya, capitano” ignoro Xiwan, ha avuto la mia stessa idea mi da fastidio che l’abbia elaborata prima lei (anche se ammettiamolo, Xiwan è frutto della mia fantasia!).

-è una storia che mi da sui nervi, che non riesco a farmi piacere, rivoltante e cancerogena …-

-Ma …- mi azzardo a dire.

Si tocca ancora il petto, lo sguardo lievemente addolcito.

-Ma è una storia che mi piace avere intorno-

Sorrido. Temo proprio che questa chiacchierata mi abbia condotto nell’abisso otaku da cui sarà difficile liberarsi.

Fine settimo capitolo~

Xiwan è davvero dentro la testa di Xiwan!

  
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