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Autore: weasleywalrus93    13/09/2012    5 recensioni
Cosa può succedere se la Liverpool del 1958 e la Liverpool a noi contemporanea venissero a contatto tramite due ragazzi? Di uno il mondo conosce il suo nome, la sua vita e i suoi ideali. Dell'altra invece il mondo non fa nemmeno caso, mettendola in disparte e oscurando ciò che potrebbe offrire al mondo. Ma dall'esterno non si può sapere quanto una persona, anche la più famosa, può venire influenzata da qualcuno che il mondo nemmeno vede.
(mia primissima FF... mi sono letteralmente buttata a scrivere)
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm so tired I don't know what to do
I'm so tired my mind is set on you


Liverpool, 28 Marzo 2012.

Erano passati diversi giorni da quello strano episodio al negozio di Jim. Vi ero ritornata tutti i giorni appena uscita da scuola, come al solito dopotutto. Non che quel tizio fissato con gli anni 50 talmente tanto da pensare di viverci mi fosse mancato. Anzi. Il poter cercare i vinili senza dover litigare con nessuno era una cosa meravigliosa. Però era anche vero che quel tizio m'avesse incuriosito, e non poco. Cioè, cosa ti può spingere a crederti un perfetto Teddy boy per giunta così somigliante a uno dei 4? Mancanza di affetto? Mancanza di una figura paterna? O semplice fissa mentale?

I'm so tired, I haven't slept a wink
I'm so tired, my mind is on the blink


Liverpool, 28 Marzo 1958.

Fortunatamente non avevo più incontrato quella scassapalle al negozio di Brian. Solo a ripensarci mi ribolliva il sangue nelle vene. Agitare in aria il nuovo LP di Elvis. Almeno agita in aria il reggiseno se proprio ci tieni, non un vinile del Re! Tanto mi aveva mandato in bestia che non avevo nemmeno più voglia di scopare. Non che Cynthia non fosse brava, era una bomba, ma ogni volta mi riappariva davanti agli occhi quella mocciosa che aveva il vizio di maltrattare i dischi dei geni. Eppure non potevo fare a meno di strappare ogni giorno il foglietto del calendario che indicava la data con tanto di anno per dimostrare a qualcunque altra pazzoide che non ero io il matto. Un idiota mi passò accanto dandomi uno spintone sulla spalla, facendo si che la cenere della sigaretta finisse sulla giacca della divisa. E ora chi la sopportava quella sclerata di Mimì? Stavo per rispondere quando mi accorsi di essere davanti al negozio di Brian. Aveva degli strumenti davvero belli la dentro. Lo zio George mi regalò la mia prima armonica comprata in questo negozio. Buttai la cicca a terra e la calpestai entrando nel piccolo locale. Passai in mezzo a tutte quelle signore con la puzza sotto al naso che mi ricordavano troppo Mimì e mi avvicinai alla sezione rock'n'roll. La bella notizia era che non c'erano rompipalle in giro!

You'd say I'm putting you on
But it's no joke, it's doing me harm
You know I can't sleep, I can't stop my brain
You know it's three weeks, I'm going insane
You know I'd give you everything I've got
for a little peace of mind
{I'm so tired}

Entrai nel negozio tirando un sospiro di sollievo per il calduccio che vi regnava. Jim mi rivolse un gran sorriso e io risposi con un cenno intrizzito della mano. Fortunatamente si avvicinava Aprile, il che significava giornate lunghe, temperature meno rigide e un po più di tempo da passare con Jeremy, con il quale ero giunta a una tregua temporanea. Mi avviai a passo spedito verso la sezione vinili, quando fui costretta a bloccarmi. C'era di nuovo quello strano tizio. Per un attimo fui tentata di uscire da quel locale prima che si accorgesse della mia presenza. Ma quando nella mia vita mi ero spaventata di qualcuno? Così a passo deciso mi avvicinai e cominciai a guardare i dischi.

