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Autore: Poisoned_Tear    13/09/2012    5 recensioni
Rebecca e Ville.
Entrambi single, entrambi alla ricerca dell'amore.
Chi disperatamente, chi inconsapevolmente. Si incontreranno e...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forse questo è il momento di chiarire chi sono io.

Io sono una donna, che è in cerca dell'amore, del vero amore.

Ridicolo, sconveniente... che ti consuma.

Del genere: non posso vivere senza di te, amore.*

 

 


 

 

Sono bastate poche ore perché Ville mi contagiasse il suo amore per Helsinki.
E' una città a dir poco meravigliosa, peccato che la lingua sia tutt'altro affare. Provate voi ad avere Mr Valo come guida turistica e poi tornate da me. Guida turistica. Parole grosse!

Si è semplicemente limitato a puntare il dito verso qualcosa e dire il nome in lingua madre, senza scomodarsi a tradurlo. Così: ho il cervello pieno di informazioni che mai saprò decriptare. E ancora una volta una certa persona ha trovato il modo di prendermi per i fondelli.

Ville, la smetti?” sbotto infine vedendolo ridacchiare sotto i baffi. Lo prenderei a sberle se non fosse che rispetto a lui sono una nana senza speranza.

Lui mi guarda con l'espressione più innocente che riesce a fare e alza le spalle.

Che c'è?”

C'è che mi sono rotta. Spiegami qualcosa in una lingua che non sembri un trattato di fisica quantistica!”

Magari ti stavo facendo un simposio e non te ne sei accorta”

Alzo gli occhi e sospiro rassegnata.

Sarà sempre così tra noi?”

Oh...Io spero di sì”

Mi guarda divertito. Dopotutto lo sono anche io, inutile negarlo.
Non ho mai avuto un rapporto di questo tipo con un uomo. Non ci sono proprio abituata. Il che è un grande passo avanti, visti gli esemplari che mi sono capitati in passato. E credetemi ho avuto storie da fare accapponare la pelle.

A che pensi? - mi domanda – Sei ammutolita”

Scuoto la testa e sorrido. “Niente. E' che...Sei il primo che non ha provato subito a portarmi a letto” ammetto sinceramente.

Non sono quel tipo di uomo. E tu non sei quel tipo di donna” dice sicuro. Poi mi prende la mano e continua a camminare guardando avanti.

E che tipo sarei? - gli domando curiosa – in fondo sappiamo così poco l'uno dell'altro”

La verità è che tutta questa situazione è atipica. Insomma, sono arrivata fino a Helsinki per conoscere uno che conosco da pochi giorni. Per non parlare del fatto che i primi due giorni avrei voluto polverizzarlo. Eppure, non ho mai potuto fare a meno di pensare a lui. Nel bene e nel male.
Vorrà dire pur qualcosa?!

Mi guarda con la coda dell'occhio e si schiarisce la gola.

Non abbiamo detto molto l'uno dell'altro è vero, ma non significa che io non abbia capito un po' come sei fatta e viceversa – comincia – Tu sei meravigliosamente insicura, testarda, combina guai. Tu sei...Tu. E per questo mi piaci molto Rebecca Wickham”

Lo dice senza guardarmi neanche un secondo e non posso fare a meno di avvertire il suo tono imbarazzato. Tutto avrei pensato di lui, tranne che fosse timido. A dimostrazione del fatto che forse mi ero fatta un'idea sbagliata di lui. Attenzione: ciò non significa che non abbia capito quanto potesse essere dolce. Solo che solo ora comprendo l'utilità della sua ironia. E' uno scudo. Come il mio è quello di intestardirmi sulle cose.

Inutile dire che rimango a dir poco galvanizzata dalle sue parole. Ammettiamolo, noi donne siamo talmente volubili che basta un libro rosa a rovinarci la vita sentimentale. Ci facciamo talmente tanti film mentali, che quando sbattiamo il muso contro la vita reale, cadiamo dal pero.

Ci aspetteremmo le parole più dolci e poetiche, il tutto ovviamente a lume di candela, contornate da trecento rose rosse e musica di violini, perché no, crepi l'avarizia!

Non certo in mezzo al freddo pungente, in piedi, in un giorno qualsiasi – la sottoscritta che è una spugna di sudore avvolta da uno sciarpone chilometrico. Eppure, per me adesso tutti i libri di Miss Austen possono andare a farsi benedire.

E io?” interrompe ancora i miei pensieri mentre continuiamo a camminare.

Parentesi: lui cammina come papà Gambalunga, io arranco e cerco di tenere il passo come posso!

Mh? Tu cosa?”

Dai non fare la finta tonta...Io...come sono?”

Prima di poter pensare anche solo di dirlo la mia bocca si apre da sola.

Rompiscatole. Ma adorabile”

Avrei aggiunto – e per questo mi sto innamorando di te. Ma quel piccolo neurone pigro rimasto in fondo alla scatola cranica, riesce a fermarmi prima che io possa precipitare le cose.

 

 


 

 

 

* Sex and the city – Carrie Bradshaw.



 

Note dell'autrice
 

Bene...In questo capitolo nessuno è precipitato, non si è rotto nessuno qualche osso XD Diciamo che è anche la parte centrale della storia, quindi concedetemelo un po' di zucchero è lecito suvvia. Grazie a chi ha commentato, siete rimaste in poche T_T Mi mancate T_T Tuttavia ho visto delle nuove lettrici e di questo sono felicissima, grazie per le bellissime parole. Aspetto un punto di vista anche per questo capitolo, non so anche per dirmi, fa schifo, cessa di scrivere xD Per il resto...Come pensate che evolverà la cosa? Adesso sto andando a rilento, ma non escludo che a breve ci sarà una sferzata e un cambio di ritmo. I toni deficienti purtroppo ve li dovrete sorbire sempre xD Ps: se notate errori e cose così, vi chiedo perdono!
Un bacio grande

Fra--

   
 
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