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Autore: terry99    13/09/2012    2 recensioni
A volte è difficile trovare le parole. Sembrerà assurdo, visto che ne fanno uso comune tutti gli esseri viventi di questo pianeta, o almeno tutti quelli che hanno la possibilità di pensare.
Insomma, la nostra vita è piena di parole, pensiamo in parole, leggiamo parole, scriviamo parole. Scommetto che vi starete chiedendo perché tutta questa assurda ossessione sulle parole, visto che non sto mica scrivendo una relazione su quanto siano importanti queste “cose”.
Il punto è che quando mi servono non ci sono mai e rischio di sembrare un'asociale scesa da un pianeta sconosciuto.
Non definirei questa una storia, ma un semplice e complicato diario che forse servirà a rendermi più semplice la vita.
Dateci un'occhiata e fatemi sapere.
T.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando finiscono le parole...

A volte è difficile trovare le parole.                                                                                               Sembrerà assurdo, visto che  ne fanno uso comune tutti gli esseri viventi di questo pianeta, o almeno tutti quelli che hanno la possibilità di pensare.                                                                
Insomma, la nostra vita è piena di parole, pensiamo in parole, leggiamo parole, scriviamo parole.
Scommetto che vi starete chiedendo perché tutta questa assurda ossessione sulle parole, visto che non sto mica scrivendo una relazione su quanto siano importanti queste “cose”.                                       
Il punto è che, stanotte, presa dall’insonnia di un’afosa notte d’estate ho afferrato il libro che sto leggendo, e l’ho sfogliato velocemente come se mi aspettassi di far venire fuori qualcosa di nuovo, mentre ho trovato ad attendermi solamente una serie infinita di parole.                                            
 
Non che mi aspettassi chissàcosa, però, beh, all’una di notte non penso prima di agire –cosa che non faccio nemmeno quando c’è il sole, ma questi sono dettagli- e quindi le mie sono azioni insensate.
Tornando al discorso di prima però, diciamo che guardando il libro mi sono resa conto che non si può vivere sensa le parole, cosa abbastanza scontata e forse pure fin troppo, scontata.                             
Ci sono certe situazioni però, in cui pur sforzandomi di pensare, non viene fuori niente, ed è lì che mi sento un’emerita idiota con la testa vuota che non riesce a dire la parola giusta al momento giusto.                                                                                                                                                     Okay, sono quasi sicura che ormai mi avrete preso per qualcuno con seri problemi mentali e avrete abbandonato questa pagina alla velocità della luce per non essere seguiti da chissà quale pazzo che si nasconde dietro questo PC in attesa di risposta dall’orologio appeso alla parete della vostra camera.
Che poi, chi mi dice che avete appeso un orologio alla vostra parete?
Se siete ancora qui, sono lieta di informarvi che gli orologi non parlano e che sono ancora in camera a sfogliare il mio libro con lo sguardo vuoto e annoiato di chi sa che nessuno arriverà fino a questo punto perché sicuramente crollerà dopo la prima riga.
O forse sono io che sono troppo pessimista.
Rileggendo (come se alle due di notte sapessi ancora come si legge!) il testo mi sono accorta di non avervi fatto capire niente se non che ho sonno e che è tardi, mentre in realtà vorrei farvi capire che ho una relazione complicata con le parole.

Quando non mi servono ci sono sempre mentre quando ne ho bisogno sembrano dissolversi nel buco nero, o da qualche altra parte con la conclusione che mi fanno sembrare un’aliena confusa imbucata in un pianeta che non è il suo agli occhi degli altri esseri umani.

Non so a quanto potranno servire le prossime pagine, probabilmente a nulla, ma io voglio provare a ristabilire un po’ di pace (?) tra me e tutti gli altri.

Considerando che ho l’1% di possibilità di riuscita del mio progetto (?!) posso dire di cominciare alla grande, anche perché adesso mi sono finite le parole, o almeno, loro si rifiutano di collaborare se non chiudo gli occhi per un paio di ore.

Penso di dovervi lasciare.

Ci rivedremo, se non mi chiudono in manicomio prima.

E’ stato un piacere.

T.

  
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