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Autore: BrokenAngel    12/09/2012    1 recensioni
Allison e Daniel si incontrano per la prima volta in collegio, quando lei ha 12 anni e lui 15. Si confidano fra loro, e diventano molto amici. Si capiscono, e si aiutano a superare le loro paure.
Lei si sentiva molto sola senza di lui, dato che è stata abbandonata dai suoi genitori e non ha amici. Lui è l'unico su cui adesso può contare.
Dopo due settimane di amicizia sono costretti a separarsi perché Allison viene adottata.
Si rincontreranno 8 anni dopo, quando entrambi saranno ormai molto grandi. Capiranno che molte cose nelle loro vite sono cambiate, ma che si sono sempre voluti bene e che anche dopo 8 anni, nonostante tutto ciò che succederà se ne vorranno sempre. E chissà magari potranno anche sperare in qualcosa di più.. Seguite i capitoli e lo saprete!
Spero vi piaccia.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Once again
-What would I be without you?-





 

 
“Va.. bene. Dimmi di cosa si tratta.” Sorride.
“Io e te, da adesso, siamo fidanzati, amore.” Si volta verso di me e mi fa l’occhiolino lasciandomi a bocca aperta e ad occhi completamente sgranati.
 “C-cosa?” Lo guardo ad occhi sgranati, e subito dopo scoppio a ridere isterica, per quanto la sua frase mi risulti ridicola e insensata.
“Hai capito bene. Ecco la mia proposta. Io e te facciamo finta di uscire insieme così lui si ingelosirà così tanto da dirtelo e avrò vinto io.”
“Cioè tu faresti tutto questo solo per provare di avere ragione?” è la cosa più stupida del mondo. Non può avere avuto quest’idea assurda solo per questo. Ci dev’essere dell’altro. Forse qualcosa a che fare con la sua cotta per Victoria.
Sorrido compiaciuta per aver capito il suo gioco. No, non gliela darò vinta.
“Certo.” Risponde con voce ferma.
Non m’incanti, bello mio.
“Non ti credo. Non è che sei tu a voler far ingelosire una certa Victoria?” mi lancia un’occhiataccia.
“E anche se fosse? Tu hai ciò che vuoi e io anche.”
“Già, ma dimentichi che questo non è ciò che io voglio. Non voglio far ingelosire Daniel e prenderlo in giro solo perché tu vuoi provare di aver ragione. Non ci sto mi spiace.”
“Perché no? Insomma, so che in fondo lo vuoi sapere. Ti da noia vero che Daniel stia tanto tempo con Victoria? Anche se tu dici di no, so che è così. Questo perché tu provi qualcosa per lui. Perciò, perché non provare? Non hai niente da perdere. Oh, almeno che tu non voglia avere un vero fidanzato, in quel caso, buona fortuna.” Ride prendendomi in giro.
“Si, magari è così. E.. e in ogni caso io non so mentire.” Beh, veramente lo so fare. Il mio sogno è fare l’attrice, ma questo lui non lo sa.
“Ma non segui i corsi di recitazione?” Mi rimangio tutto. Lo sa.
“Ehm.. si.” Si trattiene dal ridere e le mie guancie diventano rosse per l’imbarazzo e la figuraccia.
Nel frattempo siamo arrivati, e lui parcheggia, spegne la macchina e si volta verso di me.
“Allora ci stai o no? Puoi rispondere anche domani se vuoi.” Deglutisco.
“Te lo dico domani.” Sorride, come se sapesse già la mia risposta.
“Bene.” Usciamo dalla macchina e vediamo gli altri che ci stanno aspettando.
Victoria mette un braccio intorno alle spalle di Daniel mentre mi guarda negli occhi. Lui non sembra volerla respingere, anzi, la asseconda, appoggiando la mano sulla spalla di lei.
Stringo gli occhi in una fessura e cerco di calmarmi e contenere la rabbia.
Jenny vedendo la tensione tra noi, cerca di fare conversazione.