Sentì il parquet scricchiolare. Alzai leggermente gli occhi per vedere chi fosse. Era la schizzofrenica. Stava li a guardare i dischi come se io non esistessi. Non che me ne importasse qualcosa. Di pazze come lei meglio perderle che trovarle. Però il fatto che una ragazza non mi osservasse con interesse mi dava parecchio fastidio.

-Hai intenzione di sventolare all'aria qualche altro vinile?-

La sua voce era fredda. Alzai gli occhi per osservarlo. Guardava distrattamente lo stesso vinile per cui avevamo discusso l'ultima volta che ci eravamo visti.

Tenevo quel disco tra le mani solo perchè sapevo che mi stava osservando e non avevo voglia di guardarla in faccia.

Tirai fuori del tutto il vinile che stavo osservando e lo misi in modo che anche lui potesse vederlo, cosa che ovviamente non faceva perchè troppo orgoglioso.

-E tu hai intenzione di sfilarmi anche questo dalle mani?-

La odiavo. L'avrei giurato in quell'istante. Quel tono spavaldo, acido, cattivo, sardonico e sadico era la cosa che più odiavo al mondo. Alzai gli occhi verso di lei e vidi che teneva un disco fra le mani con un tizio mai visto prima stampato sulla copertina.

-E chi sarebbe questo? Tuo nonno?-

-E' un genio della musica imbecille!-

Ripresi il disco e continuai a osservarlo. Jim doveva averlo messo li apposta. Sapeva che adoravo Ravel e la sua registrazione del Bolero era rarissima. L'aveva messo nel rock'n'roll perchè fosse sicuro che io lo vedessi e magari mi decidevo a comprarlo. Ma sapevo che sarebbe costato un occhio della testa e avrei fatto prima a partire volontaria nella guerra in Africa piuttosto che ottenere tanti soldi dai miei genitori.

Era odiosa. Anche più di Mimì forse. Ma non poteva vincere lei. Estrassi il foglietto stropicciato dalla mia tasca recante la data odierna. Marzo 28 1958. Era il mio ultimo tentativo di averla vinta su di lei.

-Tieni squilibrata! Cerca almeno di avere una cognizione temporale invece di sparare stronzate a destra e a manca!-

Presi il foglietto poggiato sulle copertine dei dischi. Marzo 28 1958. Che cazzo stava succedendo?

Era confusa. Sentivo il dolce sapore della vittoria già in bocca.

Cercai freneticamente in tasca ed estrassi il cellulare. Segnava chiaramente 2012 nella data.

-Guarda qua pezzo d'antiquato!-

Stavolta sotto il naso mi mise uno strano aggeggio, luminosissimo, tanto da dar fastidio. Non riuscivo a capire.

-E levami sta lampadina da sotto gli occhi!-

Mi scansò la mano con un gesto brusco, tanto che il cellulare stava per volarmi via di mano.

-Idiota! Non è una lampadina, è un telefono! Guarda la data!-

E da quando in qua i telefoni erano così? Questa era tutta matta. Presi quell'aggeggio infernale e lo fissai. Era... strano. C'erano numeri e simboli da tutte le parti. Era una cosa da matti, adatto alla proprietaria. C'erano dei numeri più grandi che segnavano quella che sembrava la data. 28 marzo 2012. Un momento. 2012?

Doveva aver visto la data. Aveva stampata in viso un'espressione incredula, la stessa che dovevo avere io quando mi disse che ci trovavamo negli anni 50.

-Ridammi il mio telefono! Me lo sono comprato con i miei soldi e non voglio che un idiota come te me lo butti a terra!-

Si riprese in fretta quell'arnese. Aveva un'espressione preoccupata in viso. Dopo averlo osservato un po lo ripose in una qualche tasca dei jeans. Si perchè ancora aveva i jeans da perfetta aliena qual era. Non poteva mettere la gonna come tutte le ragazze normali, altrimenti nessuno l'avrebbe presa per una celebrolesa.

-Sono John, comunque-

Lo guardai stupita. Mi stava tendendo la mano.