“Bene. Allora ci vediamo. Io e Allison andiamo che abbiamo delle cose da fare. A domani.” Inizio a camminare ma dopo quattro passi a parte più irrazionale di me decide di agire, prendendo il sopravvento.
Così mi volto e assumo un sorriso finto. Uno di quelli che mi hanno insegnato a fare al corso di recitazione.
Guardo Victoria, poi Daniel e infine mi rivolgo ad Alex.
“Quindi, a stasera?” gli sorrido complice, mentre gli altri due, o forse quattro, ci guardano increduli.
Lui sorride a sua volta, molto compiaciuto e soddisfatto.
Questa volta te l’ho data vinta, ma solo questa volta.
“Alle 8.” Mi fa l’occhiolino.
“Alle 8, allora.” Annuisco. Prima di voltarmi lancio un’occhiatina ai due.
Volete la guerra? E guerra sia.
Jenny mi trascina via, da loro.
“Cosa vuol dire? Tu.. e lui? Non.. cosa? Spiega, adesso.” Mi ordina.
L’adrenalina che avevo in corpo quando ho fatto tutta quella scena sta scomparendo pian piano. Mi sa che ho fatto un bel casino.
“Oddio, non so che ho fatto nemmeno io. Erano lì, mi stavano sbattendo in faccia i loro abbracci e poco prima Alex mi aveva detto.. mi aveva spiegato il suo fantastico piano su una finta relazione per farmi capire che Daniel è geloso. Io avevo detto di no ma poi li ho visti e allora, ho detto, perché no? Ho fatto un casino vero. Cioè, andiamo lui non può essere geloso. Ma Alex mi ha messo in testa un sacco di cose assurde che..” dico velocemente, per poi essere bloccata da Jenny che è scoppiata a ridere. “Ma cosa ridi scusa?”
“Cioè.. tu.. oh mio dio..” non riesce a smettere di ridere. Così prendo le chiavi e apro la camera.
“Fammi sapere quando hai smesso di prenderti gioco di me.” Dico acida, apro la porta del bagno ed entro chiudendomi la porta alle spalle.
Lei sembra tornare in se, perché dopo pochi secondi bussa alla porta.
“Mi apri? Ho smesso di ridere, davvero, scusami.” Le apro la porta e la lascio entrare mettendomi seduta sulla vasca da bagno.
“Quindi, che mi dici? Ho sbagliato?”
“Beh, non è che hai sbagliato. È una cosa un po’ infantile e non mi sorprende affatto che l’idea l’abbia avuta Alex ma ha ragione.”
“Ragione, su cosa?”
“Su te e Daniel. Sul fatto che vi piacete ma ancora non ve ne siete resi conto. È ovvio. Sennò perché ti saresti scaldata tanto prima? E sennò perché avreste discusso al centro commerciale?” ci rifletto e mi sento un’idiota.
“Ascolta, lui è mio amico e basta.  Lei non mi piace, solo per questo mi sono arrabbiata e adesso chiamo Alex per disdire.”
“No, non farlo. Per quanto quel ragazzo mi disgusti, Daniel deve smetterla di fare lo stronzo e pensare solo a se stesso, perciò esci.” Aggrotto la fronte.
“Sei sicura? Ti ricordo che poco fa hai detto che è una cosa stupida e infantile.”
“E lo è. Ma forse è l’unico modo. Credo che anche lui non sappia che gli piaci.” Ridacchia.
“Non ne sono molto sicura.”
“Non so come andrà a finire, ma se qualcosa va storto opta sempre per la verità, ok? E poi studi recitazione, fa una faccia dispiaciuta.”
“Non so se ci riesco, lui è l’unica persona a cui non so mentire.” Scuoto la testa.
“Già, ma questa volta dovrai farlo.” Viene vicino a me, mi sorride e mi abbraccia. E per la seconda volta in vita mia sento di aver trovato una persona speciale. Una persona su cui contare. Una vera amica.
 
Per la serata ho optato per un paio di jeans, una maglietta larga, la felpa e i miei amati stivali bassi.