-Judy-

Stringeva la mano con l'intento di stritolarmi le dita. Non diedi segno di cedimento e risposi alla stretta poderosa. Con mio grande stupore non battè ciglio.

Ci lasciammo le mani. Aveva cercato di rompermi le dita, ma non mi massaggiai le dita indolenzite dopo la stretta. Lui fissava me. Io fissavo lui.

Era uno studiarsi continuo. Eravamo entrambi troppo orgogliosi per ammettere che eravamo curiosi l'uno dell'altro. Solo in quel momento mi accorsi che dietro gli occhiali si nascondevano due occhi verdi.

-Quindi vieni dal... futuro?-

-O sei tu a venire dal passato-

-Non avrebbe senso-

-Perchè? Una che spunta dal futuro dove si vive meglio ti sembra più razionale?-

L'avevo sparata grossa. Nel futuro non si stava meglio. Si stava decisamente peggio. Quest'enorme bugia ebbe il potere di sottrarmi a quegli occhi color nocciola che avevano attratto magneticamente i miei.

Si era messa con le spalle al muro da sola. La mia rivincita personale. Sul mio volto apparve un ghigno maligno.

-Allora raccontami un po di questo futuro. Sarò famoso?-

Famoso? E' uno di quei ragazzi che per decenni verranno osannati da tutto il mondo. Persone di tutte le età avrebbero fatto follie per vedere lui e i suoi compagni. Famoso per essere ucciso dalla pistola di un pazzo omicida. La cosa migliore?

-Mah... non saprei... Può darsi che avrai un po di successo ma nessuno si ricorderà di te-

Ci rimasi di merda. Non so se più per la notizia che io per il mondo sarei rimasto un emerito signor nessuno senza prendermi la mia rivincita o per l'indifferenza con cui disse il tutto.

Dissi forse la più grande bugia della storia. Io stessa in quel momento indossavo una maglietta con sopra lui intento a suonare al pianoforte con il testo di una sua canzone accanto.

Avevo solo voglia di andarmene, allontanarmi da quella persona che, non so bene come, mi aveva dato una pugnalata al cuore. Avevo bisogno di fumare. Senza nemmeno guardarla uscì fuori con la sigaretta già in bocca. Poco mi importava delle urla che Brian mi indirizzava.

L'unica possibilità di incontrare il mio mito andata in fumo dalla mia stupidità. Decisi di uscire da li. Il caldo mi stava uccidendo. Misi le mani nelle tasche dei jeans. Soldi. I miei soldi del pranzo. Rimasi li qualche momento, poi tornai indietro e li misi dentro la custodia dell'LP di Elvis. Tornai verso l'uscita e appena fuori il vento gelido mi tagliò il viso. Fuori era tutto normale, ovvero il 2012.

Fumai non so bene quante sigarette, poggiato al muro del negozio. L'odore acre mi aveva riempito la gola e in un certo senso anche sopito anche la delusione di prima. Rientrai dentro solo perchè fuori si gelava e non avevo nessuna voglia di tornare da Mimì. Per fortuna non c'era più nessuno. Per davvero stavolta. Quasi di controvoglia ripresi l'LP di Jailhouse Rock. Avevo voglia di ascoltarlo. Di certo Brian non si sarebbe seccato se avessi acceso il giradischi. Estrassi il disco per metterlo sul piatto quando sentì tintinnare qualcosa sul fondo della scatola. Posai il disco con cura e versai il contenuto sulla mia mano. Erano soldi, quelli necessari a comprare il disco. L'avevo capito sin da subito che quella ragazza doveva essere tutta matta.



Spazio autrice.
Ecco il nuovo capitolo! mi fa piacere che sia stata apprezzata ^^ Ringrazio 365dayswiththeBeatles e Val_ per aver recensito e CheccaWeasley, MaryApple e Val_ per aver inserito la storia tra le seguite ^^ è un onore per me. E' ancora un po incasinata lo so però vedrete che col tempo (ironia della sorte XD) il tutto diventerà molto più chiaro e inquadrato. ^^ Buona lettura :)

  
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