Qualcosa di molto semplice, ma non di banale. Non si sa mai, che non s’incontri Daniel da qualche parte. Dovrò apparire tranquilla e rilassata.
Bussano alla porta, vado ad aprire pensando sia Alex ma non mi trovo lui davanti bensì Victoria.
Aggrotto la fronte e lei assume uno dei suoi migliori sorrisi.
“Victoria, ciao. Cerchi Jenny.. è da Matt, torna fra poco, se vuoi.” Improvviso, sapendo benissimo che la persona per cui è venuta sono io.
“No, cercavo te.”
“Dimmi, allora.” Siamo sulla porta e io cerco sembrare il più tranquilla possibile.
Come a recitazione, Al. Fai l’attrice.
“Senti, tu e Daniel siete molto amici, giusto? – annuisco sospirando –bene, quindi, mi chiedevo se..” la blocco prima che posso continuare.
“Se vuoi dei consigli su come conquistarlo io non posso aiutarti perché non lo conosco così bene.” 
“Oh, no cara. Visto che tu adesso esci con Alex, volevo chiederti se io posso uscire con Daniel. Ho in mente un po’ di cosa per conquistarlo.” Iniziando da una maglietta scollata e un reggiseno push-up? Vorrei chiederle, ma mi trattengo mordendomi la lingua.
Respiro profondamente, senza espirare e trattenendo il fiato.
“No, non ci sono problemi. Te l’ho detto, è solo un amico.” Lascio andare l’aria dai polmoni e lei sorride fiera di se stessa.
“Bene. Adesso immagino tu debba prepararti per la tua uscita, perciò ti lascio. Vado a prepararmi per la mia. Con Daniel” prima di poter realizzare le sue parole lei mi ha già strizzato l’occhio ed è scappata via.
Stronza.
Resto ancora sulla porta per qualche minuto, fino a che non arriva Jenny e si guarda intorno per cercare di capire cosa stessi facendo.
“Cosa stai facendo? Vieni dentro e chiudi la porta, che ci sono due ragazze che ti stanno guardando e la cosa è abbastanza imbarazzante.” Mi spinge dentro e io mi metto seduta sul letto.
“Tua cugina è una vera stronza” dico, facendo una smorfia disgustata.
Lei ride.
“Lo so, che dici? Cos’è successo? È venuta qui?” annuisco.
“Mi ha chiesto se poteva frequentare Daniel ,dato che adesso esco con Alex.” La sua espressione è seria, e sono sicura che stia architettando un piano.
“Devi baciare Alex. Davanti a loro. Sicuramente il tuo amichetto uscirà con mia cugina per ripicca e tu devi andare ancora più a fondo. Voglio vedere fino a che punto si vuole spingere”
“No, Jen. Non posso farlo. Andiamo, nemmeno mi piace. E poi, devo.. devo solo ignorarli e fregarmene” scoppia a ridere come se avessi fatto la battuta più bella del secolo.
“Non potrai mai ignorarli. Ma potrai fingere che non t’interessi. Sei un’attrice, no?”
“E se poi lui ci crede? Cosa faccio?” alza un sopracciglio.
“Al.. la verità.” Sbuffo.
“Sembra così facile”
“E lo è.”
“No, Jen, non lo è. – sospiro pesantemente, cercando di buttare fuori tutto ciò che ho dentro al petto – è difficile, dannatamente difficile. Io non posso fargli questo, capisci? Vuol dire farlo stare male e non voglio. Non mi interessa più capire se gli piaccio o no, perché.. perché mi vuole bene e se è così lo scopriremo.” Annuisce.
“Che saggia che sei. – rido. – e quando poi lo capirai tu e lo capirà lui, cosa farete?” scuoto la testa.
“Non lo so. Non so nemmeno cosa fare adesso.”
“Esci con Alex e.. e cerca di divertirti. Sbronzati un po’.” Si siede vicino a me.
“Non credo che sia la cosa più giusta da fare. Non ho mai bevuto un goccio d’alcool e tu mi vuoi far sbronzare.”
“Mai?” scuoto la testa ridendo.
“Mai. Nemmeno una volta. A parte un po’ di birra, mezza lattina. Niente di più” fa una smorfia.
“Allora, hai decisamente bisogno di un po’ di alcool, ma non troppo. Non voglio che tu ti senta male e inizi a vomitare dappertutto.” Ridiamo insieme.
“Oh, tranquilla. Non c’è questo pericolo.”
Nel frattempo bussano alla porta.
Questo dev’essere Alex.
Pendo la borsa, saluto Jenny ringraziandola e esco trovandomelo davanti.
“Allora, dove andiamo?”
“Meno male non ti se vestita elegante. Avevo quasi pensato tu indossasti qualcosa adatto ad un bel ristorante.” Scoppio a ridere.
“E io che ci speravo..” dico ironica.
“Fai poco la spiritosa. Andiamo solo in pizzeria e poi se vuoi ad un pub.” Annuisco. “Così vediamo se incontriamo quei due.” Mi strizza l’occhio e poi prende la mia mano.
Lo guardo interrogativa.
“Almeno per uscire di qui.” Annuisco, poco convinta.
Non voglio incontrarli stasera. Lo so che l’idea d uscire con lui è nata proprio per questo, è il piano. Ma non stasera. Non posso reggere ancora questo male che ho dentro.
“Dopo ci aspetta una bella sbronza.” Esulta.
“Non farmi bere troppo.”
“Non mi dire che tu non hai mai bevuto..” bingo.
“è così..” scoppia a ridere davvero forte. “è inutile che ti prendi gioco di me, la mia vita non è mai stata molto avventurosa, ecco.”
“Questo spiega tutto..”
“Che vorresti dire?”
“Beh, sei sempre così.. pensierosa. Non sei molto allegra devo dire.” Deglutisco. “Non volevo metterti a disagio. È che.. sei strana.”
“Grazie..” dico ironica.
“Prego.” Risponde secco senza capire la mia intuibile ironia.
Dopo poco arriviamo alla pizzeria e ci sediamo ad un tavolo, troppo vicino all’entrata e al vetro che da sulla strada.
Ordiniamo e mentre aspettiamo cadiamo in un silenzio imbarazzante.
Inizio a bere la coca cola che ho ordinato a piccoli sorsi per cercare di non finirla subito. Un po’ come quando sei al cinema e prendi i pop-corn. Fai di tutto per non finirli subito ma quando inizia il film ne hai già mangiati almeno la metà.
Poche volte ho mangiato i pop-corn al cinema ma molte volte davanti alla tv della mia camera. Mi ha insegnato Mary, dicendomi che è una cosa divertente che in molti ragazzi fanno.
Mi piaceva imitare i normali adolescenti perché mi faceva sentire una di loro, anche se in vita mia ne ho incontrati veramente pochi.
Ho dato il mio primo bacio quando avevo sei anni, perché mio padre mi aveva portato ad una cena di lavoro ed io ho conosciuto un ragazzo della mia età che aveva voglia di vivere la vita.
Non ho mai avuto una prima volta, un po’ perché non ne ho mai avuto l’opportunità e un po’ perché anche se le cose sarebbero state diverse non mi è mai davvero interessato.
Le ragazze lo fanno, perché le loro amiche lo hanno fatto, perché è una cosa forte, lo fanno per sentirsi bene, perché sei cresciuto ed è arrivato il momento. Oppure, lo fai perché stai così bene con una persona da volerla sentire in ogni modo possibile.
Io sono passata dall’essere sola ad avere 4 amici, al piacere forse al migliore amico che io abbia mai avuto e ad essere in pizzeria con un ragazzo di cui non so veramente niente e che mi sta in qualche modo aiutando ad ingannare colui che forse mi piace.
Adesso ho una vita. Un po’ complicata, ma ce l’ho. Non è questo che volevo?
“Come mai così silenziosa? A cosa pensi?” Alex mi distoglie dai pensieri.
“Che questa messa in scena sta diventando un  po’ ridicola, senza offesa eh.”  Fa una smorfia.
“Cosa vorresti dire? Hai accettato tu eh. Ah, a proposito, sei davvero una brava attrice.” Fai un ghigno soddisfatto.
“Grazie. Ma dico sul serio, dovremmo smetterla perché non funziona affatto. Oggi la tua cara Victoria è venuta da me per chiedermi se potesse uscire con Daniel, visto che adesso io sto con te. Lei non è gelosa.” Altra smorfia.
“Lo sarà. E lo sarà anche Daniel. E quando lui la rifiuterà per stare con io e lei..” fa un sorriso malizioso e io alzo gli occhi al cielo.
“Non ci contare.”
“Si, invece. È decisamente il tipo, e dopo che avremo mangiato queste pizze, noi andremo al pub e li incontreremo. Faremo un po’ di scena, sai.. mano nella mano, qualche bacio.”
“Io non ti bacerò.”
“Si invece lo farai. Quando lo faranno loro, lo farai anche tu.”
“Perché loro devono farlo?”
“Per lo stesso motivo per cui lo faremo noi.”
“Questa conversazione sta diventando senza senso.” Scuoto la testa.
Nel frattempo arrivano le pizze e iniziamo a mangiare.
“Raccontami un po’ di te.” Sbuffo.
“Questa è un’uscita finta, perciò non c’è bisogno che tu t’interessi davvero alla mia vita.”
“Potrebbe tornarci utile.”
“Ho 18 anni, i miei genitori mi hanno abbandonato da neonata in un collegio a Chicago. Quando avevo 14 anni ho fatto amicizia con Daniel, ma due settimane dopo, mi sono trasferita a Los Angeles, perché George ed Elizabeth mi hanno adottato.”
“Non ti piacciono molto, vero?”
“Non è proprio così. Loro..George è.. mi vuole bene, e fa del suo meglio ma non è mai a casa e non lo vedo quasi mai. Elizabeth.. lei è una strega. Tipo quelle di Biancaneve o Cenerentola.” Ride divertito.
“Ti fa pulire per terra?”
“No, per fortuna. George è molto ricco perciò può permettersi di pagare una donna delle pulizie, le cuoca, l’autista eccetera eccetera.” Faccio una smorfia.
“Non ti piace tutto questo?”
“No, è solo che penso che esageri. È tutto.. è troppo per solo 3 persone. E non ce n’è bisogno. La casa è grande e.. ma forse ce l’ho con loro perché non mi hanno permesso di vivere una vera vita.” sbuffo. “Non dovrei scaricare i miei problemi su di te, scusami.”
“Non c’è problema, te l’ho chiesto io.”
Questo ragazzo ogni volta mi sorprende sempre di più. A volte è insopportabile tanto da volerlo picchiare e poi ci sono questi momenti in cui è davvero dolce e s’interessa alla mia vita.
Non l’avrei mai detto, ma in qualche strano modo, e da non so bene quale punto di vista, lui mi piace.
Finiamo le nostre pizze e dopo aver pagato ci dirigiamo al  pub.
“Bene, eccoci qui. Una birra?” annuisco e mentre io prendo posto ad un tavolino, lui va ad ordinare da bere.
Torna qualche minuto dopo con due bicchieri di birra in mano e si siede fin troppo vicino a me.
“Inizia lo spettacolo” dice facendo l’occhiolino e voltandosi col corpo verso di me. Mi indica un tavolo alle sue spalle dove si sono appena seduti Daniel e Victoria.
Annuisco e deglutisco.
Distolgo lo sguardo per on farmi beccare a guardarli quando sento il loro sguardo posarsi su di noi.
“Sorridi e fa finta di divertirti tanto.” Mi sussurra all’orecchio e io faccio esattamente come mi dice. Passandomi una mano tra i capelli biondi di tanto in tanto.
Lui mi prende una mano e intreccia le sue dita nelle mie. Rimango un attimo sorpresa ma dopo aver capito le sue intenzioni torno a sorridergli e gli poso un bacio leggero sulla guancia.
“Brava, così. Vorrei tanto vedere le loro facce” mi sussurra ancora e io scoppio a ridere, quasi isterica. Cerco di farla apparire come una risata divertita, anche se non lo è.
Prendo il bicchiere con la birra e ne bevo qualche sorso, fino a finire tutta quella nel bicchiere.
Faccio una smorfia e lancio un’occhiata al tavolo degli altri due. Victoria è completamente sporta verso Daniel, e cerca di attirare la sua attenzione parlando, parlando e ancora parlando.
Lui però non le rivolge nessuna attenzione se non qualche sorriso gentile di tanto in tanto. È scocciato e annoiato.
I suoi occhi incontrano i miei per pochi secondi prima che io abbassi lo sguardo e smetta di guardarlo. Appena lo ha posato su di me la luce nei suoi occhi è cambiata. Sembrava quasi che si stesse scusando, e mi stesse implorando di smetterla, con tutto questo.
O forse sono io che voglio smetterla e spero che lui mi salvi da tutto questo.
“Non li guardare..” mi sussurra Alex, e io sussulto, ricordandomi della sua presenza così vicina a me.
Mi alzo in piedi sistemandomi la maglia.
“Vado a prendere da bere.” Lui annuisce senza dire niente, e io prendo i due bicchieri vuoti di birra, dirigendomi verso il bancone.
Mi metto seduta su uno sgabello e sospiro, portandomi una mano sulla tempia.
“Tutto bene signorina?” alzo lo sguardo e il barista mi guarda un po’ preoccupato.
“Eh? Si si tutto bene, grazie. Altre due birre, per favore.” Annuisce.
Abbasso di nuovo lo sguardo, prima di sentire la presenza di qualcuno vicino a me. Non me ne curo granché perciò non muovo un muscolo.
“Sai, se ti fa male la testa non dovresti bere ancora.” Sussulto alla voce di Daniel e alzo lo sguardo, vedendo davanti ai miei occhi gli stessi occhi azzurri che avevo intravisto poco fa.
“C-cosa..” balbetto incapace di parlare.
“Ti diverti al tuo appuntamento?” la sua voce è fredda e non più scherzosa come poco prima.
“Perché t’interessa?” cerco di sembrare il più fredda possibile anch’io, ma in realtà sono davvero felice che sia venuto a parlarmi.
“Te l’ho detto.. non mi piace lui.”
“Non ti piace lui o non ti piace il fatto che esca con me?”
“è la solita cosa..” sbuffa, bevendo luna delle due birre, che avevo ordinato. Lascio perdere molto più interessata alla conversazione.
“No, non lo è. Dammi un valido motivo per cui non dovrei uscire con Alex.” Deglutisce.
“Perché.. perché non è fatto per te..” si sta arrampicando sugli specchi.
“E cosa ne sai tu? Chi sarebbe giusto per me? Sentiamo.”
“Un ragazzo che ti sappia capire, apprezzare per quella che sei. Qualcuno che ti conosca e che non ti voglia solo.. solo perché sei bella.” Arrossisco.
“C-credi che io sia bella?” è in difficoltà, e deglutisce ancora ma sulla sua faccia nasce un sorriso sincero e dolce. Io non in imbarazzo ma continuo a guardarlo negli occhi.
“Ehi.” La voce di Alex rompe la nostra bolla e Daniel si volta a guardarlo seccato. “Sono venuto a cercarti visto che sembravi sparita.”
“Si ehm.. stavo.. stavo parlando con Daniel e..” balbetto cose senza senso.
“Io stavo per riportare Allison al campus..” forse in altre circostanze mi avrebbe dato fastidio il suo comportamento ma in questo caso gliene sono estremamente grata.
“Allison è uscita con me perciò se vuole andare, l’accompagno io. Visto che tra l’altro tu sei anche accompagnato.” Sembra infastidito.. ma lo fa per recitare la parte, vero?
“Io e Victoria non siamo usciti e Allison mi ha chiaramente detto che non si stava divertendo in tua compagnia.”
“Cosa vorresti dire che si divertirebbe più con te? Sei solo un bastardo a cui piace rubare le donne agli ‘amici’” Daniel si avvicina pericolosamente a Alex e lo afferra per la maglietta.
“Ripeti ciò che hai detto, stronzo. Lei non è la tua donna e io non sono tuo amico, perciò adesso vedi di levarti dalle palle o ti rompo quel bel faccino che ti ritrovi.” La situazione sta degenerando.
Non capisco perché Alex si comporti così.. ci sono tre possibilità.  O gli piace fare a botte, o hanno un’altra storia in sospeso.. o gli piaccio davvero.
“Daniel.. Ehi, smettila lascialo andare..” lo tiro per la maglietta ma lui non ne vuole sapere. Così alzo la voce “DANIEL! Andiamo via per favore.. Lascialo andare.” Stacco la sua mano dalla maglietta di Alex e lui si volta verso di me.
I suoi occhi cambiano. Da freddi diventano dolci.
Annuisce e si allontana definitivamente, si volta verso di me per andare via, ma succede tutto in fretta.
Vedo Alex che lo chiama per farlo voltare e per tirargli un pugno in piena faccia. Io mi metto in mezzo, sicura che si fermi quando mi avrebbe visto, invece non è così.
Il pugno mi arriva dritto sul labbro superiore, prendendomi anche il naso. Perdo l’equilibrio e penso che la seconda botta sarà quella con il pavimento. Ma due braccia mi prendono prima che possa cadere.
Sento un dolore atroce e il sangue nella bocca. Porto entrambe le mani sulla faccia e il sangue mi riempie velocemente tutta la faccia e sento scivolare le gocce fino a cadere a terra, e sui vestiti.
Apro gli occhi, mentre sento le lacrime che tentano di uscire per il dolore tanto forte. Se non mi fossi già fatta male, adesso mi morderei il labbro per ricacciarle dentro ma non credo sia il caso.
“Allison.. cazzo, Allison, stai bene?” ti sembra stia bene?
Provo a muovere la bocca ma il labbro mi fa troppo male perciò gli faccio segno che non riesco a parlare.
Mi guarda dispiaciuto come mai l’ho visto. Si sente in colpa. Ma non è lui che deve sentirsi così.
Appena qualcuno mi prenderà dalle sue braccia per portarmi forse in ospedale, sono sicura che lui spaccherà la faccia a Alex, più di quanto lui abbia fatto come me.
Sento movimento alle nostre spalle, mi fanno sedere su una sedia. Daniel è sempre davanti a me, e io gli stringo la mano con forza. Non perché il dolore sia così atroce da non riuscire a sopportarlo, ma per non lasciarlo andare. Per non lasciargli fare una cosa di cui molto probabilmente potrebbe pentirsi.
“T..ti.. rego.. non lo f..are” cerco di dirgli. Non riesco a pronunciare bene le parole. Il mio labbro è sicuramente tagliato e il mio naso è possibile che sia rotto.
Se avesse preso Daniel, forse non gli avrebbe fatto molto male, ma io no. Io mi sono rotta un labbro.
“Non parlare, sono andati a prendere la macchina. Adesso andiamo all’ospedale e ti mettono i punti.” Prende alcuni fazzoletti che qualcuno gli passa e cerca di tamponarmi delicatamente la faccia.
Cerco di fare da sola ma lui non me lo permette. Mi lascia un bacio sulla guancia e mi guarda con occhi così dispiaciuti.
“Mi dispiace..” apro la bocca troppo velocemente per replicare come avrei fatto 10 minuti, prima del pugno. Dalla mia bocca esce un gemito di dolore e lui scuote la testa.
“Venite, andiamo in ospedale.” Un ragazzo sbuca da dietro il bancone con un paio di chiavi in mano e corre verso la porta.
Io mi alzo e continuo a tenere stretta la mano di Daniel, come per pregarlo di venire con me.
Lui guarda alle sue spalle, verso Alex che è ancora immobile e guarda la propria mano piena di sangue.
Daniel annuisce e insieme andiamo verso la porta, intrecciando le sue dita con le mie. E adesso mi sento bene.
 
Cerco di concentrarmi inutilmente sul libro, da cui sto studiando. Stare qua, seduta per terra, tra l’erba, con la schiena poggiata ad un albero.
Il leggero vento mi scompiglia un po’ i capelli nascosti dentro il cappuccio.
Qualcuno mi tocca la spalla e per la seconda volta sussulto trovandomi Daniel davanti, sorridente.
Si siede vicino a me.
“Come va?” chiede premuroso. Chiudo il libro.
“Il labbro mi tira un po’ e da fastidio e beh, anche il naso, non riesco a respirare bene da un lato.” Sospira.
“Mi dispiace..”
“Sai, dovresti smetterla di dirlo. Non è colpa tua, io mi sono messa in mezzo e io vi ho fatti litigare per una sciocchezza, perciò basta.”
“Avresti dovuto ascoltarmi. Perché non l’hai fatto? Perché sei uscita con lui?”
“Non ce n’era bisogno, non mi ha certo tirato un pugno di proposito.”
“Ma lo stava per tirare a me.”
“Tu l’avevi provocato.”
“Lo stai per caso difendendo?”
“No, ovvio che no.” Rispondo acida.
“Si invece. È colpa sua se sei ridotta così e lo stai difendendo. E non hai risposto alla mia domanda.”
“Vorresti dire che sono brutta così?” cerco di sviare ancora la domanda.
“No, non voglio dire questo.”
“Secondo te sono bella?” Magari mi risponde. Magari mi tolgo tutti i dubbi che ho, o mi incasino ancora di più la mente.
“Stai sviando la domanda, Al. Perché sei uscita con lui?”
“Io ti piaccio Daniel? Rispondi per favore.” Deglutisce.
“Non si risponde ad una..”
“Ti prego, devi rispondere.”
“Non lo so.. io.. sono confuso.. tu sei, sei così bella e io penso che.. non voglio rovinare la nostra amicizia. Non voglio. Perciò, non lo so. Sto solo cercando di andare avanti e continuare a vederti come ti vedevo 8 anni fa. Sto solo cercando di capire.” Sospira pesantemente e chiude gli occhi. “Mi dispiace..”
“Sono uscita con lui perché.. non lo so perché. È una cosa stupida ma aveva una specie di stupido piano e io ho accettato perché ti ho visto con Victoria e ero..infastidita. Io non voglio rovinare la nostra amicizia, ma.. era una sensazione strana, che non ti so spiegare.”
“Rimarrai sempre la mia migliore amica, lo sai questo , vero? Qualunque cosa accada.” Annuisco.
Mi lascia un bacio sulla fronte e mi abbraccia forte. Ogni volta che mi abbraccia così mi sembra di averlo appena ritrovato e in un certo senso è una bella sensazione. Mi fa sentire sollevata. Mi fa sentire veramente bene, come se nulla importasse più di ciò che siamo noi.
Come se nulla al mondo avesse un significato preciso se lui non mi è accanto.
Come se la nostra amicizia superasse tutto il resto. E forse, in un certo senso, è proprio così. 











 

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Buonasera. Scusate gli errori ma non ho il tempo di rileggere visto che avevo promesso di postare oggi.
Spero il capitolo vi sia piaciuto e ringrazio tutti coloro che seguono.  Anche la mia Giulia che mi stressa lol 
Niente, ci sentiamo presto.. Io sono tipo già stanchissima perché è cominciata la scuola oggi, molte di voi mi capiranno forse. Perciò vado. :)
A presto, un bacio.
Virgi

   
 
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